Gianluca Sidoti: come creare 20 corsi di trading online in 2 anni

Intervista a Gianluca Sidoti di TraDetector Trading Overperform Libro Amazon Udemy opinioni

Dal liceo classico a creatore di oltre 20 corsi di TRADING in soli 2 anni… come si fa?Nell’intervista di oggi l’ho chiesto a Gianluca Sidoti, trader, autore bestseller del libro OverPerform e del programma Giovane Pensionato, imprenditore e creatore (quasi per gioco) di 20 corsi molto ben fatti sul mondo del trading online e degli investimenti.

Una dote non comune in tutti i formatori online

Non basta essere bravi ed esperti ma serve essere bravi a spiegare e rendere comprensibili anche i concetti più complessi: serve talento, tanta struttura e molta pratica.

Come è passato dal liceo classico a diventare un esperto di finanza e investimenti su TraDetector

Parte dal liceo classico dove la matematica sta quasi a zero, ma da sempre appassionato di economia, politica e attualità frequenta economia e si appassiona al trading (per diventare ricco e vivere di rendita). Scopre di avere un certo talento e ascendente per la lettura dei bilanci ma finalizzata ad investire nelle aziende e inizia a dare suggerimenti ad amici e compagni organizzando piccole aule e dando consigli via Whataspp e Telegram in modo gratuito.

Gianluca Sidoti su TelegramGianluca Sidoti su Telegram

Il canale Telegram molto seguito di TraDetector

Come puoi dare consigli di finanza se non hai né soldi né fama?

Chi è ricco parte avvantaggiato perché potrebbe dare consigli sbagliati sfruttando il proprio status. In realtà il passaparola e i buoni risultati sono stati la chiave di volta. Inizia da amici, poi genitori, compagni, qualche professore, crea conferenze (all’inizio con poche persone) sempre avendo come idea cardine quella di studiare la finanza con l’intento di investire (PUNTO CHIAVE).

Passare da consigli gratis a farsi pagare

Capisce che il consiglio, il “segnale di investimento” era un modello di business fattibile e ricercato e quindi ha inziato a farsi pagare e un’opportunità da cogliere. Fa un abbonamento mensile su Telegram dando questi consigli di trading.

Lavorare per soldi o per passione?

Se lo fai per soldi dopo un po’ ti stanchi e perdi la costanza, che invece è fondamentale. Meglio dare e basta, NON per ricevere perché dopo un po’ verrai visto come un esperto e di conseguenza potrai vendere loro qualcosa.

Gianluca Sidoti

Analista Finanziario

L’importanza di un Minimum Viable Product

Testare in piccolo se il mercato risponde con un prodotto semplice, essenziale e senza fronzoli ma che sia di valore

Come pianifica il lavoro e la giornata Gianluca Sidoti di TraDetector

È sempre una sperimentazione perché cerco sempre di adeguarmi alle richieste dei lettori/abbonati/studenti. Pianifica nel weekend i contenuti della settimana successiva, con un argomento giornaliero evergreen più alcuni spunti operativi (definiti last-minute). Non è un peso se c’è la passione ma aiuta ad avere pazienza quando i risultati arrivano dopo mesi.

Armi per combattere contro i leader di mercato storici

L’obiettivo è quello di rendere autonomo e consapevole il lettore/risparmiatore italiano, restando indipendente

Come sono nati i primi videocorsi di trading online?

È stata la naturale conseguenza agli abbonamenti ai portafogli perché chi non era pratico negli investimenti aveva bisogno di una guida per mettere in pratica le indicazioni su azioni, mercato valutario e gli strumenti finanziari di base e dandoli come bonus a chi si abbonava ai servizi a pagamento

Che formato scegliere per un videocorso finanziario?

Dipende dall’argomento (in generale): nel settore finanziario scrivere libri è un po’ difficile perché potrebbe risultare noioso. Il video è più efficace e quindi ha sperimentato iniziando dal video frontale (e all’inizio non era bravo). Ha usato e usa tuttora lo smartphone. Poi è importante far vedere il grafico nel suo settore, o un bilancio, quindi era necessario fare uno screencast dello schermo.

Usa la faccia nelle introduzioni o conclusioni per branding, creare fidelizzazione e mostrare che c’è una persona reale che non legge un copione.

Qual è il miglior formato da usare in generale?

Asseconda le tue tendenze naturali (una bella voce porta a prediligere l’audio, una bella faccia il video) ma ci sono copywriter come Valerio Conti che fa corsi 100% scritti. Quindi ogni singolo corso, o pezzo di corso, deve essere calibrato in funzione dell’utente finale e ha un suo strumento ideale. Per esempio le slide per appuntare le cose principali.

Ogni singolo corso, o pezzo di corso, deve essere calibrato in funzione dell’utente finale

Da dove si inizia a creare un nuovo corso

Prende spunti da varie fonti e raccoglie i contenuti (vedendo cosa manca e cosa conta davvero) ma poi crea un “collante” che unisce vari concetti dispersi e frantumati dentro un sistema chiaro e che tiene conto di fattori esterni e condizioni specifiche di ciascuno studente, facendo in modo che lo studente capisca perché si sta facendo una cosa.

Ascolta “#STORIE 11: Gianluca Sidoti (20 corsi di trading in 2 anni)” su Spreaker.

Come trovare la propria voce e il proprio modo unico di comunicare in un settore affollato

Nel settore finanziario ci sono due figure tradizionali: il formatore accedemico/universitario di cui la stragrande maggioranza non capisce nulla e poi quelli che dicono che “fare soldi è tutto facile e veloce”. Il suo lavoro è quindi abbastanza semplice e deve rendere concetti difficili da spiegare comprensibili e concreti, con tanti esempi reali e ha completato questo gap.

Dove pubblico il corso, come lo vendo, quali canali scelgo?

Per quale motivo ha scelto i marketplace invece di una accademia interna per erogare i propri corsi Competenze tecniche e marketing, perché creare da zero una academy richiede molte risorse, soprattutto tecniche, che inizialmente uno può non avere. Ha scelto Udemy per la possibilità di fare promozioni (anche se i guadagni non altissimi sotto le promozioni) e farsi conoscere, ottenere feedback, creare un pubblico che poi viene a cercarti per consulenze e servizi.

Usare la formazione come canale di acquisizione lead e clienti

Non è un formatore, la prima attività è la consulenza ma col tempo si è trasformato in un canale di lead generation e customer acquisistion.

Quanto tempo impiega a creare un nuovo corso online di trading?

Il rapporto è uno strepitoso 3:1 perché ha una produzione molto minimal, con poco editing (solo tagli a inizio/fine e riduzione rumore di fondo) e le slide che riassumono i punti principali. È aiutato dall’ufficio trading per raccogliere i dati e creare più rapidamente le slide (che fa lui stesso). La parte più lunga è in Italia il caricamento dei video sulla piattaforma.

Quali 3 errori ha fatto Gianluca dopo 20+ corsi prodotti

All’inizio si impappinava molto spesso ma proseguiva la registrazione lo stesso, senza tagli né editing (perché non era un perfezionista e la formazione non era fondamentale per lui, quindi l’interesse era solo sui contenuti): oggi si ferma, ripete e poi fa i tagli in fase di editing. Curare di più il marketing per monetizzare meglio le conoscenze (all’inizio non ci puntava proprio)

Il guadagno è un corollarioIl guadagno è un corollario

Consigli per chi inizia da zero e si sente un po’ bloccato

Vede anche lui vendere corsi che sono “aria fritta” ad alto costo e non riesce a capire come sia possibile nonostante le pessime esperienze.

  1. Consiglia di studiare e conoscere bene le cose che uno vuole insegnare, non basta saperli esporre ma serve masticarli ogni giorno, facendo tanti esempi concreti/pratici così che la gente dica “questo sa di quello che parla”.
  2. Crea corsi che servono a migliorare la vita delle persone, il guadagno è un corollario. Pensa a capire i problemi e bisogni della gente e poi fornisci risorse ad-hoc che li aiutano perché è la più grande soddisfazione

Quando conta un “corso ben fatto” per generare vendite e pubblicità gratuita?

Se hai un bel prodotto/corso/modo di fare che funziona così bene rispetto agli altri scatta il passaparola da solo, diventa quasi virale e non c’è bisogno di spendere centinaia di euro in pubblicità, un po’ come capita nel network marketing o nei gruppi di mamme.

Perché l’assistenza post-vendita è fondamentale

Molti corsi vengono buttati sul mercato e poi gli autori scompaiono. Invece all’inizio è importante mettersi sotto in prima persona e poi pensare a scalare il sistema appena si cresce.

Più importante puntare sul contenuto o la forma?

Meglio il contenuto perché, specie all’inizio, diventa un test ed è utile per capire la forma migliore grazie ai feedback degli utenti stessi. In generale però più forme dai a un contenuto meglio è: video, audio, testo, pdf, slide

Chi segue Gianluca per migliorare la forma dei suoi corsi di trading

Gira molto su YouTube, ma ha anche comprato corsi di formatori o aziende che erano molto curati dal punto di vista della forma ma non corrispondevano alle aspettative dal punto di vista dei contenuti.

Rimborsi: chiederli o no?

Capendo lo sforzo che ci sta dietro è raro che chieda il rimborso, specie se poi si tratta di un corso da pochi euro o qualche decina, mentre con corsi più importanti che ha reputato “imbarazzanti” lo ha chiesto e ottenuto senza problemi; così come non lo ha richiesto ad altri autori “storici” nel caso in cui, dopo tanti corsi di cui era soddisfatto, qualcuno ha disatteso le aspettative. Chiedere il rimborso è lecito, non c’è nulla di sbagliato, quindi ha senso farlo. Quando ti chiedono su Udemy il rimborso per un corso da 9€ capisci che in quel caso il problema non è il corso ma la persona, perché non ha senso

Quando ha senso chiedere un rimborso per un corso online?Quando ha senso chiedere un rimborso per un corso online?

Cosa bolle in pentola: il MASTER di Educatore Patrimoniale

Dopo aver creato corsi su ogni singolo strumento finanziario è diventato importante dare una visione d’insieme e insegnare come scegliere gli strumenti in funzione delle singole condizioni personali per gestire in autonomia il denaro: risparmiare, investire, proteggersi. Ne è nato un master accreditato e riconosciuto per gestire la propria vita finanziaria da zero, diventando un vero personal trainer della finanza

Le metafore, vera arma segreta dei formatori top

Metafore ed esempi concreti sono fondamentali per rendere le spiegazioni più facili, efficaci, personalizzate e trasformano concetti complessi in qualcosa di facile e facilmente comprensibile anche ai non esperti. Aiuta anche a creare il proprio brand personale attraverso esempi che uno usa per la prima volta.

Quanto ha contato il COVID nella formazione online?

Moltissimo e tante persone si sono mosse tecnicamente non solo per inserire i propri corsi nei marketplace ma anche in piattaforme come Teachable, Thinkific, Kajabi o Piramid

I migliori videocorsi di Gianluca Sidoti

>> DIVIDENDUM: guadagna in borsa con i dividendi azionari

Finalmente un sistema semplice e poco laborioso per accumulare un piccolo gruzzolo in borsa senza essere un esperto (e con i rischi ridotti al minimo).

>> STOCKDETECTOR (per imparare ad investire in azioni)>> OPTIONDETECTOR (per imparare ad investire in opzioni americane)

Segui Gianluca Sidoti su TraDetector.com o sul canale Telegram https://t.me/tradetector.

Non perderti il libro bestseller “OverPerform” su Amazon.

Prima di passare alla prossima puntata…

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– un videocorso di 2 ore specifico per i principianti

– lo schema essenziale per creare corsi in poche ore

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– il calendario ?? di podcast, dirette Facebook e interviste con le storie e i trucchi degli esperti che hanno già creato numerosi corsi online

– le migliori risorse 🛠 audio, video e software per produrre facilmente i tuoi contenuti (senza svenarti o riempirti di robaccia inutile)

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Videocorso, libro o entrambi? I segreti di Raffaella Iannaccone (20 libri in 2 anni)

Raffaella Iannaccone è Consulente editoriale e autrice di oltre 20 libri

È stata studentessa di Giacomo Bruno (Numero 1) e con lui ha pubblicato il suo primo libro bestseller.

Da lì è iniziata una fase di circa due anni che l’ha portata a scrivere 5 libri, coordinare la produzione di altri 16 e lasciare il vecchio lavoro e passare a quello nuovo che le permette di viaggiare in tutto il mondo.

L’ho notata perché, dopo aver frequentato alcuni corsi di vendita in comune negli anni precedenti, ho visto che aveva iniziato a pubblicare un libro dietro l’altro con una costanza micidiale e la cosa mi ha attratto moltissimo data la mia passione per i libri di formazione.

(clicca qui per vedere l’intervista completa su YouTube).

La storia di Raffaella: dalla cazzuola ad Amazon

Per 25 anni ha lavorato nel mondo dell’edilizia, passando da imbianchina a muratrice, fino ad avere una sua azienda con tanto di dipendenti.

Negli ultimi 15 anni, mentre continuava a lavorare, si è appassionata di marketing, vendite e crescita personale, tanto che durante la crisi del 2008 mentre gli altri chiudevano lei aveva raddoppiato il fatturato.

È venuta in contatto con Numero 1 di Giacomo Bruno a inizio 2018 e ha partecipato a un corso di 3 giorni e poi all’accademia in cui ha potuto studiare nel dettaglio tutti i temi che oggi mette in pratica in prima persona come autrice e aiutando i suoi clienti (scrivere, pubblicare, promuovere).

Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1

Raffaella Iannaccone viene premiata Autore Bestseller da Giacomo Bruno a Numero 1

Quando la gente ha iniziato a scoprire che nell’arco di 12 mesi aveva pubblicato 5 libri a suo nome hanno iniziato a chiedere spinte da curiosità e ammirazione.

Da lì sono arrivati tutti i suoi clienti, senza bisogno di spendere un euro in pubblicità online o tradizionale, ma solo via traffico organico da social.

Che rapporto c’è tra libri e video corsi?

Tantissimo, sia per la parte di marketing che soprattutto per quella di creazione (togliendo la parte video, preparazione e raccolta informazioni non è molto diversa).

L’87% delle persone vogliono scrivere un libro ma solo il 3% ce la fa.

Raffaella Iannaccone

Consulente Editoriale

Chi non dovrebbe scrivere un libro

Raffaella non segue chiunque voglia pubblicare un libro ma solo manuali di formazione (niente romanzi), partendo dal percorso personale dell’autore.

chiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un libro

Potenzialmente chiunque può scrivere un libro perché ha un qualcosa da insegnare o condividere con gli altri (ognuno ha una storia sufficientemente interessante), ma non tutto ciò che si potrebbe fare si dovrebbe fare.

Se sei timido nel fare presentazioni farai fatica a promuoverlo, anche solo online; bisogna mettersi in gioco, essere disponibili, rispettare gli appuntamenti…

È più la persona che l’argomento a fare da discriminante.

Come nasce un libro con ghost writer (su un tema sconosciuto)

Si parte sempre da cosa vuole insegnare nello specifico la persona ma poi Raffaella fa sempre uno studio preliminare con proposta unica di valore, modo di presentarsi personale per creare il personaggio e posizionarlo al meglio sul mercato (già il libro è un fattore posizionante di per sé).

La STRUTTURA è sempre la stessa e ben rodata:

  • opportunità e promessa in titolo e sottotitolo (è la parte più difficile)
  • introduzione e storia personale dell’autore (è il suo modo di essere che fa appassionare le persone)

Perché l’edilizia l’ha aiutata moltissimo nel mondo editoriale

Una casa non si costruisce se non c’è ordine, metodo e rigore.

In cantiere doveva esigere rispetto, puntualità, precisione (in un settore che tradizionalmente funziona in modo approssimativo e con ampie tolleranze) e pretende anche con i suoi clienti lo stesso tipo di atteggiamento e serietà.

Oggi ha aspirazioni totalmente diverse ma l’approccio schematico dell’edilizia le è rimasto e la aiuta molto nel condurre le persone al risultato, le rassicura avere un metodo alle spalle.

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Raffaella Iannaccone dall’edilizia alla editoria

Il tumore dilagante di libri markettosi che non servono a nessuno

Negli ultimi anni, complice la spinta di formatori come Frank Merenda e lo stesso Giacomo Bruno che hanno insistito molto sul tema, sembra che chiunque debba pubblicare un libro: di sicuro i formatori ma anche imprenditori in settori totalmente diversi…

ma non c’è il rischio che si produca tanta/troppa monnezza?

pessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazon

Esempio di Libro con pessime recensioni da parte dei lettori su Amazon

Spesso ci sono recensioni positive pilotate ma quando arrivano i “veri lettori” si lamentano dicendo che “è pieno di marketing”, “è aria fritta”, “è tutto una vendita” questo sminuisce il mercato, un po’ come nel caso dei videocorsi che sono fatti male e screditano tutto il settore.

Come risolvere questi meccanismi tumorali?

Per Raffaella tutto parte dall’obiettivo e dalla promessa: durante la sua call inziale fa creare un percorso al cliente in cui evidenzia i passi e le informazioni da dare al lettore, altrimenti sì diventa un boomerang.

Per questo punta a trovare sempre un processo originale, storie uniche, un modo diverso di raccontare, creativo, ricercato.

Self Publishing in ItaliaSelf Publishing in ItaliaSelf Publishing in ItaliaSelf Publishing in Italia

Mercato stabile per l’autopubblicazione (self publishing) dei libri su Amazon

Ogni giorno vengono pubblicati in Italia 200 libri ma le persone, in media, leggono 1 libro al mese, quindi la gran parte è “spazzatura” anche perché Amazon non ha nessun filtro o controllo.

Differenziarsi nel modo giusto quando la “soglia di ingresso” è molto bassa”

Raffaella ricorda una importante precisazione riguardo al suggerimento di Frank Merenda è che parlava sempre di “soglia di ingresso” nel mercato.

qualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicati

Lo stesso discorso vale per i videocorsi, i blog, i podcast…

Quando arrivano tutti l’oceano diventa rosso non blu e va trovato o qualcosa di diverso oppure bisogna puntare a una estrema qualità.

Come diventare ricco grazie a un libro (il modo giusto e vero)

Raffaella seleziona prima la persona e poi l’argomento (deve potersi differenziare, sennò non ne vale la pena) e scarta chi le chiede “entro quando rientro del mio investimento con le sole vendite”.

Il libro non va fatto per le vendite ma perché uno tiene a trasmettere vero VALORE agli altri, non per guadagno rapido e deve diventare un ulteriore mezzo per fare promozione.

L’87% delle persone vogliono scrivere un libro ma solo il 3% ce la fa.

È il caso tipico di Daniele Bova su EFT (intervistato in questa puntata) che ha fatto il libro perché:

  1. è un’altra fonte di acquisizione clienti e lead generation di gente appassionata
  2. vuole trasmettere un messaggio e parlare dell’opportunità
  3. il guadagno che ne deriva dal funnel (corsi live, consulenze, videocorsi) è una conseguenza a medio-lungo termine e non un approccio mordi-e-fuggi che è un vero boomerang

Quanto guadagna Raffaella grazie ai suoi libri (scioccante risposta)

Tra 100 e 150€ di royalty, ma il vero guadagno deriva dalla gente che li legge, la contatta e vuole farsi aiutare da lei nello scrivere il loro.

Alcuni decidono di scriverlo di loro pugno e chiedere aiuto per editing e pubblicazione, altri di farselo scrivere da lei (ghost writing).

Come scrivere un libro su un argomento 100% sconosciuto in 1 mese o quasi

Raffaella non è una tuttologa quindi sorge la domanda: “come fai a scrivere un libro su argomenti di cui non conosci quasi nulla? Non c’è il rischio di tirar fuori un prodotto scadente?

Definito il tema del libro e l’obiettivo si mette a leggere tutto quello che c’è da sapere su quell’argomento e a questo punto, pur non praticandolo da 20 anni, lo conosce abbastanza.

Quanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in Italia

Crescita di TikTok in Italia negli ultimi 3 anni

Allora parla con il cliente e, chiarita la differenziazione e il modo in cui vuole presentarsi al pubblico, danno la forma ideale a queste informazioni e le condensano in un libro (anche grazie ad interviste e confronti con il cliente stesso).

È la curiosità che la spinge a fare questo tipo di lavoro sfidante ma, per fortuna, può scegliere con chi lavorare e, se la persona non le garba o l’argomento proposto non la appassiona tanto da scriverlo, declina l’invito, altrimenti verrebbe un lavoro non abbastanza buono.

Il marketing e la promozione dei libri: croce e delizia di tanti autori

Oggi è molto più facile scrivere un libro che promuoverlo, anche perché le parti tecniche (correzione, editing, copertina, pubblicazione su KDP e Amazon) sono totalmente fatte da Raffaella, anche se sono fasi davvero toste, lunghe e complesse.

Lato marketing e promozione Raffaella dà una spinta e una serie di dritte iniziali ma poi il lavoro è al 100% dell’autore (lei consiglia persone per pubblicità, fare un sito web o altro, ma il suo lavoro è terminato a questo punto).

Il giorno della pubblicazione su Amazon si imposta il libro a ZERO (gratis), viene condiviso con tutti i contatti (dopo almeno una settimana, meglio un mese, di riscaldamento dei contatti) e quelli di Raffaella.

Quasi tutti i suoi libri sono diventati Bestseller Amazon ma il primo consiglio che dà è di non dimenticare il libro e pensare che da quel giorno inizino a piovere clienti dal cielo.

Da lì parte la fase 2: servono presentazioni in libreria, dirette, sponsorizzazioni su Facebook, creare un videocorso, servizi extra, altri prodotti…

raffaella iannaccone firma autografiraffaella iannaccone firma autografiraffaella iannaccone firma autografi

L’autore gioca un ruolo chiave nella fase di promozione del libro

Da zero a bestseller in 27 giorni: caso studio su TikTok

Ha studiato qualche libro, testato la app, guardato interviste e, ovviamente, scritto il libro.

Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)

Come Fare soldi con TikTok (scritto in soli 28 giorni)

Videocorsi flop: quando NON valgono i tuoi soldi

Non ha mai chiesto il rimborso perché è una signora, ma quando si accorge che i contenuti sono un copia e incolla di altri corsi o, peggio ancora, di un libro, allora si sente davvero fregata (le è capitato perfino con un corso dal vivo).

Per questo invita sempre i suoi clienti a trovare un percorso unico, un ingrediente nuovo, diverso per rendere il prodotto originale e che abbia senso per il mercato.

l 99% di un libro è fumo. Monty aveva ragione?

Marco Montemagno sosteneva in un vecchio video che la gran parte di un libro sono 1/3 concetti forti e il resto è materiale di riempimento utile ad arrivare a 150/200 pagine e dare un senso al prodotto… non per niente sono nati i riassunti dei libri in 4 pagine (OneMinuteClub o 4Books) ma è davvero così?

Secondo Raffaella non sempre: il risultato dipende dal contenuto che uno ci mette e non dal numero di pagine, per cui ha pubblicato anche libri da 90 pagine (con tanto di esercizi) perché era quello che serviva a raggiungere l’obiettivo.

Allungare il brodo è più da romanzo, mentre lei è più diretta e concreta.

== NOTA di CreaIlTuoCorso ==

Uno compra un libro perché vuole un risultato specifico e se devo perdere tempo nel leggerlo perché tu mi obblighi a cercare l’ago nel pagliaio allora non rispetti il mio tempo e io ti punisco (oltre ad incazzarmi).

Per Raffaella già la gente non legge ed è un ONORE che uno voglia leggere te e investire del tempo nel tuo libro, dagli dei contenuti e non fargli perdere tempo.

Tra l’altro lei è pagata a pagina e quindi avrebbe l’interesse ad allungare il brodo, ma aggiungendo pagine farebbero brutta figura in due; se ci “perdo” oggi ci guadagno comunque nel lungo periodo.

Servono i riassunti dei libri in 4 pagine?

Lo stesso Monty offre un servizio di questo tipo ma per Raffella un libro, soprattutto se letto a distanza di tempo, porta informazioni diverse perché il lettore è diverso; mentre in 4 pagine ultra condensate si rischia di perdere questo aspetto collegato all’evoluzione personale.

Riassunti di libriRiassunti di libriRiassunti di libri

4Books, OneMinuteClub e MentorBox (solo in inglese) offrono riassunti di libri e risparmio di tempo al lettore

Lo scopo finale è quello di chiudere un libro e dire: “figo! da oggi mi metto a fare queste 3 operazioni se voglio arrivare a un risultato“.

A nessuno importa di chi sei tu: dimmi come fare un corso, un libro o ottenere quello che voglio.

Presenza, simpatia etc… sono un valore aggiunto ma prima serve il contenuto.

La ricetta giusta ed equilibrata è quindi quella di mixare la parte di marketing, autoincensamento e posizionamento (che servono poi a vendere consulenze, prodotti o videocorsi) con quella di contenuti e sane informazioni.

Raffaella Iannaccone

Autrice di oltre 20 libri

Come passare da un libro a un videocorso

Se ho già un libro pronto o scritto, devo mettere gli stessi contenuti, cambiarli… come mi devo comportare?

Premessa: la percezione di valore di un libro rispetto a un video corso è per Rambo sensibilmente inferiore (e ingiustamente) perché il “peso specifico” dei contenuti di un libro è molto superiore a quello di un videocorso e infinitamente rispetto a un corso dal vivo.

Marketing e percezione fanno un altro gioco (importante e da conoscere) e ne cambiano il valore/prezzo finale per il mercato.

Cosa può dare, quindi, un videocorso in più rispetto a un libro, a prescindere dal prezzo di vendita:

  • il video: spiegare un messaggio in video è molto più facile che per iscritto
  • ancora il video: con contenuti tecnici, tipo spiegare app/software, è molto più efficace di immagini statiche, permette di seguire meglio le istruzioni
  • audio: non puoi leggere un libro mentre guidi o fai sport… (devono però essere strutturati bene)
  • relazione con autore: quando lo vedi e lo senti hai una connessione totalmente diversa
  • aumenta autorevolezza: il prodotto viene percepito come di qualità superiore perché sembra TV

Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!

Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!

Bisogna stare attenti a creare corsi evergreen su temi più strategici e non troppo tecnici (public speaking vs TikTok o Pannello inserzioni di Facebook Ads), sennò diventano vecchi o vanno aggiornati costantemente.

Se poi uno vende servizi e consulenze il fatto di averti già conosciuto in video/audio portano a continuare l’esperienza in modo più fluido, come se fossi di famiglia o conosciuto da sempre.

Perché è molto utile saper creare un video corso (benefici nascosti)

Non sempre un corso (o un insieme di video lezioni ben strutturate) va creato con l’intenzione di essere venduto e monetizzato a ogni costo.

Puoi infatti usarlo per istruire le persone dell’azienda su processi e sistemi interni, senza doverlo spiegare ogni volta (essendo una cosa interna puoi essere meno preciso sulla forma ma non puoi transigere sui contenuti).

Raffaella conferma che perde ore e ore a dire sempre le stesse cose e quindi la prospettiva di un corso iniziale è proprio quella di istruire i clienti o prospect ed eliminare tutti i luoghi comuni principali con un enorme risparmio di tempo.

Questo permette anche di pre-filtrare il cliente e poter lavorare solo con persone iper-convinte e in target, con più soddisfazione, entusiasmo e risultati per tutti.

I migliori libri di Raffaella Iannaccone su Amazon

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Il sito ufficiale di Raffaella Iannaccone (Autrice, GhostWriter, Redattrice): raffaellaiannaccone.com

Prima di passare alla prossima puntata…

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Personal Branding semplificato per autori di videocorsi (con Ruggero Lecce)

RUGGERO LECCE personal branding semplificato

È consulente di web marketing creativo e di personal branding di alcuni dei più importanti formatori italiani (come Max Formisano, Vincenzo Fanelli, Miranda Sorgente, Giovanni Annunziata, Giacomo Bruno, Gian Ettore Gassani), autori e personaggi noti del panorama italiano (come Roberta Cavallo e Antonio Panarese, Fiorella Pallas, Elisabetta Dami, Mingo De Pasquale).

Autore del libro “Blog per l’anima“ – Web marketing e personal branding facile, partendo da te stesso. Blogger per passione, autore in diversi siti, riviste e ideatore di corsi multimediali sul web marketing, personal branding, blogging e crescita professionale.

Chi è e cosa fa Ruggero Lecce

Dal 1998 si occupa di Personal branding e web marketing, aiutando professionisti e imprenditori a sviluppare la loro presenza online. Lo fa in modo semplificato in quanto il marketing è piuttosto complesso e, grazie alla sua esperienza, è riuscito ad estrarre le informazioni principali e facilmente applicabili.

Alcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero Lecce

In questo periodo ha lavorato sia come freelance, che come dipendente in grandi aziende ed è stato perfino nel CDA di una di esse; questo gli ha permesso di conoscere il mondo aziendale a 360° e capire quali sono le dinamiche più importanti per ottenere risultati in poco tempo.

Quindi ha vissuto sulla propria pelle le stesse problematiche che oggi aiuta a superare.

Quali sono i problemi principali per cui si rivolgono a lui

Sono molto vari; spesso le persone arrivano con un problema (es. fatturare di più) ma questo è solo la punta dell’iceberg oppure non sanno esattamente perché vogliono questo risultato.

Molti poi stanno creando la loro attività da tempo ma non riescono a farla crescere per quel “piccolo passaggio”, quindi lui fa da semplificatore del percorso, da facilitatore, tenuto conto che il lavoro deve comunque essere svolto da loro e non esiste la bacchetta magica.

È come andare in palestra: serve un coach ma i pesi li devi sollevare tu, con costanza, metodo e tempo.

Perché è importante mettersi in discussione

Da Ruggero spesso si presentano imprenditori bravissimi che però hanno dei limiti personali che limitano il successo (a livello di mindset).

Quindi prima ha senso lavorare sul miglioramento della persona e poi, di conseguenza, sul business. La soluzione passa sempre dalla chiarezza, soprattutto degli obiettivi e di come funziona il loro business.

La maggior parte delle persone va da lui (o compra qualcosa in generale) perché ha un problema che vuole risolvere e a volte, pur avendo delle aziende già avviate, non conoscono i numeri principali e l’importanza di questi numeri… tanto che a volte uno si domanda:

Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?

In passato, durante la sua esperienza nelle grandi aziende, si è imbattuto in strategie di marketing perfettamente applicate e con numeri più che buoni che però non funzionavano; mancava la parte collegata alle persone, di cui parla anche nel suo libro “Blog per l’anima”.

In pratica lavorare su se stessi (prima che sul business) ci fa allineare alla nostra vera missione, mentre in altri casi si rischia di fare tanto lavoro ma senza soddisfazioni personali, economiche o entrambe.

Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"

Alcuni miti da sfatare sul mondo del marketing occidentale

Sono molto bravi dal punto di vista numerico ma non considerano l’aspetto umano, tanto che spesso la gente non compra solo per via delle tecniche di vendita impiegate su di loro ma per altre ragioni più profonde.

Molti prodotti vengono creati senza un vero perché e il mercato, infatti, non li vuole ma è costretto a comprarli da un push marketing sempre più spinto.

Ruggero Lecce

Consulente Marketing

Bisogna quindi conoscere bene il pubblico, cosa si aspetta e cosa lo appaga davvero.

Che rapporti ci sono tra un business e uno speciale dado a sei facce

Il business, come il dado, ha tante facce, tanti aspetti, variazioni e quindi dobbiamo sforzarci di guardarli tutti; quindi studia quanto puoi per capirne sempre di più su ogni aspetto.

Impara anche a guardare l’azienda da angolazioni diverse perché potrebbe capire informazioni preziose che prima erano invisibili.

gadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero lecce

Il dado che usa Ruggero per spiegare questo concetto

Ogni aspetto del business corrisponde e ha un impatto sugli altri; per esempio lavorando sul marketing non possiamo non considerare l’aspetto umano (oppure i buyer che se comprano prodotti di scarsa qualità hanno un impatto su vendite o customer service).

È un po’ come dover vendere una torta quando ti mettono a disposizione solo ingredienti di bassa qualità…

Devi fare davvero i miracoli e le lamentele saranno tantissime.

Per questo l’esperienza in tanti ambiti e ruoli di Ruggero è importante perché aiuta a capire che tutto ha impatto su tutto.

Creare un videocorso è consigliato a tutti o no?

Secondo Ruggero andrebbe creato per stabilire degli obiettivi e imparare ad analizzare il tuo rapporto con te stesso, il giudizio verso la telecamera e l’audio, quindi servirebbe a tutti.

Ti aiuta ad una comunicazione efficace con tutti, non solo davanti a una webcam o telecamera, dandoti strumenti trasversali e che non scadono mai.

Tra l’altro non è detto che uno debba sapere fare tutto di un videocorso: può tenere per se le parti di contenuti e delegare tutto il resto a collaboratori o professionisti esterni.

Alcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero Lecce

Alcuni dei video corsi di Ruggero Lecce

Come sono nati i video corsi di Ruggero e come li ha creati

In questi anni ha creato corsi su argomenti differenti, divisi in blocchi e, principalmente basati su screencast (la gente quindi vede lo schermo o le slide).

Ha però alternato anche corsi in cui, oltre agli screencast per la parte più teorica, c’è lui che parla in prima persona, magari usando oggetti (come il dado sopra) per spiegare alcuni concetti.

Gli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioning

Effetti nascosti di un videocorso su personal brand, vendite e retention

Un video corso per Ruggero deve essere collegato al personal brand e usato per vendere noi stessi e le nostre competenze.

Quindi un corso serve a farmi conoscere, mostrare che sono bravo, posizionarmi nel mercato e poi vendere consulenze, un libro, altri prodotti o servizi…

Un corso NON è fine a se stesso e per produrre “cassa” a breve termine ma può diventare un “cavallo di Troia” per vendere altre cose a costo più elevato

Ruggero Lecce

Personal Branding

Può essere sfruttato anche per aumentare la retention dei clienti senza dover fare un follow-up personale ma pacchettizzando alcune informazioni/news in un corso e poi distribuendolo a tutti.

È anche un sistema per creare un prodotto scalabile (ideale per professionisti) dove può servire per monetizzare parti di tempo che puoi dedicare ad altro di più valore, per esempio quando ci sono da spiegare concetti o informazioni base e che non cambiano da cliente a cliente.

Usa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identico

Così facendo automatizzo una parte del processo aziendale in cui il professionista risulta sotto-pagato e fa un lavoro di basso valore, spesso con un rischio di noia che può portare a delle disattenzioni.

Tutte le volte che devi spiegare qualcosa e far passare delle informazioni quasi-immutabili, è buona cosa metterle in un corso perché fa risparmiare tempo al professionista e soldi al cliente (che può dartene di più dopo per una vera consulenza personalizzata).

Senza contare che durante alcune consulenze o sessioni di coaching gli imprenditori non siano super concentrati, magari hanno problemi urgenti da risolvere o idee dell’ultimo momento e quindi rischiano di perdere alcuni passaggi importanti che, se avessero un videocorso, potrebbero riguardare con più calma e anche più volte (ne parlo anche in queste interviste con Daniele Bova e Alessandro Gini).

Perché un corso è importante nell’ottica del vero apprendimento

Alcuni argomenti hanno bisogno di più tempo e di più passaggi per essere assimilati al meglio e completamente.

È come leggere lo stesso libro in fasi diverse della propria vita o a livelli di conoscenza diversi: ogni volta le informazioni che ci colpiscono sono diverse perché noi siamo diversi in quel preciso momento.

Andare poi a rivedere le cose ovvie e scontate del nostro business ci permette di fare un grosso passo e prendere consapevolezza di quanto creato, delle procedure, dei processi… trovando importanti spunti di riflessione e miglioramento.

A cosa serve il gadget brand

È un elemento fisico che richiama il tuo brand e permette alla gente di ricordarsi di te associandoti a questo oggetto, meglio se di un colore particolare.

Guarda il video qui sotto per sapere come puoi differenziarti e farti ricordare dal tuo pubblico.

Come fa Ruggero a creare un video corso da zero

È fondamentale conoscere bene l’argomento ma, proprio perché ne conoscerai tantissimi, devi sintetizzare perché bisogna essere pratici e diretti.

Quindi è ancora più importante il cosa NON dire e togliere le informazioni non essenziali, creando di quello che resta uno schema visivo.

Meglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppe

Poi mette lo schema sotto alla telecamera e va a braccio; se poi sbaglia o quel giorno proprio non è ispirato rifà il video.

Usa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorso

Usa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorso

In base a cosa scegliere slide, screencast o video in prima persona

Tende sempre a privilegiare la spontaneità quindi ha scartato il teleprompter perché non risuonava con la sua modalità di espressione. Per lui il concetto deve arrivare diretto, un po’ come se parlasse con una persona al bar o per strada.

Il concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e diretto

Dipende comunque dall’obiettivo finale e dal tipo di contenuto:

Fondamentale è comunque avere sempre presente concetto chiave e obiettivo che si vuol far passare al pubblico.

Perché fare un videocorso è come avere una fidanzata

Raramente è buona la prima, si impara strada facendo, si migliora, si capiscono meglio le cose, si limano gli errori…

È come imparare a parlare in pubblico: si impara. La prima volta ti senti impacciato, poi (con giusti insegnamenti e un po’ di pratica) si migliora.

Bisogna fare esperienza su corsi più piccoli, semplici, in cui la qualità finale non sarà mai super ma si impara il processo, si prende fiducia e si capisce cosa e come migliorare le volte successive.

FORTUNA è quando l’opportunità incontra la preparazione: nel caso dei corsi quando arriva il momento giusto o il tema giusto devi farti trovare preparato per non perdere il treno e farti fregare da qualcuno di più veloce di te.

Bisogna vendere un corso prima di produrlo? NON è così vero come te l’hanno raccontata

Ha senso solo se sei in grado di produrlo in un tempo ragionevole dal momento in cui lo hai pre-venduto, altrimenti non funziona e, anzi, è un boomerang pericolosissimo.

Per questo fare esperienza con videocorsi minori, di allenamento, è così importante perché dà la serenità di poter sfruttare al meglio questo importante strumento di pre-vendita, senza rischiare figure di m.

Per Ruggero oggi, nell’era di TV, social e Netflix, non si può non saper comunicare tramite un video; inoltre con uno smartphone di oggi la tecnologia non è più un problema e c’è ampio spazio per sperimentare.

È il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezione

Troppa perfezione in un contesto in cui uno non se la aspetta dà l’idea che tutto sia finto e non viene apprezzato dal pubblico.

Oggi, rispetto a 20 anni fa, bisogna essere spontanei nella comunicazione, non possiamo creare una distanza tra noi e il pubblico facendo il figo e tirandosela.

Meglio vendere a prezzo alto o prezzo basso? 2 tecniche interessanti

Dipende da vari fattori perché il pubblico spesso arriva da canali differenti, con scopi differenti e ognuno è un po’ diverso. Alcuni sono più lenti e hanno bisogno di conoscerti a poco a poco per darti fiducia e comprare prodotti più costosi.

Altri professionisti o imprenditori sono disposti a pagare molto di più per avere un risultato.

(Puoi approfondire questo tema guardando le interviste con Domenico Drovetti e Giacomo Freddi).

Una prima tecnica per stabilire il prezzo di un corso consiste nel dare un valore finale al prodotto, al risultato ottenibile e in funzione di quelli decidere il prezzo; in questo caso

La gente paga per la trasformazione, non tanto il prodotto o servizio che gli permetterà di raggiungerla (potrebbe bastare una singola telefonata da 10.000€)

Ruggero Lecce

Consulente Marketing

All’estremo opposto si parte dal prezzo a cui vendere qualcosa, senza nemmeno avere un’idea chiara di cosa voler realizzare, perché nella scala del valore e nella strategia di marketing è importante che ci sia qualcosa a “chiudere il buco”.

Scala del valore per un business onlineScala del valore per un business onlineScala del valore per un business onlineScala del valore per un business online

L’impatto di brand e target sul costo di un videocorso

Un altro parametro è quello del TARGET: chi vende una Ferrari non può vendere un prodotto low-cost perché altrimenti ucciderebbe il brand.

Quindi non concentrarti troppo sul prezzo ma sul valore percepito dal cliente (maglietta da 2€ venduta a 40€ solo perché “di marca”).

••• NOTA di CreaIlTuoCorso •••

Una persona con un personal brand forte e riconosciuto riuscirà sempre a spuntare un prezzo 5x/10x perfino 100x per un corso che, magari, è qualitativamente inferiore a quello dell’ultimo arrivato ma che non ha un personal brand così forte.

Chi NON dovrebbe fare un video corso (secondo Rambo)

Tre categorie di persone.

1) Chi non vuole perdere tempo: molti professionisti o imprenditori possono giustamente dire che “ci vuole molto tempo per fare un videocorso” e lo dovrebbero togliere a consulenze e business.

Tutto vero, salvo che:

  • il mercato non sai mai come va a finire (v. situazione attuale da Covid)
  • avere un asset digitale serve sempre come posizionamento e personal branding, delivery di un prodotto o servizio (v. punto sopra)

Guarda il video qui sotto per scoprire le altre due eccezioni e come anche loro possono bypassare il problema con facilità.

Cosa c’entrano Giulia Roberts, Barak Obama, Bruce Willis e Mr Bean con i corsi online?

Hanno tutti avuto seri problemi di balbuzie, sono stati derisi per molto tempo. Willis ha iniziato a recitare proprio per ridurre la balbuzie, Mr Bean è stato autoprodotto perché nessuno ha voluto investire su di lui.

È importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perché

Tutti quindi possiamo riuscire a creare un corso anche se pensiamo di essere negati perché la nostra missione deve essere più grandi di questi piccoli difetti.

Tra l’altro alcune difficoltà ed errori possono rientrare in un’ottica di personal branding.

In una sola ricetta: messaggio, storia e competenze.

I migliori videocorsi di Ruggero Lecce

>> Personal Branding da zero: come creare un brand riconoscibile (anche se sei l’ultimo arrivato sul mercato)

Scopri la strategia passo-passo dei professionisti ben pagati per posizionarti come leader del settore e sfruttare la tua immagine personale per vendere di più e creare un gruppo di fan (e clienti) appassionati e fedelissimi.

>> Brand Positioning: come posizionarti sul mercato e sconfiggere la concorrenza

Scopri la strategia per posizionarti come “primo nella mente” dei tuoi clienti, diventare leader del settore e strappare condizioni commerciali da vero numero uno (in poco tempo e anche se parti svantaggiato)

Tutti i corsi di Ruggero: ruggerolecce.it/prodotti

Tutti i libri pubblicati da Ruggero Lecce: https://amzn.to/2NVrcPQ

🟢🟢🟢🟢 Guarda l’intervista integrale su YouTube o ascoltala in podcast su Spreaker.

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Creare video corsi tecnici: problemi e opportunità da sfruttare

Riccardo Mancinelli - Creare corsi tecnici

Riccardo Mancinelli è ideatore e creatore del podcast StrategiaIT, ha un’azienda di sviluppo software a Londra e si definisce un CTO (responsabile tecnico/IT) as-a-service.

È una sorta di ragno che conosce quanto basta di tutto per selezionare i fornitori e assemblare un sistema efficiente ed efficace, soprattutto per le start-up che devono svilupparsi in poco tempo ed essere sorrette da una tecnologia evoluta, performante e sicura.

Un supporto di mentoring come quello di Riccardo è fondamentale in un mondo in cui nuove idee nascono ogni giorno ma poi si scontrano con la messa in pratica e gli aspetti tecnologici molto complessi.

Ascolta “#STORIE16: Riccardo Mancinelli (Videocorsi tecnici Problemi e Opportunità)” su Spreaker.

In 59 minuti super densi abbiamo parlato con Riccardo Mancinelli di:

L’importanza di avere un MVP (Minimum Viable Product)

Serve per capire nel più breve tempo possibile se un’idea può avere mercato e come il mercato reagisce al prodotto per determinare se il business è sostenibile o no.

Rambo parla di Minimum Viable Course (MVC), ovvero un insieme minimo di informazioni e contenuti che permetteranno ai primi utenti di arrivare il più vicini possibile al risultato atteso, senza perdere tempo nello sviluppo o nella registrazione di video lezioni che non sono fondamentali per portare al risultato.

Il fattore tempo è vitale per battere la concorrenza per questo consulenti tecnici esperti fanno la differenza tra il successo di un progetto e il suo fallimento.

Un MVC può essere per Riccardo anche un esperimento per capire se poi sia possibile vendere qualcosa di più corposo, sia come corso che come servizio.

Il MVP è un processo di scoperta e apprendimento che permette di raccogliere informazioni e capire cosa vuole realmente l’utente e cosa non gli interessa affatto.

L’oro a costo zero nascosto in post, Amazon e video di YouTube

Come si diceva nella intervista con Domenico Drovetti è utilissimo leggere con attenzione i commenti di blog, post sui social, video di YouTube o recensioni su Amazon per capire cosa chiede il mercato.

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Come è nata l’idea di creare un video corso

Per Riccardo il suo lavoro consiste per l’80% di studio perché quello che per molti sembra “magia tecnologica” in realtà presuppone un continuous learning, per questo ha deciso di affiancare una parte di formazione.

Ha iniziato studiando il panorama e l’ecosistema della formazione mondiale per capire come si muovevano e cosa proponevano (eventi dal vivo, programmi, consulenze…)

Nello sviluppo del suo corso ha adottato l’approccio a livelli di cui parliamo in Creailtuocorso, dove alla base della piramide c’è il pubblico più numeroso ma anche meno informato e che ha bisogno di partire dalle basi.

Suggerimento TOP per chi vuole creare un corso base

Mettere nel titolo “corso base” perché attira il pubblico giusto e allontana quello avanzato che:

  • non apprezzerebbe il contenuto
  • non otterrebbe nessun risultato
  • finirebbe per dare recensioni negative

Serve un perfetto product-market match per rendere l’offerta più attraente e dare al giusto pubblico il prodotto ideale

Cosa ha imparato dalla creazione del suo primo corso online

Molti gli chiedevano di fare piattaforme per e-learning così ha sviluppato una sorta di clone di Teachable, con tanto di API che permettono di integrare la piattaforma con altri sistemi e software online. Ha quindi creato un videocorso di circa 10 ore in cui spiega come creare le proprie API sfruttando WordPress come supporto.

Questo lavoro ha richiesto un mese di sviluppo (a tempo perso), ha sfruttato Vimeo per hosting dei video e WordPress per la creazione e gestione degli utenti e usato Stripe come metodo di pagamento.

La dura lezione è stata:

  • scoprire che le API le persone preferiscono farle sviluppare a un programmatore e non crearle da sé
  • capire che se lanci una cosa non vuol dire che la gente la compri (e l’investimento di tempo non è stato ripagato, quindi sempre buona cosa usare un MVC o MVP)

Attenzione a creare corsi tecnici che nessuno vuole comprareAttenzione a creare corsi tecnici che nessuno vuole comprare

Corsi gratis? Ecco a cosa servono davvero (TOP)

Non ha mai pensato di “fare soldi” con il primo corso ma di iniziare a creare una “scala del valore” e capire come attraverso i contenuti “vendere dell’altro”.

Per esempio vede spesso academy che servono a vendere abbonamenti a piattaforme (tipo Teachable o Thinkific) oppure per far incontrare domanda e offerta, dare e vendere certificazioni…

Creare un singolo corso per Riccardo è stato importante per capire se era in grado di poter creare un asset di questo tipo (per lui o per i suoi clienti).

Raccolta di dati: quali dati servono davvero?

Devi avere il controllo del tuo business tramite dei touch point e dati che fanno capire se stiamo andando nella direzione giusta, senza farsi ingannare dalle vanity metrics.

Per esempio le visualizzazioni del suo podcast StrategiaIT non sono dati importanti, mentre le proposte di lavoro ricevute da chi lo ha ascoltato sì.

Corsi mascherati vs piattaforme generaliste

Questo avvalora la tesi estrema del “creo un corso gratis” per fare capire al mercato che sei bravo, dimostrare autorevolezza e generare potenziali consulenze high ticket.

Non dobbiamo vendere l’illusione che con un corso si possa vivere tutto l’anno, soprattutto su piattaforme generaliste dove devi creare tanti corsi diversi per generare un’entrata significativa.

R. Mancinelli

CTO as-a-service

Per il freelance un corso diventa un biglietto da visita, una sorta di libro evoluto che ti posiziona come esperto autorevole.

Riccardo tempo fa aveva comprato un “corso mascherato” che in realtà serviva a vendere un tema per WooCommerce e sfruttava il corso per stimolare la domanda e dare il tema come Bonus.

Cercando di vendere solo il tema probabilmente non avrebbe avuto quel successo e a quel prezzo, aumentando di molto il valore percepito.

Membership low cost tipo Patreon funzionano?

Molti arrivano per il contenuto e poi restano per il network, raccogliendo persone accomunate da un interesse e che cercano compagni di viaggio per quel percorso: è un aspetto interessante e che molti autori/creatori all’inizio non avevano previsto.

effetti collaterali dei videocorsieffetti collaterali dei videocorsi

È un po’ come quando uno va in palestra per i muscoli ma poi resta per la gente, il chiacchiericcio…

Esperienza finale con i video corsi

Produrli per Riccardo è stato facile, seguendo le indicazioni di Creailtuocorso e avendo le giuste conoscenze nel settore. Ha puntato su corsi più brevi ed essenziali, concentrati perché la gente vuole essere operativa subito, avendo dal professionista solo le informazioni essenziali e trascurando il resto.

Per questo molti YouTuber ora sono concentrati sullo spiegare il processo, i concetti base e dicono di non guardare l’interfaccia perché cambia troppo velocemente e non avrebbe senso (e convenienza economica) rifare il corso tutte le volte.

Ha trovato un livello preciso di audience di riferimento con le competenze che ha e i risultati che si aspetta e concentrato gli sforzi su creare il corso solo per loro.

Gli aspetti tecnici non devono però distrarre dal contenuto e, soprattutto all’inizio, posto che l’audio sia accettabile, quello che conta è produrre contenuti di valore, senza preoccuparsi della perfezione della forma.

Riccardo ha capito che i corsi vanno venduti a un prezzo molto inferiore rispetto al valore reale, soprattutto quando poi servono per generare servizi e consulenze ad alto prezzo.

Insegnare aiuta ad imparare meglio

Sì perché porta a focalizzarci sui concetti chiave e inoltre la gente si affeziona al tuo modo di fare le cose, vuole scoprirne di più, cerca il dietro-le-quinte unico e personalizzato, in stile Gary Vee.

Opportunità nascoste dietro l’evoluzione della tecnologia

A volte l’adozione della tecnologia è diversa da quella che uno si immagina e comunque richiede del tempo di apprendimento. Per questo chi vende servizi in abbonamento con funzionalità complesse (tipo SEOZoom o Teachable) ha spesso un’academy che accompagna gli utenti nel percorso.

seozoom academy certificazioneseozoom academy certificazione

Altre aziende sfruttano i corsi, aggiungendo degli esami finali per fare una pre-selezione dei candidati e sostituire una fase del processo di onboarding. La tendenza è diventare una media-company, creando contenuti che attraggano un pubblico di appassionati e creare un ecosistema intorno.

Consigli per un tecnico che vuole creare qualcosa online

Riccardo suggerisce di copiare il sistema di Creailtuocorso, ovvero che è inutile mettersi a produrre contenuti se prima non abbiamo intercettato un’audience ricettiva.

Per esempio avrebbe senso logico creare un corso che spiega come risolvere processi costosi in casa a una frazione del costo di un consulente… ma probabilmente nessuno lo acquisterebbe lo stesso.

È vero che è più importante dare alla gente quello che ha bisogno, però loro acquistano solo quello che vogliono

R. Mancinelli

CTO as-a-service

Meglio quindi produrre un po’ di contenuto e vedere come reagiscono le persone, domande, feeedback, interazione… perché è vero che è più importante dare alla gente quello che ha bisogno, però loro acquistano solo quello che vogliono.

Inizi con gli early-adopters che hanno un pain più forte e poi pian piano costruisci il corso.

curva diffusione innovazione: early adopterscurva diffusione innovazione: early adopters

Se invece non ti segue nessuno significa che l’idea non è abbastanza profittevole e è meglio cercare subito un altro approccio, tema o angolo di attacco.

=== NOTA di CreaIlTuoCorso ===

Resta comunque il fatto che creare qualcosa di piacevole attorno a un tema che ti appassiona porta a migliorare il proprio processo di creazione di un video corso e fa in modo che, quando troverai il contenuto giusto e un pubblico caldo, sarai pronto a sfruttare rapidamente l’opportunità battendo sul tempo altri competitor.Fortuna è quando la preparazione incontra l’opportunitàNel caso dei corsi online significa prepararsi con i fondamentali, facendo palestra con 2/3 corsi iniziali e acquisire quelle competenze di base per sfruttare l’occasione giusta, per te stesso o per aiutare qualcun altro.

Errori e limiti di molti corsi online

Sentirsi isolati o abbandonati, senza contatto con insegnante o membri del team.

Meglio i percorsi dei singoli corsi, cercando qualcosa di più personalizzato e meno standardizzato, qualcosa che aderisca meglio ai tuoi obiettivi personali.

Per questo a volte è più efficace una consulenza o coaching perché puoi concentrarti nello specifico su un singolo problema.

Un corso TOP comprato da Davide in un campo totalmente inatteso

Si trattava di un corso di canto pieno di esercitazioni (che aveva soprattutto usato in auto) ed era strutturato a livelli in funzione del pubblico, con esercizi specifici per ciascun livello.

Questo ha fatto capire l’importanza della fase di assestment iniziale delle competenze dell’audience per proporre il prodotto migliore per quella specifica fase della sua vita o business.

Esempio di livelli in videocorsoEsempio di livelli in videocorso

È anche molto utile per venderlo perché la gente capisce di essere nel posto giusto, al momento giusto e con l’informazione giusta.

Quello che frena tanti è dover cercare in mezzo a una mole di informazioni quella veramente ottimale per il suo livello, specie quando hanno poco tempo.

Che tecniche usa Creailtuocorso per selezionare un’audience

Rambo inizia da ricerche di mercato su Google attraverso delle parole chiave; da lì escono blog e video (e qualche podcast), legge i post più commentati e i commenti singoli per capire gli interessi della gente, problemi risolti non completamente.

Poi passa ad Amazon e tramite le recensioni vede da chi è un acquirente in un settore dove ci sono buchi di mercato, la qualità reale di ciò che è già sul mercato, le aspettative del pubblico e come vengono risolte.

Traffico generato da lavoro di SEO sul sitoTraffico generato da lavoro di SEO sul sito

Infine inizia a produrre contenuti: video su YouTube, una decina di articoli su un blog posizionati bene in ottica SEO, interviste o webinar con esperti per intercettare il loro pubblico e dirette su Facebook perché stimolano l’interazione e la ricezione di domande vere da gente assetata di avere risposte.

Tanto più engagement c’è, con tante domande, molti commenti e una sana discussione è segnale che c’è interesse e vale la pena approfondire e testare il mercato magari con un webinar a pagamento, un mini-corso…

A cosa deve davvero puntare chi crea video corsi per cambiare il mondo

Prendendo il suggerimento dal buon Russell Brunson di ClickFunnels (a sua volta copiandolo da SalesForce e Microsoft) bisogna puntare a creare un ecosistema che parte da un prodotto centrale ma con una serie di prodotti e servizi correlati.

In questo ecosistema io sono il punto centrale attorno a cui tutto gravita (tipo il Sole) e gli altri non entrano in competizione eccessiva perché in realtà vanno a completare un’offerta che risulta molto attrattiva per il mercato di riferimento.

partner di salesforcepartner di salesforce

Questo consente di far ottenere al pubblico il risultato migliore possibile senza spacciarci per i migliori in ogni campo ma, come nel caso di Riccardo come CTO, facendo una cosa davvero bene e conoscendo a sufficienza il resto per selezionare i partner giusti e mantenere il sistema coeso, affidabile e facendo da garante verso il cliente.

Il paradosso tecnico degli imprenditori

Riccardo ha notato nel suo podcast che un imprenditore tende ad andare da un gruppo di pari a fare una domanda tecnica anche quando, in teoria, averebbe più senso farla ad un tecnico perché vanno a chiedere a chi è simile a loro perché si fidano di più.

A cosa deve davvero puntare chi crea video corsi per cambiare il mondo – parte 2

Non ha senso, specie all’inizio, diventare un super esperto di ogni dettaglio tecnico perché:

  • semplicemente ci sarà sempre qualcuno più bravo di te (che fa solo quello)
  • ti ruberebbe tempo alle cose più importanti cioè creare contenuti fighi e unici

Ha senso quindi fermarsi a un risultato decente (in perfetta ottica 80/20) e iniziare a cercare eventuali collaborazioni o partnership con chi può darti quella qualità in più a una frazione del tempo e dell’impegno che dovresti dedicarci tu, perdendo di vista il core business.

I videocorsi di Riccardo Mancinelli…

Google Tag Manager: il corso completo per chi inizia: corsi.it/corso/google-tag-manager

Crea il tuo Backend API con WordPress: gumroad.com/l/HoYrS

Prima di passare alla prossima puntata…

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Come scrivere blog post perfetti col pilota automatico (Guida epica)

Come scrivere blog post perfetti in poco tempo

Bad Ass Bloggery: come scrivere post sul blog perfetti nel 90% in meno di tempo

Oggi ti mostrerò 7 passi chiave per scrivere un blog post perfetto in poco tempo.

Infatti, la qualità degli articoli del tuo blog ha un impatto molto pesante sul posizionamento SEO di Google perché post migliori lasciano l’utente soddisfatto e aumentano in pochi minuti la tua autorevolezza online.

Molti autori di video corsi online, marketer o blogger hanno sfruttato questa strategia partendo da zero e senza investire in pubblicità per aumentare in pochi mesi traffico, pubblico, follower, condivisioni social, e soprattutto iscritti alla loro mailing-list e clienti dei loro prodotti o servizi.

visite mensili organiche efficacemente.comvisite mensili organiche efficacemente.com

Stima del traffico organico del sito Efficacemente.com (fonte SEOZoom)

Quindi, se vuoi scrivere post che piacciano a Google (ma soprattutto ai tuoi lettori) e ti aiutino a far crescere il tuo business in modo costante nel tempo, questa lista è quello che ti serve.

Il modo migliore per evitare di cadere vittima del “blocco del blogger” è dare un po’ di spunto alla tua creatività sotto forma di un modello di post sul blog.

Il seguente modello di post sul blog di Creailtuocorso.it rappresenta una struttura semplicissima che può essere utilizzata praticamente per qualsiasi tipo di articolo. Usalo per iniziare e, man mano che ti senti più a tuo agio a strutturare i tuoi contenuti, sperimenta le tue strutture che funzionano per te.

CAPITOLO 1

Scegli prima il MODELLO di Blog Post da creare tra questi 15 testati ed efficaci

Il modo migliore per evitare di cadere vittima del “blocco del blogger” è dare un po’ di spunto alla tua creatività sotto forma di un modello di post sul blog.

Prima di scrivere qualunque articolo dovresti, infatti, sempre chiederti:

  • a che pubblico vuoi parlare (freddo, tiepido, caldo, informato/non-informato)
  • qual è l’obiettivo finale del post (informare, vendere, lead-generation…)
  • qual è il modo più efficace per raggiungerlo

Per questo avere dei modelli di blog post da usare come linea guida è fondamentale: risparmierai ore di lavoro e otterrai un risultato molto migliore.

15 tipi di post da usare subito (INFOGRAFICO)

  1. Lista puntata o numerata di risorse utili: facile da seguire per il lettore fa capire che hai un metodo, un processo e questo aumenta la loro fiducia in te (es. gli strumenti per creare un video corso)
  2. Come fare a… (DIY = do it yourself) tutorial che spiega passo-passo come risolvere un problema o creare qualcosa
  3. La Nuova Definizione: un articolo che introduce un nuovo concetto, programma, ingrediente, metodo sul mercato
  4. Novità e News del tuo settore: fanno capire al pubblico che sei aggiornato e questo ti dà autorevolezza immediata
  5. Articoli di opinione personale: aiutano a creare il tuo posizionamento pubblico, creando fan che ti seguiranno a lungo
  6. Contenuto che crea polemica: ottimo per generare PR in poco tempo (se lo fai bene potrebbe fare letteralmente esplodere i numeri del tuo sito)
  7. Intervista al nome famoso: aumenta la tua autorevolezza per l’associazione ma porta anche il traffico della gente che segue l’intervistato (guarda queste su investimentimarketingEFT  o dieta alcalina)
  8. Guest post: apri a contributi di altri autori (sconsiglio all’inizio, utile per mantenere il blog aggiornato su temi minori o che ti richiederebbero troppo tempo)
  9. Caso studio: comunica valore e la tua competenza nel saper risolvere i problemi del pubblico
  10. Checklist: utili per far risolvere un problema al lettore con le sue mani
  11. Analisi approfondita di una tecnica (o teoria): dimostra con numeri, foto e video che sei una persona pratica, sai fare le cose e hai una conoscenza molto ampia
  12. Fare una previsione per il futuro: di solito lo fanno gli esperti o chi sembra avere dopo paranormali, quindi aggiunge lustro alla tua figura
  13. Domande frequenti e risposte (FAQ): aiutano a risolvere i dubbi del pubblico, fanno risparmiare decine di lavoro al customer service o all’assistenza tecnica
  14. Perché un determinato luogo comune è sbagliato: ottimo per deposizionare i tuoi concorrenti o risolvere obiezioni dei potenziali clienti
  15. Condividere una storia personale con una lezione: crea coinvolgimento, aiuta la condivisione social, genera molti commenti (per esempio questa mia avventura in piscina)

15 tipi di blog post da usare come idee ed esempi15 tipi di blog post da usare come idee ed esempi

​Quindi, prima di procedere con la lettura, decidi subito quale tipo di blog post vuoi scrivere… e già che sei condividilo con me nei commenti in fondo alla pagina.

Ora il momento giusto per conoscere e sfruttare i 6 ELEMENTI DI UN ARTICOLO PERFETTO.

A seconda dell’argomento, puoi scegliere di aggiungere o riformattare sezioni specifiche dei tuoi articoli, ma ogni parte di contenuto che pubblichi dovrebbe seguire questa struttura.

CAPITOLO 2

#1 – TITOLO cattura attenzione

Il titolo è l’elemento centrale in qualsiasi forma di pubblicità o scrittura persuasiva (copy). Ho sentito alcuni esperti di copywriting che decicano alla scelta del titolo giusto oltre il 50% del tempo totale della scrittura di un post.Fanno bene: la maggior parte dei navigatori Web visualizza le pagine Web e il contenuto in “modalità di scansione”, dando un’occhiata al contenuto per vedere se c’è qualcosa che si distingue.

Il tuo titolo quindi dovrebbe attirare subito l’attenzione dei lettori e farli sentire come se saltare il tuo articolo potesse essere una delle peggiori decisioni di sempre.

Ma come creare il titolo perfetto per un post?

Probabilmente non basterebbe un altro articolo a spiegarlo (infatti ci sono molti corsi di copywriting che dedicano molte lezioni solo alla scrittura della headline migliore possibile) ma per un blog devi considerare sempre due aspetti chiave:

  1. La cattura dell’attenzione del lettore (v. sotto)
  2. L’inserimento di parole chiave in ottica SEO (se vuoi che l’articolo venga indicizzato bene da Google)

Ciascuno dei seguenti formati di titolo è progettato per colpire determinati trigger psicologici ben noti (come curiosità, paura della perdita, rilevanza) poiché gli esseri umani sono pre-programmati per reagire a determinati stimoli a livello subconscio.

10 esempi di titolo per blog post perfetto10 esempi di titolo per blog post perfetto

5+5 esempi di titoli per far risaltare i tuoi contenuti:

  1. Usa umorismo (“Perché Homer Simpson sarebbe un ottimo contabile”): le persone amano i contenuti che le facciano sorridere, anche quando cercano qualcosa di non comico come la togliere la muffa che deturpa la facciata di casa.
  2. Usa elenchi numerati (“I 5 migliori regali di elettronica per la festa del papà”): gli elenchi numerati sono i cardini di una scrittura efficace dei titoli, utilizzati spesso in tutti i formati, sia offline che online. Funzionano bene perché forniscono al lettore un senso di concentrazione e curiosità.
  3. Personalizza (“Come sapere se la tua casa è al sicuro dai furti”): la rilevanza è un potente strumento utilizzato in tutte le forme di scrittura persuasiva. Rendere personale il titolo (ad esempio, rivolgendosi direttamente al lettore con parole come “tu” o “tuo”) aiuta ad afferrare il lettore e a fargli pensare: “Ehi, questo è per me”.
  4. Fai una domanda (“Fai anche tu questi 10 errori di SEO?”): una domanda coinvolge i lettori attraverso la curiosità, soprattutto quando implica che stiamo sbagliando qualcosa.
  5. Usa la controversia (“10 motivi per cui il tuo pane ti sta uccidendo”): la controversia attirerà sempre l’attenzione, poiché si collega alle parti sensibili ed emotive del cervello. Ogni volta che menzioni un problema nel tuo titolo che divide le persone, attirerà sicuramente l’attenzione… e le critiche. Per evitare feedback negativi, usa la controversia in modo spensierato e ironico.

a nessuno piace fare errori

  1. Sfrutta gli errori (“Gli 8 errori più grandi nel dipingere una parete e come evitarli”): a nessuno piace fare errori, soprattutto quando si ricerca un bisogno, un prodotto o un servizio e ci sono molti soldi o tempo in gioco.
  2. Rivelare i segreti (“4 consigli segreti sugli investimenti in borsa che solo i professionisti conoscono”): i segreti ci fanno sentire come se ci fosse concesso l’accesso a informazioni rare e di grande valore. Non possiamo fare a meno di cercare di scoprire qual è il “premio dentro”, soprattutto quando questi segreti sono rilevanti per le nostre domande, esigenze e interessi.
  3. Usa similitudini e metafore (“Perché i video corsi sono come una finale di Champions”): le persone sono attratte dalle metafore perché abbiamo un desiderio naturale di collegare qualcosa di nuovo con qualcosa di familiare a cui siamo emotivamente collegati.
  4. Fai una promessa coraggiosa (“Come tagliare il 50% delle spese telefoniche in 15 minuti”): i titoli incentrati sui risultati funzionano così bene perché si concentrano sulla “promessa” o sui risultati finali e sui benefici di qualcosa, piuttosto che sulle caratteristiche o tattiche richieste per arrivarci. Il copy basato sui risultati funziona anche in tutte le forme e sezioni del contenuto.
  5. Sfrutta gli eventi e le news di cronaca (“Le 10 Lezioni Top del lockdown da COVID”): l’utilizzo di icone VIP, news o eventi popolari consente ai tuoi contenuti di cavalcare i temi caldi che sono già nella mente del tuo pubblico. Prova a mettere in relazione la tua copia con celebrità, notizie o persino pettegolezzi di tanto in tanto per aiutare i tuoi articoli a DISTINGUERSI.

=== SUGGERIMENTO EXTRA ===

Non dimenticare la SEO e Google.Includi sempre uno o due dei tuoi termini di ricerca target nel tuo titolo, se possibile. Una buona regola pratica quando si tratta di bilanciare la SEO con l’interesse umano per i titoli è pensare prima ai lettori, con un po’ di amore SEO gettato per buona misura.

ottimizzare titolo e descrizione del blog post in ottica seoottimizzare titolo e descrizione del blog post in ottica seo

Ad esempio, se scrivi un articolo che ha come target la frase di ricerca “migliori esempi di invito a nozze”, mantieni il termine di ricerca target nella sua forma esatta e poi aggiungi uno o più dei dieci formati di titolo sopra. Ecco 3 esempi di titoli efficaci per un blog post:

  • “I 5 migliori esempi di invito a nozze per il tuo matrimonio primaverile” (elenchi numerati)
  • “Stai usando il miglior design per inviti di nozze per il tuo matrimonio?” (domanda)
  • “3 segreti per scegliere il miglior invito di nozze” (segreto svelato + numero)

CAPITOLO 3

#2 – INTRODUZIONE del blog post

Dopo aver creato il titolo perfetto e spettacolare, è il momento di scrivere l’introduzione. L’introduzione è un elemento importante del tuo articolo, che funge da elemento di passaggio tra il titolo che attira l’attenzione e il corpo o “ciccia” del tuo articolo.

È importante ricordare il concetto di “discesa scivolosa” (slippery slide) introdotto dal grande copywriter Joseph Sugarman, poiché il titolo ha svolto il suo compito di far sì che il lettore si accorgesse del tuo articolo, ma solo il tempo necessario per leggere l’introduzione.

Ora deve prendere una decisione rapidissima: se il tuo l’articolo vale l’investimento di tempo o no.

Un’introduzione efficace di un post dovrebbe entrare subito in contatto con il tuo lettore ribadendo il problema o la domanda che lo ha portato al tuo articolo, creando allo stesso tempo un po’ di suspense e costringendolo a leggere di più.

Nota di SEO

Tanto più il lettore resta nella tua pagina, tanto più Google riterrà che tu stia dando informazioni di valore e ti premierà in termini di posizionamento nella SERP. I primi 5 secondi sono vitali a questo scopo.

Una solida introduzione è composta da tre componenti:

  1. Evidenzia il problema: è la domanda, la preoccupazione, l’opportunità, il problema principale per il tuo lettore o il rischio di non agire e/o non trovare una soluzione.
  2. Sottolinea i rischi: il rischio è ciò che accade al lettore se non legge il tuo articolo e non ottiene le informazioni necessarie per prendere una buona decisione e intraprendere l’azione giusta.
  3. Rivela la promessa: la promessa è una dichiarazione molto breve e diretta che spiega cosa tratterà il tuo articolo. Pensa alla promessa come a una breve descrizione dei benefici principali che i tuoi lettori trarranno dal consumo del tuo articolo.

CAPITOLO 4

#3 – CORPO dell’articolo

Il corpo è la sostanza del tuo articolo, che delinea i semplici passaggi, punti o risorse su cui il tuo lettore si è sintonizzato. Per questa sezione, approfondisci e procedi con i dettagli del tuo post sul blog.Rendi i tuoi contenuti altamente leggibili.

Prima che i visitatori inizino a leggere o consumare i tuoi contenuti, probabilmente si diranno: “diamo un’occhiata e capiamo al volo in cosa mi sto immergendo”, cercando di valutare quanto sarà facile leggerlo.

Se i tuoi visitatori vedono lunghi paragrafi, muri di testo, zero immagini o solo video da 50 minuti… probabilmente rimbalzeranno, cercando una fonte di informazioni più concisa o più facilmente leggibile.

Per rendere i tuoi contenuti più leggibili, usa paragrafi corti, elenchi puntati e titoli chiaramente definiti.

Usa titoli definiti come i muscoli di questi body builderUsa titoli definiti come i muscoli di questi body builder

Per i contenuti video, suddividi i video più lunghi in segmenti di informazioni indipendenti più piccoli che creeranno un utilissimo “effetto ciliege” in cui uno tira l’altro.

Pensa a ciascun contenuto da una prospettiva visiva complessiva e con gli occhi di un lettore distratto e di fretta (non tuoi): sembra lungo e rumoroso, o conciso, chiaramente organizzato e “incisivo”?

3 suggerimenti per scrivere un post che si legge senza fatica:

  • Paragrafi brevi: quasi ogni persona sul pianeta apprezza la facilità quando si tratta di leggere i contenuti, soprattutto quando lo fanno in piedi e dallo smartphone. Non c’è nessuna regola che imponga agli autori di scrivere una prosa densa e ricca di testo, organizzata in paragrafi ultra lunghi.Oggi poi la maggior parte delle persone è disposta ad accettare e apprezzare formati meno formali e più “conversazionali”, sia per i contenuti basati sul web che stampati.
  • Intestazioni chiare: le intestazioni sono potenti indicazioni visuali utilizzate per far sapere ai lettori come sono organizzati i tuoi contenuti.La maggior parte dei lettori “scansionerà” il tuo articolo prima di approfondire, come “secondo controllo” per assicurarsi che il contenuto soddisfi le loro esigenze.
  • Elenchi puntati e numerati: indipendentemente dal fatto che il tuo articolo abbia 3 o 23 punti, la struttura è la stessa. I tuoi punti elenco potrebbero essere argomenti, specifiche, passaggi di un processo, elenchi di risorse, recensioni o software che stai consigliando (come in questo articolo sugli strumenti necessari per creare e vendere un corso online).Ciò che è importante è che presenti i tuoi contenuti in porzioni piccole e digeribili e che utilizzi un formato chiaramente organizzato.

3 suggerimenti per scrivere un post3 suggerimenti per scrivere un post

CAPITOLO 5

#4 – GRAFICA di supporto

La grafica di supporto gioca un ruolo fondamentale nel coinvolgimento del lettore, fornendo una visualizzazione potente che attira l’attenzione del lettore rivelando anche qualche indizio su cosa tratta l’articolo.Innumerevoli studi hanno rivelato l’efficacia dell’utilizzo di foto e grafica in tutte le forme di media. Usa una foto o un’immagine in ogni post del blog.

Innumerevoli studi hanno rivelato l’efficacia dell’utilizzo di foto e grafica in tutte le forme di media. Usa una foto o un’immagine in ogni post del blog.

Best practice per l’utilizzo di immagini nei blog

Molti dei suggerimenti per inserire nei tuoi post immagini che si fanno davvero notare condividono lo stesso obiettivo di altre forme di contenuto: attirare l’attenzione dei lettori, aggiungere valore e mantenerli coinvolti.

6 modi per creare IMMAGINI che si fanno notare nei post6 modi per creare IMMAGINI che si fanno notare nei post

Ecco alcuni suggerimenti per assicurarti che le immagini del tuo articolo siano DISTINTIVE:

  • Coerenza: prendi la decisione di utilizzare o meno le immagini nei tuoi articoli. I tuoi lettori cresceranno e si aspettano costanza nel modo in cui vengono presentati i tuoi contenuti. Consiglio di includere almeno un’immagine in ogni articolo, idealmente ogni cambio di intestazione (H2 o H3 se ti intendi un po’ di HTML).
  • Rilevanza: è una delle pietre angolari di tutto ciò che riguarda i contenuti e gioca un ruolo importante nell’uso della grafica nei blog. Un articolo su “3 deliziose ricette di pizza senza glutine” non dovrebbe avere l’immagine di una pompa di benzina.Non trattare la tua immagine come un ripensamento, aggiungendo rapidamente la prima immagine in cui ti imbatti. Assicurati che le tue immagini siano pertinenti e coerenti con il testo che accompagnano (guarda per esempio l’immagine/infografico qui sopra dove i simboli sono strettamente correlati al testo a fianco).

Esempio di immagini coerenti con testoEsempio di immagini coerenti con testo

  • Umorismo: proprio come i titoli, le tue foto hanno un grande obiettivo da raggiungere nonostante poco spazio a disposizione. L’umorismo è nella breve lista di strumenti per attirare l’attenzione del lettore. Finché non esageri, una grafica o un’immagine divertente batterà una foto a mani basse (tranne, forse, nel caso di bambini e gattini…)
  • Attenzione: l’uso di colori, testo o grafica in grassetto all’interno delle immagini del tuo blog può davvero far risaltare il tuo articolo. Siamo tutti precondizionati a filtrare messaggi pubblicitari e contenuti insignificanti, rendendo più difficile avere un impatto.Tuttavia, alcune immagini, come un segnale di stop, richiedono ancora la nostra attenzione. Sfrutta gli elementi che attirano l’attenzione nelle foto del tuo blog quando possibile e, se necessario, inserisci frecce e riquadri (come sopra) per guidare l’occhio del lettore.

usa gattini e bambini per attira attenzione negli articoli del blogusa gattini e bambini per attira attenzione negli articoli del blog

  • Persone e animali: persone e animali vendono e attirano l’attenzione come non riesce nient’altro. Più giovani sono, meglio è: è stato dimostrato che neonati e gattini raccolgono più bulbi oculari di tutta la grafica ispirata dalle ricerche di mercato più avanzate.
  • Valore: se utilizzi un grafico, un disegno o altri dati contenenti grafici, è importante aggiungere immediatamente valore. Ad esempio, un’immagine etichettata “Prezzi delle nuove case a Dallas” che mostra i prezzi mediani correnti per diversi quartieri starebbe da sola, fornendo ai lettori un valore immediato.

Vuoi creare infografici come questi? Prova Venngage.comVuoi creare infografici come questi? Prova Venngage.com

Ora che il tuo lettore ha scrollato tutto il testo e, probabilmente, si è soffermato più a lungo su alcune parti, è arrivato alla fine del tuo articolo: questo è il momento critico per portare a casa l’obiettivo che ti eri posto prima ancora di scrivere il tuo post.

CAPITOLO 6

#5 – RIASSUNTO finale

La sezione di riepilogo è una sezione breve ma molto importante. Qui è dove lo “porti a casa”, lasciando il tuo lettore con una conclusione succinta o da asporto dal tuo articolo.Questo è anche il luogo in cui dovresti usare la prova sociale, affermarti ulteriormente come esperto nella tua nicchia ed anche elencare risorse aggiuntive che non sono state incluse nel corpo del tuo articolo.

È importante utilizzare tutti e tre questi elementi nel riepilogo dell’articolo e impostare correttamente l’invito all’azione (CTA = Call To Action) dell’articolo.

  • Riassumi i tuoi contenuti in un breve takeawayQuesto è un semplice riassunto da una a tre frasi dell’articolo che hai scritto. Dovrebbe ricordare rapidamente al lettore il problema, i rischi e la soluzione che proponi tu.
  • Costruisci prove sociali e autorità. Aggiungi una o due brevi frasi sulla tua particolare esperienza nell’argomento di cui tratta il tuo articolo. Niente di eccezionale, solo una rapida iniezione di prove sociali che ricorda ai tuoi lettori che tu e la tua azienda siete i migliori in quello che fate.

=== SUGGERIMENTO EXTRA ===

Puoi anche usare questa riprova sociale nella introduzione del post, aggiungendo una immagine o un numero che dimostra che quello che dici è supportato da dati veri e personali.

Brian Dean, esperto di SEO e fondatore di Backlinko è un vero maestro nell’usare questa tecnica per garantirsi autorevolezza e attenzione fin dall’inizio con una semplice ma potente affermazione corredata da una immagine chiara e con numeri importanti.

esempio di promessa affermazione provaesempio di promessa affermazione prova

  • Elenca risorse aggiuntive. In molti casi, il tuo breve articolo del blog non dovrebbe essere considerato la risorsa completa per l’argomento trattato. Pertanto, l’ultimo elemento della sezione di riepilogo è un posto dove elencare risorse aggiuntive relative all’argomento dell’articolo. Ciò aggiunge un grande valore ai tuoi lettori, un valore che saranno sicuri di cogliere e ricambiare sotto forma di visite ripetute, rinvii e patrocinio.

Esempio di riepilogo di un articolo con gli elementi chiave sopra descritti

{Takeaway} Per quanto possa essere stressante chiedere un aumento, non farlo può avere conseguenze peggiori rispetto a chiedere e essere negato.

{Autorevolezza}:Quando si considera quanto è in gioco, è fondamentale seguire un processo collaudato in tre fasi per aumentare le probabilità di ottenere la promozione che meriti:

  • andare oltre il dovere
  • quantificare il tuo contributo
  • presentare la tua offerta con opzioni 

{Prova sociale}: nel corso dei miei quindici anni come consulente professionale, ho aiutato centinaia di dipendenti a ottenere promozioni e rilanci (fino al +47%) utilizzando queste tre potenti tecniche.

CAPITOLO 7

#6 – CALL TO ACTION conclusiva

Ogni volta che sviluppi un contenuto, è importante tenere a mente l’obiettivo. Ciò ti consente di concentrarti sull’argomento e sulle parole chiave correlate che dovresti utilizzare, nonché sulle azioni desiderate che desideri siano intraprese dai tuoi lettori.Ovviamente, tutti i tuoi contenuti dovrebbero aggiungere valore, educare e aumentare il coinvolgimento del tuo pubblico di destinazione.

Molti scrittori commettono l’errore di lasciare un chiaro invito all’azione fuori dal loro contenuto.

​Anche i blogger che includono una call-to-action alla fine dei loro articoli spesso sbagliano il bersaglio non essendo abbastanza chiari o diretti nel comunicare l’azione desiderata.

Il tuo invito all’azione deve essere chiaro, diretto e convincente.

​Se puoi includere un’offerta speciale, ancora meglio. In un primo momento, utilizzare un forte invito all’azione potrebbe sembrare scomodo, quasi come tenere le mani abbassate lungo i fianchi mentre parli (provare per credere) o vendere apertamente.

​Tuttavia, se credi nel valore che la tua attività offre ai clienti, dovresti essere quasi EVANGELICO nel garantire che le tue offerte vengano viste e ascoltate.

Metti sempre un invito all'azione alla fine del tuo articoloMetti sempre un invito all'azione alla fine del tuo articolo

4 tipi di inviti all’azione per i blog post

  • Chiedere feedback: uno dei maggiori vantaggi del blog come piattaforma di pubblicazione di contenuti è l’enfasi sulla comunicazione a due vie. Anche se inizialmente il tuo blog potrebbe sembrare una città fantasma, presto inizierai a vedere commenti, domande e feedback sui tuoi articoli.Questi commenti sono un’ottima fonte per lead, informazioni e traffico aggiuntivo sul sito Web (ogni commento è contenuto generato dall’utente). Facendo una domanda alla fine dei tuoi articoli, aumenterai quindi il numero di commenti e l’interazione con il pubblico.

Utilizzando il nostro articolo di esempio, l’autore potrebbe includere il seguente invito all’azione:Hai chiesto un aumento di recente?

Raccontaci la tua esperienza nella sezione COMMENTI qui sotto.

come richiedere commenti alla fine del blogcome richiedere commenti alla fine del blog

  • Telefonate: indipendentemente dal tipo di attività, poche cose funzionano altrettanto bene nella costruzione della tua attività quanto le telefonate di potenziali clienti. Alla fine dei post del tuo blog, indica semplicemente la tua offerta e un forte invito all’azione: “Per una consulenza gratuita / antipasto / coupon da 20€, chiama ora: 335-111-2222“.
  • Moduli lead generation o opt-in: per alcune offerte o tipi di attività, i numeri di telefono potrebbero non essere il metodo di contatto preferito. Se stai creando un elenco di iscritti per la tua mailing-list e newsletter, la fine di un post sul blog è un ottimo posto per posizionare un’offerta speciale e un modulo di iscrizione; lo stesso vale per i moduli di lead generation (che richiedono più dati, oltre a nome e email).

modulo contatti in blog per lead generationmodulo contatti in blog per lead generation

=== SUGGERIMENTO EXTRA ===

Per aumentare il tasso di conversione dei lettori/visitatori in contatti o lead non limitarti a posizionare solo un modulo alla fine dell’articolo. Fornisci invece, a seconda della lunghezza del tuo post, più opzioni ai lettori perché la gran parte di loro non leggerà tutto l’articolo ma solo alcune sezioni.

È importante, quindi, che abbiano più possibilità di iscriversi alla tua mailing-list (magari sfruttando delle tecniche avanzate come moduli popup, exit-intent o slide-in che compaiono dopo 15/20″ di lettura).

popup per lead generation in blog postpopup per lead generation in blog post

  • Condivisioni e Mi piace sui social: dato l’incredibile potere dei social media di aumentare la tua visibilità online e la sempre crescente enfasi che Google pone sui “segnali sociali” nei loro algoritmi di ranking in ottica SEO, le opzioni per le condivisioni sui social e i Mi piace non solo dovrebbero essere visibili su tutte le pagine del tuo blog, ma non dovresti nemmeno essere timido nel chiedere direttamente condivisioni e Mi piace alla fine di un articolo alle persone che lo hanno apprezzato.

Quanti inviti all’azione si devono usare in un post?

Se sei nuovo nel content marketing e nelle tecniche di conversione del traffico sul tuo sito, sarai timoroso di “chiedere i dati”, apparire troppo invadente o “commerciale”: fermati subito perché la paura di una promozione eccessiva porta quasi sempre a una sotto-promozione.

Ascoltami bene: è normale che l’autore di un sito guardi spesso i suoi articoli, esaminando ogni elemento e notando ogni modulo di contatto, numero di telefono e widget di social media…Ma il tuo pubblico non lo fa: probabilmente non vedrà nemmeno la maggior parte degli elementi di conversione e lead generation nelle tue pagine web.

​Questo è il motivo per cui molti dei migliori esperti di marketing online e i grandi marchi utilizzano più “unità di conversione” su ogni pagina. Ti consiglio di utilizzare almeno 4 elementi di conversione su ogni pagina del tuo sito. La chiave è utilizzare diversi tipi per evitare una promozione eccessiva pur ottenendo un alto tasso di conversione.

Ad esempio, nella pagina di un articolo del tuo sito, potresti usare una combinazione di queste tecniche di conversione e lead generation senza peggiorare la navigazione e l’esperienza utente:

  1. Un numero di telefono nell’intestazione
  2. Un modulo di attivazione nella barra laterale
  3. Un’offerta speciale (e-book o video) nella barra laterale
  4. Un invito all’azione alla fine dell’articolo
  5. Un widget di condivisione sui social media all’interno dei tuoi contenuti o sulla sinistra
  6. Una sezione “lascia un commento” sotto l’articolo

L’importante, però, è misurare le conversioni, prestando attenzione a quali pagine e offerte convertono meglio e modificando di conseguenza i layout sia del singolo post che tuo sito.

controlla sempre le conversioni e non smettere di ottimizzare la pagina

​Utilizza questo modello di Creailtuocorso.it per velocizzare lo sviluppo dei contenuti del tuo blog e produrre più rapidamente post o articoli di alta qualità e molto efficaci.

Non considerare il sistema come troppo “rudimentale”: questo semplice approccio in 6 passi al blog copywriting viene utilizzato da alcuni dei siti e dei marchi più popolari in circolazione.

​Ciò che conta di più è che pubblichi qualcosa il prima possibile, senza cercare subito di scrivere un post perfetto.

Inizia subito: fatto è meglio che perfetto

​Quando inizi a fare esperienza e pratica nello sviluppo di contenuti e nel blogging espanderai sicuramente il tuo portfolio di formati di articoli e li personalizzerai a tuo piacimento, inventandone anche di nuovi.

Ora è il Tuo Turno

Uau, ho messo davvero TANTA carne al fuoco in questo articolo e spero ti sia proprio piaciuto.

Oggi dovresti ormai sapere tutto quello che ti serve per scrivere un post mitico e semi-perfetto.

Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:

  • Quale consiglio tra questi ti è piaciuto di più?
  • Che modello di post pensi di usare la prossima volta?

In ogni caso, fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.

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