Libro, Videocorso, Webinar o Workshop?

Meglio creare un webinar un videocorso, un libro o un workshot per vendere le tue competenze e farti conoscere?

Se vuoi seriamente creare un contenuto basato sulle conoscenze che hai maturato in questi anni, ti sto per far risparmiare decine di ore e di soldi buttati al vento per via di alcuni banali errori che vedo commettere dal 90% degli aspiranti “autori”.

Quindi prenditi 3 minuti e leggi attentamente cosa è successo.

Questo post sarà decisamente un po’ strano. Prendilo come una specie di COLLAGE di informazioni preziose tratte da uno dei pochi gruppi Facebook italiani che seguo attivamente, quello dell’amico e collega Gabriele Prevato, che ho intervistato qui.

Tutto nasce da una domanda di Cesare, ufologo professionista e aspirante scrittore di un LIBRO.

Nello specifico vendo un libro, su quali leve emotive dovrebbe agire un ottimo copywriting per la sua diffusione?Il beneficio derivante dalla lettura di un libro secondo voi su cosa dovrebbe puntare, se fosse un prodotto come ad esempio un portafogli potrei puntare sulla qualità della pelle, la resistenza all’usura, i comparti, le dimensioni ecc…ma di un libro cosa risaltare? La conoscenza derivante dalle informazioni mirate fornite?Un buon anti-stress, il rilassamento di una lettura?Che benefici mettereste in risalto? 

IO lo fermo subito e gli chiedo a bruciapelo:

Di che parla il libro? Per chi è? Cosa promette?Dire “libro” è un po’ vago x aiutarti.

Segue a ruota il buon GIUSEPPE gli risponde così:

Un libro sul paranormale non porta benefici né risolve alcuna necessità quindi cercherei di comunicare in modo da stuzzicare o la passione o la curiosità.Dividere la comunicazione ed il pubblico in due: gli appassionati , che già ne conoscono dell’argomento e più ne vogliono sapere ed i curiosi che, venendo a conoscenza l’argomento ne diventano appassionati.Ovviamente gli appassionati risponderanno prima con l’eventuale acquisto risolvendo, se così possiamo dire il bisogno di maggior conoscenza dell’argomento o se ci sono promesse di informazioni non rintracciabili altrove.Ma questo sta a te e a come “confezionerai” il prodotto. 

Anche Kevin dà approfondimenti interessanti:

Devi prima di tutto identificare il target della tua campagna pubblicitaria.1) a chi si rivolge il mio libro? A degli scienziati? A dei semplici appassionati? A degli scettici?2)una volta stabilito il target della campagna, puoi costruire un messaggio che “attira” il tuo target. Se hai più di un target devi suddividere in più campagne con messaggi mirati a ciascuno di essi.Te l’ho spiegata in maniera molto semplicistica. In realtà il lavoro che c’è dietro è un’attenta analisi del tuo target (devi capire come pensano. Trovare le loro domande e dare loro la risposta che cercano) 

Sempre KEVIN, fornisce un paio di dritte di copywriting decisamente condivisibili, come:

Non è solo questione di suscitare curiosità…Se vuoi guadagnare il libro lo devi vendere!Non devi tanto incuriosire, quanto convincere chi è già curioso, o ha dei dubbi, che nel tuo libro troverà le risposte che cerca.Se ti limiti a suscitare curiosità sull’argomento, uno vede il tuo libro ma potrebbe decidere di non comprarlo perché può trovare la risposta su internet.Invece, devi scrivere un copy (a partire dal titolo del libro) in modo tale che chi vuole risposte su un dato quesito non le troverà altrove se non nel tuo libro.È ovvio che è difficile e probabilmente ci sarà anche qualcun altro che parla del tuo stesso argomento (a meno che tu abbia fatto una scoperta nuova), ma tu devi ridurre il più possibile la “concorrenza” offrendo un prodotto che risponde ad una domanda specifica. 

Qui torni in gioco TU.

Non solo con un libro ma con un prodotto di qualunque tipo.

Ecco, infatti, cosa ho aggiunto a Cesare.

Per inciso, stessa cosa se vuoi fare un videocorso, un webinar o un workshop: il prodotto cambia, il marketing non molto.

Considera che chi lo compra, compra al 90% a scatola chiusa il beneficio e il cambio di STATUS che gli prometti (o lui si immagina di ottenere).

Questo con un videocorso è ancora più importante perché puoi decidere di pre-vendere il corso senza averlo creato, facendo in pratica un test di mercato che ti porta pure qualche spicciolo… e a volte molto di più.

Ovviamente devi saper creare il corso per non deludere i clienti che hanno riposto in te la loro fiducia.

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Esclusivo!

BIG Idea Bootcamp

La guida passo-passo per creare un messaggio magnetico e campagne di comunicazione di estremo successo, catturando l’attenzione morbosa del tuo pubblico grazie alla curiosità suscitata da una potente e intrigante BIG Idea.

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Ti faccio un esempio: il tuo libro/corso sul paranormale. A seconda del pubblico a cui vuoi parlare ha un taglio molto diverso, a cui potrebbero corrispondere messaggi/HOOK molto diversi:

  • appassionati >> cosa c’è di diverso rispetto ad altri 100
  • imprenditori >> spunti di marketing, vendita o storytelling
  • bambini >> storie della buonanotte 🤪
  • MILF >> perché ti sembra di sentire delle voci ogni giorno
  • vecchi >> cosa ti aspetta nell’aldilà quando non ci sarai più
  • sportivi >> come una presenza al tuo fianco può darti il 30% in più di prestazione atletica a costo zero

Il libro è lo stesso, ma la promessa e il messaggio che racconti (anche in eventuali interviste) sono molto diversi.

Con questo non vuol dire che allora “è per tutti”. Non estremizziamo la cosa perché devi sempre lavorare sui livelli di consapevolezza del pubblico.

Se è bassissimo (non ne sanno praticamente nulla o sono super scettici) ti ci vuole un sacco di lavoro prima che siano pronti a sganciare 10/20€ per il tuo libro o 100€ per il tuo corso.

DETTO IN BREVE

  • Se punti a vendere a chi già compra >> punta sulla differenza
  • Se punti a chi non sa >> punta su nuova opportunità/curiosità (ma non fine a se stessa)

Da quale strumento è meglio cominciare, quindi?

Capisco che forse non ho risposto al 100% alla domanda iniziale, meglio un corso, un libro, un webinar, un mini-workshop?

Mi riprometto di farlo nel prossimo post, ok?

Però il concetto di fondo NON CAMBIA di una virgola. 

  1. Prima viene la tua reale preparazione e competenza (se sei un fuffaro puoi anche cancellarti da questa newsletter)
  2. Poi viene un’attenta analisi del pubblico (è talmente importante che le dedico quasi due capitoli del mio programma Course Legend)
  3. A ruota il messaggio/hook con cui comunichi la tua diversità e stimoli l’attenzione, magari sfruttando un “taglio” originale (ti spiego passo-passo come trovarlo in Big Idea Bootcamp)
  4. Per ultimo c’è la creazione del prodotto, libro/webinar/corso… che sia

Piccolo spoiler finale

La mia idea è che dovresti padroneggiare sia la forma scritta che quella video perché solo così riuscirai a massimizzare la portata del tuo messaggio e, soprattutto, aumentare le possibilità di fare cassa e guadagnare dalle tue competenze e passioni.

Per inciso mi hanno appena intervistato qui su “come monetizzare un libro” (sia che tu l’abbia già scritto che se devi ancora scriverlo): guardati il video perché ci sono almeno 2/3 spunti di riflessione originali e poco noti.

Ora è il Tuo Turno

Spero che questo post un po’ eccentrico ti sia stato utile e ti abbia fatto riflettere.

Dovresti ormai aver capito che il prodotto (se sei davvero esperto) arriva DOPO al marketing e allo studio del tuo pubblico.

Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:

  • Quale suggerimento di questo post ti ha colpito di più?
  • Su quale argomento vorresti creare il tuo corso o scrivere un libro?

Fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.

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Come acquisire nuovi clienti e battere la concorrenza sfruttando i trend di mercato

Te lo ricordi Clubhouse?

Onestamente… questa piattaforma è stato recentemente il SIMBOLO dell’hype e delle tendenze temporanee di Internet.

crescita e caduta di clubhouse in pochi mesicrescita e caduta di clubhouse in pochi mesi

È stato il top per qualche mese e fuori dai giochi quello successivo.

Io, sia perché sono un Androidiano e Windowsiano convinto, sia perché ho sempre ritenuto “mediamente una scocciatura” le conversazioni solo audio (già detesto i messaggi audio su Whatsapp… figuriamoci una conversazione di 20/30 minuti) ne sono sempre rimasto fuori in prudente attesa.

Diciamo che il rischio di investire il mio tempo non valeva i potenziali benefici dell’essere tra i primi ad entrarci.

Questo, in effetti, mi ricorda un po’ la storia dei “fidget spinner” (ma sì, quelle specie di trottole che si facevano girare tenendoli in equilibrio su un dito).

La passione è durata un’estate e poi sono praticamente spariti, come puoi vedere dal grafico impietoso qui sotto.

la moda dei fidget spinnerla moda dei fidget spinner

Il fuoco di paglia degli spinner nell’estate del 2017

Ma oggi non sono qui per buttare merda addosso a niente e nessuno.

Voglio solo trarre il meglio da queste lezioni del mercato, numeri e dati alla mano.

Sto solo cercando di dimostrare un paio di punti utili a chi fa impresa.

In effetti, questo sono io che mi abbiocco mentre la gente se la tirava parlando di Clubhouse quando era “di tendenza”.

Proprio come Clubhouse, molte piattaforme che una volta le persone amavano e di cui si entusiasmavano… dove sono adesso?

Myspace, Second Life, Friendster, Snapchat… e la gente e i personaggi che stavano cavalcando queste piattaforme…

Nessuno sa più dove sono.

#spariti

che fine ha fatto Snapchat?che fine ha fatto Snapchat?

Cosa hanno a che fare questi trend con te e la crescita del tuo business?

Ecco, se hai un’attività di qualche tipo… indipendentemente dalla nicchia, dal mercato o dal settore in cui ti trovi…

ci sono tre cose che devi assolutamente sapere.

#1 Devi essere online (non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirtelo ma te lo scrivo lo stesso)

#2 Le Piattaforme… vanno e vengono…

Conosciamo Facebook, Instagram e, di recente, TikTok sta esplodendo online.

quanto durerà il boom di TikTok?quanto durerà il boom di TikTok?

La grande domanda è: “Fino a quando durerà?”

Se hai intenzione di far durare la tua attività per il tempo a venire… devi essere forte da solo e non fare affidamento solo su piattaforme temporanee o le tendenze di Internet.

Certo, puoi sfruttare la loro scia per un po’, ma alla base di deve essere qualcosa di tuo, un asset durevole e inattaccabile dalle mutevoli condizioni del mercato.

Molte aziende che una volta spadroneggiavano online come dei re, ora non esistono più (o si sono mostruosamente ridimensionate):

IBM, Compaq, Nokia, Blockbuster, Kodak, Polaroid…

nokia scomparsa in poco più di 5 anninokia scomparsa in poco più di 5 anni

Ce ne sono però altre che ce l’hanno fatta e sono ANCORA fiorenti.

Le piattaforme, quindi, vanno e vengono.

Ma l’unica cosa che rimane è un buon MESSAGGIO e la capacità di veicolarlo al tuo pubblico grazie alle piattaforme giuste.

Le aziende che sono sopravvissute da molto tempo fino ad oggi sono quelle con una buona messaggistica e la capacità di adattarsi rapidamente al mercato.

  • I siti Web non funzionano più? No, soprattutto quelli con contenuti poco attraenti.
  • Le e-mail non le leggono più? No, solo quelle noiose con titoli banali non vengono aperte.
  • Google e Facebook Ads costano troppo? No, solo se fai campagne senza senso e con un messaggio all’acqua di rose che non colpisce nessuno.

Capisci dove sto andando con questo?

Che i contenuti sono ancora molto importanti e ancora di più è la FORMA con cui vengono veicolati, grazie a cui puoi dimostrare di essere un vero esperto nel tuo settore.

Anche se sei l’ultimo arrivato.

#3 Nel dubbio vendi PICCONI e sfrutta a tuo vantaggio le mode

Anche questa è una verità che non tramonta mai da secoli, ma oggi devi essere bravo e soprattutto veloce a creare prodotti di moda o costruire informazioni e notizie.

Prendi Instagram: il primo che crea un corso, un seminario o un evento su “come sfruttare Instagram al meglio per il settore Y” è diventato quasi sicuramente il leader del mercato.

È esattamente quello che ha fatto Dario Vignali con il suo “Instagram On Fire”.

Vendi picconi ai cercatori d’oro.

Prendi Bitcoin e le Cripto: chi fa i soldi veri?

Non tanto chi investe ma chi offre le piattaforme e chi tira fuori corsi su come sfruttare gli ultimi trend del mercato (a volte tirando, purtroppo, delle fregature pazzesche alle vittime di turno).

Non ti serve essere un genio, ti basta saperne un po’ di più degli altri ed essere fottutamente veloce nel creare un prodotto, un corso, un servizio…

Apple modifica IOS 14 per bloccare Facebook: chi ci guadagna?

Chi ha creato webinar, corsi (come quelli che trovi nelle ADS qui sotto) e servizi chiavi-in-mano per aiutare il 90/95% della gente nel panico a risolvere o bypassare questo problema.

… Con questo non voglio dirti di trasformarti in un cercatore di opportunità (né di farlo con la tua azienda) ma di tener presente sempre il primo motivo per cui le aziende chiudono:

la mancanza di nuovi clienti.

Quindi, appena puoi, strutturati per offrire al mercato una soluzione di front-end (iniziale) che ti permetta di sfruttare trend e problemi urgenti per acquisire nuovi clienti.

Una volta avresti scritto un LIBRO in 3/6 mesi…

Oggi possono bastarti 3/6 giorni per creare un CORSO online, un webinar o un percorso formativo via web per ottenere lo stesso risultato a un costo sensibilmente inferiore e guadagnando tempo prezioso sui tuoi concorrenti

Ma c’è un problema da affrontare subito

Se vuoi davvero sfruttare la prossima opportunità devi farti trovare pronto, altrimenti può bastare la minima incertezza per vederti scavalcare non solo dai competitor storici ma

soprattutto da nuovi ultimi arrivati, senza arte né parte, ma con una estrema “fame” e velocità di esecuzione.

E tu non vuoi che succeda così, vero?

Per questo devi avere tutte le armi in ordine e conoscere esattamente cosa fare non appena intravedi la prossima opportunità.

Potrebbe essere un cambio di piattaforma, una nuova Legge (tipo il GDPR), un problema tecnico, una moda che esplode, una pandemia imprevista o un disastro ambientale.

Oppure, più facilmente, puoi iniziare a sfruttare dei trend stagionali prevedibili come:

  • fissare gli obiettivi a fine anno/inizio anno
  • mettersi a dieta a inizio anno o verso aprile/maggio
  • riapertura delle scuole e attività extra verso settembre
  • pagamento delle tasse verso maggio/novembre
  • muffa che cresce all’inizio dell’inverno

Insomma… ogni mercato e settore ha probabilmente i suoi trend e, tanto più lo conosci, tanto più sai periodo per periodo quali sono quei 2/3 argomenti che tornano ogni anno con pochissime differenze.

Quindi, per non farti trovare impreparato al prossimo giro e lasciarti sfuggire la prossima opportunità di fare nuovi clienti, ecco tre cose da fare subito:

  1. Fai una lista dei problemi ricorrenti nel tuo settore e di quando si manifestano in modo evidente nel corso dell’anno (diventando urgenti per il tuo pubblico potenziale)
  2. Prepara una lista di contenuti per aiutare a risolverli e chiediti quali sono le 2/3 piattaforme, soprattutto online, in cui è probabile che sia concentrata la maggior parte dei tuoi clienti
  3. Continua a seguire questo canale, i post, i corsi e le consulenze, e impara a creare il tuo primo corso online da sfruttare come esca per attirare i prospect giusti quando sono più affamati

Non aspettare! Una cosa è certa.

Dai per scontato che ci saranno sempre almeno tre concorrenti principali e tre nuovi entrati a sfruttare ogni singola opportunità che si presenterà tra pochi mesi.

Vuoi lasciargli campo libero e farti schiacciare o batterli sul tempo con un prodotto migliore e un corso super tempestivo che lascerà agli altri solo le briciole?

A te la scelta… ma considera che la clessidra è già a metà.

P.S. Prenditi due minuti extra e scrivimi nei COMMENTI la lista dei “problemi ricorrenti” del tuo settore e di quando tendono a manifestarsi nel corso dell’anno.

3 modi poco usati per far esplodere il tuo business nel 2022

Partire da zero o far crescere un business (soprattutto senza un ampio budget) è difficile per tutti, lo ammetto.

Qualcuno però è riuscito a farlo.

Ha sfruttato in modo intelligente il suo tempo e le sue risorse migliori invece dei soldi.

Brillante, no? E tipico di noi Italiani che siamo poveri di materie prime ma ricchi di creatività e fantasia…

Vediamo se è anche il tuo caso, allora 😉

Prima di svelarti i 3 modi, però, è importante capire:

  • COME e QUANDO un business cresce.
  • Cosa deve succedere perché i numeri salgano in poco tempo?

E soprattutto…

  • Quali sono i numeri da tenere monitorati indicativi di un trend in salita?

Iniziamo dalla fine.

Quali sono i numeri da tenere monitorati indicativi di un trend in salita?

Premetto che questo non vuole essere un trattato di economia ma una visione ridotta ed estremamente efficace di ciò che ti serve davvero conoscere, specie quando vuoi crescere senza troppi rischi finanziari.

1. Pubblico, follower, contatti, fan

I clienti non nascono dal nulla ma o si creano o si comprano.

Per la gran parte del pubblico potenziale tu e la tua azienda oggi siete completi sconosciuti, quindi il primo passo è proprio quello di passare da “sconosciuto” a “conosciuto” a “fan”.

Il processo può cambiare ovviamente in funzione di quello che vendi ma il principio resta lo stesso: serve entrare in contatto con un potenziale cliente, “indottrinarlo” facendogli capire che tu e la tua azienda potete aiutarlo a risolvere un problema specifico meglio della concorrenza.

Oppure potete offrirgli un’opportunità diversa dagli altri e creare quella FIDUCIA in te, nella tua azienda e nei tuoi prodotti o servizi che è fondamentale per poi portarli ad un acquisto.

Il modo più facile ed efficace da sempre?

È quello di offrire un assaggio gratuito, un campione omaggio, un invito a un evento, un giro di prova…

Il problema è che spesso in questi casi devi avere un prodotto fisico, tangibile e non sempre questo è possibile, specialmente in settori dove quello che offri sono servizi basati sul tuo know-how.

Certo, potresti sempre offrire un mese o un anno di consulenza omaggio, ma economicamente non avrebbe senso perché dovresti investire troppe ore del tuo tempo senza un preciso ritorno sull’investimento.

Insomma… da una parte hai capito che è efficace regalare qualcosa, dall’altra non puoi certo svenarti sperando che il tuo regalo porti clienti uno dopo l’altro.

REGALO però è un termine un po’ fuorviante, lo ammetto.

Il meccanismo che fa funzionare questo è il rapporto tra valore percepito e costo percepito, dove la parola chiave è proprio “percepito” dal tuo potenziale pubblico.

A questo devi aggiungere la probabilità che la “promessa” sia vera.

Ecco la formula.

Occasione = Valore percepito / Costo percepito * Probabilità che sia vero.

La stessa parola GRATIS, soprattutto oggi, rende sempre molto scettici e diffidenti le persone, specie in Italia o online dove le fregature sono dietro l’angolo. Per questo, anche se il costo va a zero, pure la probabilità è nulla (cioè è una fregatura) e ciò vanifica la tua “occasione”.

Capiamolo meglio con un esempio facilissimo.

Se ti offro a 7€ una singola informazione su un titolo di borsa pronto a schizzare del 10/20% nei prossimi 3 mesi… che valore ha per te? e qual è la probabilità che sia vero?

Quando hai 1.000€ da investire il potenziale valore (pensando a un 10% di crescita) è 100/200€, cioè quello che potresti guadagnare se il titolo sale.

Occasione = 100/7 = circa 15

Ma quanto sono sicure queste previsioni di borsa? Dipende da chi le fa, da quanto è stato bravo in passato, dalla fiducia nel mercato in cui opera…

Mettiamo quindi che la probabilità che l’evento si realizzi così come preventivato sia del 20%, questo ci porta a modificare il calcolo di prima:

Occasione = (100/7)/5 = circa 3

Una bella differenza, vero?

Senza contare che, nel peggiore dei casi, potresti anche perdere il tuo capitale…

Per conquistare il tuo potenziale cliente ti serve, dunque, qualcosa che:

  • possa offrire un alto valore percepito
  • collegato a un prezzo abbordabile e
  • un’alta probabilità di mantenere le promesse.

Tra poco ti dirò qual è questo strumento ancora poco sfruttato, ma intanto passiamo ai prossimi numeri chiave.

2. Fatturato, Utili, Cash Flow

Anche qui non voglio tediarti con le nozioni di economia ma avere chiara la differenza tra questi tre numeri è fondamentale se vuoi pensare di resistere per più di un anno senza bruciare tutti i tuoi risparmi.

Vediamolo con un esempio.

Hai una famiglia di 5 persone: tu, tua moglie e tre figli.

Il tuo stipendio è di 2.000€ e quello di tua moglie di 1.600€ per un totale di 3.600€/mese.

Questo è il FATTURATO, quanto il mercato è disposto a pagarvi per i servizi svolti o i prodotti venduti.

Siete bravi a fare i conti di casa e sapete che ogni mese tra vitto, alloggio, extra… vanno via mediamente 3.000€/mese.

Questi sono i COSTI generali che, detratti dal fatturato, portano all’UTILE, cioè quanto ti rimane di quello che hai teoricamente portato a casa una volta che hai saldato le spese.

La parola chiave però è proprio il “teoricamente”, perché un conto è ricevere un bonifico da 3.600€, un altro ricevere una promessa che ti daranno 3.600€…

con le promesse non si mangia, non si fa la spesa e non si porta avanti un’azienda, grande o piccola che sia, giusto?

Questo è il CASH FLOW, ovvero i soldi che hai realmente in tasca, in cassa o nel tuo conto corrente.

Le aziende, infatti, chiudono non solo perché hanno basso fatturato o utili negativi ma soprattutto quando il cash flow va sotto zero, quando hai i conti in rosso, il portafogli vuoto e nessuno è più disposto a farti credito.

Quindi, ogni volta che vendi 10.000€ di servizi o prodotto, il tuo fatturato sale sì di 10.000€ ma il cash flow? Quando ti dicono “te lo pago in 6 rate” o “a 90 giorni” hai solo soldi virtuali non reali in cassa… e questo deve farti preoccupare (presto e molto).

Se vuoi quindi aumentare il fatturato tenendo gli utili alti (grazie ai costi bassi) e il cash flow positivo ti servono prodotti o servizi con:

  • alti margini
  • poco magazzino
  • velocità di erogazione
  • incassi super veloci (idealmente incassando addirittura prima di aver fornito il tuo prodotto o servizio).

Purtroppo non ce ne sono molti in giro con queste caratteristiche, ma prima di mostrarti quello che ho trovato guardiamo insieme l’ultimo numero critico.

3. Numero di processi, collaboratori e/o dipendenti

Tanto più un’azienda cresce, tanto più numerosi e complessi diventano i processi, aumentano i collaboratori e devi assumere dei dipendenti.

Il costo del personale oggi è tra le voci più pesanti in termini di bilancio per molte aziende e ci sono tre aspetti in particolare che incidono tanto su quanto paghi un tuo dipendente o collaboratore.

1) La selezione

Trovare la persona giusta per il posto giusto è un vero rebus per molte aziende; prendere una persona e poi scoprire dopo alcuni mesi che non è quella giusta per te è un dramma economicamente parlando perché:

  • perdi tempo e soldi nella selezione
  • poi paghi le persone nel periodo iniziale in cui stanno ancora imparando e
  • se ti lasciano perché “non è il posto per loro “ oppure ti accorgi che non sono quelli giusti per te devi ricominciare daccapo la trafila.

2) La formazione

Sperando di avere trovato la persona giusta formarla ha un costo importante, sia diretto (corsi e certificazioni) che indiretto (quando studia non lavora ma è pagata lo stesso).

In più la formazione spesso non arriva mai nel momento giusto, perché “c’è sempre qualcosa di urgente da fare” oppure non segue i ritmi di apprendimento naturali delle persone (alcuni preferiscono studiare di mattina, altre di pomeriggio o di sera) e nemmeno la rapidità di apprendimento, forzando tutti ad andare con lo stesso passo.

E in più, quando è un’altra persona interna ad occuparsi di “insegnare il mestiere” al nuovo arrivato, è una doppia perdita di tempo e di denaro.

3) L’aggiornamento

Ha gli stessi problemi della formazione con l’aggravante che spesso è demandato ad aziende o professionisti esterni e quindi:

  • il vincolo temporale è molto rigido,
  • la flessibilità minima
  • i costi alti e
  • se qualcuno non ha capito al 100% non c’è quasi mai la possibilità di rivedere le parti meno chiare (pur avendo pagato la formazione/aggiornamento)

Senza contare il trend delle “aziende delocalizzate”, con personale che lavora da mezza Italia o mezzo mondo e in cui organizzare sessioni dal vivo di formazione è non solo oneroso ma praticamente impossibile, specie dopo il terremoto COVID.

L’ideale sarebbe quindi che ogni nuovo assunto si avvicinasse all’azienda già sicuro che è quella giusta per lui e il lavoro gli piace davvero.

In aggiunta la formazione deve essere il più rapida, flessibile e rispettosa dei tempi di apprendimento individuali.

Il personale interno dovrebbe essere coinvolto il meno possibile e fungere più da mentore, coach o tutor che da formatore (a nessuno piace ripetere 10 volte le stesse cose).

Gli aggiornamenti annuali o periodici dovrebbero essere “sempre disponibili” per tutti, con la possibilità di gestire in autonomia quando formarsi, ogni quanto e nel periodo più scarico dal lavoro “normale” o nelle ore meno produttive della giornata.

In questo modo:

  • i costi di assunzione e formazione resterebbero bassi
  • il tasso di abbandono (turn-over) crollerebbe
  • le persone valide verrebbero sfruttate al meglio e si sentirebbero più valorizzate
  • gli aggiornamenti sarebbero seguiti con più attenzione, coinvolgimento e porterebbero a un vero apprendimento (non solo per conseguire un certificato o delle ore obbligatorie di formazione continua).

Quale potente strumento ti può aiutare oggi ad avere tutti questi numeri in ordine?

Si tratta della formazione online, sia in forma diretta (webinar, seminari, workshop…) che soprattutto sotto forma di video corsi e percorsi strutturati in cui:

  • si insegna qualcosa di specifico a qualcuno (prospect, clienti, candidati per un posto, nuovi assunti…)
  • ognuno può scegliere, entro certi limiti, il passo con cui procedere in funzione dei suoi impegni attuali, delle competenze, dell’attenzione e della abitudine alla formazione
  • si azzera il tempo e i soldi persi nel ripetere gli stessi concetti a persone diverse, evitando il rischio di introdurre errori, imprecisioni, leggerezze
  • se qualcosa non è chiaro può essere immediatamente riguardato a costo zero fino a che non è compreso fino in fondo (eventualmente formulando una domanda specifica)
  • lo stesso insieme di videocorsi diventa un asset aziendale importante e svincolato dalla persona che lo ha creato (potrebbe andarsene dall’azienda e il suo know-how principale resterebbe comunque all’interno… e questo ti permetterebbe di evitare pericolosi ricatti da parte sua quando sa di essere indispensabile)
  • abbatti drasticamente il tempo perso a rispondere sempre alle stesse domande di potenziali clienti o di clienti stessi (pensa a un commercialista che inizia a seguire una nuova azienda: “ecco il corso in cui ti spiego come lavorare con noi, tutto il materiale da consegnare e quando devi farlo”)
  • è il PROCESSO e la sua documentazione sotto forma di video corso a fare la vera differenza nei risultati (specie quando è messo in pratica da persone motivate e appassionate del loro lavoro) e rendere il risultato finale indipendente da chi lo compie
  • puoi ovviamente vendere informazioni facendoti pagare in anticipo dai tuoi nuovi clienti, che otterranno risultati, apprezzeranno il tuo lavoro, aumenteranno la fiducia in te e passeranno più rapidamente ad acquistare altri prodotti o servizi a costo superiore

Fai questo rapido esercizio.

Tutte le volte in cui devi ripetere lo stesso concetto ad almeno 5 persone diverse stai perdendo tempo prezioso, soldi importanti e non stai costruendo un asset aziendale che resterà anche dopo di te.

Potresti cambiare ruolo o mansione, lasciare l’azienda in buoni rapporti o fare causa all’azienda, vendere l’azienda o perfino chiuderla… ma ciò che sai, le tue procedure, le conoscenze principali, i piccoli trucchi del mestiere, quelli restano per anni (addirittura per decenni in alcuni casi) e queste informazioni hanno un valore potenziale enorme per chi le sa sfruttare intelligentemente e rapidamente.

Il tutto grazie a un singolo corso online che puoi iniziare a progettare da subito perché non sono certo le informazioni a mancarti quando sei un vero esperto della tua materia e del tuo settore, vero?

Pensaci bene…

Ancora oggi leggiamo libri “vecchi” di 50, 100 o 500 anni per via dei loro contenuti così preziosi.

Lo abbiamo fatto fino a pochi anni fa solo perché non esistevano computer, smartphone e tv.

Ora il mondo si è evoluto e, per fortuna, ci sono nuovi strumenti che ci aiutano a capire meglio e più rapidamente alcuni concetti che la forma scritta.

A te la scelta.

Puoi restare ancorato al vecchio modo di fare le cose, condurre un’azienda, formare il tuo personale e trovare nuovi clienti di qualità…

Oppure cogliere il treno (che grazie al terremoto COVID è finalmente arrivato) e sfruttare prima di tutti i tuoi concorrenti i videocorsi e i percorsi di formazione online per far crescere la tua azienda in modo rapido, sano e senza costi eccessivi.

Come diceva Charles Darwin:

Non è il più forte che sopravvive ma quello che sa adattarsi meglio all’ambiente e alle circostanze

Oggi è arrivato quel momento, dove anche i deboli (se sono rapidi e pronti) possono scalare velocemente posizioni in attesa che i forti (e lenti) si adattino.

Sarai tu uno di quelli?

Raccontamelo nei commenti qui sotto e dimmi come pensi di sfruttare i videocorsi nel tuo settore.

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Guadagnare con i corsi online: come capire se c’è mercato

Guadagnare con i corsi online - validare un'idea

Se hai avuto una grande idea per un corso online… come fai a sapere in anticipo se sarà popolare o no?

Troppe persone non iniziano nemmeno a creare un corso online perché hanno paura di fallire.

Le capisco… ma SBAGLIANO.

L’idea di sprecare centinaia di ore (o migliaia di euro) nella creazione di un videocorso leggendario è terrificante se c’è la possibilità che possa fallire.

Per fortuna ci sono alcuni modi furbi e gratuiti per validare la tua idea di business e sapere se può funzionare, prima di dedicarti a tempo pieno e col massimo sforzo a questo lavoro.

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Pensaci bene…

Non sarebbe bello conoscere la domanda di mercato per il tuo corso PRIMA ancora di iniziare a crearlo?

E non sarebbe ancora meglio se potessi sapere esattamente quali interessi hanno le persone e raccoglierle in un “gruppo di lancio” in attesa di vedere (e comprare) la tua prossima creazione?

Questo è proprio quello che vedremo oggi in questa MEGA GUIDA passo-passo per capire se il tuo videocorso può avere mercato e diventare un corso di successo.

Perché devi validare la tua idea di corso online?

Vendere un videocorso può essere un ottimo modo per creare una rendita passiva per te stesso o per la tua azienda, tuttavia l’idea di fare tutto questo sforzo (specie se è la prima volta) per creare un prodotto digitale senza sapere se può funzionare o no, fa indubbiamente paura.

Tutti quelli che vogliono creare un corso online si fanno sempre la stessa grande domanda: venderà davvero?

Non conoscere la risposta è quello che impedisce al 99% degli aspiranti autori di crearlo (o di completarlo)… il che potrebbe essere un GRAVE ERRORE.

Ecco allora una guida passo-passo per scoprire – in modo semplice e gratuito – se esiste davvero un mercato per il videocorso che stai pensando di realizzare.

Lo scopo è solo uno: essere molto più sicuro che la gente voglia davvero pagare per guardare il tuo corso PRIMA che tu inizi a registrarlo.

Ma c’è di più…

Se segui i passaggi seguenti, potresti persino ritrovarti con un bel gruppo di persone entusiaste (waiting list o lista di lancio) in attesa di acquistare il prodotto digitale non appena sarà disponibile.

E comunque tieni sempre presente (soprattutto se sei inesperto) questo super suggerimento in tema di monetizzazione di un video corso.

Passo 1: Chiedi al tuo pubblico

Se hai già un buon numero di clienti o sei molto seguito via newsletter, blog, podcast, Facebook o YouTube… allora sei in una posizione fantastica: hai già un gruppo pronto per le tue ricerche di mercato personalizzate.

Qualcuno che è disposto e desideroso di darti i suoi pensieri e opinioni, velocemente e gratis.

Non importa se hai 10.000 follower o 100: a queste persone piace già quello che fai e, molto probabilmente, saranno interessate a qualsiasi corso tu faccia e saranno anche felici di fornirti il loro feedback sulla tua idea di corso.

Manda un messaggio breve e veloce ai tuoi follower, qualcosa del tipo:

Ehi gente, sto pensando di creare un corso online su (argomento XYZ).Ho avuto un’ottima risposta quando ho parlato di questo argomento in passato e il mio corso andrebbe ancora più in profondità, coprendo argomenti come A1, A2 e A3.Cosa ne pensi, è qualcosa che ti interesserebbe?

Resterai sorpreso di quante persone ti risponderanno dicendo: “Sì, voglio saperne di più” (e suggerendoti anche altri contenuti interessanti).

Come puoi diffondere questo messaggio di invito?Puoi farlo tramite un post sul blog, la tua mailing list, un mini-video di YouTube, una live su Facebook o qualsiasi mezzo che utilizzi normalmente per comunicare con il tuo pubblico.E se pensi di non avere un pubblico?Nessun problema: ci sono altri metodi che tratteremo in questo articolo che funzioneranno alla grande anche con te; non dimenticare però che probabilmente già ora hai tante persone a cui puoi chiedere informazioni solo che non ti vengono in mente, per esempio:

  • le tue connessioni professionali e personali (a cui puoi chiedere un’opinione)
  • i tuoi familiari, parenti o amici
  • clienti o fornitori
  • tutte le persone che hai come amici su Facebook o LinkedIn
  • gente che frequenta i tuoi stessi gruppi online o club

Chiedere un feedback al tuo pubblico non solo ti aiuta a convalidare l’idea del videocorso ma entusiasma e coinvolge i tuoi veri follower.

Come parte del processo potresti rilasciare teaser, spoiler e piccole informazioni sul corso per attirare la gente e creare hype sui social.

Puoi anche invitare la gente a registrarsi via email per vedere la prime 2/3 lezioni del corso in anteprima assoluta o fornendo dei backstage spiritosi e ricchi di curiosità.

Vedremo nei dettagli come creare un pubblico pronto ad acquistare il tuo corso nel passo #7 perché prima dobbiamo fare un po’ di pratica con le ricerche di mercato online.

Passo 2: Fai una ricerca di mercato con gli strumenti di Google

Google ha molti strumenti gratuiti disponibili per chi si occupa di marketing e indagini di mercato, quindi da dove cominciare?

Ricerca Google di base

Come spiego anche nel post su “come trovare l’argomento giusto per il tuo corso” per avere una visione ad ampio raggio della tua nicchia cerca una parola chiave o la tua nicchia e aggiungi le parole “corso online” o “video corso” all’inizio della query.

La prima cosa da guardare è prima ancora di arrivare ai risultati della ricerca.

Prendi nota del numero del numero totale di risultati visualizzati nella parte superiore della pagina, proprio sotto l’intestazione.

Se stai ottenendo almeno 500.000 risultati è un buon segno che le persone cercano molto e sono interessate.

Per esempio, cercando “video corso SEO youtube” che è un tema già più di nicchia abbiamo questi risultati incoraggianti.

corso seo youtube

Se stai ottenendo oltre 10 milioni di risultati potrebbe significare che si tratta di una nicchia super competitiva e potresti in questo caso scegliere due strade:

A) decidere di battere la concorrenza puntando su marketing e contenuti migliori, finendo per creare quello che chiamo un CORSO LEGGENDARIO

B) restringere la nicchia o l’argomento e puntando a conquistare il tuo “Oceano Blu” in cui hai ottime possibilità di diventare in poco tempo il leader di settore

Ora però devi controllare anche la QUALITA’ dei risultati che Google ti sta mostrando.

Scorri l’elenco e guarda tutti i risultati organici (niente pubblicità per ora) nella prima pagina: quanto sono davvero pertinenti o vicini alla tua query di ricerca?

Lo scenario migliore è che:

  • ci siano 1-3 corsi online nella parte superiore dei risultati di ricerca… ma
  • quando li guardi sembrano piuttosto obsoleti, incompleti o facili da battere in termini di contenuto
  • i risultati di ricerca rimanenti nella pagina sono corsi dal vivo o non sono per niente correlati a videocorsi

Se non trovi corsi online che vengono mostrati tra i risultati della ricerca, la tua nicchia potrebbe essere un po’ troppo piccola ma è comunque il caso di fare qualche test aggiuntivo prima di rinunciarvi.

Potrebbe essere il caso che il mercato ci sia già ma per un servizio, delle consulenze o dei prodotti fisici (e non digitali); in questo caso la gente potrebbe essere disposta a comprare un videocorso… solo che magari non sa che esiste e quindi non lo cerca nemmeno.

Questo è proprio il caso di quanto è successo quando lavoravo a Corsi.it e abbiamo lanciato il corso OTTIMIZZAZIONE FISCALE SONNI TRANQUILLI con il Dr. Enrico Fornito.

Prima di quel momento, se uno voleva conoscere quell’argomento aveva solo 3 opzioni:

  • cercava un libro “pesantissimo” sui tributi
  • partecipava a qualche corso dal vivo organizzato da Camera di Commercio o simili
  • chiedeva una consulenza ad un esperto tributarista

Di fatto, quindi, c’era già un bisogno del mercato, solo che veniva soddisfatto da altri canali e strumenti.

Se la tua ricerca di Google ti restituisce un’intera prima pagina contenente corsi di alta qualità, la tua nicchia potrebbe essere troppo competitiva per te da provare, almeno come principiante. Ma forse puoi trovare un punto di vista o un punto di forza unico da cui avvicinarti e aggredire il mercato.

Presta attenzione ad altri piccoli dettagli nella pagina.

Ci sono annunci pubblicitari pertinenti che compaiono nella pagina dei risultati di ricerca?

Questo è un ottimo segno perché significa che le persone stanno effettivamente spendendo denaro per indicizzare il tuo termine di ricerca o parola chiave su Google.

La gente potrebbe essere disposta a comprare un videocorso… solo che magari non sa che esiste e quindi non lo cerca nemmeno.

Ci sono video di YouTube che compaiono nei risultati di ricerca di Google?

Questo può essere un altro ottimo segno che la tua nicchia ha già un seguito su Youtube, che è un’altra intera piattaforma Google da valutare sia a livello pubblicitario che per inserire contenuti genera-traffico che rimandino verso il tuo blog o negozio online.

Trovare tanti video su YouTube può indicare che le persone preferiscono conoscere e consumare il tuo argomento in un formato visivo, quindi un corso video potrebbe dare ottimi risultati.

La concorrenza su Google non è necessariamente un male… anzi, può essere un buon segno!

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Quello che dovresti temere (specie se non hai mai creato un videocorso in precedenza e non hai già un brand forte o un seguito numeroso) sono due bandiere rosse:

  1. la “concorrenza zero” oppure
  2. una competizione molto pesante e ben strutturata

In questo caso, come spiego in questo post, è meglio ripiegare su un argomento più di nicchia (se la concorrenza è troppa) o cambiare proprio il tema (se non c’è quasi niente).

Una ricerca su Google, però, devi vederla come una Polaroid del mercato e di tutte le offerte disponibili, anche quelle “morte”, scadute o non più attuali.

Per questo è necessario sfruttare un altro strumento per capire le tendenze del mercato ed evitare di entrare in settori che sono in crisi o in forte calo.

Google Trends

Il sito trends.google.com ti saprà dare moltissime indicazioni su un potenziale argomento di un video corso.

In questo caso vedremo anzi come sfruttarlo per capire su quale tema, tra YOGA e PILATES, convenga investire tempo e risorse in ottica di medio-lungo termine.

Per farlo inseriamo le parole chiave generiche “yoga” e “pilates” e analizziamo la risposta di Google Trends.

ATTENZIONE Per impostazione predefinita, Google Trends ti mostrerà i risultati degli ultimi 12 mesi: ti suggerisco di guardare almeno gli ultimi 5 anni o più per notare alcune tendenze più ampie.

grafico comparitivo mercato yoga vs pilates o meditazionegrafico comparitivo mercato yoga vs pilates o meditazionegrafico comparitivo mercato yoga vs pilates o meditazione

  • In azzurro abbiamo lo YOGA, con una linea di tendenza gialla.
  • In rosso il PILATES, con linea di tendenza verde.

Dai risultati puoi immediatamente notare queste importanti informazioni:

  1. Le ricerche di YOGA sono almeno il doppio di quelle di PILATES
  2. Dal 2004 al 2012 circa le ricerche sono rimaste stabili su base annua
  3. Dal 2012 ad oggi il PILATES è pressoché stabile mentre lo YOGA sta crescendo con un buon ritmo (circa 10% all’anno)
  4. Entrambi mostrano un andamento stagionale con picchi a settembre e gennaio (tipico di questo genere di attività)

Solo perché l’argomento del tuo corso sarà stagionale non significa che dovresti escluderlo, ma è sicuramente qualcosa che dovresti prendere in considerazione, soprattutto se decidi di organizzare eventi, webinar, corsi dal vivo e sfruttare la pubblicità per portare traffico ai tuoi siti.

Una prima riflessione ci farebbe dire che è meglio puntare su YOGA invece di PILATES, almeno a livello di macro-categoria, perché il primo è non solo superiore ma anche in crescita, mentro il secondo sembra aver terminato la sua spinta dovuta al fattore “novità”.

È quindi il caso di vedere cosa ci sa dire Google Trends in merito ai CORSI di yoga e pilates, per capire se c’è anche un mercato “pagante”.

Anche in questo caso lo YOGA si dimostra circa il doppio del PILATES, con lo stesso interesse dal punto di vista stagionale. Tuttavia possiamo notare che, mentre i CORSI di pilates sono stabili, quelli di yoga sono in calo.

Questo va un po’ in controtendenza rispetto alle informazioni “generali” sul tema e ci fa quindi pensare che una ipotesi possibile stia proprio nel fatto che la gente consumi meno CORSI di yoga e, magari, preferisca sfruttare video su YouTube o libri.

Oppure che l’effetto COVID-19 si è fatto sentire ed ha impattato tutto il primo semestre del 2020, soprattutto per quello che riguarda i corsi dal vivo.

Puoi anche sfruttare i suggerimenti di Google Trends a proposito delle keyword in forte crescita correlate alla tua parola chiave principale. Per esempio, nel caso di “corso yoga” puoi notare che nella sezione “query associate” c’è proprio qualcosa che, escludendo il GRATIS, è il termine ONLINE.

Cliccando poi sulla freccia vicino a “in aumento” è possibile vedere le keyword più ricercate in assoluto (e non solo quelle in forte crescita). Qui sotto vedi i risultati per “corso yoga” e “lezioni yoga”.

Nella sezione di sinistra Google Trends ti mostra anche una cartina dove il tuo argomento è popolare. È possibile utilizzare queste informazioni in un secondo momento nel processo per indirizzare gli annunci a potenziali clienti di Regioni, Città o Stati specifici.

Google Keyword Planner / Ads (Adwords & Adsense)

Per utilizzare lo Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google dovrai andare su ads.google.com e creare un account gratuito. È uno strumento più adatto agli inserzionisti, ma può fornirci alcune informazioni preziose per convalidare le nostre idee per i corsi online.

Una volta effettuato l’accesso, vai al menu Strumenti, seleziona lo “Strumento di pianificazione delle parole chiave” e cerca l’argomento del corso.

Questo ti fornirà parole chiave pertinenti che le persone stanno effettivamente cercando.

Se cerco un termine come “corso yoga”, troverai parole chiave correlate come “yoga per principianti” o “lezioni di yoga” e ti dirà quante ricerche mensili medie ottengono quei termini e quanto sono competitivi quei termini (dal punto di vista di un advertiser e NON in termini di SEO / posizionamento organico).

Lo strumento delle Parole chiave indica anche quanto pagano gli inserzionisti per pubblicare i loro annunci in questi termini. I prezzi elevati sono un buon segno per noi, poiché mostra che gli inserzionisti sono disposti a pagare per quelle parole chiave e quindi ne traggono di sicuro un profitto.

Esaminiamo i risultati e vediamo che tra 100 e 1.000 persone cercano ogni mese termini come:

  • corsi yoga online
  • corsi di yoga online
  • corso yoga per bambini

che sembrano dei buoni candidati per chi vuole acquistare un corso sull’argomento.

Il volume del traffico sembra un po’ basso, ma se potessi convincere anche solo 10 di quelle 1.000 persone ogni mese a comprare il tuo corso da 100€, incasseresti 12.000€ ogni anno da quel corso. Non male, no?

Passo 3: Studia le offerte di Amazon

Amazon è di gran lunga il più grande mercato online. Puoi acquistare praticamente qualsiasi cosa sulla loro piattaforma, qunidi sarebbe sciocco non sfruttarlo per convalidare la tua idea di corso online, o qualsiasi idea commerciale tu abbia in un settore di mercato.

Il punto fondamentale di Amazon è che la gente ci va con l’intento di COMPRARE e quindi le ricerche stesse sono fatte inserendo termini chiave in ottica di acquisto, NON per ottenere informazioni generiche o gratuite come potrebbe spesso succedere su Google.

Se ci sono libri relativi al tuo argomento e stanno vendendo bene, è una buona indicazione che potrebbe esserci spazio per un corso online su quell’argomento.

Probabilmente la parte più importante di Amazon da valutare per il tuo corso online è la loro area libri “non fiction” e in particolare il settore ebook Kindle perché:

  • forniscono informazioni / how-to
  • sono quanto di più vicino ci sia ad un videocorso
  • il mercato (specie in kindle) è già abituato a consumare contenuto digitale
  • … e soprattutto
  • spesso fornisce temi di nicchia che puoi usare come spunti per il tuo corso online

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Per capire quanto potrebbe essere ricercata e redditizia la tua nicchia, ti suggerisco di seguire i seguenti passaggi:

1) Vai su Amazon.it e sul lato sinistro della barra di ricerca in alto vedrai un menu a discesa che dice “Tutti” per impostazione predefinita. Scegli “Kindle Store” da questo menu, quindi cerca l’argomento trattato dal tuo corso. Nel nostro caso metteremo “yoga”.