Come aumentare lead e clienti dei Videocorsi con SEO e Google Search Console

Usare la SEO per aumentare lead e clienti dei Videocorsi con la Google Search Console

Hai un sito web o blog e vuoi sfruttarlo per vendere i tuoi corsi online, consulenze, webinar, eventi e perfino libri?

Sei nel posto giusto perché in questo articolo ti mostrerò come puoi sfruttare a costo zero la potente Google Search Console per aumentare il traffico organico del tuo sito (anche senza diventare un esperto di SEO), trasformare il pubblico in nuovi contatti per la tua mailing-list e, ovviamente, in nuovi clienti per il tuo business digitale.

Tutto sta nel fare queste TRE semplici cose:

  1. guarda attentamente il video qui sotto
  2. … (te lo spiego tra poco)
  3. fai la stessa cosa SUBITO sul tuo sito o blog

Prima di entrare nella parte tecnica, lascia che ti spieghi in poche parole

Cosa è la Google Search Console e a cosa serve?

La GSC è un particolare sito web che, grazie all’integrazione del tuo sito con quello di Google Analytics e della Google Search Console stessa, ti fornisce informazioni chiave e molto semplici da leggere come:

  • problemi tecnici sulle tue pagine, soprattutto da smartphone
  • posizionamento del sito in funzione delle principali parole chiave (keyword)
  • quali pagine ottengono più visitatori e quali potrebbero farlo
  • le principali keyword che gli utenti digitano su Google per arrivare sul tuo sito
  • velocità del sito ed esperienza utente

In questo articolo, per comodità e coerenza, ci concentreremo solo sulle 3 funzioni centrali, quelle che permettono di ricavare dalla Google Search Console PAGINE e KEYWORD da sfruttare in ottica SEO per migliorare visibilità, indicizzazione, posizionamento e, soprattutto, le conversioni.

Non sarà una trattazione super tecnica per esperti di SEO, WordPress o sistemisti perché non è lo scopo di questo sito ma punterò a farti capire i concetti principali e l’approccio che devi avere sempre quando in futuro vorrai sfruttare sistemi simili alla Google Search Console per analizzare i tuoi siti o blog e capire COSA migliorare e COME farlo nel modo più rapido e più efficiente possibile.

Quindi, se sei uno smanettone o un nerd, questo articolo probabilmente non fa al caso tuo.

Se, invece, hai già un sito o blog, magari anche da anni, MA non hai la più pallida idea di “quanto traffico ti sta portando” e come… siediti perché resterai stupito dalle potenzialità di questo semplicissimo strumento 100% gratuito.

Iniziamo!

Tutto ruota intorno alla Legge 80/20 di Pareto: la conosci?

In pratica questa legge afferma che IN OGNI CAMPO una piccola quantità di cause è responsabile della maggior parte degli effetti:

  • pochi clienti portano la maggior parte del fatturato
  • pochi giorni di pioggia sono quelli che bagnano di più il terreno
  • pochi lavoratori sono quelli che fanno più ore di assenza
  • pochi giocatori sono quelli che segnano più goal

Spesso il rapporto è prossimo al 20% di cause che porta al 80% degli effetti, ma…

… le conseguenze possono essere molto più ESTREME.

L’immagine qui sotto ne è una dimostrazione lampante.

pagine più viste da google search consolepagine più viste da google search console

Su 226 pagine attualmente indicizzate da Google del sito Temposuper.com (un mio vecchio sito), solo 4 sono responsabili del 65% del traffico, portando ben 5.014 click su un totale di 7.682

Un rapporto mostruoso, non trovi?

Immagina se un giorno ti accorgessi che il 4% dei tuoi clienti è responsabile del 65% (in pratica i 2/3) del tuo fatturato…

Ecco la parte migliore per TE.

Scoprire quali sono le “pagine bomber” di un sito è il primo passaggio da fare a tempo zero.

Non ti costa nulla; devi solo avere abilitata la Google Search Console nel tuo sito o blog e attendere alcune settimane o mesi per raccogliere i dati. È 100% gratuita, quindi non devi investire nemmeno un centesimo per metterla in funzione.

Per questo motivo, se già non l’hai fatto, o peggio, il tuo webmaster/amico/cugggino non l’ha fatto LICENZIALO in tronco e poi trova qualcuno che lo sappia fare.

Dico seriamente: licenzialo subito perché ti ha fatto probabilmente perdere almeno 2/5 anni di dati preziosi di SEO a cui ora non puoi avere accesso, nemmeno pagando.

Ora che sai quali sono le tue pagine migliori hai un secondo compito.

Rafforzare e migliorare, per tenere lontani i competitor

Quando sei il leader (o nelle prime 3 posizioni di Google) devi lottare come una tigre per eviatare che ti scalzino dalla classifica e tu perda enormi quantità di traffico gratuito in poco tempo.

Seriamente: basta perdere 2/3 posizioni per vedere calare del 70/80% il tuo traffico… e tutte le potenziali vendite collegate.

Non ci credi? Leggi questo studio di SeoZoom e ti accorgerai che finire in pagina 2 (quindi oltre la 11esima posizione) equivale praticamente a non esserci.

come la posizione nella SERP Google influenza il CTRcome la posizione nella SERP Google influenza il CTR

Se non ti bastasse, eccoti due immagini tratte sempre dai report di Temposuper.com in cui ti ho evidenziato in colonna 2 come cambia il CTR (tasso di click = percentuale di persone che cliccano sul link verso il tuo sito) in funzione della posizione nella SERP (ovvero la classifica) di Google.

Sotto la posizione 4 i CTR sono sempre ben oltre il 10%

Chiaro il concetto?

  • Oltre la pagina 2 di Google NON esisti
  • Sotto la posizione 3 stai perdendo un 80% extra di traffico gratis

Oltre la posizione 4 nella SERP i CTR molto raramente sono in doppia cifra

Quindi, se non lo sai o vuoi fare tu, trova qualcuno che ti sappia aiutare, ma fallo presto e difendi immediatamente il tuo fortino per non perdere nemmeno mezza posizione in classifica.

Giusto per essere chiari.

Oltre la posizione 20 su Google tutto il traffico che ti arriva non è gratis, né CULO.È un vero MIRACOLO.

Nel caso fossi scettico su questa affermazione catastrofica, puoi vedere dal report impietoso tratto direttamente dalla GSC di questo sito che non sto raccontandoti balle.

oltre la posizione 20 nella SERP il traffico è nullo

E non è finita… Le soprese devono ancora arrivare.

Analizzando infatti le parole chiave in base a cui è posizionata la pagina https://creailtuocorso.it/come-vendere-corso-facebook/ su Google ho notato che tra le Query più frequenti c’erano “Marianna Zambenedetti Facebook” e “Marianna Zambenedetti”, una brava influencer nel mondo beauty & trucco del cui corso parlavo proprio su quella pagina.

marianna zambenedetti

Al che, incuriosito, mi sono chiesto: “ma quante saranno le ricerche potenziali su Google per termini connessi a Marianna”? Questo è quello che è saltato fuori, ossia che la keyword più generica “Marianna Zambenedetti” fa potenzialmente 100 volte di più di “Marianna Zambenedetti Facebook”.

Volume di ricerca mensile per keyword correlate a Marianna Zambenedetti

Come interpretare questi dati e sfruttarli nel modo corretto?

La considerazione più importante è che, siccome il volume di ricerca stimato da Google per “Marianna Zambenedetti” è 100x quello che include anche “Facebook”, ma le IMPRESSIONI ricevute dalla mia pagina sono circa 100x di meno…

questo significa solo UNA COSA: che l’unico responsabile del risultato è la POSIZIONE nella SERP di Google che, infatti, nel caso di “Facebook” è al numero 8 (cioè in prima pagina) e nel caso “generico” al numero 39.5 (ossia tra la pagina 4 e la 5).

Quindi il semplice passaggio dalla pagina 1 alla 4 ti fa letteralmente sparire dalle classifiche e azzera il tuo traffico perché si porta dietro una penalizzazione di circa 5/10.000 volte.

E questo non puoi permettertelo MAI.

Passaggio successivo: ribaltiamo il fronte della partita.

Vai all’attacco e coltiva il vivaio di potenziali campioni

Lo scopo in questo caso è di fare il “talent scout” e trovare quali possono essere le altre 5/20 pagine del tuo sito che possono, con un po’ di sana elaborazione, trasformarsi in “bomber”.

Magari non diventeranno Ronaldo, ma ci accontenteremmo anche di un Del Piero o Totti, no?

Qui la faccenda si fa più imbelinata e tecnicamente complessa.

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In soldoni i CRITERI essenziali da seguire sono due:

  1. trovare parole di ricerca / keyword che abbiano un numero di ricerche sufficientemente alto
  2. trovare le pagine del tuo sito con relative keyword che possano migliorare la posizione davvero

Detto al contrario, vuoi evitare di:

  • investire tempo e soldi in “brocchi disperati”
  • creare campioni in un campionato interregionale senza pubblico pagante

Il principio di fondo è molto simile a quello che devi seguire, quindi, quando vuoi creare un corso online e devi capire se c’è abbastanza interesse e pubblico pagante da giustificare i tuoi sforzi e investimenti.

Nel caso di Temposuper.com ho ordinato tutte le pagine in base alle IMPRESSIONI (decrescenti) e poi filtrato tutte le pagine, tenendo solo quelle con una posizione media inferiore a 30, perché le altre sarebbero state troppo difficili da allenare.

come trovare pagine promettenti con google search consolecome trovare pagine promettenti con google search console

Come vedi dall’immagine la prima pagina:

  • ha una posizione media di 15.1
  • 61.787 impressioni (ossia volte che Google la avrebbe potuta mostrare)
  • 2.892 click ricevuti (da chi l’aveva effettivamente vista nei risultati di ricerca)
  • un 4.7% medio di CTR (ossia su 100 visualizzazioni reali, 4.7 persone avevano cliccato ed erano arrivate alla pagina di Temposuper)

Visto il numero elevato di impressioni rispetto a quelle totali e una posizione media di poco superiore a 10 (quindi alla prima pagina), questo mi fa pensare che, con un po’ di ottimizzazione di questa pagina si possa scendere sotto la posizione 10, rientrando nella prima pagina e aumentando di almeno 4/5 volte il numero di potenziali click.

Stesso discorso per le altre pagine evidenziate in giallo, tutte con posizione media inferiore a 20 e ottime possibilità di crescita.

In base a quali KEYWORD bisogna ottimizzare la SEO di una pagina “potenzialmente buona”?

Per farlo dobbiamo prima capire in base a quali parole chiave viene visualizzata la nostra pagina dalla SERP di Google, tenendo presente che a una parola chiave possono corrispondere anche più pagine del nostro sito (ma solo una o due saranno “pagine bomber” da ottimizzare al massimo).

Nella Google Search Console basterà cliccare sulla pagina di cui si vogliono estrarre le keyword principali e si otterrà un risultato simile a questo, sempre ordinato in base al numero di IMPRESSIONI discendenti.

Come noti ho evidenziato in verde le parole chiave “bomber” (con alto traffico e ottima posizione) e in giallo quelle posizionate già bene e che vanno difese con i denti, se non spinte addirittura verso le prime 3 posizioni, come il caso di “come fare soldi in una notte” che ha già:

  • tantissime impressioni (6.275)
  • un ottimo CTR del 6.3% (considerando che non è nelle prime 3 posizioni)
  • una posizione più che buona (6.1)

Tutto si riduce a tre semplici passaggi di ottimizzazione delle pagine

  1. Trovo 5/20 pagine potenzialmente profittevoli
  2. Per ciascuna trovo 2/5 keyword da sfruttare, difendere o potenziare
  3. Ottimizzo lato SEO ognuna delle 5/20 pagine in funzione delle 2/5 parole chiave

Facile?

Insomma…

Va detto che questo passaggio è quello più interessante ed è il vero investimento per il tuo futuro, anche perché solo in pochissimi lo conoscono e ancora di meno si prendono la briga di farlo o delegarlo.

Il meglio l’ho tenuto per la fine.

Infatti, a cosa ti serve avere tanto traffico in più, se poi non riesci a convertirlo rapidamente non dico in vendite, ma almeno in nuovi iscritti alla tua mailing-list?

Ecco perché devi metterti al lavoro per

Trasformare le “pagine bomber” in fonti di acquisizione contatti e clienti (per i prossimi 2/5 anni e gratis)

Puoi farlo attraverso lead magnet, pagine di opt-in, popup… e tutte quelle diavolerie tecnologiche che puoi agganciare al tuo sito per trasformare i visitatori in contatti e poi clienti (di cui parlo abbondamente nel mio training Lead Legend).

Per questo ti serve conoscere le pagine più HOT del sito attraverso lo studio dei dati della Google Search Console: non ha senso (economicamente parlare) ottimizzare OGNI singola pagina o articolo per aumentare le conversioni, no?

Sai infatti dalla Legge di Pareto vista sopra che oltre l’80% del traffico finirà su poche pagine, mentre le altre sono solo un corollario di scarso valore, almeno dal punto di vista di traffico e conversioni.

Servono ovviamente ad altro… ma è qualcosa che esula dallo scopo di questo articolo.

Quindi, una volta che sai le pagine top, devi creare almeno 2/3 modalità differenti per catturare la email dei visitatori, farli iscrivere alla tua mailing list e poi, attraverso campagne di nurturing, riscaldamento e lanci, trasformarli in clienti dei tuoi videocorsi, webinar, workshop, seminari, libri… e consulenze.

Tutto però parte dall’identificare le pagine già vincenti del tuo sito e poi “allenare” al meglio quelle che possono diventarlo nei mesi successivi.

Riassunto e Conclusioni

Se vuoi sfruttare al massimo il tuo sito e/o blog per portare traffico gratuito di qualità grazie alle ricerche organiche su Google e, ovviamente, vendere più videocorsi, webinar, workshop, libri e consulenze… ecco 7 semplici cose da fare nei prossimi giorni:

  1. Aggancia la Google Search Console al tuo dominio
  2. Scopri le “pagine bomber”
  3. Mettile al sicuro
  4. Trova nuovi talenti
  5. Allenali in campioni
  6. Lavora sulle conversioni
  7. (BONUS) Sfrutta i trend di mercato

Come puoi fare tutto questo?

Puoi ovviamente metterti a cercare tra le migliaia di video di YouTube per studiare la Google Search Console e lavorarci tu direttamente, come un meccanico, né più né meno. Per esempio potresti iniziare con questo video del bravo Giorgio Tave, uno smanettone come e più di me 🙂

Detto inter nos però… è un lavoro decisamente lunghetto e da veri nerd… ma se il tempo e la voglia di sporcarti le mani non ti manca, puoi imparare anche tu con un po’ di settimane di studio e di pratica (e levarti anche qualche soddisfazione personale).

Personalmente mi piacerebbe dare una mano a tutti ma non è possibile farlo, anche perché ho un business e non una ONLUS… e due figlie adolescenti da mantenere ancora per un bel po’ di anni.

Sfrutta il mio aiuto per velocizzare il processo e sapere in pochi giorni tutto quello che ti serve (senza muovere un dito)

Ok, non è certamente per tutti, ma se:

  • non hai tempo da buttare e vuoi solo i risultati, delegando il 100% del processo
  • vuoi realmente un aiuto per spremere al massimo il tuo blog/sito
  • sei pronto a investire 100€ per una super consulenza specifica su questo tema

e, ovviamente,

  • punti seriamente a vendere più corsi, webinar, workshop… nei prossimi mesi

compila questo modulo meglio che puoi e poi attendi una mia risposta affinché possa analizzare con il mio team il tuo caso specifico e suggerirti una strategia mirata per migliorare l’indicizzazione del sito o blog grazie all’uso della Google Search Console.

Dimmi che ci sei ancora!

Uau, spero di averti dato una bella infarinatura sulla Google Search Console e su come puoi, anzi DEVI usarla per portare un sacco di traffico gratuito al tuo sito o blog… e poi vendere video corsi, webinar, challenge, libri, consulenze etc.

Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:

  • Avevi mai sentito parlare di questo strumento di SEO così potente?
  • Quale consiglio di questa guida sulla GSC metterai in pratica per primo?
  • Quale aspetto (tecnico e non) ti potrebbe mettere più in crisi?

Fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.

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Come creare e gestire un Progetto Perfetto: la Guida rapida di Ilaria Agostinelli

come creare progetto perfetto con Ilaria Agostinelli project manager

La gestione di un progetto online, specie in Italia, è una vera croce e delizia e, a causa di questo limite, molti di quelli che hanno idee in mente non riescono a realizzarle nonostante tanti sforzi ed investimenti economici.

Ilaria Agostinelli è una marchigiana con oltre 10 anni di esperienza nel campo in grandi aziende internazionali ( prima produttive oggi di informatica); le hanno sempre riconosciuto il dono/dote di saper fare funzionare i progetti in modo quasi misterioso ed ha condensato le sue strategie nel libro Progetto Perfetto, edito con Bookness.

Trucchi e strategie operative per iniziare e portare a termine i progetti, specialmente nel mondo online e con la creazione di videocorsi

In questo articolo (tratto dalla lunga intervista qui sotto con Ilaria) scoprirai anche come trasformare una capacità personale o talento in business e qualcosa che possiamo monetizzare in varie forme, tra cui i videocorsi.

Non credevo di essere brava – dice Ilaria – perché non lo crediamo mai di noi stessi, perché fin da piccoli ci dicono che c’è sempre qualcuno più bravo di noi e non abbiamo mai fatto abbastanza.

Fino a che ci accorgiamo che abbiamo qualche talento o sviluppiamo qualche capacità che possiamo monetizzare e trasformare in una professione o in un infoprodotto che porta valore al mercato ed aiuta la gente.

La transizione da talento a prodotto/corso è passato dal riconoscimento da parte degli altri, quando qualcuno inizia a dirti “sei bravo in questa cosa, non me la puoi insegnare? Perché a te viene e con me non funziona?”

Semplicemente perché nessuno te l’ha mai insegnato, poiché tutti possiamo imparare tutto, anche grazie ai corsi online, e così possiamo creare qualcosa di interessante dando un beneficio comune.

Molti partono che vogliono creare un corso ma hanno il dubbio classico: “su che cosa lo faccio”?

Una delle cose che facciamo fare sia Ilaria che io è un’analisi delle proprie competenze e talenti e la difficoltà è proprio quella di saperli riconoscere, sentendo spesso ripetere “ma io non ne so abbastanza…”

Una buona domanda sarebbe chiedersi: che tipo di aiuto ti vengono a chiedere le altre persone?

Se continuano a chiederti più o meno la stessa cosa o tipologia… significa che evidentemente ti riconoscono una capacità che a loro manca. È il tuo operato quotidiano che trasuda competenza e autorevolezza 100% spontanea, non fuorviata da logiche di mercato.

Molti hanno un bias cognitivo per cui le cose che ci vengono facili nemmeno le notiamo e pensiamo che sia così anche per gli altri. In realtà è così solo perché ha acquisito esperienza, fatto esercizio, errori, studiato… e gli altri no, non sanno farlo e gli piacerebbe impararlo.

Non parliamo di cose complesse come costruire razzi, fisica nucleare o equazioni differenziali; parliamo di roba semplice, come quelle che cerca la gente su Google: lavori da fare in casa, sistemare la propria auto, impostare qualcosa di tecnologico sui propri device. Roba da vita di tutti i gironi.

Tutti possono creare un corso online… o alcuni sarebbe meglio di no?

Posto che un corso sia più complesso di un video su YouTube, il principio non cambia.

Assolutamente sì, tutti hanno capacità o passioni nascoste che potrebbero trasformare in un corso o contenuto informativo a beneficio delle persone, basta guardare il successo che stanno avendo tutti i video di successo, come quelli di cucina ad esempio che poi a volte diventano addirittura format tv.

Quello da cui suggerisce di partire però Ilaria è il MINDSET.

Prima di creare un corso serve un momento per guardarci dentro e chiederci: chi siamo, cosa ci piace fare, cosa ci viene bene.

Insegnare qualcosa che ci piace e ci viene bene è molto potente: non pensate solo al mercato, perché il mercato ha bisogno un po’ di tutto ma se sei appassionato di qualcosa si vede e passa attraverso i contenuti.

Prenditi 30 minuti e chiediti: “c’è qualcosa che, anche se sembra ridicola, io amo fare, un argomento di cui potrei parlare per ore, faccio ricerche, ho scoperto metodi, guardo video, compro libri…?”

Conta più che l’idea geniale per partire e andare a creare un corso.

Fare esperienza, migliorarlo, dare un taglio differente aiuta a fare pratica… e la pratica è fondamentale per ottenere risultati in ogni campo.

Come ho conosciuto Ilaria Agostinelli e come è nato il libro Progetto Perfetto

Attraverso un’intervista con l’amico Emanuele Properzi grazie a cui ha pubblicato il libro Progetto Perfetto (un ottimo esempio di TITOLO Magnetico perché contiene un’allitterazione).

Tutti i dubbi e le paure che nascono quando vuoi scrivere un libro o creare un videocorso online

A volte scrivere un libro è un po’ come creare un corso è ci si fa prendere da 1000 dubbi e paure: lungo o corto, sarò abbastanza bravo oppure no…

Il libro Progetto Perfetto è nato perché Ilaria Agostinelli continuava ad avere un feedback costante e le persone le chiedevano: “perché i tuoi progetti funzionano così tanto”?

Da lì è partita da un momento di introspezione, riflettendo sul perché i progetti le riuscissero (anche se non si considerava un genio ma una persona assolutamente normale, con interessi, famiglia, errori… niente di speciale insomma, con famiglia ricca, conoscenze particolari o studi universitari d’elite).

Le persone arrivavano da lei perché fin da ragazzina, ripensandoci, aveva sempre lavorato “a progetto”; per esempio quando a 14 volle andare a fare un’esperienza all’estero capì che non poteva approssimare ma doveva progettare e da lì ha iniziato con gli strumenti che aveva.

Poi ha affrontato tutte le tappe e le sfide importanti della vita come un progetto, con gli strumenti che racconta nel libro, arricchendoli e migliorandoli: l’università, l’acquisto della prima casa, formare una famiglia…

Si è però resa conto che questi progetti non sono niente di particolare, li fanno tutti nella loro vita, solo che li fanno in modo poco consapevole e con poca concentrazione e qualche strumento utile.

Per questo tutti possono imparare a gestire la propria vita a progetti ed è fondamentale passare tramite la pratica; questo vale anche per chi vuole sfruttare le proprie competenze e trasformarle in un videocorso: se lo si affronta come un progetto tutto diventa più semplice e organizzato (seguendo, ad esempio, i 7 step del Metodo ACHIEVE che spiega in Progetto Perfetto).

Errori da evitare quando vuoi terminare un progetto

Nel libro parli di cosa FARE e come organizzare un progetto, portarlo a termine e definirlo all’inizio… ma a volte è ancora più importante sapere cosa NON fare

Nelle forze speciali, ad esempio, è fondamentale che missione e credenza nella utilità della missione siano allineate al 100% per evitare pericolosi autosabotaggi e mancanza di “commitment”.

Nel caso degli Italiani, pieni di idee, molto creativi ma anche molto incasinati, e parlare di progettazione sembra come di parlare di pagare le tasse… ma anche all’estero è così, oppure hanno proprio un mindset differente?

Secondo Ilaria l’ambiente in cui si cresce conta molto sulla formazione del MINDSET perché, prima di imparare e poi insegnare qualcosa, è il vederlo fare, il sapere perché lo stiamo facendo e il riconoscere che il progetto specifico sia allineato con noi stessi e questo porta ad una introspezione sulle proprie capacità.

Detto questo agli Italiani manca in effetti un po’ di organizzazione e focus sulla parte più di operazioni e pianificazione, raggiungimento dell’obiettivo, non lasciarci distrarre dell’ennesimo shiny object.

Una volta sistemato quindi il mindset con un po’ di lavoro su se stessi è necessario diventare un po’ tedeschi e usare piccoli trucchetti per diventare più organizzati e capire in quanto tempo, con quali numeri e quali tempistiche riusciamo ad ottenere i nostri risultati.

Un suggerimento lampo per ottimizzare i progetti e la loro esecuzione giornaliera

Il micro-task, un’attività che puoi fare in massimo 5 minuti soprattutto dalla smartphone (email, breve ricerca, mandare messaggio) e permette a chi è super impegnato di sfruttare i tempi morti (attese, viaggio…) per portarsi avanti col progetto: bastano 10 micro-task per avanzare di quasi un’ora.

Tra l’altro, se vuoi creare un corso online, non devi mai dare per scontato che verrà seguito da desktop, con monitor ampi e ambienti silenziosi e senza interruzioni. Per questo devi pensare alla fruizione in forma di audio per chi è meno concentrato o sta facendo altro.

Questo presuppone nella tua analisi di mercato capire bene chi è il tuo target avatar, quando può seguire il tuo corso, da quale device, per quanto tempo e in quali condizioni (tutte informazioni di cui parlo nel mio programma Course Legend).

Questo ha un impatto minimo sui contenuti ma va prestata molta attenzione alla forma perché in certi casi l’attenzione è parziale, non puoi guardare il video ma solo ascoltare l’audio… sono piccoli dettagli che però fanno una grande differenza per il pubblico e i clienti.

Lo strettissimo rapporto che c’è tra libri e videocorsi… e perché sono come i biscotti Ringo

Ilaria è partita un po’ al contrario perché all’inizio le venivano richieste delle vere e proprie sessioni di coaching, che rappresentano per un business un punto di arrivo in quanto sono per un pubblico molto determinato, alto spendente, con obiettivi impegnativi e ben consapevole di quello che deve fare; poi però aveva tanti appunti che usava per queste sessioni di coaching e le ha trasformate in un libro.

Ovviamente le due soluzioni (libro vs coaching) sono decisamente estreme: un libro è molto generico, low cost e divulgativo, il coaching e consulenza è super specifico, costoso e richiede tanto impegno e consapevolezza.

Manca qualcosa in mezzo che consente a chi ha letto il libro ma non è ancora pronto per il percorso di coaching che dura qualche mese e costa alcune migliaia di euro.

Il corso è lo strumento perfetto per portare un potenziale cliente da basso spendente e poco consapevole delle potenzialità di un sistema verso una soluzione più completa.

Tra l’altro è anche molto pratico non solo per chi ne fruisce ma soprattutto per chi lo crea in quanto l’autore fa uno sforzo iniziale di ricerca, organizzazione e preparazione delle informazioni ma poi è tutto in discesa (tenendo comunque conto di feedback, recensioni e aggiornamenti).

Inoltre con un corso c’è la parte di supporto che in un libro manca completamente e fa toccare con mano il valore della consulenza 1-to-1 e fa capire che dall’altra parte non c’è un robot ma una persona con esperienza.

Come aiutano Libri + Template + Corsi a vendere prodotti e servizi high ticket

Risolvono in automatico una serie di “rotture di scatole” tra cui, raccolta di dati, potenziali obiezioni che, se dovessi fare ogni volta durante le consulenze o le sessioni di coaching diventano alienanti per il coach e fanno perdere molto tempo. Si tratta di un importante lavoro preparatorio che è giusto che la persona faccia durante la fruizione del corso, a volte anche in team.

Secondo Ilaria è importante creare dei corsi pratici, con esercizi, template, possibilità di testare, sbagliare e mettere in pratica quello che si sta insegnando: piuttosto suggerisce di NON mandarli avanti con la fruizione del corso, ma aiutarlo veramente nella fruizione (anche se questo è ovviamente più difficile nella fase di preparazione per preparare qualcosa che non sia solo una teoria).

Le persone – dice Ilaria – imparano facendo, capendo cosa non ha funzionato, non solo ascoltando o guardando dei video. 

Videocorsi evergreen contro videocorsi tecnici: quale è meglio?

Ci sono corsi online molto tecnici (windows, software, app) che offrono sia problemi che opportunità: da una parte rischiano di diventare obsoleti velocemente (se non aggiornati), dall’altra di avere la novità come vantaggio competitivo (se li si tiene aggiornati).

Creare e mantenere in vendita corsi tecnici non aggiornati è un problema perché aumenta le richieste di supporto tecnico e customer service, ma poi dà una percezione di vecchio che finisce col deludere le aspettative dell’utente che, difficilmente, investirà in un altro corso di questo tipo.

Piuttosto è meglio dividere i contenuti in modo furbo: con una parte importante di strategia che non cambia quasi mai e una più piccola e operativa che andrà aggiornata periodicamente (senza però andare a sballare tutta l’intelaiatura del corso), tenendo video brevi e moduli più numerosi.

Una vera chicca per aumentare il valore percepito di un corso per chi lo ha già seguito 1+ volte

Soprattutto quando ci sono degli aggiornamenti (come nel caso di molti corsi tecnici) la gente non capisce cosa è stato cambiato perché, diversamente da un blog post, raramente si mettono note integrative, si esplicita la data di aggiornamento o si evidenzia la parte nuova o modificata in un documento riepilogativo.

Quando questo si unisce a video da 20/30 minuti la frittata è fatta perché nessuno si rimetterà mai a guardare tutto un video per andare alla ricerca delle nuove informazioni. Questo non solo è poco rispettoso del tempo e dei soldi di chi ha comprato il corso ma addirittura

finisce per ritorcersi contro l’autore perché, se la gente non studia il corso aggiornato, difficilmente potrà ottenere risultati e non avrà testimonianze positive da mostrare.

In realtà basterebbe un minimo di pianificazione in più e un’attenzione totale verso chi deve applicare le informazioni spiegate, un po’ come un libro ben fatto diventa lui stesso un veicolo di marketing a costo zero.

Come creare da zero un progetto per realizzare un videocorso (partendo da un libro)

Per Ilaria Agostinelli è importantissimo dare vero valore alle persone che stanno acquistando e fruendo di un corso, rispettando il loro tempo e onorare la loro fiducia. Per farlo dobbiamo chiederci: “COSA si aspetta veramente il mio cliente?”

Secondo: “COME si aspetta di fruire di questo contenuto?” Dove lo farà, per quanto tempo, in che contesto, con quale attenzione, in quali giorni della settimana? Questo mi permetterebbe di decidere il format e la durata dei singoli video o episodi, senza escludere però la variabilità perché la gente oggi tende ad annoiarsi e sono stimolate continuamente da notifiche e messaggi.

Bisogna però evitare che il cliente sia annoiato durante la fruizione del corso e come possiamo farlo?

Grazie alla variabilità: intrattenimento + contenuto, quindi non solo lunga pappardella di informazioni ma anche inserti extra che lo aiutino ad associare quello che sto cercando di spiegargli.

Purtroppo è una lotta per l’attenzione della gente contro Facebook, YouTube, Instagram e i social in genere… quindi iniziare con battute, vignette, spezzoni di un video o meme può essere la chiave per tenerli agganciati e passare all’aspetto più formativo e meno di intrattenimento.

Durante il corso è poi altrettanto importante usare immagini, grafici, schematizzazione dei concetti, test interattivi perché la gente è abituata a pensare e ragionare per immagini.

Inoltre Ilaria suggerisce di aggiungere un RECAP finale per riepilogare i contenuti chiave (specie in video piuttosto lunghi) e fornire spunti di approfondimento.

Questo assomiglia molto ad una presentazione “classica” da public speaking con introduzione e anticipazione dei contenuti, svolgimento in 3-5 punti chiave, riepilogo finale con invito all’azione. 

Rispetto alla sezione con i contenuti è anche importante aumentare le prove a supporto delle tesi che, spesso, nei corsi latitano mentre negli articoli online o nei libri hanno maggior spazio. La gente non deve fidarsi ciecamente e, visto lo scetticismo naturale, dare una sequenza di prove e testimonianze reali, prendendoli da casi studio personali, è un modo per aggiungere credibilità e autorevolezza senza precedenti.

Senza contare che spesso le prove in forma di grafico, immagine o caso studio restano più impresse nella mente di formule, teorie o concetti astratti; questo è ancora più vero, aggiunge Ilaria, quando manca la classica “fiducia a pelle” che nasce nel momento di un incontro di persona e che, invece, è assente nel mondo online.

Questi elementi di prova andrebbero aggiunti soprattutto all’inizio di un corso per farci conoscere e dimostrare la nostra competenza, guadagnare la fiducia e abituarli a stare con noi per un periodo lungo.

Le prove però servono anche alla fine per scalare il business, specie se il corso (così come un libro) fa parte di un funnel e le prove ci servono per far capire alla gente che possono continuare il percorso con noi e che siamo già stati in grado di aiutare altre persone con i nostri prodotti e/o servizi.

Come organizzare l’agenda quotidiana se lavori da casa o da remoto?

Serve lavorare per obiettivi, quelle 2/3 cose fondamentali che vanno chiuse nella giornata: per esempio produrre una video lezione, scrivere 500 parole al giorno di un libro.

Cosa è meglio fare quando non raggiungi gli obiettivi che ti sei dato per il giorno?

Proseguire fino alla morte (a costo di fare notte) perché così si dà un messaggio all’inconscio che “sei uno che non molla mai e raggiunge gli obiettivi ad ogni costo”, oppure si sposta al giorno dopo?

Ilaria a un certo punto si ferma perché è convinta che, complice la stanchezza fisica e mentale, la qualità dei contenuti prodotti sarebbe troppo bassa e ci costringerebbe a tornarci sopra facendo due volte il lavoro. Meglio fermarsi, mangiare, fare sport, uscire per una passeggiata e dormire un certo numero di ore.

Scegliere 2/3 obiettivi e non 10 è universalmente riconosciuto come raggiungibile ma anche sufficientemente sfidante per tenerci concentrati.

Li imposta a volta di sera, altre la mattina: lavora con 2 grandi fogli. Sul primo ci sono questi 2/3 grandi obiettivi del giorno, sull’altra ha una lista abbastanza lunga di micro-task da fare mentre sale il caffè, quando attende che venga pronto il pranzo, nelle attese in coda…

Come farsi aiutare dai figli per completare i task e raggiungere gli obiettivi di progetto

Possiamo sfruttare alcuni micro task per farli completare ai figli, considerandoli come parte del team quando si ha una famiglia, trattandoli più da attori che da creature dipendenti al 100% da noi. Spesso loro hanno moltissima creatività e, non avendo vincoli mentali, quando cerchiamo idee nuove un bambino può farlo meglio di 50 libri scritti da adulti.

Chi ha figli adolescenti può trovare un aiuto tecnologico importante perché loro sono nativi digitali e smanettano senza problemi con app e smartphone, e soprattutto capire dove sta andando il mercato, con una sensibilità molto maggiore dei trend e di quello che sta accadendo fuori e che noi adulti, presi da 1000 cose, ci perdiamo totalmente.

A quante persone è cambiata la vita ascoltando le interviste e i contenuti di Creailtuocorso.it?

Sicuramente 3/4 che me lo hanno detto in modo esplicito, tra cui una con cui adesso sto facendo del coaching per creare un corso e dice: “c’era bisogno di una ventata diversa, rispetto al troppo markettaro, troppo puntato sui soldi, Dubai, Lamborghini… per la prima molta sento parlare soprattutto di contenuti e del fatto di strutturare qualcosa basato sui contenuti per portare un risultato alle persone e avere il denaro/guadagno”.

I soldi sono una conseguenza del fatto che hai aiutato la gente a ottenere un risultato (privatamente, nel team, nell’azienda) e la parte economica è un riconoscimento per il valore che è stato dato”.

È una questione di stile di vita, a me non importa nulla di Rolex ma investirei i soldi in libri, in corsi, in viaggi; non tocco quei temi perché non risuonano con me.

Cosa succede se crei un videocorso puntando solo al voler far soldi rapidamente?

Se io puntassi alla sola parte economica ci sarebbe un bias dal punto di vista di progettazione, produzione e relazione che non ti porta a fare il migliore lavoro possibile, cosa che resta comunque un punto irraggiungibile; infatti, se Ilaria riprendesse in mano la scrittura del libro o io la creazione di un corso, ogni volta potremmo fare di meglio.

Anche Umberto Eco, se avesse riscritto Il Nome della Rosa lo avrebbe fatto ancora migliore.

A un certo punto però bisogna dire basta, mettere le firma e fare uscire la nostra creazione e dedicarsi a creare nuovi corsi, approfondimenti, fare sessioni di coaching…

Quello che conta davvero è far capire che ciascuno di noi fa parte di un processo, che fa rima con progresso e, se ho la voglia di farlo e il mindset giusto, posso migliorarlo costantemente aiutando le persone a progredire.

Tra l’altro anche Google dimostra di apprezzare i contenuti di Creailtuocorso.it perché il traffico è in aumento ed è segnale che si sta andando nella direzione giusta a medio-lungo termine.

Come progettare e realizzare un corso online con una visione di medio-lungo termine

Creando qualcosa di qualità che rimane lì per anni (contenuto evergreen), anche perché la strategia nella creazione di un videocorso non credo cambierà molto nel tempo; certamente le tecniche e gli strumenti si evolveranno (per esempio 15 anni fa non c’erano gli smartphone) ma la pianificazione e la strutturazione dei contenuti sono quelli.

Ovviamente si possono creare template migliori, più curati graficamente, sfruttare i feedback del pubblico e semplificare alcuni concetti, perché spesso dire troppe cose è controproducente e crea solo confusione e paralisi da eccesso di informazione.

Per questo consiglio di strutturare i corsi a più livelli (almeno due), in modo che chi è avanzato non perda tempo e guardi solo la parte avanzata, chi è all’inizio guardi solo i contenuti per principianti e, solo dopo, possa accedere a quella avanzata. Per farlo serve fare un’analisi del target e capire come è messo tecnicamente per potergli dare contenuti adatti al suo livello.

Perché è nato il libro Progetto Perfetto e come ti può aiutare nel raggiungere i tuoi obiettivi personali e professionali

Hai grandi obiettivi e vuoi raggiungere il successo in svariati ambiti della tua vita ma non riesci ad ottenere i risultati che meriti? Hai tentato mille differenti metodi, uno più complicato dell’altro e ti ritrovi ogni volta al punto di partenza?

La verità è che per avere successo nei propri progetti, non basta la forza di volontà. Serve un metodo facile, che possa essere seguito con continuità e che sia adattabile ai differenti progetti e al proprio stile di vita.

PROGETTO PERFETTO è stato scritto proprio per questo. É una guida pratica per imparare, tramite i 7 step del Metodo A.C.H.I.E.V.E., ad ottenere i risultati realmente importanti per te anche se hai poco tempo e una vita piena di impegni.

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Con un linguaggio semplice e tramite l’utilizzo dei 12 template gratuiti, verrai guidato nell’avvio e nel completamento dei tuoi progetti personali e professionali. Anche se non hai conoscenze di Project Management, con una pianificazione di pochi minuti al giorno, questo metodo ti consentirà di portare avanti progetti di ogni tipo.

Cosa ti verrà svelato in questo libro:

  • Lo step 0 di ogni progetto, ovvero il passo fondamentale da compiere prima di sfruttare qualsiasi altra strategia
  • Le 3 matrici che ti permetteranno di definire una volta per tutte, la prossima azione da compiere
  • Come delegare, ridurre o eliminare tutte le attività che finora ti hanno impedito di raggiungere il successo nei tuoi progetti
  • Le 9 (più una) strategie per risolvere step by step i problemi nei quali prima o poi tutti i tuoi c

Grazie a questo libro anche tu potrai avere a disposizione, in forma semplificata e compatibile con le tue quotidiane esigenze personali e lavorative, più di 20 strategie che ti consentiranno di portare a compimento con successo, ogni tuo progetto.

Dove seguire Ilaria Agostinelli sul web

Per restare in contatto con Ilaria puoi:

Qui sopra trovi l’intervista integrale da cui è nato questo articolo.

=== VUOI UN AIUTO ? ===

Soprattutto se sei all’inizio e, magari, adesso ti senti un po’ spaesato da questo eccesso di informazioni e cose da fare… ti capisco bene perché tanti anni fa ci sono passato pure io.

Ecco perché la mia MISSIONE oggi è supportare le persone come te a creare, lanciare e vendere il tuo corso online leggendario… inclusa la miglior strategia da adottare riguardo al prezzo di vendita.

Per capire se e come posso aiutare anche te metto a disposizione ogni settimana 3 Sessioni Strategiche Rambo mi aiuti” dove mostro i vari pezzi del mio FRAMEWORK (sistema passo-passo) e offro la possibilità di avermi come coach per la progettazione, realizzazione e vendita di un videocorso.

Libro, Videocorso, Webinar o Workshop?

Meglio creare un webinar un videocorso, un libro o un workshot per vendere le tue competenze e farti conoscere?

Se vuoi seriamente creare un contenuto basato sulle conoscenze che hai maturato in questi anni, ti sto per far risparmiare decine di ore e di soldi buttati al vento per via di alcuni banali errori che vedo commettere dal 90% degli aspiranti “autori”.

Quindi prenditi 3 minuti e leggi attentamente cosa è successo.

Questo post sarà decisamente un po’ strano. Prendilo come una specie di COLLAGE di informazioni preziose tratte da uno dei pochi gruppi Facebook italiani che seguo attivamente, quello dell’amico e collega Gabriele Prevato, che ho intervistato qui.

Tutto nasce da una domanda di Cesare, ufologo professionista e aspirante scrittore di un LIBRO.

Nello specifico vendo un libro, su quali leve emotive dovrebbe agire un ottimo copywriting per la sua diffusione?Il beneficio derivante dalla lettura di un libro secondo voi su cosa dovrebbe puntare, se fosse un prodotto come ad esempio un portafogli potrei puntare sulla qualità della pelle, la resistenza all’usura, i comparti, le dimensioni ecc…ma di un libro cosa risaltare? La conoscenza derivante dalle informazioni mirate fornite?Un buon anti-stress, il rilassamento di una lettura?Che benefici mettereste in risalto? 

IO lo fermo subito e gli chiedo a bruciapelo:

Di che parla il libro? Per chi è? Cosa promette?Dire “libro” è un po’ vago x aiutarti.

Segue a ruota il buon GIUSEPPE gli risponde così:

Un libro sul paranormale non porta benefici né risolve alcuna necessità quindi cercherei di comunicare in modo da stuzzicare o la passione o la curiosità.Dividere la comunicazione ed il pubblico in due: gli appassionati , che già ne conoscono dell’argomento e più ne vogliono sapere ed i curiosi che, venendo a conoscenza l’argomento ne diventano appassionati.Ovviamente gli appassionati risponderanno prima con l’eventuale acquisto risolvendo, se così possiamo dire il bisogno di maggior conoscenza dell’argomento o se ci sono promesse di informazioni non rintracciabili altrove.Ma questo sta a te e a come “confezionerai” il prodotto. 

Anche Kevin dà approfondimenti interessanti:

Devi prima di tutto identificare il target della tua campagna pubblicitaria.1) a chi si rivolge il mio libro? A degli scienziati? A dei semplici appassionati? A degli scettici?2)una volta stabilito il target della campagna, puoi costruire un messaggio che “attira” il tuo target. Se hai più di un target devi suddividere in più campagne con messaggi mirati a ciascuno di essi.Te l’ho spiegata in maniera molto semplicistica. In realtà il lavoro che c’è dietro è un’attenta analisi del tuo target (devi capire come pensano. Trovare le loro domande e dare loro la risposta che cercano) 

Sempre KEVIN, fornisce un paio di dritte di copywriting decisamente condivisibili, come:

Non è solo questione di suscitare curiosità…Se vuoi guadagnare il libro lo devi vendere!Non devi tanto incuriosire, quanto convincere chi è già curioso, o ha dei dubbi, che nel tuo libro troverà le risposte che cerca.Se ti limiti a suscitare curiosità sull’argomento, uno vede il tuo libro ma potrebbe decidere di non comprarlo perché può trovare la risposta su internet.Invece, devi scrivere un copy (a partire dal titolo del libro) in modo tale che chi vuole risposte su un dato quesito non le troverà altrove se non nel tuo libro.È ovvio che è difficile e probabilmente ci sarà anche qualcun altro che parla del tuo stesso argomento (a meno che tu abbia fatto una scoperta nuova), ma tu devi ridurre il più possibile la “concorrenza” offrendo un prodotto che risponde ad una domanda specifica. 

Qui torni in gioco TU.

Non solo con un libro ma con un prodotto di qualunque tipo.

Ecco, infatti, cosa ho aggiunto a Cesare.

Per inciso, stessa cosa se vuoi fare un videocorso, un webinar o un workshop: il prodotto cambia, il marketing non molto.

Considera che chi lo compra, compra al 90% a scatola chiusa il beneficio e il cambio di STATUS che gli prometti (o lui si immagina di ottenere).

Questo con un videocorso è ancora più importante perché puoi decidere di pre-vendere il corso senza averlo creato, facendo in pratica un test di mercato che ti porta pure qualche spicciolo… e a volte molto di più.

Ovviamente devi saper creare il corso per non deludere i clienti che hanno riposto in te la loro fiducia.

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Esclusivo!

BIG Idea Bootcamp

La guida passo-passo per creare un messaggio magnetico e campagne di comunicazione di estremo successo, catturando l’attenzione morbosa del tuo pubblico grazie alla curiosità suscitata da una potente e intrigante BIG Idea.

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Ti faccio un esempio: il tuo libro/corso sul paranormale. A seconda del pubblico a cui vuoi parlare ha un taglio molto diverso, a cui potrebbero corrispondere messaggi/HOOK molto diversi:

  • appassionati >> cosa c’è di diverso rispetto ad altri 100
  • imprenditori >> spunti di marketing, vendita o storytelling
  • bambini >> storie della buonanotte 🤪
  • MILF >> perché ti sembra di sentire delle voci ogni giorno
  • vecchi >> cosa ti aspetta nell’aldilà quando non ci sarai più
  • sportivi >> come una presenza al tuo fianco può darti il 30% in più di prestazione atletica a costo zero

Il libro è lo stesso, ma la promessa e il messaggio che racconti (anche in eventuali interviste) sono molto diversi.

Con questo non vuol dire che allora “è per tutti”. Non estremizziamo la cosa perché devi sempre lavorare sui livelli di consapevolezza del pubblico.

Se è bassissimo (non ne sanno praticamente nulla o sono super scettici) ti ci vuole un sacco di lavoro prima che siano pronti a sganciare 10/20€ per il tuo libro o 100€ per il tuo corso.

DETTO IN BREVE

  • Se punti a vendere a chi già compra >> punta sulla differenza
  • Se punti a chi non sa >> punta su nuova opportunità/curiosità (ma non fine a se stessa)

Da quale strumento è meglio cominciare, quindi?

Capisco che forse non ho risposto al 100% alla domanda iniziale, meglio un corso, un libro, un webinar, un mini-workshop?

Mi riprometto di farlo nel prossimo post, ok?

Però il concetto di fondo NON CAMBIA di una virgola. 

  1. Prima viene la tua reale preparazione e competenza (se sei un fuffaro puoi anche cancellarti da questa newsletter)
  2. Poi viene un’attenta analisi del pubblico (è talmente importante che le dedico quasi due capitoli del mio programma Course Legend)
  3. A ruota il messaggio/hook con cui comunichi la tua diversità e stimoli l’attenzione, magari sfruttando un “taglio” originale (ti spiego passo-passo come trovarlo in Big Idea Bootcamp)
  4. Per ultimo c’è la creazione del prodotto, libro/webinar/corso… che sia

Piccolo spoiler finale

La mia idea è che dovresti padroneggiare sia la forma scritta che quella video perché solo così riuscirai a massimizzare la portata del tuo messaggio e, soprattutto, aumentare le possibilità di fare cassa e guadagnare dalle tue competenze e passioni.

Per inciso mi hanno appena intervistato qui su “come monetizzare un libro” (sia che tu l’abbia già scritto che se devi ancora scriverlo): guardati il video perché ci sono almeno 2/3 spunti di riflessione originali e poco noti.

Ora è il Tuo Turno

Spero che questo post un po’ eccentrico ti sia stato utile e ti abbia fatto riflettere.

Dovresti ormai aver capito che il prodotto (se sei davvero esperto) arriva DOPO al marketing e allo studio del tuo pubblico.

Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:

  • Quale suggerimento di questo post ti ha colpito di più?
  • Su quale argomento vorresti creare il tuo corso o scrivere un libro?

Fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.

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Meglio traffico gratuito o Ads per portare contatti alla tua newsletter?

Meglio traffico gratuito o Ads per portare contatti alla tua newsletter

Se vuoi portare nuovi contatti alla tua newsletter per poi trasformarli in clienti qual è il metodo più efficace oggi? Pagare le ads oppure sfruttare il traffico gratuito?

Ma soprattutto…

Da quale ti consiglio di partire?

Ci potrei scrivere un altro libro solo su questo argomento, ma siccome so che hai il tempo contato, ti elencherò 3 punti a favore e 3 contro ciascuna di queste due forme di traffico, aggiungendo alcune considerazioni extra nel finale.

Sei pronto?

ADS = Traffico a pagamento = Pubblicità

  • Ti fanno raggiungere molto più pubblico in molto meno tempo
  • Non devi creare tanti contenuti, ti basta avere una buona offerta
  • Puoi delegarle più facilmente e focalizzarti su creazione e delivery dei tuoi prodotti o servizi

Però…

  • Richiedono di imparare competenze extra e un tempo di apprendimento iniziale
  • Ti costano soldi, soprattutto quando devi testare nuove offerte
  • Spesso devono essere mantenute e aggiornate per non vedere le prestazioni decadere o gli account bannati

Traffico Organico = Gratuito

  • Non devi investire soldi prima di vedere un profitto (se non hai ancora un’offerta è fondamentale)
  • Porta clienti prequalificati e più caldi e costruisce un’autorevolezza su fondamenta più solide
  • Aiuta a costruire un network di partner e affiliati su cui puoi sempre contare

Però…

  • Devi investire molto tempo per creare contenuti e far crescere le relazioni
  • Non puoi “aprire il rubinetto” del traffico facilmente o in modo graduale
  • Più lento per testare nuove offerte

Ovviamente la lista potrebbe continuare per pagine e pagine.

OK, ma se devo iniziare oggi, cosa mi consigli, Davide?

Di partire dall’OFFERTA e dai SOLDI che hai a disposizione per fare un test.

Per offerta intendo “offerta testata”, cioè che statisticamente ti ha già portato un profitto stabile e prevedibile in passato.

Per soldi intendo il gruzzolo che puoi permetterti di giocare per capire se le tue campagne pubblicitarie sono ok o un fiasco.

Parti sempre dall’OFFERTA e dai SOLDI che hai a disposizione per fare dei test

In pratica, se non hai tempo, voglia o soldi per fare un’analisi approfondita del tuo caso specifico, segui questo schema ultra-semplificato.

  • Se hai già un’offerta testata e soldi… investi in pubblicità/ads
  • Se hai i soldi ma non hai un’offerta testata… sfrutta la pubblicità per validare l’offerta
  • Se hai un’offerta ma non hai i soldi (o non ti senti ancora abbastanza confidente nell’investirli in ads)… vai di traffico organico e fai un po’ di soldi con quello
  • Se non hai un’offerta e nemmeno i soldi (nuovo business, eh?)… vai di traffico organico

È una bella semplificazione, ma penso che sia abbastanza onesta e molto efficace.

Come sai io non mi ritengo un esperto di ads quindi non sono la persona giusta a cui rivolgerti se vuoi imparare a fare pubblicità online per vendere un po’ di tutto.

Con l’eccezione, come puoi immaginare, di webinar, videocorsi, workshop… perché sono i prodotti che creo e vendo da oltre 20 anni e su cui diciamo che mi sono fatto una discreta esperienza e ho un certo manico 😉

Se però hai capito di aver bisogno di traffico organico/gratuito, sei nel posto giusto perché nel mio libro LIST LEGEND ho messo nero su bianco le migliori 33 tecniche per creare una lista di contatti (e potenziali clienti) senza spendere un euro in pubblicità.

Dicono comunque gli esperti (oltre che la banale osservazione di quello che accade ogni giorno online) che una buona fetta di creazione di contenuti organici che portino traffico e contatti gratuiti sia utile anche per migliorare le prestazioni pubblicitarie e dare più autorevolezza, credibilità e attrattività al tuo brand…

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