Come creare e gestire un Progetto Perfetto: la Guida rapida di Ilaria Agostinelli

come creare progetto perfetto con Ilaria Agostinelli project manager

La gestione di un progetto online, specie in Italia, è una vera croce e delizia e, a causa di questo limite, molti di quelli che hanno idee in mente non riescono a realizzarle nonostante tanti sforzi ed investimenti economici.

Ilaria Agostinelli è una marchigiana con oltre 10 anni di esperienza nel campo in grandi aziende internazionali ( prima produttive oggi di informatica); le hanno sempre riconosciuto il dono/dote di saper fare funzionare i progetti in modo quasi misterioso ed ha condensato le sue strategie nel libro Progetto Perfetto, edito con Bookness.

Trucchi e strategie operative per iniziare e portare a termine i progetti, specialmente nel mondo online e con la creazione di videocorsi

In questo articolo (tratto dalla lunga intervista qui sotto con Ilaria) scoprirai anche come trasformare una capacità personale o talento in business e qualcosa che possiamo monetizzare in varie forme, tra cui i videocorsi.

Non credevo di essere brava – dice Ilaria – perché non lo crediamo mai di noi stessi, perché fin da piccoli ci dicono che c’è sempre qualcuno più bravo di noi e non abbiamo mai fatto abbastanza.

Fino a che ci accorgiamo che abbiamo qualche talento o sviluppiamo qualche capacità che possiamo monetizzare e trasformare in una professione o in un infoprodotto che porta valore al mercato ed aiuta la gente.

La transizione da talento a prodotto/corso è passato dal riconoscimento da parte degli altri, quando qualcuno inizia a dirti “sei bravo in questa cosa, non me la puoi insegnare? Perché a te viene e con me non funziona?”

Semplicemente perché nessuno te l’ha mai insegnato, poiché tutti possiamo imparare tutto, anche grazie ai corsi online, e così possiamo creare qualcosa di interessante dando un beneficio comune.

Molti partono che vogliono creare un corso ma hanno il dubbio classico: “su che cosa lo faccio”?

Una delle cose che facciamo fare sia Ilaria che io è un’analisi delle proprie competenze e talenti e la difficoltà è proprio quella di saperli riconoscere, sentendo spesso ripetere “ma io non ne so abbastanza…”

Una buona domanda sarebbe chiedersi: che tipo di aiuto ti vengono a chiedere le altre persone?

Se continuano a chiederti più o meno la stessa cosa o tipologia… significa che evidentemente ti riconoscono una capacità che a loro manca. È il tuo operato quotidiano che trasuda competenza e autorevolezza 100% spontanea, non fuorviata da logiche di mercato.

Molti hanno un bias cognitivo per cui le cose che ci vengono facili nemmeno le notiamo e pensiamo che sia così anche per gli altri. In realtà è così solo perché ha acquisito esperienza, fatto esercizio, errori, studiato… e gli altri no, non sanno farlo e gli piacerebbe impararlo.

Non parliamo di cose complesse come costruire razzi, fisica nucleare o equazioni differenziali; parliamo di roba semplice, come quelle che cerca la gente su Google: lavori da fare in casa, sistemare la propria auto, impostare qualcosa di tecnologico sui propri device. Roba da vita di tutti i gironi.

Tutti possono creare un corso online… o alcuni sarebbe meglio di no?

Posto che un corso sia più complesso di un video su YouTube, il principio non cambia.

Assolutamente sì, tutti hanno capacità o passioni nascoste che potrebbero trasformare in un corso o contenuto informativo a beneficio delle persone, basta guardare il successo che stanno avendo tutti i video di successo, come quelli di cucina ad esempio che poi a volte diventano addirittura format tv.

Quello da cui suggerisce di partire però Ilaria è il MINDSET.

Prima di creare un corso serve un momento per guardarci dentro e chiederci: chi siamo, cosa ci piace fare, cosa ci viene bene.

Insegnare qualcosa che ci piace e ci viene bene è molto potente: non pensate solo al mercato, perché il mercato ha bisogno un po’ di tutto ma se sei appassionato di qualcosa si vede e passa attraverso i contenuti.

Prenditi 30 minuti e chiediti: “c’è qualcosa che, anche se sembra ridicola, io amo fare, un argomento di cui potrei parlare per ore, faccio ricerche, ho scoperto metodi, guardo video, compro libri…?”

Conta più che l’idea geniale per partire e andare a creare un corso.

Fare esperienza, migliorarlo, dare un taglio differente aiuta a fare pratica… e la pratica è fondamentale per ottenere risultati in ogni campo.

Come ho conosciuto Ilaria Agostinelli e come è nato il libro Progetto Perfetto

Attraverso un’intervista con l’amico Emanuele Properzi grazie a cui ha pubblicato il libro Progetto Perfetto (un ottimo esempio di TITOLO Magnetico perché contiene un’allitterazione).

Tutti i dubbi e le paure che nascono quando vuoi scrivere un libro o creare un videocorso online

A volte scrivere un libro è un po’ come creare un corso è ci si fa prendere da 1000 dubbi e paure: lungo o corto, sarò abbastanza bravo oppure no…

Il libro Progetto Perfetto è nato perché Ilaria Agostinelli continuava ad avere un feedback costante e le persone le chiedevano: “perché i tuoi progetti funzionano così tanto”?

Da lì è partita da un momento di introspezione, riflettendo sul perché i progetti le riuscissero (anche se non si considerava un genio ma una persona assolutamente normale, con interessi, famiglia, errori… niente di speciale insomma, con famiglia ricca, conoscenze particolari o studi universitari d’elite).

Le persone arrivavano da lei perché fin da ragazzina, ripensandoci, aveva sempre lavorato “a progetto”; per esempio quando a 14 volle andare a fare un’esperienza all’estero capì che non poteva approssimare ma doveva progettare e da lì ha iniziato con gli strumenti che aveva.

Poi ha affrontato tutte le tappe e le sfide importanti della vita come un progetto, con gli strumenti che racconta nel libro, arricchendoli e migliorandoli: l’università, l’acquisto della prima casa, formare una famiglia…

Si è però resa conto che questi progetti non sono niente di particolare, li fanno tutti nella loro vita, solo che li fanno in modo poco consapevole e con poca concentrazione e qualche strumento utile.

Per questo tutti possono imparare a gestire la propria vita a progetti ed è fondamentale passare tramite la pratica; questo vale anche per chi vuole sfruttare le proprie competenze e trasformarle in un videocorso: se lo si affronta come un progetto tutto diventa più semplice e organizzato (seguendo, ad esempio, i 7 step del Metodo ACHIEVE che spiega in Progetto Perfetto).

Errori da evitare quando vuoi terminare un progetto

Nel libro parli di cosa FARE e come organizzare un progetto, portarlo a termine e definirlo all’inizio… ma a volte è ancora più importante sapere cosa NON fare

Nelle forze speciali, ad esempio, è fondamentale che missione e credenza nella utilità della missione siano allineate al 100% per evitare pericolosi autosabotaggi e mancanza di “commitment”.

Nel caso degli Italiani, pieni di idee, molto creativi ma anche molto incasinati, e parlare di progettazione sembra come di parlare di pagare le tasse… ma anche all’estero è così, oppure hanno proprio un mindset differente?

Secondo Ilaria l’ambiente in cui si cresce conta molto sulla formazione del MINDSET perché, prima di imparare e poi insegnare qualcosa, è il vederlo fare, il sapere perché lo stiamo facendo e il riconoscere che il progetto specifico sia allineato con noi stessi e questo porta ad una introspezione sulle proprie capacità.

Detto questo agli Italiani manca in effetti un po’ di organizzazione e focus sulla parte più di operazioni e pianificazione, raggiungimento dell’obiettivo, non lasciarci distrarre dell’ennesimo shiny object.

Una volta sistemato quindi il mindset con un po’ di lavoro su se stessi è necessario diventare un po’ tedeschi e usare piccoli trucchetti per diventare più organizzati e capire in quanto tempo, con quali numeri e quali tempistiche riusciamo ad ottenere i nostri risultati.

Un suggerimento lampo per ottimizzare i progetti e la loro esecuzione giornaliera

Il micro-task, un’attività che puoi fare in massimo 5 minuti soprattutto dalla smartphone (email, breve ricerca, mandare messaggio) e permette a chi è super impegnato di sfruttare i tempi morti (attese, viaggio…) per portarsi avanti col progetto: bastano 10 micro-task per avanzare di quasi un’ora.

Tra l’altro, se vuoi creare un corso online, non devi mai dare per scontato che verrà seguito da desktop, con monitor ampi e ambienti silenziosi e senza interruzioni. Per questo devi pensare alla fruizione in forma di audio per chi è meno concentrato o sta facendo altro.

Questo presuppone nella tua analisi di mercato capire bene chi è il tuo target avatar, quando può seguire il tuo corso, da quale device, per quanto tempo e in quali condizioni (tutte informazioni di cui parlo nel mio programma Course Legend).

Questo ha un impatto minimo sui contenuti ma va prestata molta attenzione alla forma perché in certi casi l’attenzione è parziale, non puoi guardare il video ma solo ascoltare l’audio… sono piccoli dettagli che però fanno una grande differenza per il pubblico e i clienti.

Lo strettissimo rapporto che c’è tra libri e videocorsi… e perché sono come i biscotti Ringo

Ilaria è partita un po’ al contrario perché all’inizio le venivano richieste delle vere e proprie sessioni di coaching, che rappresentano per un business un punto di arrivo in quanto sono per un pubblico molto determinato, alto spendente, con obiettivi impegnativi e ben consapevole di quello che deve fare; poi però aveva tanti appunti che usava per queste sessioni di coaching e le ha trasformate in un libro.

Ovviamente le due soluzioni (libro vs coaching) sono decisamente estreme: un libro è molto generico, low cost e divulgativo, il coaching e consulenza è super specifico, costoso e richiede tanto impegno e consapevolezza.

Manca qualcosa in mezzo che consente a chi ha letto il libro ma non è ancora pronto per il percorso di coaching che dura qualche mese e costa alcune migliaia di euro.

Il corso è lo strumento perfetto per portare un potenziale cliente da basso spendente e poco consapevole delle potenzialità di un sistema verso una soluzione più completa.

Tra l’altro è anche molto pratico non solo per chi ne fruisce ma soprattutto per chi lo crea in quanto l’autore fa uno sforzo iniziale di ricerca, organizzazione e preparazione delle informazioni ma poi è tutto in discesa (tenendo comunque conto di feedback, recensioni e aggiornamenti).

Inoltre con un corso c’è la parte di supporto che in un libro manca completamente e fa toccare con mano il valore della consulenza 1-to-1 e fa capire che dall’altra parte non c’è un robot ma una persona con esperienza.

Come aiutano Libri + Template + Corsi a vendere prodotti e servizi high ticket

Risolvono in automatico una serie di “rotture di scatole” tra cui, raccolta di dati, potenziali obiezioni che, se dovessi fare ogni volta durante le consulenze o le sessioni di coaching diventano alienanti per il coach e fanno perdere molto tempo. Si tratta di un importante lavoro preparatorio che è giusto che la persona faccia durante la fruizione del corso, a volte anche in team.

Secondo Ilaria è importante creare dei corsi pratici, con esercizi, template, possibilità di testare, sbagliare e mettere in pratica quello che si sta insegnando: piuttosto suggerisce di NON mandarli avanti con la fruizione del corso, ma aiutarlo veramente nella fruizione (anche se questo è ovviamente più difficile nella fase di preparazione per preparare qualcosa che non sia solo una teoria).

Le persone – dice Ilaria – imparano facendo, capendo cosa non ha funzionato, non solo ascoltando o guardando dei video. 

Videocorsi evergreen contro videocorsi tecnici: quale è meglio?

Ci sono corsi online molto tecnici (windows, software, app) che offrono sia problemi che opportunità: da una parte rischiano di diventare obsoleti velocemente (se non aggiornati), dall’altra di avere la novità come vantaggio competitivo (se li si tiene aggiornati).

Creare e mantenere in vendita corsi tecnici non aggiornati è un problema perché aumenta le richieste di supporto tecnico e customer service, ma poi dà una percezione di vecchio che finisce col deludere le aspettative dell’utente che, difficilmente, investirà in un altro corso di questo tipo.

Piuttosto è meglio dividere i contenuti in modo furbo: con una parte importante di strategia che non cambia quasi mai e una più piccola e operativa che andrà aggiornata periodicamente (senza però andare a sballare tutta l’intelaiatura del corso), tenendo video brevi e moduli più numerosi.

Una vera chicca per aumentare il valore percepito di un corso per chi lo ha già seguito 1+ volte

Soprattutto quando ci sono degli aggiornamenti (come nel caso di molti corsi tecnici) la gente non capisce cosa è stato cambiato perché, diversamente da un blog post, raramente si mettono note integrative, si esplicita la data di aggiornamento o si evidenzia la parte nuova o modificata in un documento riepilogativo.

Quando questo si unisce a video da 20/30 minuti la frittata è fatta perché nessuno si rimetterà mai a guardare tutto un video per andare alla ricerca delle nuove informazioni. Questo non solo è poco rispettoso del tempo e dei soldi di chi ha comprato il corso ma addirittura

finisce per ritorcersi contro l’autore perché, se la gente non studia il corso aggiornato, difficilmente potrà ottenere risultati e non avrà testimonianze positive da mostrare.

In realtà basterebbe un minimo di pianificazione in più e un’attenzione totale verso chi deve applicare le informazioni spiegate, un po’ come un libro ben fatto diventa lui stesso un veicolo di marketing a costo zero.

Come creare da zero un progetto per realizzare un videocorso (partendo da un libro)

Per Ilaria Agostinelli è importantissimo dare vero valore alle persone che stanno acquistando e fruendo di un corso, rispettando il loro tempo e onorare la loro fiducia. Per farlo dobbiamo chiederci: “COSA si aspetta veramente il mio cliente?”

Secondo: “COME si aspetta di fruire di questo contenuto?” Dove lo farà, per quanto tempo, in che contesto, con quale attenzione, in quali giorni della settimana? Questo mi permetterebbe di decidere il format e la durata dei singoli video o episodi, senza escludere però la variabilità perché la gente oggi tende ad annoiarsi e sono stimolate continuamente da notifiche e messaggi.

Bisogna però evitare che il cliente sia annoiato durante la fruizione del corso e come possiamo farlo?

Grazie alla variabilità: intrattenimento + contenuto, quindi non solo lunga pappardella di informazioni ma anche inserti extra che lo aiutino ad associare quello che sto cercando di spiegargli.

Purtroppo è una lotta per l’attenzione della gente contro Facebook, YouTube, Instagram e i social in genere… quindi iniziare con battute, vignette, spezzoni di un video o meme può essere la chiave per tenerli agganciati e passare all’aspetto più formativo e meno di intrattenimento.

Durante il corso è poi altrettanto importante usare immagini, grafici, schematizzazione dei concetti, test interattivi perché la gente è abituata a pensare e ragionare per immagini.

Inoltre Ilaria suggerisce di aggiungere un RECAP finale per riepilogare i contenuti chiave (specie in video piuttosto lunghi) e fornire spunti di approfondimento.

Questo assomiglia molto ad una presentazione “classica” da public speaking con introduzione e anticipazione dei contenuti, svolgimento in 3-5 punti chiave, riepilogo finale con invito all’azione. 

Rispetto alla sezione con i contenuti è anche importante aumentare le prove a supporto delle tesi che, spesso, nei corsi latitano mentre negli articoli online o nei libri hanno maggior spazio. La gente non deve fidarsi ciecamente e, visto lo scetticismo naturale, dare una sequenza di prove e testimonianze reali, prendendoli da casi studio personali, è un modo per aggiungere credibilità e autorevolezza senza precedenti.

Senza contare che spesso le prove in forma di grafico, immagine o caso studio restano più impresse nella mente di formule, teorie o concetti astratti; questo è ancora più vero, aggiunge Ilaria, quando manca la classica “fiducia a pelle” che nasce nel momento di un incontro di persona e che, invece, è assente nel mondo online.

Questi elementi di prova andrebbero aggiunti soprattutto all’inizio di un corso per farci conoscere e dimostrare la nostra competenza, guadagnare la fiducia e abituarli a stare con noi per un periodo lungo.

Le prove però servono anche alla fine per scalare il business, specie se il corso (così come un libro) fa parte di un funnel e le prove ci servono per far capire alla gente che possono continuare il percorso con noi e che siamo già stati in grado di aiutare altre persone con i nostri prodotti e/o servizi.

Come organizzare l’agenda quotidiana se lavori da casa o da remoto?

Serve lavorare per obiettivi, quelle 2/3 cose fondamentali che vanno chiuse nella giornata: per esempio produrre una video lezione, scrivere 500 parole al giorno di un libro.

Cosa è meglio fare quando non raggiungi gli obiettivi che ti sei dato per il giorno?

Proseguire fino alla morte (a costo di fare notte) perché così si dà un messaggio all’inconscio che “sei uno che non molla mai e raggiunge gli obiettivi ad ogni costo”, oppure si sposta al giorno dopo?

Ilaria a un certo punto si ferma perché è convinta che, complice la stanchezza fisica e mentale, la qualità dei contenuti prodotti sarebbe troppo bassa e ci costringerebbe a tornarci sopra facendo due volte il lavoro. Meglio fermarsi, mangiare, fare sport, uscire per una passeggiata e dormire un certo numero di ore.

Scegliere 2/3 obiettivi e non 10 è universalmente riconosciuto come raggiungibile ma anche sufficientemente sfidante per tenerci concentrati.

Li imposta a volta di sera, altre la mattina: lavora con 2 grandi fogli. Sul primo ci sono questi 2/3 grandi obiettivi del giorno, sull’altra ha una lista abbastanza lunga di micro-task da fare mentre sale il caffè, quando attende che venga pronto il pranzo, nelle attese in coda…

Come farsi aiutare dai figli per completare i task e raggiungere gli obiettivi di progetto

Possiamo sfruttare alcuni micro task per farli completare ai figli, considerandoli come parte del team quando si ha una famiglia, trattandoli più da attori che da creature dipendenti al 100% da noi. Spesso loro hanno moltissima creatività e, non avendo vincoli mentali, quando cerchiamo idee nuove un bambino può farlo meglio di 50 libri scritti da adulti.

Chi ha figli adolescenti può trovare un aiuto tecnologico importante perché loro sono nativi digitali e smanettano senza problemi con app e smartphone, e soprattutto capire dove sta andando il mercato, con una sensibilità molto maggiore dei trend e di quello che sta accadendo fuori e che noi adulti, presi da 1000 cose, ci perdiamo totalmente.

A quante persone è cambiata la vita ascoltando le interviste e i contenuti di Creailtuocorso.it?

Sicuramente 3/4 che me lo hanno detto in modo esplicito, tra cui una con cui adesso sto facendo del coaching per creare un corso e dice: “c’era bisogno di una ventata diversa, rispetto al troppo markettaro, troppo puntato sui soldi, Dubai, Lamborghini… per la prima molta sento parlare soprattutto di contenuti e del fatto di strutturare qualcosa basato sui contenuti per portare un risultato alle persone e avere il denaro/guadagno”.

I soldi sono una conseguenza del fatto che hai aiutato la gente a ottenere un risultato (privatamente, nel team, nell’azienda) e la parte economica è un riconoscimento per il valore che è stato dato”.

È una questione di stile di vita, a me non importa nulla di Rolex ma investirei i soldi in libri, in corsi, in viaggi; non tocco quei temi perché non risuonano con me.

Cosa succede se crei un videocorso puntando solo al voler far soldi rapidamente?

Se io puntassi alla sola parte economica ci sarebbe un bias dal punto di vista di progettazione, produzione e relazione che non ti porta a fare il migliore lavoro possibile, cosa che resta comunque un punto irraggiungibile; infatti, se Ilaria riprendesse in mano la scrittura del libro o io la creazione di un corso, ogni volta potremmo fare di meglio.

Anche Umberto Eco, se avesse riscritto Il Nome della Rosa lo avrebbe fatto ancora migliore.

A un certo punto però bisogna dire basta, mettere le firma e fare uscire la nostra creazione e dedicarsi a creare nuovi corsi, approfondimenti, fare sessioni di coaching…

Quello che conta davvero è far capire che ciascuno di noi fa parte di un processo, che fa rima con progresso e, se ho la voglia di farlo e il mindset giusto, posso migliorarlo costantemente aiutando le persone a progredire.

Tra l’altro anche Google dimostra di apprezzare i contenuti di Creailtuocorso.it perché il traffico è in aumento ed è segnale che si sta andando nella direzione giusta a medio-lungo termine.

Come progettare e realizzare un corso online con una visione di medio-lungo termine

Creando qualcosa di qualità che rimane lì per anni (contenuto evergreen), anche perché la strategia nella creazione di un videocorso non credo cambierà molto nel tempo; certamente le tecniche e gli strumenti si evolveranno (per esempio 15 anni fa non c’erano gli smartphone) ma la pianificazione e la strutturazione dei contenuti sono quelli.

Ovviamente si possono creare template migliori, più curati graficamente, sfruttare i feedback del pubblico e semplificare alcuni concetti, perché spesso dire troppe cose è controproducente e crea solo confusione e paralisi da eccesso di informazione.

Per questo consiglio di strutturare i corsi a più livelli (almeno due), in modo che chi è avanzato non perda tempo e guardi solo la parte avanzata, chi è all’inizio guardi solo i contenuti per principianti e, solo dopo, possa accedere a quella avanzata. Per farlo serve fare un’analisi del target e capire come è messo tecnicamente per potergli dare contenuti adatti al suo livello.

Perché è nato il libro Progetto Perfetto e come ti può aiutare nel raggiungere i tuoi obiettivi personali e professionali

Hai grandi obiettivi e vuoi raggiungere il successo in svariati ambiti della tua vita ma non riesci ad ottenere i risultati che meriti? Hai tentato mille differenti metodi, uno più complicato dell’altro e ti ritrovi ogni volta al punto di partenza?

La verità è che per avere successo nei propri progetti, non basta la forza di volontà. Serve un metodo facile, che possa essere seguito con continuità e che sia adattabile ai differenti progetti e al proprio stile di vita.

PROGETTO PERFETTO è stato scritto proprio per questo. É una guida pratica per imparare, tramite i 7 step del Metodo A.C.H.I.E.V.E., ad ottenere i risultati realmente importanti per te anche se hai poco tempo e una vita piena di impegni.

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Con un linguaggio semplice e tramite l’utilizzo dei 12 template gratuiti, verrai guidato nell’avvio e nel completamento dei tuoi progetti personali e professionali. Anche se non hai conoscenze di Project Management, con una pianificazione di pochi minuti al giorno, questo metodo ti consentirà di portare avanti progetti di ogni tipo.

Cosa ti verrà svelato in questo libro:

  • Lo step 0 di ogni progetto, ovvero il passo fondamentale da compiere prima di sfruttare qualsiasi altra strategia
  • Le 3 matrici che ti permetteranno di definire una volta per tutte, la prossima azione da compiere
  • Come delegare, ridurre o eliminare tutte le attività che finora ti hanno impedito di raggiungere il successo nei tuoi progetti
  • Le 9 (più una) strategie per risolvere step by step i problemi nei quali prima o poi tutti i tuoi c

Grazie a questo libro anche tu potrai avere a disposizione, in forma semplificata e compatibile con le tue quotidiane esigenze personali e lavorative, più di 20 strategie che ti consentiranno di portare a compimento con successo, ogni tuo progetto.

Dove seguire Ilaria Agostinelli sul web

Per restare in contatto con Ilaria puoi:

Qui sopra trovi l’intervista integrale da cui è nato questo articolo.

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Soprattutto se sei all’inizio e, magari, adesso ti senti un po’ spaesato da questo eccesso di informazioni e cose da fare… ti capisco bene perché tanti anni fa ci sono passato pure io.

Ecco perché la mia MISSIONE oggi è supportare le persone come te a creare, lanciare e vendere il tuo corso online leggendario… inclusa la miglior strategia da adottare riguardo al prezzo di vendita.

Per capire se e come posso aiutare anche te metto a disposizione ogni settimana 3 Sessioni Strategiche Rambo mi aiuti” dove mostro i vari pezzi del mio FRAMEWORK (sistema passo-passo) e offro la possibilità di avermi come coach per la progettazione, realizzazione e vendita di un videocorso.

Roberto Dondoli: creare corsi ed eventi online nel settore olistico

intervista con il coach roberto dondoli

Ha passato oltre 25 anni come consulente finanziario e creatore di molte aziende nel mondo della finanza e trading; poi ha lasciato il settore ed è entrato nel mondo della formazione personale e aziendale, riuscendo a coniugare il business con la crescita personale, olistica e spirituale.

Ha creato numerosi corsi e videocorsi, sia da solo che con colleghi, quindi ha molto da insegnare sia lato contenuti che tecnica.

Come è iniziato il suo percorso

Gli piaceva più il contatto umano e la relazione con le persone durante le consulenze, trovandosi ad aiutarli su “come vivere meglio”. Da sempre ha seguito formatori famosi come Roberto Re, Robbins e Roy Martina (in ambito olistico) di cui ora è anche assistente.

Roberto Dondoli con il suo mentore Roy MartinaRoberto Dondoli con il suo mentore Roy MartinaRoberto Dondoli con il suo mentore Roy MartinaRoberto Dondoli con il suo mentore Roy MartinaRoberto Dondoli con il suo mentore Roy Martina

Roberto Dondoli con il suo mentore Roy Martina

Ha cambiato strada perché bisogna vivere secondo le proprie passioni e grazie a questo diventare eccellenti (perché non ti pesa, non LAVORI più).

Qualcuno diceva “il lavoro è il gioco dei bambini“, quindi non fare le cose per guadagnare o per mostrarsi ma per portare un messaggio, dimostrare quello che sei e aiutare il mondo.

Non c’è giorno in cui non ringrazi di avere avuto il coraggio (e il supporto dell’ambiente intorno a lui) per aver fatto questa scelta.

È stato un passaggio progressivo o immediato al nuovo lavoro?

Roberto è un tipo istintivo, quando sente che qualcosa va fatto, lo fa.

In realtà ha passato 2/3 anni a fare corsi su corsi e metterli in pratica, quindi ha bruciato le navi quando la sua capacità professionale era più che sufficiente almeno a “non far danno” (cosa che all’inizio non è poco).

Il problema però non è quanto sei bravo a fare ma bravo a farti capire, conoscere, dimostrarlo agli altri e quindi trovare le persone che ti permettono di mettere in pratica.

Roberto Dondoli

Coach e trainer

Come ha trovato i primi clienti all’inizio

Ha iniziato grazie a Roy Martina e alle persone che incontrava durante i workshop (nelle sperimentazioni e role-play); erano così colpite dal suo modo di fare che chiedevano se potevano essere seguite da lui anche dopo perché dicevano “tu sei un coach” (questo mentre faceva ancora il consulente finanziario).

Il momento in cui ha cambiato tutto (con esercizio top)

Un suo amico lavorava ad alto livello nel settore dei parrucchieri e Roberto lo stava seguendo con delle coaching perché dopo 20 anni aveva perso un po’ la motivazione e voleva cercare qualcosa di nuovo che lo facesse sentire ancora bene e con più valore.

  • Gli fece scrivere a sinistra le cose in cui era bravo e talentuoso, a destra le cose in cui lo appassionava.
  • Poi gli fece scrivere i lavori perfetti per chi ha quelle abilità e passioni e così identificò non solo il parrucchiere ma anche un altro.

Tornato a casa anche Roberto fece lo stesso lavoro su se stesso MA il consulente finanziario non apparve tra i risultati, quindi si connesse con la sua “saggezza interiore” e la vocina, e diventò un coach e trainer nel settore dello sviluppo personale.

Come trovare la propria strada o missione?

Molte persone vogliono creare contenuti su certi argomenti che li appassionano ma in profondità non sanno bene cosa vogliono dalla vita. Avendo Roberto creato con la sua collega Iwona un corso che si chiama “Bussola Interiore” sembra proprio l’ideale per persone che hanno imparato tante cose ma non hanno ancora capito la loro strada (anche perché “quando hai un PERCHE’ il COME lo trovi facilmente“).

Roberto dedica l’80% delle sue coaching proprio a questo tema, tanto è importante imparare ad ascoltarci in profondità perché dentro c’è la nostra “saggezza interiore”. Studiando e facendo materie molto tecniche la parte di saggezza interiore tende a perdersi quindi bisogna ristabilire il contatto con la parte più intuitiva e creativa, quella che ci fa svegliare alle 5 di mattina con idee geniali e intuizioni brillanti.

Già… ma come ricrearla in modo volontario?

Nel momento in cui tutti noi stessi siamo concentrati sull’ascoltare quello che viene dal di dentro, tutto avviene in automatico. Roberto mostra un esercizio pratico per farlo.

Facendo l’esercizio le persone ottengono di solito: una risposta, un’immagine, un suono o una percezione (quelle più abituate a rilassarsi), le altre (quelle più attive e meno riflessive) riceveranno la risposta più tardi, facendo tutt’altro.

A quel punto si può usare il test kinesiologico per capire se è quella giusta >> link. a conversazioni con l’inconscio per approfondimenti.

Come sfruttare la canalizzazione e lo stato di flusso per ottenere risultati quasi miracolosi

Per 7 anni ha realizzato un percorso in 3 livelli con la sua collega Iwona (che è stato chiamato Bussola Interiore) dove insegnavano a:

  1. comunicare con il proprio inconscio (liv. 1)
  2. comunicare a distanza con le altre persone, animali, piante, angeli… (liv. 2)
  3. channelling/canalizzazione (liv. 3)

Grazie a questo ha scritto un intero libro a mano (in prima persona e senza narratore esterno) senza cancellazioni in pochissimo tempo, un po’ come se ci fosse qualcuno a dettargli i contenuti; il tutto senza essere uno scrittore ed avendo italiano come la materia peggiore a scuola.

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Lo ha fatto connettendosi ad Hemingway, tanto che molti gli dissero: “ma sai che ricorda il modo di scrivere di Hemingway”?

La canalizzazione assomiglia molto allo stato di flusso in cui uno, riguardandosi, resta stupito di fronte al risultato ottenuto.

L’importanza dell’interazione a tre livelli

Noi abbiamo corpo fisico, emozioni e pensieri, intesi come insiemi omogenei ed organizzati. Ognuno di questi interagisce con gli altri corpi presenti nell’ambiente (oltre che della stessa persona): fisico con fisico, emotivo con emotivo, mentale con mentale.

La differenza è che per avere un’interazione fisica serve un contatto ravvicinato, lo stesso non accade con quello emotivo o mentale (tipico caso quello di figli che stanno male e i genitori si sentono agitati o le idee circolano).

Come sono nati i videocorsi + 3 suggerimenti

Nei 3 percorsi con Iwona spiegavano anche come gestire meglio le emozioni ma, facendo corsi con poche persone per volta, l’impatto nel mondo era profondo ma limitato.

Si sono chiesti “come posso raggiungere più persone, dare più valore, aiutarli?”

Siccome il problema principale del suo pubblico sembrava lo STRESS decidono di creare un corso sulla gestione dello stress e ne è uscito un corso da 5 ore (anche se diviso in 40 video).

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Ora non lo rifarebbe più così lungo perché mentre in aula spesso hai bisogno di dire le stesse cose in modo diverso, così tutti capiscono, mentre con un video se uno non ha capito torna indietro e lo riascolta.

Altro suggerimento è “parla come mangi”, senza fare il professore in cattedra e puntando sulla comunicazione diretta, sfruttando la forma più adatta al contenuto e all’interlocutore.

Roberto si concentra sull’avere una qualità audio importante perché il messaggio è anche energetico e la parola non deve essere confusa o fastidiosa.

In base a cosa ha deciso dove pubblicare il corso / piattaforma

L’eccesso di scelta, come nel caso delle piattaforme per ospitare un corso, spesso crea problemi, incertezze e blocchi.

Essendo a zero aveva scelto Piuchepuoi (oggi diventato Corsi.it) perché dava una sorta di manuale da seguire con delle linee guida, su contenuti e luci, audio… tipo quello che ho inserito nel mio programma Course Legend.

il processo efficace per creare un corso onlineil processo efficace per creare un corso onlineil processo efficace per creare un corso onlineil processo efficace per creare un corso onlineil processo efficace per creare un corso online

E poi loro avevano un bacino di utenti a cui ero interessato perché cercava soprattutto visibilità (ha venduto oltre 300 corsi nei primi mesi) e feedback molto positivi.

Altri vantaggi di un corso online

Fare un corso su temi “evergreen” è un vantaggio perché non invecchia mai e richiede una manutenzione minima.

Inoltre molte persone che lo seguivano ma non potevano permettersi delle coaching prendevano il corso in cui c’era più lavoro loro ma a fronte di una spesa molto minore.

In casi in cui (specie per ingegneri, architetti, consulenti) non ci si può permettere di dedicare tempo prezioso alle fasi iniziali di un processo di consulenza in cui c’è una raccolta di materiale, informazioni, contenuti… posso sfruttare il corso (in forma gratuita o a pagamento) per pre-selezionare i clienti e farli arrivare in consulenza con il mindset, approccio e informazioni giuste.

Posso sfruttare il corso per pre-selezionare i clienti e farli arrivare in consulenza con il mindset, approccio e informazioni giuste.

Roberto Dondoli

Coach e trainer

Anche Roberto usa i videocorsi con i suoi coachee in consulenza evitando di usare il suo tempo costoso durante le fasi di spiegazione, mentre affronta di persona il “caso concreto TUO”.

Perché i corsi online NON cannibalizzano i corsi fisici

Roberto e Iwona organizzano spesso dei weekend intensivi e quindi molte persone, per distanza o per altri impegni, non possono partecipare. Quindi un videocorso permette anche a loro di fruire di quelle informazioni, anche perché “se vuoi avere molto devi dare molto, prima devi dare e poi ricevere“.

Deepak Chopra fa un business milionario attraverso delle meditazioni che nel 2018 sono state date in forma gratuita (se poi uno vuole rifarle paga 37€). Stessa cosa fa MyLife dando un videocorso a pezzetti per 2 giorni e poi, se vuoi rivederli, paghi.

Se una persona sta in questo settore con l’unico scopo che è quello di guadagnare avrà dei risultati molti inferiori di quello che potrebbe“.

3 meccanismi inediti per proporre i propri corsi e guadagnare ancora di più

Roberto fa addirittura dei corsi di alto livello basati interamente su donazione e riceve molti più soldi di quelli che riceverebbe se li mettesse a pagamento (ovviamente non va bene se uno ha solo quello e deve camparci).

Inoltre riserva una percentuale dei posti, tipo borsa di studio, oppure “pay when you can” (grazie ai risultati che otterrai).

Corso live + videcorso? La ricetta ideale

Come posso ottimizzare i tempi di tutti? Sfruttando la DAD e le piattaforme LMS in modo da registrare i contenuti all’inizio e proporli sotto forma di videocorso in una fase successiva.

Questo permette di avere il controllo totale del marketing e della erogazione dei contenuti, sbloccando settimana dopo settimana una sequenza di video e integrandoli con delle dirette con poche persone in cui risponde alle domande, dà feedback o fa fare esercizi mirati. Si chiamano ON-LIVE (non on-line).

Cosa ha cambiato Roberto a seguito del COVID il suo modello di business

Non fa più corsi in presenza se non come upgrade per chi ha seguito i videocorsi nell’ultimo anno, facendo tanta pratica, domande e risposte…

Il suo percorso di 6 settimane (con 2/3 video settimanali, un manuale, Whatsapp per le domande) permette alla gente di restare ingaggiata.

Come è nata la APP e perché non può farne più a meno

Dopo un incontro con Oscar Dalvit (fondatore di Migastone e #1 in Europa per app sviluppate) capisce con con una App puoi fare cose che normalmente è impossibile fare.

scheramate della app realizzata da migastonescheramate della app realizzata da migastonescheramate della app realizzata da migastonescheramate della app realizzata da migastonescheramate della app realizzata da migastone

La gente scarica la app e riceve come bonus subito un videocorso sulle relazioni (che c’è solo sulla app), poi possono fissare un incontro con lui, ma soprattutto raccoglie tutto il materiale che Roberto pubblica in rete (FB, YT, Vimeo, il suo blog) quindi la app diventa “il mondo” di un formatore, coach, consulente.

Senza contare che grazie alle notifiche push il tasso di apertura è molto più alto di una email o di un qualunque post fatto su Facebook (evitando il costo delle sponsorizzate su Facebook o le interruzioni continue su YouTube).

Gli insegnamenti di un antico libro indiano per ricevere di più dall’universo

Nella Bhagavad Gita, il Dio Krishna spiega ad Arjuna (il protagonista umano): “devi fare le cose per il mondo perché è un tuo dovere (interno) senza desiderare una ricompensa alle tue azioni, e tutto l’universo ti ricompenserà oltre i tuoi più ampi sogni

non chiedere una ricompensa e l'universo ti ricompenserànon chiedere una ricompensa e l'universo ti ricompenserànon chiedere una ricompensa e l'universo ti ricompenserànon chiedere una ricompensa e l'universo ti ricompenserànon chiedere una ricompensa e l'universo ti ricompenserà

Tra un corso e un libro qual è quello da fare prima?

Andrebbero fatti tutti e due anche se da un punto di vista di valore il corso spesso viene venduto dopo il libro perché ha un valore percepito più elevato.

Nel libro posso mettere i link al videocorso o a risorse extra (non posso farlo se prima non ho già quelle risorse).

Creare un videocorso spesso può essere perfino più veloce per alcuni che scrivere un libro, anche perché un libro che abbia senso deve avere almeno 150/200 pagine mentre un videocorso, specie se tecnico o molto settoriale, può durare anche meno di un’ora.

Dipende quindi tutto dal livello di competenze di una persona: se ne hai tante è più facile il videocorso. D’altro canto se uno ha già scritto un libro è enormemente aiutato nel creare un corso perché i contenuti e la struttura/scaletta sono piuttosto simili.

Attenzione anche al tipo di contenuti poiché in quelli tecnici di solito nel libro si riesce a trattare bene la parte più concettuale e strategica, mentre nel videocorso posso condividere lo schermo e mostrare nei dettagli tutti i passaggi da fare.

Da non dimenticare poi il rischio obsolescenza di molti corsi tecnici perché cambiano le funzioni e interfacce dei software in gioco per cui ha senso fare una parte più strategica iniziale “evergreen” e poi fare dei piccoli update annuali sui cambiamenti principali, trascurando però i minimi dettagli che, se uno ha capito bene l’approccio, non servono a nulla.

Perché è utile fare un assessment iniziale delle tue competenze prima di creare un corso online?

Consiglia un’analisi preventiva da 50 domande che permette di capire quali sono i punti di forza e di debolezza come potenziale creatore di corsi e suggerisce da cosa partire e su cosa investire il tempo per acquisire le competenze mancanti.

scopri il tuo livello come creatore di corsi onlinescopri il tuo livello come creatore di corsi onlinescopri il tuo livello come creatore di corsi onlinescopri il tuo livello come creatore di corsi onlinescopri il tuo livello come creatore di corsi online

Creare infatti un corso uguale per tutti a prescindere dal livello è un errore perché scontenta tutti: chi è avanzato si scoccia e perde tempo su concetti di base, chi è indietro avrebbe bisogno di qualcosa di più personalizzato.

Per un libro il discorso è simile, quindi andrebbe pensato per livelli, facendo in modo di evidenziare le informazioni facili, medie e avanzate, facendo così risparmiare tempo soprattutto a chi è già a un ottimo livello di partenza.

I migliori videocorsi di Roberto Dondoli…

Roberto Dondoli è Trainer, Life Coach ed esperto di comunicazione. Master Pnl iscritto alla NLP Society di R. Bandler, da molti anni segue il Dr. Roy Martina e sua moglie Joy, diventando uno degli assistenti ai loro corsi in Italia. È inoltre iscritto alla SIAF, Società Italiana Armonizzatori Familiari, come Operatore Olistico Trainer (TO1186T-OP).

Il corso di Gestione dello Stress sul lavoro

Come puoi diventare “il capitano della tua vita” grazie al percorso Accedi alla tua Saggezza Interiore

Estratto del libro Conversazioni con l’inconscio

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Gianluca Sidoti: come creare 20 corsi di trading online in 2 anni

Intervista a Gianluca Sidoti di TraDetector Trading Overperform Libro Amazon Udemy opinioni

Dal liceo classico a creatore di oltre 20 corsi di TRADING in soli 2 anni… come si fa?Nell’intervista di oggi l’ho chiesto a Gianluca Sidoti, trader, autore bestseller del libro OverPerform e del programma Giovane Pensionato, imprenditore e creatore (quasi per gioco) di 20 corsi molto ben fatti sul mondo del trading online e degli investimenti.

Una dote non comune in tutti i formatori online

Non basta essere bravi ed esperti ma serve essere bravi a spiegare e rendere comprensibili anche i concetti più complessi: serve talento, tanta struttura e molta pratica.

Come è passato dal liceo classico a diventare un esperto di finanza e investimenti su TraDetector

Parte dal liceo classico dove la matematica sta quasi a zero, ma da sempre appassionato di economia, politica e attualità frequenta economia e si appassiona al trading (per diventare ricco e vivere di rendita). Scopre di avere un certo talento e ascendente per la lettura dei bilanci ma finalizzata ad investire nelle aziende e inizia a dare suggerimenti ad amici e compagni organizzando piccole aule e dando consigli via Whataspp e Telegram in modo gratuito.

Gianluca Sidoti su TelegramGianluca Sidoti su Telegram

Il canale Telegram molto seguito di TraDetector

Come puoi dare consigli di finanza se non hai né soldi né fama?

Chi è ricco parte avvantaggiato perché potrebbe dare consigli sbagliati sfruttando il proprio status. In realtà il passaparola e i buoni risultati sono stati la chiave di volta. Inizia da amici, poi genitori, compagni, qualche professore, crea conferenze (all’inizio con poche persone) sempre avendo come idea cardine quella di studiare la finanza con l’intento di investire (PUNTO CHIAVE).

Passare da consigli gratis a farsi pagare

Capisce che il consiglio, il “segnale di investimento” era un modello di business fattibile e ricercato e quindi ha inziato a farsi pagare e un’opportunità da cogliere. Fa un abbonamento mensile su Telegram dando questi consigli di trading.

Lavorare per soldi o per passione?

Se lo fai per soldi dopo un po’ ti stanchi e perdi la costanza, che invece è fondamentale. Meglio dare e basta, NON per ricevere perché dopo un po’ verrai visto come un esperto e di conseguenza potrai vendere loro qualcosa.

Gianluca Sidoti

Analista Finanziario

L’importanza di un Minimum Viable Product

Testare in piccolo se il mercato risponde con un prodotto semplice, essenziale e senza fronzoli ma che sia di valore

Come pianifica il lavoro e la giornata Gianluca Sidoti di TraDetector

È sempre una sperimentazione perché cerco sempre di adeguarmi alle richieste dei lettori/abbonati/studenti. Pianifica nel weekend i contenuti della settimana successiva, con un argomento giornaliero evergreen più alcuni spunti operativi (definiti last-minute). Non è un peso se c’è la passione ma aiuta ad avere pazienza quando i risultati arrivano dopo mesi.

Armi per combattere contro i leader di mercato storici

L’obiettivo è quello di rendere autonomo e consapevole il lettore/risparmiatore italiano, restando indipendente

Come sono nati i primi videocorsi di trading online?

È stata la naturale conseguenza agli abbonamenti ai portafogli perché chi non era pratico negli investimenti aveva bisogno di una guida per mettere in pratica le indicazioni su azioni, mercato valutario e gli strumenti finanziari di base e dandoli come bonus a chi si abbonava ai servizi a pagamento

Che formato scegliere per un videocorso finanziario?

Dipende dall’argomento (in generale): nel settore finanziario scrivere libri è un po’ difficile perché potrebbe risultare noioso. Il video è più efficace e quindi ha sperimentato iniziando dal video frontale (e all’inizio non era bravo). Ha usato e usa tuttora lo smartphone. Poi è importante far vedere il grafico nel suo settore, o un bilancio, quindi era necessario fare uno screencast dello schermo.

Usa la faccia nelle introduzioni o conclusioni per branding, creare fidelizzazione e mostrare che c’è una persona reale che non legge un copione.

Qual è il miglior formato da usare in generale?

Asseconda le tue tendenze naturali (una bella voce porta a prediligere l’audio, una bella faccia il video) ma ci sono copywriter come Valerio Conti che fa corsi 100% scritti. Quindi ogni singolo corso, o pezzo di corso, deve essere calibrato in funzione dell’utente finale e ha un suo strumento ideale. Per esempio le slide per appuntare le cose principali.

Ogni singolo corso, o pezzo di corso, deve essere calibrato in funzione dell’utente finale

Da dove si inizia a creare un nuovo corso

Prende spunti da varie fonti e raccoglie i contenuti (vedendo cosa manca e cosa conta davvero) ma poi crea un “collante” che unisce vari concetti dispersi e frantumati dentro un sistema chiaro e che tiene conto di fattori esterni e condizioni specifiche di ciascuno studente, facendo in modo che lo studente capisca perché si sta facendo una cosa.

Ascolta “#STORIE 11: Gianluca Sidoti (20 corsi di trading in 2 anni)” su Spreaker.

Come trovare la propria voce e il proprio modo unico di comunicare in un settore affollato

Nel settore finanziario ci sono due figure tradizionali: il formatore accedemico/universitario di cui la stragrande maggioranza non capisce nulla e poi quelli che dicono che “fare soldi è tutto facile e veloce”. Il suo lavoro è quindi abbastanza semplice e deve rendere concetti difficili da spiegare comprensibili e concreti, con tanti esempi reali e ha completato questo gap.

Dove pubblico il corso, come lo vendo, quali canali scelgo?

Per quale motivo ha scelto i marketplace invece di una accademia interna per erogare i propri corsi Competenze tecniche e marketing, perché creare da zero una academy richiede molte risorse, soprattutto tecniche, che inizialmente uno può non avere. Ha scelto Udemy per la possibilità di fare promozioni (anche se i guadagni non altissimi sotto le promozioni) e farsi conoscere, ottenere feedback, creare un pubblico che poi viene a cercarti per consulenze e servizi.

Usare la formazione come canale di acquisizione lead e clienti

Non è un formatore, la prima attività è la consulenza ma col tempo si è trasformato in un canale di lead generation e customer acquisistion.

Quanto tempo impiega a creare un nuovo corso online di trading?

Il rapporto è uno strepitoso 3:1 perché ha una produzione molto minimal, con poco editing (solo tagli a inizio/fine e riduzione rumore di fondo) e le slide che riassumono i punti principali. È aiutato dall’ufficio trading per raccogliere i dati e creare più rapidamente le slide (che fa lui stesso). La parte più lunga è in Italia il caricamento dei video sulla piattaforma.

Quali 3 errori ha fatto Gianluca dopo 20+ corsi prodotti

All’inizio si impappinava molto spesso ma proseguiva la registrazione lo stesso, senza tagli né editing (perché non era un perfezionista e la formazione non era fondamentale per lui, quindi l’interesse era solo sui contenuti): oggi si ferma, ripete e poi fa i tagli in fase di editing. Curare di più il marketing per monetizzare meglio le conoscenze (all’inizio non ci puntava proprio)

Il guadagno è un corollarioIl guadagno è un corollario

Consigli per chi inizia da zero e si sente un po’ bloccato

Vede anche lui vendere corsi che sono “aria fritta” ad alto costo e non riesce a capire come sia possibile nonostante le pessime esperienze.

  1. Consiglia di studiare e conoscere bene le cose che uno vuole insegnare, non basta saperli esporre ma serve masticarli ogni giorno, facendo tanti esempi concreti/pratici così che la gente dica “questo sa di quello che parla”.
  2. Crea corsi che servono a migliorare la vita delle persone, il guadagno è un corollario. Pensa a capire i problemi e bisogni della gente e poi fornisci risorse ad-hoc che li aiutano perché è la più grande soddisfazione

Quando conta un “corso ben fatto” per generare vendite e pubblicità gratuita?

Se hai un bel prodotto/corso/modo di fare che funziona così bene rispetto agli altri scatta il passaparola da solo, diventa quasi virale e non c’è bisogno di spendere centinaia di euro in pubblicità, un po’ come capita nel network marketing o nei gruppi di mamme.

Perché l’assistenza post-vendita è fondamentale

Molti corsi vengono buttati sul mercato e poi gli autori scompaiono. Invece all’inizio è importante mettersi sotto in prima persona e poi pensare a scalare il sistema appena si cresce.

Più importante puntare sul contenuto o la forma?

Meglio il contenuto perché, specie all’inizio, diventa un test ed è utile per capire la forma migliore grazie ai feedback degli utenti stessi. In generale però più forme dai a un contenuto meglio è: video, audio, testo, pdf, slide

Chi segue Gianluca per migliorare la forma dei suoi corsi di trading

Gira molto su YouTube, ma ha anche comprato corsi di formatori o aziende che erano molto curati dal punto di vista della forma ma non corrispondevano alle aspettative dal punto di vista dei contenuti.

Rimborsi: chiederli o no?

Capendo lo sforzo che ci sta dietro è raro che chieda il rimborso, specie se poi si tratta di un corso da pochi euro o qualche decina, mentre con corsi più importanti che ha reputato “imbarazzanti” lo ha chiesto e ottenuto senza problemi; così come non lo ha richiesto ad altri autori “storici” nel caso in cui, dopo tanti corsi di cui era soddisfatto, qualcuno ha disatteso le aspettative. Chiedere il rimborso è lecito, non c’è nulla di sbagliato, quindi ha senso farlo. Quando ti chiedono su Udemy il rimborso per un corso da 9€ capisci che in quel caso il problema non è il corso ma la persona, perché non ha senso

Quando ha senso chiedere un rimborso per un corso online?Quando ha senso chiedere un rimborso per un corso online?

Cosa bolle in pentola: il MASTER di Educatore Patrimoniale

Dopo aver creato corsi su ogni singolo strumento finanziario è diventato importante dare una visione d’insieme e insegnare come scegliere gli strumenti in funzione delle singole condizioni personali per gestire in autonomia il denaro: risparmiare, investire, proteggersi. Ne è nato un master accreditato e riconosciuto per gestire la propria vita finanziaria da zero, diventando un vero personal trainer della finanza

Le metafore, vera arma segreta dei formatori top

Metafore ed esempi concreti sono fondamentali per rendere le spiegazioni più facili, efficaci, personalizzate e trasformano concetti complessi in qualcosa di facile e facilmente comprensibile anche ai non esperti. Aiuta anche a creare il proprio brand personale attraverso esempi che uno usa per la prima volta.

Quanto ha contato il COVID nella formazione online?

Moltissimo e tante persone si sono mosse tecnicamente non solo per inserire i propri corsi nei marketplace ma anche in piattaforme come Teachable, Thinkific, Kajabi o Piramid

I migliori videocorsi di Gianluca Sidoti

>> DIVIDENDUM: guadagna in borsa con i dividendi azionari

Finalmente un sistema semplice e poco laborioso per accumulare un piccolo gruzzolo in borsa senza essere un esperto (e con i rischi ridotti al minimo).

>> STOCKDETECTOR (per imparare ad investire in azioni)>> OPTIONDETECTOR (per imparare ad investire in opzioni americane)

Segui Gianluca Sidoti su TraDetector.com o sul canale Telegram https://t.me/tradetector.

Non perderti il libro bestseller “OverPerform” su Amazon.

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Videocorso, libro o entrambi? I segreti di Raffaella Iannaccone (20 libri in 2 anni)

Raffaella Iannaccone è Consulente editoriale e autrice di oltre 20 libri

È stata studentessa di Giacomo Bruno (Numero 1) e con lui ha pubblicato il suo primo libro bestseller.

Da lì è iniziata una fase di circa due anni che l’ha portata a scrivere 5 libri, coordinare la produzione di altri 16 e lasciare il vecchio lavoro e passare a quello nuovo che le permette di viaggiare in tutto il mondo.

L’ho notata perché, dopo aver frequentato alcuni corsi di vendita in comune negli anni precedenti, ho visto che aveva iniziato a pubblicare un libro dietro l’altro con una costanza micidiale e la cosa mi ha attratto moltissimo data la mia passione per i libri di formazione.

(clicca qui per vedere l’intervista completa su YouTube).

La storia di Raffaella: dalla cazzuola ad Amazon

Per 25 anni ha lavorato nel mondo dell’edilizia, passando da imbianchina a muratrice, fino ad avere una sua azienda con tanto di dipendenti.

Negli ultimi 15 anni, mentre continuava a lavorare, si è appassionata di marketing, vendite e crescita personale, tanto che durante la crisi del 2008 mentre gli altri chiudevano lei aveva raddoppiato il fatturato.

È venuta in contatto con Numero 1 di Giacomo Bruno a inizio 2018 e ha partecipato a un corso di 3 giorni e poi all’accademia in cui ha potuto studiare nel dettaglio tutti i temi che oggi mette in pratica in prima persona come autrice e aiutando i suoi clienti (scrivere, pubblicare, promuovere).

Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1Raffaella Iannaccone viene premiata da Giacomo Bruno a Numero 1

Raffaella Iannaccone viene premiata Autore Bestseller da Giacomo Bruno a Numero 1

Quando la gente ha iniziato a scoprire che nell’arco di 12 mesi aveva pubblicato 5 libri a suo nome hanno iniziato a chiedere spinte da curiosità e ammirazione.

Da lì sono arrivati tutti i suoi clienti, senza bisogno di spendere un euro in pubblicità online o tradizionale, ma solo via traffico organico da social.

Che rapporto c’è tra libri e video corsi?

Tantissimo, sia per la parte di marketing che soprattutto per quella di creazione (togliendo la parte video, preparazione e raccolta informazioni non è molto diversa).

L’87% delle persone vogliono scrivere un libro ma solo il 3% ce la fa.

Raffaella Iannaccone

Consulente Editoriale

Chi non dovrebbe scrivere un libro

Raffaella non segue chiunque voglia pubblicare un libro ma solo manuali di formazione (niente romanzi), partendo dal percorso personale dell’autore.

chiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un librochiunque può scrivere un libro

Potenzialmente chiunque può scrivere un libro perché ha un qualcosa da insegnare o condividere con gli altri (ognuno ha una storia sufficientemente interessante), ma non tutto ciò che si potrebbe fare si dovrebbe fare.

Se sei timido nel fare presentazioni farai fatica a promuoverlo, anche solo online; bisogna mettersi in gioco, essere disponibili, rispettare gli appuntamenti…

È più la persona che l’argomento a fare da discriminante.

Come nasce un libro con ghost writer (su un tema sconosciuto)

Si parte sempre da cosa vuole insegnare nello specifico la persona ma poi Raffaella fa sempre uno studio preliminare con proposta unica di valore, modo di presentarsi personale per creare il personaggio e posizionarlo al meglio sul mercato (già il libro è un fattore posizionante di per sé).

La STRUTTURA è sempre la stessa e ben rodata:

  • opportunità e promessa in titolo e sottotitolo (è la parte più difficile)
  • introduzione e storia personale dell’autore (è il suo modo di essere che fa appassionare le persone)

Perché l’edilizia l’ha aiutata moltissimo nel mondo editoriale

Una casa non si costruisce se non c’è ordine, metodo e rigore.

In cantiere doveva esigere rispetto, puntualità, precisione (in un settore che tradizionalmente funziona in modo approssimativo e con ampie tolleranze) e pretende anche con i suoi clienti lo stesso tipo di atteggiamento e serietà.

Oggi ha aspirazioni totalmente diverse ma l’approccio schematico dell’edilizia le è rimasto e la aiuta molto nel condurre le persone al risultato, le rassicura avere un metodo alle spalle.

raffaella iannaccone ha iniziato nel mondo dell'ediliziaraffaella iannaccone ha iniziato nel mondo dell'ediliziaraffaella iannaccone ha iniziato nel mondo dell'ediliziaraffaella iannaccone ha iniziato nel mondo dell'edilizia

Raffaella Iannaccone dall’edilizia alla editoria

Il tumore dilagante di libri markettosi che non servono a nessuno

Negli ultimi anni, complice la spinta di formatori come Frank Merenda e lo stesso Giacomo Bruno che hanno insistito molto sul tema, sembra che chiunque debba pubblicare un libro: di sicuro i formatori ma anche imprenditori in settori totalmente diversi…

ma non c’è il rischio che si produca tanta/troppa monnezza?

pessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazonpessime recensioni a una stella di libri su amazon

Esempio di Libro con pessime recensioni da parte dei lettori su Amazon

Spesso ci sono recensioni positive pilotate ma quando arrivano i “veri lettori” si lamentano dicendo che “è pieno di marketing”, “è aria fritta”, “è tutto una vendita” questo sminuisce il mercato, un po’ come nel caso dei videocorsi che sono fatti male e screditano tutto il settore.

Come risolvere questi meccanismi tumorali?

Per Raffaella tutto parte dall’obiettivo e dalla promessa: durante la sua call inziale fa creare un percorso al cliente in cui evidenzia i passi e le informazioni da dare al lettore, altrimenti sì diventa un boomerang.

Per questo punta a trovare sempre un processo originale, storie uniche, un modo diverso di raccontare, creativo, ricercato.

Self Publishing in ItaliaSelf Publishing in ItaliaSelf Publishing in ItaliaSelf Publishing in Italia

Mercato stabile per l’autopubblicazione (self publishing) dei libri su Amazon

Ogni giorno vengono pubblicati in Italia 200 libri ma le persone, in media, leggono 1 libro al mese, quindi la gran parte è “spazzatura” anche perché Amazon non ha nessun filtro o controllo.

Differenziarsi nel modo giusto quando la “soglia di ingresso” è molto bassa”

Raffaella ricorda una importante precisazione riguardo al suggerimento di Frank Merenda è che parlava sempre di “soglia di ingresso” nel mercato.

qualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicatiqualità dei libri auto pubblicati

Lo stesso discorso vale per i videocorsi, i blog, i podcast…

Quando arrivano tutti l’oceano diventa rosso non blu e va trovato o qualcosa di diverso oppure bisogna puntare a una estrema qualità.

Come diventare ricco grazie a un libro (il modo giusto e vero)

Raffaella seleziona prima la persona e poi l’argomento (deve potersi differenziare, sennò non ne vale la pena) e scarta chi le chiede “entro quando rientro del mio investimento con le sole vendite”.

Il libro non va fatto per le vendite ma perché uno tiene a trasmettere vero VALORE agli altri, non per guadagno rapido e deve diventare un ulteriore mezzo per fare promozione.

L’87% delle persone vogliono scrivere un libro ma solo il 3% ce la fa.

È il caso tipico di Daniele Bova su EFT (intervistato in questa puntata) che ha fatto il libro perché:

  1. è un’altra fonte di acquisizione clienti e lead generation di gente appassionata
  2. vuole trasmettere un messaggio e parlare dell’opportunità
  3. il guadagno che ne deriva dal funnel (corsi live, consulenze, videocorsi) è una conseguenza a medio-lungo termine e non un approccio mordi-e-fuggi che è un vero boomerang

Quanto guadagna Raffaella grazie ai suoi libri (scioccante risposta)

Tra 100 e 150€ di royalty, ma il vero guadagno deriva dalla gente che li legge, la contatta e vuole farsi aiutare da lei nello scrivere il loro.

Alcuni decidono di scriverlo di loro pugno e chiedere aiuto per editing e pubblicazione, altri di farselo scrivere da lei (ghost writing).

Come scrivere un libro su un argomento 100% sconosciuto in 1 mese o quasi

Raffaella non è una tuttologa quindi sorge la domanda: “come fai a scrivere un libro su argomenti di cui non conosci quasi nulla? Non c’è il rischio di tirar fuori un prodotto scadente?

Definito il tema del libro e l’obiettivo si mette a leggere tutto quello che c’è da sapere su quell’argomento e a questo punto, pur non praticandolo da 20 anni, lo conosce abbastanza.

Quanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in ItaliaQuanto è diffuso TikTok in Italia

Crescita di TikTok in Italia negli ultimi 3 anni

Allora parla con il cliente e, chiarita la differenziazione e il modo in cui vuole presentarsi al pubblico, danno la forma ideale a queste informazioni e le condensano in un libro (anche grazie ad interviste e confronti con il cliente stesso).

È la curiosità che la spinge a fare questo tipo di lavoro sfidante ma, per fortuna, può scegliere con chi lavorare e, se la persona non le garba o l’argomento proposto non la appassiona tanto da scriverlo, declina l’invito, altrimenti verrebbe un lavoro non abbastanza buono.

Il marketing e la promozione dei libri: croce e delizia di tanti autori

Oggi è molto più facile scrivere un libro che promuoverlo, anche perché le parti tecniche (correzione, editing, copertina, pubblicazione su KDP e Amazon) sono totalmente fatte da Raffaella, anche se sono fasi davvero toste, lunghe e complesse.

Lato marketing e promozione Raffaella dà una spinta e una serie di dritte iniziali ma poi il lavoro è al 100% dell’autore (lei consiglia persone per pubblicità, fare un sito web o altro, ma il suo lavoro è terminato a questo punto).

Il giorno della pubblicazione su Amazon si imposta il libro a ZERO (gratis), viene condiviso con tutti i contatti (dopo almeno una settimana, meglio un mese, di riscaldamento dei contatti) e quelli di Raffaella.

Quasi tutti i suoi libri sono diventati Bestseller Amazon ma il primo consiglio che dà è di non dimenticare il libro e pensare che da quel giorno inizino a piovere clienti dal cielo.

Da lì parte la fase 2: servono presentazioni in libreria, dirette, sponsorizzazioni su Facebook, creare un videocorso, servizi extra, altri prodotti…

raffaella iannaccone firma autografiraffaella iannaccone firma autografiraffaella iannaccone firma autografi

L’autore gioca un ruolo chiave nella fase di promozione del libro

Da zero a bestseller in 27 giorni: caso studio su TikTok

Ha studiato qualche libro, testato la app, guardato interviste e, ovviamente, scritto il libro.

Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)Fare soldi con TikTok (Raffaella Iannaccone - Libro)

Come Fare soldi con TikTok (scritto in soli 28 giorni)

Videocorsi flop: quando NON valgono i tuoi soldi

Non ha mai chiesto il rimborso perché è una signora, ma quando si accorge che i contenuti sono un copia e incolla di altri corsi o, peggio ancora, di un libro, allora si sente davvero fregata (le è capitato perfino con un corso dal vivo).

Per questo invita sempre i suoi clienti a trovare un percorso unico, un ingrediente nuovo, diverso per rendere il prodotto originale e che abbia senso per il mercato.

l 99% di un libro è fumo. Monty aveva ragione?

Marco Montemagno sosteneva in un vecchio video che la gran parte di un libro sono 1/3 concetti forti e il resto è materiale di riempimento utile ad arrivare a 150/200 pagine e dare un senso al prodotto… non per niente sono nati i riassunti dei libri in 4 pagine (OneMinuteClub o 4Books) ma è davvero così?

Secondo Raffaella non sempre: il risultato dipende dal contenuto che uno ci mette e non dal numero di pagine, per cui ha pubblicato anche libri da 90 pagine (con tanto di esercizi) perché era quello che serviva a raggiungere l’obiettivo.

Allungare il brodo è più da romanzo, mentre lei è più diretta e concreta.

== NOTA di CreaIlTuoCorso ==

Uno compra un libro perché vuole un risultato specifico e se devo perdere tempo nel leggerlo perché tu mi obblighi a cercare l’ago nel pagliaio allora non rispetti il mio tempo e io ti punisco (oltre ad incazzarmi).

Per Raffaella già la gente non legge ed è un ONORE che uno voglia leggere te e investire del tempo nel tuo libro, dagli dei contenuti e non fargli perdere tempo.

Tra l’altro lei è pagata a pagina e quindi avrebbe l’interesse ad allungare il brodo, ma aggiungendo pagine farebbero brutta figura in due; se ci “perdo” oggi ci guadagno comunque nel lungo periodo.

Servono i riassunti dei libri in 4 pagine?

Lo stesso Monty offre un servizio di questo tipo ma per Raffella un libro, soprattutto se letto a distanza di tempo, porta informazioni diverse perché il lettore è diverso; mentre in 4 pagine ultra condensate si rischia di perdere questo aspetto collegato all’evoluzione personale.

Riassunti di libriRiassunti di libriRiassunti di libri

4Books, OneMinuteClub e MentorBox (solo in inglese) offrono riassunti di libri e risparmio di tempo al lettore

Lo scopo finale è quello di chiudere un libro e dire: “figo! da oggi mi metto a fare queste 3 operazioni se voglio arrivare a un risultato“.

A nessuno importa di chi sei tu: dimmi come fare un corso, un libro o ottenere quello che voglio.

Presenza, simpatia etc… sono un valore aggiunto ma prima serve il contenuto.

La ricetta giusta ed equilibrata è quindi quella di mixare la parte di marketing, autoincensamento e posizionamento (che servono poi a vendere consulenze, prodotti o videocorsi) con quella di contenuti e sane informazioni.

Raffaella Iannaccone

Autrice di oltre 20 libri

Come passare da un libro a un videocorso

Se ho già un libro pronto o scritto, devo mettere gli stessi contenuti, cambiarli… come mi devo comportare?

Premessa: la percezione di valore di un libro rispetto a un video corso è per Rambo sensibilmente inferiore (e ingiustamente) perché il “peso specifico” dei contenuti di un libro è molto superiore a quello di un videocorso e infinitamente rispetto a un corso dal vivo.

Marketing e percezione fanno un altro gioco (importante e da conoscere) e ne cambiano il valore/prezzo finale per il mercato.

Cosa può dare, quindi, un videocorso in più rispetto a un libro, a prescindere dal prezzo di vendita:

  • il video: spiegare un messaggio in video è molto più facile che per iscritto
  • ancora il video: con contenuti tecnici, tipo spiegare app/software, è molto più efficace di immagini statiche, permette di seguire meglio le istruzioni
  • audio: non puoi leggere un libro mentre guidi o fai sport… (devono però essere strutturati bene)
  • relazione con autore: quando lo vedi e lo senti hai una connessione totalmente diversa
  • aumenta autorevolezza: il prodotto viene percepito come di qualità superiore perché sembra TV

Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!

Raffaella Iannaccone Bestseller con il libro 1 Minuto e BASTA!

Bisogna stare attenti a creare corsi evergreen su temi più strategici e non troppo tecnici (public speaking vs TikTok o Pannello inserzioni di Facebook Ads), sennò diventano vecchi o vanno aggiornati costantemente.

Se poi uno vende servizi e consulenze il fatto di averti già conosciuto in video/audio portano a continuare l’esperienza in modo più fluido, come se fossi di famiglia o conosciuto da sempre.

Perché è molto utile saper creare un video corso (benefici nascosti)

Non sempre un corso (o un insieme di video lezioni ben strutturate) va creato con l’intenzione di essere venduto e monetizzato a ogni costo.

Puoi infatti usarlo per istruire le persone dell’azienda su processi e sistemi interni, senza doverlo spiegare ogni volta (essendo una cosa interna puoi essere meno preciso sulla forma ma non puoi transigere sui contenuti).

Raffaella conferma che perde ore e ore a dire sempre le stesse cose e quindi la prospettiva di un corso iniziale è proprio quella di istruire i clienti o prospect ed eliminare tutti i luoghi comuni principali con un enorme risparmio di tempo.

Questo permette anche di pre-filtrare il cliente e poter lavorare solo con persone iper-convinte e in target, con più soddisfazione, entusiasmo e risultati per tutti.

I migliori libri di Raffaella Iannaccone su Amazon

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Il sito ufficiale di Raffaella Iannaccone (Autrice, GhostWriter, Redattrice): raffaellaiannaccone.com

Prima di passare alla prossima puntata…

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Personal Branding semplificato per autori di videocorsi (con Ruggero Lecce)

RUGGERO LECCE personal branding semplificato

È consulente di web marketing creativo e di personal branding di alcuni dei più importanti formatori italiani (come Max Formisano, Vincenzo Fanelli, Miranda Sorgente, Giovanni Annunziata, Giacomo Bruno, Gian Ettore Gassani), autori e personaggi noti del panorama italiano (come Roberta Cavallo e Antonio Panarese, Fiorella Pallas, Elisabetta Dami, Mingo De Pasquale).

Autore del libro “Blog per l’anima“ – Web marketing e personal branding facile, partendo da te stesso. Blogger per passione, autore in diversi siti, riviste e ideatore di corsi multimediali sul web marketing, personal branding, blogging e crescita professionale.

Chi è e cosa fa Ruggero Lecce

Dal 1998 si occupa di Personal branding e web marketing, aiutando professionisti e imprenditori a sviluppare la loro presenza online. Lo fa in modo semplificato in quanto il marketing è piuttosto complesso e, grazie alla sua esperienza, è riuscito ad estrarre le informazioni principali e facilmente applicabili.

Alcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero LecceAlcuni esperti con cui ha collaborato Ruggero Lecce

In questo periodo ha lavorato sia come freelance, che come dipendente in grandi aziende ed è stato perfino nel CDA di una di esse; questo gli ha permesso di conoscere il mondo aziendale a 360° e capire quali sono le dinamiche più importanti per ottenere risultati in poco tempo.

Quindi ha vissuto sulla propria pelle le stesse problematiche che oggi aiuta a superare.

Quali sono i problemi principali per cui si rivolgono a lui

Sono molto vari; spesso le persone arrivano con un problema (es. fatturare di più) ma questo è solo la punta dell’iceberg oppure non sanno esattamente perché vogliono questo risultato.

Molti poi stanno creando la loro attività da tempo ma non riescono a farla crescere per quel “piccolo passaggio”, quindi lui fa da semplificatore del percorso, da facilitatore, tenuto conto che il lavoro deve comunque essere svolto da loro e non esiste la bacchetta magica.

È come andare in palestra: serve un coach ma i pesi li devi sollevare tu, con costanza, metodo e tempo.

Perché è importante mettersi in discussione

Da Ruggero spesso si presentano imprenditori bravissimi che però hanno dei limiti personali che limitano il successo (a livello di mindset).

Quindi prima ha senso lavorare sul miglioramento della persona e poi, di conseguenza, sul business. La soluzione passa sempre dalla chiarezza, soprattutto degli obiettivi e di come funziona il loro business.

La maggior parte delle persone va da lui (o compra qualcosa in generale) perché ha un problema che vuole risolvere e a volte, pur avendo delle aziende già avviate, non conoscono i numeri principali e l’importanza di questi numeri… tanto che a volte uno si domanda:

Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?Come può un'azienda stare in piedi senza conoscere i kpi?

In passato, durante la sua esperienza nelle grandi aziende, si è imbattuto in strategie di marketing perfettamente applicate e con numeri più che buoni che però non funzionavano; mancava la parte collegata alle persone, di cui parla anche nel suo libro “Blog per l’anima”.

In pratica lavorare su se stessi (prima che sul business) ci fa allineare alla nostra vera missione, mentre in altri casi si rischia di fare tanto lavoro ma senza soddisfazioni personali, economiche o entrambe.

Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"Il libro di Ruggero "Blog per l'Anima"

Alcuni miti da sfatare sul mondo del marketing occidentale

Sono molto bravi dal punto di vista numerico ma non considerano l’aspetto umano, tanto che spesso la gente non compra solo per via delle tecniche di vendita impiegate su di loro ma per altre ragioni più profonde.

Molti prodotti vengono creati senza un vero perché e il mercato, infatti, non li vuole ma è costretto a comprarli da un push marketing sempre più spinto.

Ruggero Lecce

Consulente Marketing

Bisogna quindi conoscere bene il pubblico, cosa si aspetta e cosa lo appaga davvero.

Che rapporti ci sono tra un business e uno speciale dado a sei facce

Il business, come il dado, ha tante facce, tanti aspetti, variazioni e quindi dobbiamo sforzarci di guardarli tutti; quindi studia quanto puoi per capirne sempre di più su ogni aspetto.

Impara anche a guardare l’azienda da angolazioni diverse perché potrebbe capire informazioni preziose che prima erano invisibili.

gadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero leccegadget brand dado verde di ruggero lecce

Il dado che usa Ruggero per spiegare questo concetto

Ogni aspetto del business corrisponde e ha un impatto sugli altri; per esempio lavorando sul marketing non possiamo non considerare l’aspetto umano (oppure i buyer che se comprano prodotti di scarsa qualità hanno un impatto su vendite o customer service).

È un po’ come dover vendere una torta quando ti mettono a disposizione solo ingredienti di bassa qualità…

Devi fare davvero i miracoli e le lamentele saranno tantissime.

Per questo l’esperienza in tanti ambiti e ruoli di Ruggero è importante perché aiuta a capire che tutto ha impatto su tutto.

Creare un videocorso è consigliato a tutti o no?

Secondo Ruggero andrebbe creato per stabilire degli obiettivi e imparare ad analizzare il tuo rapporto con te stesso, il giudizio verso la telecamera e l’audio, quindi servirebbe a tutti.

Ti aiuta ad una comunicazione efficace con tutti, non solo davanti a una webcam o telecamera, dandoti strumenti trasversali e che non scadono mai.

Tra l’altro non è detto che uno debba sapere fare tutto di un videocorso: può tenere per se le parti di contenuti e delegare tutto il resto a collaboratori o professionisti esterni.

Alcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero LecceAlcuni dei video corsi di Ruggero Lecce

Alcuni dei video corsi di Ruggero Lecce

Come sono nati i video corsi di Ruggero e come li ha creati

In questi anni ha creato corsi su argomenti differenti, divisi in blocchi e, principalmente basati su screencast (la gente quindi vede lo schermo o le slide).

Ha però alternato anche corsi in cui, oltre agli screencast per la parte più teorica, c’è lui che parla in prima persona, magari usando oggetti (come il dado sopra) per spiegare alcuni concetti.

Gli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioningGli obiettivi del brand positioning

Effetti nascosti di un videocorso su personal brand, vendite e retention

Un video corso per Ruggero deve essere collegato al personal brand e usato per vendere noi stessi e le nostre competenze.

Quindi un corso serve a farmi conoscere, mostrare che sono bravo, posizionarmi nel mercato e poi vendere consulenze, un libro, altri prodotti o servizi…

Un corso NON è fine a se stesso e per produrre “cassa” a breve termine ma può diventare un “cavallo di Troia” per vendere altre cose a costo più elevato

Ruggero Lecce

Personal Branding

Può essere sfruttato anche per aumentare la retention dei clienti senza dover fare un follow-up personale ma pacchettizzando alcune informazioni/news in un corso e poi distribuendolo a tutti.

È anche un sistema per creare un prodotto scalabile (ideale per professionisti) dove può servire per monetizzare parti di tempo che puoi dedicare ad altro di più valore, per esempio quando ci sono da spiegare concetti o informazioni base e che non cambiano da cliente a cliente.

Usa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identicoUsa un corso per spiegare concetti ripetibili in modo identico

Così facendo automatizzo una parte del processo aziendale in cui il professionista risulta sotto-pagato e fa un lavoro di basso valore, spesso con un rischio di noia che può portare a delle disattenzioni.

Tutte le volte che devi spiegare qualcosa e far passare delle informazioni quasi-immutabili, è buona cosa metterle in un corso perché fa risparmiare tempo al professionista e soldi al cliente (che può dartene di più dopo per una vera consulenza personalizzata).

Senza contare che durante alcune consulenze o sessioni di coaching gli imprenditori non siano super concentrati, magari hanno problemi urgenti da risolvere o idee dell’ultimo momento e quindi rischiano di perdere alcuni passaggi importanti che, se avessero un videocorso, potrebbero riguardare con più calma e anche più volte (ne parlo anche in queste interviste con Daniele Bova e Alessandro Gini).

Perché un corso è importante nell’ottica del vero apprendimento

Alcuni argomenti hanno bisogno di più tempo e di più passaggi per essere assimilati al meglio e completamente.

È come leggere lo stesso libro in fasi diverse della propria vita o a livelli di conoscenza diversi: ogni volta le informazioni che ci colpiscono sono diverse perché noi siamo diversi in quel preciso momento.

Andare poi a rivedere le cose ovvie e scontate del nostro business ci permette di fare un grosso passo e prendere consapevolezza di quanto creato, delle procedure, dei processi… trovando importanti spunti di riflessione e miglioramento.

A cosa serve il gadget brand

È un elemento fisico che richiama il tuo brand e permette alla gente di ricordarsi di te associandoti a questo oggetto, meglio se di un colore particolare.

Guarda il video qui sotto per sapere come puoi differenziarti e farti ricordare dal tuo pubblico.

Come fa Ruggero a creare un video corso da zero

È fondamentale conoscere bene l’argomento ma, proprio perché ne conoscerai tantissimi, devi sintetizzare perché bisogna essere pratici e diretti.

Quindi è ancora più importante il cosa NON dire e togliere le informazioni non essenziali, creando di quello che resta uno schema visivo.

Meglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppeMeglio dire meno cose che troppe

Poi mette lo schema sotto alla telecamera e va a braccio; se poi sbaglia o quel giorno proprio non è ispirato rifà il video.

Usa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorsoUsa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorso

Usa una mappa per riassumere i contenuti chiave del tuo videocorso

In base a cosa scegliere slide, screencast o video in prima persona

Tende sempre a privilegiare la spontaneità quindi ha scartato il teleprompter perché non risuonava con la sua modalità di espressione. Per lui il concetto deve arrivare diretto, un po’ come se parlasse con una persona al bar o per strada.

Il concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e direttoIl concetto deve essere chiaro e diretto

Dipende comunque dall’obiettivo finale e dal tipo di contenuto:

Fondamentale è comunque avere sempre presente concetto chiave e obiettivo che si vuol far passare al pubblico.

Perché fare un videocorso è come avere una fidanzata

Raramente è buona la prima, si impara strada facendo, si migliora, si capiscono meglio le cose, si limano gli errori…

È come imparare a parlare in pubblico: si impara. La prima volta ti senti impacciato, poi (con giusti insegnamenti e un po’ di pratica) si migliora.

Bisogna fare esperienza su corsi più piccoli, semplici, in cui la qualità finale non sarà mai super ma si impara il processo, si prende fiducia e si capisce cosa e come migliorare le volte successive.

FORTUNA è quando l’opportunità incontra la preparazione: nel caso dei corsi quando arriva il momento giusto o il tema giusto devi farti trovare preparato per non perdere il treno e farti fregare da qualcuno di più veloce di te.

Bisogna vendere un corso prima di produrlo? NON è così vero come te l’hanno raccontata

Ha senso solo se sei in grado di produrlo in un tempo ragionevole dal momento in cui lo hai pre-venduto, altrimenti non funziona e, anzi, è un boomerang pericolosissimo.

Per questo fare esperienza con videocorsi minori, di allenamento, è così importante perché dà la serenità di poter sfruttare al meglio questo importante strumento di pre-vendita, senza rischiare figure di m.

Per Ruggero oggi, nell’era di TV, social e Netflix, non si può non saper comunicare tramite un video; inoltre con uno smartphone di oggi la tecnologia non è più un problema e c’è ampio spazio per sperimentare.

È il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezioneÈ il cuore che vende, non la perfezione

Troppa perfezione in un contesto in cui uno non se la aspetta dà l’idea che tutto sia finto e non viene apprezzato dal pubblico.

Oggi, rispetto a 20 anni fa, bisogna essere spontanei nella comunicazione, non possiamo creare una distanza tra noi e il pubblico facendo il figo e tirandosela.

Meglio vendere a prezzo alto o prezzo basso? 2 tecniche interessanti

Dipende da vari fattori perché il pubblico spesso arriva da canali differenti, con scopi differenti e ognuno è un po’ diverso. Alcuni sono più lenti e hanno bisogno di conoscerti a poco a poco per darti fiducia e comprare prodotti più costosi.

Altri professionisti o imprenditori sono disposti a pagare molto di più per avere un risultato.

(Puoi approfondire questo tema guardando le interviste con Domenico Drovetti e Giacomo Freddi).

Una prima tecnica per stabilire il prezzo di un corso consiste nel dare un valore finale al prodotto, al risultato ottenibile e in funzione di quelli decidere il prezzo; in questo caso

La gente paga per la trasformazione, non tanto il prodotto o servizio che gli permetterà di raggiungerla (potrebbe bastare una singola telefonata da 10.000€)

Ruggero Lecce

Consulente Marketing

All’estremo opposto si parte dal prezzo a cui vendere qualcosa, senza nemmeno avere un’idea chiara di cosa voler realizzare, perché nella scala del valore e nella strategia di marketing è importante che ci sia qualcosa a “chiudere il buco”.

Scala del valore per un business onlineScala del valore per un business onlineScala del valore per un business onlineScala del valore per un business online

L’impatto di brand e target sul costo di un videocorso

Un altro parametro è quello del TARGET: chi vende una Ferrari non può vendere un prodotto low-cost perché altrimenti ucciderebbe il brand.

Quindi non concentrarti troppo sul prezzo ma sul valore percepito dal cliente (maglietta da 2€ venduta a 40€ solo perché “di marca”).

••• NOTA di CreaIlTuoCorso •••

Una persona con un personal brand forte e riconosciuto riuscirà sempre a spuntare un prezzo 5x/10x perfino 100x per un corso che, magari, è qualitativamente inferiore a quello dell’ultimo arrivato ma che non ha un personal brand così forte.

Chi NON dovrebbe fare un video corso (secondo Rambo)

Tre categorie di persone.

1) Chi non vuole perdere tempo: molti professionisti o imprenditori possono giustamente dire che “ci vuole molto tempo per fare un videocorso” e lo dovrebbero togliere a consulenze e business.

Tutto vero, salvo che:

  • il mercato non sai mai come va a finire (v. situazione attuale da Covid)
  • avere un asset digitale serve sempre come posizionamento e personal branding, delivery di un prodotto o servizio (v. punto sopra)

Guarda il video qui sotto per scoprire le altre due eccezioni e come anche loro possono bypassare il problema con facilità.

Cosa c’entrano Giulia Roberts, Barak Obama, Bruce Willis e Mr Bean con i corsi online?

Hanno tutti avuto seri problemi di balbuzie, sono stati derisi per molto tempo. Willis ha iniziato a recitare proprio per ridurre la balbuzie, Mr Bean è stato autoprodotto perché nessuno ha voluto investire su di lui.

È importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perchéÈ importante avere un grande perché

Tutti quindi possiamo riuscire a creare un corso anche se pensiamo di essere negati perché la nostra missione deve essere più grandi di questi piccoli difetti.

Tra l’altro alcune difficoltà ed errori possono rientrare in un’ottica di personal branding.

In una sola ricetta: messaggio, storia e competenze.

I migliori videocorsi di Ruggero Lecce

>> Personal Branding da zero: come creare un brand riconoscibile (anche se sei l’ultimo arrivato sul mercato)

Scopri la strategia passo-passo dei professionisti ben pagati per posizionarti come leader del settore e sfruttare la tua immagine personale per vendere di più e creare un gruppo di fan (e clienti) appassionati e fedelissimi.

>> Brand Positioning: come posizionarti sul mercato e sconfiggere la concorrenza

Scopri la strategia per posizionarti come “primo nella mente” dei tuoi clienti, diventare leader del settore e strappare condizioni commerciali da vero numero uno (in poco tempo e anche se parti svantaggiato)

Tutti i corsi di Ruggero: ruggerolecce.it/prodotti

Tutti i libri pubblicati da Ruggero Lecce: https://amzn.to/2NVrcPQ

🟢🟢🟢🟢 Guarda l’intervista integrale su YouTube o ascoltala in podcast su Spreaker.

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