Trovare clienti con LinkedIn nel 2022: i segreti di Alessandro Gini

Alessandro Gini vendere con linkedin

Ha cominciato a lavorare su LinkedIn nel 2013 e oggi non solo si occupa dell’ottimizzazione del profilo personale (personal brand, carriera, vendite) di Linkedin ma di aiutare le azienda a trovare nuovi clienti attraverso LinkedIn (social selling), fare brand awareness, pubblicità o aiutare le risorse umane per assumere personale.

Alessandro Gini aveva partecipato nel lontano 2016 a un evento live (organizzato da Rambo) per creare la propria autorevolezza nel mondo online, Maximum Authority, a cui erano presenti anche Giacomo Freddi di Piramid.io, Massimo Chieruzzi di AdEspresso, Luca Dateo, Valerio Fioretti, Myriam Lopa e altri esperti di business, social media e psicologia della comunicazione.

Lì aveva tenuto questo interessante speech che trovi integralmente al termine di questo post.

LinkedIn è morto?

Mentre Facebook e YouTube sono sempre sulla bocca di tutti, LinkedIn somiglia un po’ alla SEO… ci devi credere: ma è davvero così?

Secondo questa ricerca condotta da StatusRew sembrerebbe di no.

Alcuni numeri interessanti di LinkedInAlcuni numeri interessanti di LinkedInAlcuni numeri interessanti di LinkedIn

Alcuni numeri interessanti di LinkedIn

Anche secondo l’esperienza di Alessandro Gini LinkedIn è, invece, proprio il social del momento per due motivi:

  1. la battaglia contro l’algoritmo per la visibilità non ci vede così svantaggiati
  2. è sempre un po’ in ritardo con le funzioni nuove e quindi permette di non “bruciarsi” e mantenere un profilo più professionale e meno cazzaro (per esempio per fare le LIVE è necessario sottoporre un mini-progetto ed essere accettati)

Come è nato il corso su LinkedIn e che processo ha adottato

Alessandro fa soprattutto formazione in aula e consulenze private ma ha anche creato un videocorso base per posizionarsi e trovare clienti con LinkedIn (ospitato su Thinkific) e con un’ottima soddisfazione.

Non era però al centro del suo business.

Il Videocorso era per noi (prima del COVID) una opzione B per chi non poteva andare in aula.

Alessandro Gini

Formatore LinkedIn

Nel tempo ha provato anche Gumroad, molto più semplice di Thinkific ma rapidissimo nell’andare a mercato e ben poco costoso.

Videocorso come complemento ideale per chi fa corsi dal vivo?

Permette di riguardare le cose importanti quando in aula me le sarei perse (v. anche l’intervista con Daniele Bova su questo tema specifico).

Alessandro Gini, giustamente, fa presente che un corso online on-demand, si vende a un prezzo ben diverso da quello online sincrono (in diretta) o da un corso in aula.

Durante il lockdown da COVID hanno dovuto spostare gli iscritti ad un corso in aula a un corso online sincrono e dato il replay agli iscritti. Poi hanno provato a vendere (su Gumroad) il solo replay ma senza editing, quindi nessuna divisione in capitoli o un LMS vero e proprio.

Cosa cambia tra realizzare un corso per l’online e dare delle semplici registrazioni video di un evento dal vivo?

I contenuti possono anche essere gli stessi ma l’erogazione è quella che cambia e fa la differenza perché la gente dal vivo o in diretta si è riservata un bel po’ di tempo senza interruzioni, mentre la fruizione online è totalmente diversa e più frammentata.

 NOTA di CreaIlTuoCorso 

Spesso vengono ascoltati dall’auto, facendo sport o in mezzo alla confusione, quindi vanno pensati e strutturati in funzione della modalità di fruizione dell’utente, nel rispetto dei suoi tempo e soldi e per massimizzare i risultati.

Alessandro Gini sta preparando, infatti, corsi differenti per modalità differenti (aula, online sincroni e totalmente on-demand) e caratteristiche diverse: snackable per on-demand e con topic singoli (tipo quelli che crea la YouTuber Jessica Redeghieri intervistata in questa puntata).

Spesso per loro il corso della singola persona diventa un percorso di consulenza in azienda.

In cosa consiste la consulenza di Alessandro su LinkedIn

L’azienda di Alessandro non solo si occupa dell’ottimizzazione del profilo personale (personal brand, carriera, vendite) di Linkedin ma di aiutare le azienda a:

  • trovare nuovi clienti attraverso LinkedIn (social selling)
  • fare brand awareness o pubblicità
  • aiutare le risorse umane per assumere personale

Come sfruttare LinkedIn per trovare pubblico e clienti per un videocorso

Per Alessandro Gini LinkedIn non è per tutti: pur trattandosi sempre di un H2H (persona a persona) resta una piattaforma per scopi professionali, quindi la gente ci va per trovare proposte in questa direzione mentre fa fatica ad accettare pubblicità o messaggi più generalisti o di intrattenimento tipici di altri social, tipo Facebook o Instagram.

propensione a comprare su linkedinpropensione a comprare su linkedinpropensione a comprare su linkedin

Ogni pubblico, quindi, ha per ciascun tipo di social o media una propensione a ricevere certi tipi di informazioni e scartarne altre come off-topic (un po’ come trovare notizie di Borsa mentre leggo la Gazzetta); è quindi importante capire COSA si aspetta la gente di trovare e sapere SE il tuo pubblico sta su LinkedIn.

In Italia ci sono quasi tutti ormai (anche se non attivi come Facebook) con una forte democratizzazione della utenza, anche dei lavori più produttivi o amministrativi che storicamente erano meno presenti.

Un impiegato sarà lì quindi per cercare lavoro e non per trovare ricette di cucina, ma un corso di cucina specifico per Chef potrebbe avere molto senso perché è attinente al loro business.

Il framing è fondamentale nel presentare un videocorso su LinkedIn, perché mentre non avrebbe senso un “corso di meditazione” generalista, se viene fatto passare come “per manager” o “per essere più produttivi e meno stressati” può avere molto senso.

Come ottimizzare il profilo personale

Ha una ottima visibilità organica e non serve la pagina aziendale perché tutto ruota intorno al proprio personal brand. NON deve essere compilato come un CV, inserendo (inutili) informazioni sul passato.

come creare un profilo ottimizzato su linkedincome creare un profilo ottimizzato su linkedincome creare un profilo ottimizzato su linkedin

Un esempio del profilo personale di Alessandro Gini

Bisogna invece parlare sempre con l’avatar del cliente in testa e dire quello che interessa a loro, il linguaggio che usano, le informazioni rilevanti per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi.

Meglio creare contenuti oppure bombardare di messaggi privati?

Alessandro è per le strategie “inbound”, quelle basate sui contenuti anche se LinkedIn è eccezionale perché permette di mixare le due strategie.

Dopo aver sistemato il profilo fa partire in contemporanea l’espansione della rete e la pubblicazione di contenuti perché uno traina l’altro.

Se uno, infatti, è indeciso se accettare la mia amicizia ma vede i miei post di valore, capirà che non sono un venditore intrusivo.

perché scrivere post di valore su linkedinperché scrivere post di valore su linkedinperché scrivere post di valore su linkedin

Se scrivo un post e qualcuno lo commenta o lo ricondivide, posso contattarlo direttamente con una “scusa” più che valida o, meglio ancora, mi chiederanno il collegamento perché lo hanno apprezzato.

Iniziare la chat con l’idea di creare una relazione, senza pitch diretti e immediati, perché comunque lo scopo è quello di portare le persone fuori da LinkedIn.

In generale meglio comunque fare dei test su 10/20 richieste (divise in 2 gruppi) e vedere quale funziona di più perché in certi casi il mercato potrebbe rispondere in modo inaspettato.

Alessandro Gini

Esperto LinkedIn

Come scrivere contenuti efficaci su LinkedIn

Servono non a guadagnare di più e immediatamente ma a far crescere la fiducia e l’autorevolezza e questo nel tempo e al momento giusto può portare a trasformare il pubblico in clienti.

Servono contenuti utili e di valore, semplici da fruire (magari riducendo le dimensioni rispetto a un mega post) alternandoli tra tecnici (per mostrare il nostro know how) e “alza polvere” perché sono quelli che creano più engagement (aiutano l’algoritmo e scaldano il pubblico preparandolo a una nostra proposta commerciale).

Poi, ogni tanto, inserire anche dei post di vendita con una chiara chiamata all’azione.

Funzionano i post “dietro le quinte” su LinkedIn?

Le storie di vita quotidiana o lavorativa tipiche di Facebook o Instagram sono abbastanza in trend oppure no?

Guarda direttamente nel video qui sotto la risposta di Alessandro Gini.

La ricetta quotidiana per gestire professionalmente LinkedIn

Per ottenere i primi risultati concreti servono circa 1/3 mesi di lavoro costante e continuativo (evitando la sindrome da primo giorno di palestra in cui uno di ammazza di lavoro e poi non fa più nulla per settimane) e monitorando costantemente i KPI principali.

Alessandro Gini sta usando per un suo cliente privato un modello per cui pubblica 2/3 volte a settimana un post di 3 tipi diversi:

  1. tecnico
  2. ispirazionale
  3. “solleva la polvere” / controverso per stimolare il confronto

Negli altri giorni (dedicando circa 30 minuti al giorno) raccoglie il lavoro dei post, quindi:

  • controlla i commenti
  • collegarsi a queste persone
  • risponde a messaggi personali

Uno di questi post è diventato virale e con solo 350 collegamenti ha ottenuto 14.000 visualizzazioni e soprattutto da lì sono nati 30 collegamenti caldi (di cui 1/3 in target) e dalle prime interazioni personali hanno avuto come feedback un “mi piacciono i contenuti interessanti di persone esperte come te”.

Questo fa capire come

Esiste un bias cognitivo per cui la gente ti reputa un esperto anche se ha letto soltanto un articolo ben fatto e non ti conosceva minimamente prima.

Alessandro Gini

LinkedIn Trainer

2 errori che fanno pensare ad Alessandro che un corso non vale quello che costa

Errore 1 – L’accuratezza delle informazioni

Gli è capitato di ascoltare un corso di una persona esperta e nota che faceva citazioni totalmente sbagliate o vaghe; questo gli ha fatto pensare che fosse un programma realizzato per la prima volta e improvvisando molto.

La conseguenza è stata che Alessandro probabilmente non rinnoverà un abbonamento con lui.

Tra l’altro l’errore ripetuto sulle citazioni non andava ad inficiare il contenuto del corso ma dava talmente fastidio che non ha nemmeno terminato il corso.

Errore 2 – Deve esserci qualità

Nessuno pretende Netflix, ma un minimo deve esistere da subito.

È come se uno aprisse un bar e, prima di comprare una buona macchina del caffé, attende che il locale si riempia di clienti a cui servire le cialde del discount.

qualità del prodotto su linkedinqualità del prodotto su linkedinqualità del prodotto su linkedin

Soprattutto l’audio deve essere più che buono.

Rambo ricorda alcuni YouTuber che alle prime armi, nonostante un video non ottimale (e decisamente peggiore rispetto a quello che producono oggi) avevano sempre due caratteristiche importanti:

  1. il contenuto, il montaggio, il modo di fare fanno capire che “c’è della ciccia” e quindi continui a seguirli anche se il video non è il top
  2. l’audio era sempre buono, senza rumori fastidiosi, alti e bassi eccessivi

 NOTA di CreaIlTuoCorso 

Tra l’altro molti dei videocorsi vengono fruiti senza il video ma ascoltando solo la parte audio (in auto, facendo sport o durante le faccende domestiche), tipo podcast, quindi è sempre fondamentale pensare alla modalità di fruizione dei contenuti da parte dell’utente finale.

Come un corso di inglese per automobilisti ha aperto un mondo a Rambo

Progettare un corso di questo tipo cambia radicalmente l’approccio perché non solo non serve la parte video, ma le singole lezioni devono essere pensate e calibrate per un ambiente rumoroso, ricco di distrazioni, attenzione parziale, non puoi prendere appunti… e quindi richiedono una preparazione specifica e tutt’altro che banale.

Ecco un estratto della incredibile storia accaduta a Rambo.

I numeri di Alessandro Gini sul web grazie all’economia del dono

Stando a Google e SEOZoom il suo sito è il punto di riferimento per la formazione su LinkedIn in Italia e questo deriva dall’economia del dono, dall’avere condiviso gratuitamente molte informazioni in passato e raccogliere ora tutti i risultati, con tanta autorevolezza.

Non è probabilmente il modo più rapido per fare soldi perché richiede tempo e una “coda lunga” ma dà enormi soddisfazioni e risultati a medio-lungo termine, che durano nel tempo (un po’ come con la SEO).

Che piattaforma è meglio per pubblicare dei videocorsi in formato snackable?

Considerando che Alessandro vuole mantenere il più possibile sotto il suo controllo contenuti, utenti e marketing:

  1. La prima opzione è quella di sfruttare Teachable o Thinkific perché richiedono poco tempo di apprendimento, graficamente sono gradevoli, le lezioni hanno molte personalizzazioni e il costo è di 30/40€ al mese.Svantaggi: lato branding non è super customizzabile, così come non è possibile integrarlo al meglio con un blog e se devi fare retargeting al momento non si può.
  2. (È più per smanettoni e chi può fare qualche investimento in più), ovvero usare un LMS come TalentLMS, EasyLMS o LearnDash a un costo di circa 200€/anno.Il vantaggio è che hai tutte le funzioni di Teachable o Thinkific ma con personalizzazione del tema, possibilità di ospitare i pixel per il retargeting, sfruttare un sistema di badge per la gamification e la creazione di percorsi personalizzati per l’utente.

piattaforme lms vs teachable e thinkificpiattaforme lms vs teachable e thinkificpiattaforme lms vs teachable e thinkific

LearnDash: una delle piattaforme LMS consigliate ai professionisti

Arrivati a un certo livello per Rambo ha senso tenere tutto in casa e creare una soluzione customizzata, tanto per l’hosting dei video si può usare Vimeo (non YouTube, mi raccomando).

Teachable e Thinkific sono ottime, invece, per chi comincia o vuole avere il minimo sbattimento tecnologico.

L’importanza di livelli e badge nei videocorsi

Un utente base non compra un corso super-avanzato (anche se psicologicamente lo attira) mentre se ci fosse un contenuto facilmente identificabile come adatto al suo livello attuale lo comprerebbe più facilmente.

Rambo suggerisce di associare delle cinture (tipo arti marziali) ai livelli, creando anche un senso di community tra gli iscritti e migliorando il coinvolgimento.

I migliori videocorsi di Alessandro Gini

Video corso LinkedIn Networking su come imparare ad utilizzare LinkedIn efficacemente per fare affari.

Entra in contatto con Alessandro su LinkedIn: http://linkedin.com/in/alessandrogini

Mandagli una Email: [email protected]

Visita il sito/blog su LinkedIn: linkedin4business.it

🟢🟢🟢 Guarda l’intervista completa con Alessandro su YouTube o ascoltala in podcast su Spreaker.

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Prima di passare alla prossima puntata…

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Giacomo Freddi: da programmatore a imprenditore a 7 cifre (storia completa)

Giacomo Freddi fondatore di Piramid.io

Imprenditore online, consulente, formatore con oltre 10 anni di esperienza. Non nasce come imprenditore ma come programmatore, senza l’università alle spalle.

Nonostante fosse arrivato a guadagnare circa 5.000€/mese seguiva blog di marketing e business tanto che a un certo punto decide di smettere con la programmazione e dedicarsi all’imprenditoria, con altre sfide come vendere, gestione del team, contabilità.

Chi è Giacomo Freddi

Imprenditore online, consulente, formatore con oltre 10 anni di esperienza. A un webinar con circa 2500 persone Davide aveva fatto da supporto a Giacomo al momento di un lancio di un suo prodotto di punta.

Storia professionale di Giacomo

Non nasce come imprenditore ma come programmatore, senza l’università alle spalle.

Nonostante fosse arrivato a guadagnare circa 5.000€/mese seguiva blog di marketing e business tanto che a un certo punto decide di smettere con la programmazione e dedicarsi all’imprenditoria, con altre sfide come vendere, gestione del team, contabilità.

upcreative blog giacomo freddiupcreative blog giacomo freddiupcreative blog giacomo freddi

Come gestiva il blog e portava traffico?

Il primo blog era UpCreative.net, parlava di sviluppo mobile, e lì creava articoli approfonditi che portavano richieste di sviluppo di applicazioni mobile da parte dei lettori.

Da lì ha cambiato nicchia ed è passato al mondo dell’internet marketing dopo alcuni lanci di successo in cui aveva fatto esperienza, attraverso il nuovo blog InternetBusinessCafe.it (nome impossibile da pronunciare).

Qui creava pochi contenuti NON su base settimanale, ci mandava traffico a pagamento e da lì la gente entrava nei suoi funnel.

InternetBusinessCafe Giacomo FreddiInternetBusinessCafe Giacomo FreddiInternetBusinessCafe Giacomo Freddi

Consigli per chi parte da zero e senza grossi budget

Molti hanno passione, volontà, tempo ma pochi soldi o poca voglia di investirli perché non hanno ancora la certezza che la “macchina nera” di internet possa restituirli con gli interessi e pensano di iniziare creando una valanga di contenuti gratuiti “sperando” che qualcosa si muova.

Per Giacomo questo meccanismo è sbagliato, infatti la gente è estremamente confusa da un insieme di troppe tattiche (Facebook, Instagram, TikTok…) che sono buone ma prevedono un massiccio uso di tempo, quindi per lui non è il punto principale da cui partire.

Quando qualcosa è gratis NON è mai gratis ma c’è sempre qualcosa sotto: in questo caso è il tempo.

La gente ne investe troppo nella creazione di contenuti gratuiti e quasi nulla nella vendita, quindi è sempre senza soldi.

Quando qualcosa è gratis NON è mai gratis ma c'è sempre qualcosa sottoQuando qualcosa è gratis NON è mai gratis ma c'è sempre qualcosa sottoQuando qualcosa è gratis NON è mai gratis ma c'è sempre qualcosa sotto

Serve invece dedicare all’inizio almeno l’80% del tempo alla vendita e alla creazione di campagne di vendita, fino a che non è tutto automatizzato.

Errore #1 – Non dovete creare contenuti gratuiti ma pubblicità a pagamento.

Come faceva a investire in pubblicità senza avere i soldi?

Usava un meccanismo di viralità che è molto sfruttato dalla grandi aziende americane: mandare traffico verso una opt-in page in cui raccoglieva email e nella pagina successiva mostrava un’offerta a basso costo (tra 19 e 147€) che ripaga i costi pubblicitari prima ancora di pagarli.

50€ >> 100 persone in lista >> 1 compra a 47€ >> vado in pari

Ho però 100 persone + 1 cliente a cui posso mandare altre offerte e generare nuovi profitti.

Spesso queste entrate si generano prima ancora di pagare la pubblicità (tra 2/3 giorni e 15/20gg), si tratta di una offerta auto-liquidante.

La gente investe troppo tempo nella creazione di contenuti gratuiti e quasi nulla nella vendita, quindi è sempre senza soldi.

Giacomo Freddi

CEO Piramid.io

3 modi per generare contatti e clienti attraverso il blog

Giacomo aveva tre meccanismi di lead-generation con risultati abbastanza simili e comunque in positivo:

  1. Da articolo ad acquisto diretto di un prodotto da 7/97€ (l’articolo pre-vendeva l’offerta)
  2. Da articolo a opt-in page
  3. Apriva un popup direttamente nell’articolo

esempio di optin popupesempio di optin popupesempio di optin popup

È giusto partire con blog o c’è una soluzione più furba?

Posto che se vuoi aprire un blog e mandarci traffico è importante sapere già che prodotto o servizio offrire prima di iniziare a scrivere contenuti, per Giacomo c’è una soluzione ancora migliore.

Non inizierebbe dal blog ma partirebbe con un prodotto o servizio high-ticket e non con una serie di videocorsi piuttosto low-cost. Va bene il primo per ripagarsi il traffico ma è importante farlo seguire subito da un prodotto ad alto costo.

Non contano solo le cose che fai ma soprattutto l’ordine con cui le fai per ottenere un risultato.

Quindi oggi consiglia di partire con offerta ad alto costo (servizio DFY done-for-you o consulenza personalizzata) per 3 motivi importanti:

  1. impari di più perché lavori direttamente sul prodotto e devi portare un risultato
  2. generi profitti maggiori (se la gente è seguita personalmente)
  3. ottieni testimonial pesanti perché tramite coaching o consulenza i clienti raggiungono grandi numeri in meno tempo e con meno errori

Non conta cosa fai ma l'ordineNon conta cosa fai ma l'ordineNon conta cosa fai ma l'ordine

Tutto questo ha come bonus la CONFIDENZA di vendere ciò che vendi e ci porta a chiedere tanti soldi con più facilità.

L’offerta-compromesso, ovvero cosa puoi fare se non sei ancora un fenomeno nel tuo settore (o sai poco della materia)?

È sbagliato per Giacomo Freddi usare il termine “infobusiness” perché fa pensare che bisogna creare per forza degli infoprodotti/videocorsi, mentre per avere una azienda seria devi avere prodotti o servizi ad alto costo.

Lo scopo dell’imprenditore è vendere la TRA-sformazione non l’INFO-rmazione perché i clienti vogliono il risultato finale e se ne fregano spesso del mezzo con cui lo posso raggiungere (libro, corso, software, coach…)

La prima cosa da fare per chi inizia è vendere e capire che c’è domanda per un’offerta: se è la prima volta che lo fai e non sei certo al 100% dei risultati lo fai con una offerta-compromesso (molto scontata, dicendo che sarà imperfetta all’inizio ma dedicherai tempo fino a che non funziona).

Una volta che hai venduto farai di tutto per portare i risultati alla gente.

I clienti vogliono il risultato finale e se ne fregano spesso del mezzo con cui lo posso raggiungere

È un meccanismo simile a quello dei videocorsi pre-venduti durante un lancio in cui i contenuti non vengono sviluppati tutti in anticipo ma nel corso delle settimane successive.

Per Giacomo questo approccio è da agganciare proprio a prodotti o servizi ad alto costo (lo faccio io, ti aiuto a farlo, lo facciamo insieme).

Il vero mestiere di un imprenditore

Per Giacomo è quello di lavorare 24 ore per portare un risultato ai clienti che non possono lavorare 24 ore per ottenere quel risultato.

Rambo ricorda che spesso i clienti possono ma non VOGLIONO lavorare per ottenere quel risultato e preferiscono pagare qualcuno che lo faccia per loro (ne abbiamo parlato in questa intervista).

È per questo che i servizi/prodotti high-ticket sono consigliati: sono più facili da vendere, guadagni di più (devi fare tu buona parte del lavoro).

Come superare i problemi dovuti alla tecnologia complessa e sempre nuova (i retroscena di Piramid.io)

Creare un business online sembra facile ma non lo è, richiede l’integrazione tra molti componenti (autoresponder, funnel, carrelli…) e questo scoglio blocca molte persone che non appassionate o esperte di tecnologia e internet.

Giacomo, essendo uno sviluppatore, non pensava di avere questo problema ma presto si è accorto di averlo ancora più grande degli altri, infatti rischiava di perdere una marea di tempo per creare pagine e tool in autonomia, quando invece avrebbe potuto sfruttare qualcosa di già pronto.

strumenti funnel autoresponder carrellostrumenti funnel autoresponder carrellostrumenti funnel autoresponder carrello

Anche in questo caso comunque, pur riuscendo ad utilizzare con facilità i singoli strumenti, restava il problema di farli parlare tra di loro (era come una bici tenuta assieme con lo scotch); per questo ha progettato e sviluppato con un socio il sistema di Piramid.io che risolve elegantemente tutti questi problemi.

L’unico aspetto che non è stato integrato per scelta è la parte di autoresponder perché richiede un team di sviluppo separato e un software che facesse anche questo sarebbe poco affidabile.

Piramid vs Clickfunnels vs Kajabi: quale piattaforma scegliere in Italia?

C’è una ragione principale per cui molti abbandonano ClickFunnels o Kajabi e passano a Piramid.io ed è lo sviluppo, il supporto e l’interfaccia completamente in italiano.

Pensiamo che ClickFunnels, probabilmente perché è il software più usato al mondo, da alcuni anni si sia un po’ seduto sugli allori in quanto a sviluppo del prodotto e introduzione di funzionalità particolarmente innovative.

Giacomo è uno dei pochi marketer che è stato anche sviluppatore (insieme a Nathan Berry di ConvertKit) e quindi sa bene dove mettere le mani in un software e come definire delle tempistiche ragionevoli di sviluppo o aggiornamento.

Come capire quando è il momento di mollare o di insistere se non arrivano i risultati sperati

In tanti iniziano ma i risultati non sempre arrivano, a volte per problemi di strategia altri perché serve semplicemente più sforzo e tenacia.

Per Giacomo non bisogna mai dire “basta” in relazione alla propria vision o stato finale che uno ha in mente (come dice Simon Sinek in questo libro bestseller “non serve sapere il come ma conoscere il perché“).

Non bisogna mai dire “basta” in relazione alla propria VISION

Giacomo Freddi

Imprenditore a 7 cifre

Se parliamo invece di strategia, del come arrivare a un risultato, allora bisogna chiedersi “ha funzionato per altri?” Se sì scopri cosa ti manca e lavora su quello.

C’è un grafico nel libro 12 weeks year in cui si spiega questa situazione particolare e molto diffusa:

  • entusiasmo iniziale per la cosa nuova
  • poi depressione per mancanza di risultati
  • fino alla “valle della disperazione” che separa chi torna indietro da chi riesce
  • la fase di risalita detta di “ottimismo informato” con i primi risultati

grafico cambiamento valle della disperazionegrafico cambiamento valle della disperazionegrafico cambiamento valle della disperazione

Vale in ogni settore, dal business, alla dieta, allo sport…

Bisogna quindi cambiare strategia, adeguarci alle condizioni esterne, essere come l’acqua che diceva Bruce Lee (piegarci ma non spezzarci).

Il prossimo passo di Rambo dopo questa intervista

Il primo l’iscrizione a Piramid.io, il secondo la creazione di un prodotto/servizio ad alto costo.

L’idea attuale è quella di lavorare a una membership e/o un videocorso non a basso costo, ma in effetti potrebbe aver senso aggiungere fin da subito un servizio che costa 5 o 10 volte tanto (done for you o done-with-you).

È qualcosa che avrebbe voluto creare già ma più tardi mentre può avere senso anticiparla per sfruttare i vantaggi elencati prima.

Un vantaggio ulteriore di questo servizio high ticket è che sarà possibile ancorare il pubblico ad un prezzo più alto al momento del lancio di corso o membership (dicendo che “il corso vale 10.000€ perché per fare tutto quello che vedremo nel corso sarebbe servito un investimento di 10.000€, ma siccome tolgo me dall’equazione tutto questo lo puoi avere a X euro”).

Tutte le info su Giacomo Freddi

Il sito di Giacomo Freddi su Marketing Programmatico: www.giacomofreddi.it

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Il libro di Giacomo Freddi: https://amzn.to/345w3Wv

Libro Parti dal Perché (Simon Sinek):https://amzn.to/2GhmKKR

Libro The 12 Week Year:https://amzn.to/36cOtXM

🟢🟢 Guarda l’intervista completa su YouTube o ascoltala in podcast su Spreaker

Clicca qui per aprire in alta risoluzionegiacomo freddi spunti per imprenditorigiacomo freddi spunti per imprenditori

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Creare video corsi tecnici: problemi e opportunità da sfruttare

Riccardo Mancinelli - Creare corsi tecnici

Riccardo Mancinelli è ideatore e creatore del podcast StrategiaIT, ha un’azienda di sviluppo software a Londra e si definisce un CTO (responsabile tecnico/IT) as-a-service.

È una sorta di ragno che conosce quanto basta di tutto per selezionare i fornitori e assemblare un sistema efficiente ed efficace, soprattutto per le start-up che devono svilupparsi in poco tempo ed essere sorrette da una tecnologia evoluta, performante e sicura.

Un supporto di mentoring come quello di Riccardo è fondamentale in un mondo in cui nuove idee nascono ogni giorno ma poi si scontrano con la messa in pratica e gli aspetti tecnologici molto complessi.

Ascolta “#STORIE16: Riccardo Mancinelli (Videocorsi tecnici Problemi e Opportunità)” su Spreaker.

In 59 minuti super densi abbiamo parlato con Riccardo Mancinelli di:

L’importanza di avere un MVP (Minimum Viable Product)

Serve per capire nel più breve tempo possibile se un’idea può avere mercato e come il mercato reagisce al prodotto per determinare se il business è sostenibile o no.

Rambo parla di Minimum Viable Course (MVC), ovvero un insieme minimo di informazioni e contenuti che permetteranno ai primi utenti di arrivare il più vicini possibile al risultato atteso, senza perdere tempo nello sviluppo o nella registrazione di video lezioni che non sono fondamentali per portare al risultato.

Il fattore tempo è vitale per battere la concorrenza per questo consulenti tecnici esperti fanno la differenza tra il successo di un progetto e il suo fallimento.

Un MVC può essere per Riccardo anche un esperimento per capire se poi sia possibile vendere qualcosa di più corposo, sia come corso che come servizio.

Il MVP è un processo di scoperta e apprendimento che permette di raccogliere informazioni e capire cosa vuole realmente l’utente e cosa non gli interessa affatto.

L’oro a costo zero nascosto in post, Amazon e video di YouTube

Come si diceva nella intervista con Domenico Drovetti è utilissimo leggere con attenzione i commenti di blog, post sui social, video di YouTube o recensioni su Amazon per capire cosa chiede il mercato.

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Come è nata l’idea di creare un video corso

Per Riccardo il suo lavoro consiste per l’80% di studio perché quello che per molti sembra “magia tecnologica” in realtà presuppone un continuous learning, per questo ha deciso di affiancare una parte di formazione.

Ha iniziato studiando il panorama e l’ecosistema della formazione mondiale per capire come si muovevano e cosa proponevano (eventi dal vivo, programmi, consulenze…)

Nello sviluppo del suo corso ha adottato l’approccio a livelli di cui parliamo in Creailtuocorso, dove alla base della piramide c’è il pubblico più numeroso ma anche meno informato e che ha bisogno di partire dalle basi.

Suggerimento TOP per chi vuole creare un corso base

Mettere nel titolo “corso base” perché attira il pubblico giusto e allontana quello avanzato che:

  • non apprezzerebbe il contenuto
  • non otterrebbe nessun risultato
  • finirebbe per dare recensioni negative

Serve un perfetto product-market match per rendere l’offerta più attraente e dare al giusto pubblico il prodotto ideale

Cosa ha imparato dalla creazione del suo primo corso online

Molti gli chiedevano di fare piattaforme per e-learning così ha sviluppato una sorta di clone di Teachable, con tanto di API che permettono di integrare la piattaforma con altri sistemi e software online. Ha quindi creato un videocorso di circa 10 ore in cui spiega come creare le proprie API sfruttando WordPress come supporto.

Questo lavoro ha richiesto un mese di sviluppo (a tempo perso), ha sfruttato Vimeo per hosting dei video e WordPress per la creazione e gestione degli utenti e usato Stripe come metodo di pagamento.

La dura lezione è stata:

  • scoprire che le API le persone preferiscono farle sviluppare a un programmatore e non crearle da sé
  • capire che se lanci una cosa non vuol dire che la gente la compri (e l’investimento di tempo non è stato ripagato, quindi sempre buona cosa usare un MVC o MVP)

Attenzione a creare corsi tecnici che nessuno vuole comprareAttenzione a creare corsi tecnici che nessuno vuole comprare

Corsi gratis? Ecco a cosa servono davvero (TOP)

Non ha mai pensato di “fare soldi” con il primo corso ma di iniziare a creare una “scala del valore” e capire come attraverso i contenuti “vendere dell’altro”.

Per esempio vede spesso academy che servono a vendere abbonamenti a piattaforme (tipo Teachable o Thinkific) oppure per far incontrare domanda e offerta, dare e vendere certificazioni…

Creare un singolo corso per Riccardo è stato importante per capire se era in grado di poter creare un asset di questo tipo (per lui o per i suoi clienti).

Raccolta di dati: quali dati servono davvero?

Devi avere il controllo del tuo business tramite dei touch point e dati che fanno capire se stiamo andando nella direzione giusta, senza farsi ingannare dalle vanity metrics.

Per esempio le visualizzazioni del suo podcast StrategiaIT non sono dati importanti, mentre le proposte di lavoro ricevute da chi lo ha ascoltato sì.

Corsi mascherati vs piattaforme generaliste

Questo avvalora la tesi estrema del “creo un corso gratis” per fare capire al mercato che sei bravo, dimostrare autorevolezza e generare potenziali consulenze high ticket.

Non dobbiamo vendere l’illusione che con un corso si possa vivere tutto l’anno, soprattutto su piattaforme generaliste dove devi creare tanti corsi diversi per generare un’entrata significativa.

R. Mancinelli

CTO as-a-service

Per il freelance un corso diventa un biglietto da visita, una sorta di libro evoluto che ti posiziona come esperto autorevole.

Riccardo tempo fa aveva comprato un “corso mascherato” che in realtà serviva a vendere un tema per WooCommerce e sfruttava il corso per stimolare la domanda e dare il tema come Bonus.

Cercando di vendere solo il tema probabilmente non avrebbe avuto quel successo e a quel prezzo, aumentando di molto il valore percepito.

Membership low cost tipo Patreon funzionano?

Molti arrivano per il contenuto e poi restano per il network, raccogliendo persone accomunate da un interesse e che cercano compagni di viaggio per quel percorso: è un aspetto interessante e che molti autori/creatori all’inizio non avevano previsto.

effetti collaterali dei videocorsieffetti collaterali dei videocorsi

È un po’ come quando uno va in palestra per i muscoli ma poi resta per la gente, il chiacchiericcio…

Esperienza finale con i video corsi

Produrli per Riccardo è stato facile, seguendo le indicazioni di Creailtuocorso e avendo le giuste conoscenze nel settore. Ha puntato su corsi più brevi ed essenziali, concentrati perché la gente vuole essere operativa subito, avendo dal professionista solo le informazioni essenziali e trascurando il resto.

Per questo molti YouTuber ora sono concentrati sullo spiegare il processo, i concetti base e dicono di non guardare l’interfaccia perché cambia troppo velocemente e non avrebbe senso (e convenienza economica) rifare il corso tutte le volte.

Ha trovato un livello preciso di audience di riferimento con le competenze che ha e i risultati che si aspetta e concentrato gli sforzi su creare il corso solo per loro.

Gli aspetti tecnici non devono però distrarre dal contenuto e, soprattutto all’inizio, posto che l’audio sia accettabile, quello che conta è produrre contenuti di valore, senza preoccuparsi della perfezione della forma.

Riccardo ha capito che i corsi vanno venduti a un prezzo molto inferiore rispetto al valore reale, soprattutto quando poi servono per generare servizi e consulenze ad alto prezzo.

Insegnare aiuta ad imparare meglio

Sì perché porta a focalizzarci sui concetti chiave e inoltre la gente si affeziona al tuo modo di fare le cose, vuole scoprirne di più, cerca il dietro-le-quinte unico e personalizzato, in stile Gary Vee.

Opportunità nascoste dietro l’evoluzione della tecnologia

A volte l’adozione della tecnologia è diversa da quella che uno si immagina e comunque richiede del tempo di apprendimento. Per questo chi vende servizi in abbonamento con funzionalità complesse (tipo SEOZoom o Teachable) ha spesso un’academy che accompagna gli utenti nel percorso.

seozoom academy certificazioneseozoom academy certificazione

Altre aziende sfruttano i corsi, aggiungendo degli esami finali per fare una pre-selezione dei candidati e sostituire una fase del processo di onboarding. La tendenza è diventare una media-company, creando contenuti che attraggano un pubblico di appassionati e creare un ecosistema intorno.

Consigli per un tecnico che vuole creare qualcosa online

Riccardo suggerisce di copiare il sistema di Creailtuocorso, ovvero che è inutile mettersi a produrre contenuti se prima non abbiamo intercettato un’audience ricettiva.

Per esempio avrebbe senso logico creare un corso che spiega come risolvere processi costosi in casa a una frazione del costo di un consulente… ma probabilmente nessuno lo acquisterebbe lo stesso.

È vero che è più importante dare alla gente quello che ha bisogno, però loro acquistano solo quello che vogliono

R. Mancinelli

CTO as-a-service

Meglio quindi produrre un po’ di contenuto e vedere come reagiscono le persone, domande, feeedback, interazione… perché è vero che è più importante dare alla gente quello che ha bisogno, però loro acquistano solo quello che vogliono.

Inizi con gli early-adopters che hanno un pain più forte e poi pian piano costruisci il corso.

curva diffusione innovazione: early adopterscurva diffusione innovazione: early adopters

Se invece non ti segue nessuno significa che l’idea non è abbastanza profittevole e è meglio cercare subito un altro approccio, tema o angolo di attacco.

=== NOTA di CreaIlTuoCorso ===

Resta comunque il fatto che creare qualcosa di piacevole attorno a un tema che ti appassiona porta a migliorare il proprio processo di creazione di un video corso e fa in modo che, quando troverai il contenuto giusto e un pubblico caldo, sarai pronto a sfruttare rapidamente l’opportunità battendo sul tempo altri competitor.Fortuna è quando la preparazione incontra l’opportunitàNel caso dei corsi online significa prepararsi con i fondamentali, facendo palestra con 2/3 corsi iniziali e acquisire quelle competenze di base per sfruttare l’occasione giusta, per te stesso o per aiutare qualcun altro.

Errori e limiti di molti corsi online

Sentirsi isolati o abbandonati, senza contatto con insegnante o membri del team.

Meglio i percorsi dei singoli corsi, cercando qualcosa di più personalizzato e meno standardizzato, qualcosa che aderisca meglio ai tuoi obiettivi personali.

Per questo a volte è più efficace una consulenza o coaching perché puoi concentrarti nello specifico su un singolo problema.

Un corso TOP comprato da Davide in un campo totalmente inatteso

Si trattava di un corso di canto pieno di esercitazioni (che aveva soprattutto usato in auto) ed era strutturato a livelli in funzione del pubblico, con esercizi specifici per ciascun livello.

Questo ha fatto capire l’importanza della fase di assestment iniziale delle competenze dell’audience per proporre il prodotto migliore per quella specifica fase della sua vita o business.

Esempio di livelli in videocorsoEsempio di livelli in videocorso

È anche molto utile per venderlo perché la gente capisce di essere nel posto giusto, al momento giusto e con l’informazione giusta.

Quello che frena tanti è dover cercare in mezzo a una mole di informazioni quella veramente ottimale per il suo livello, specie quando hanno poco tempo.

Che tecniche usa Creailtuocorso per selezionare un’audience

Rambo inizia da ricerche di mercato su Google attraverso delle parole chiave; da lì escono blog e video (e qualche podcast), legge i post più commentati e i commenti singoli per capire gli interessi della gente, problemi risolti non completamente.

Poi passa ad Amazon e tramite le recensioni vede da chi è un acquirente in un settore dove ci sono buchi di mercato, la qualità reale di ciò che è già sul mercato, le aspettative del pubblico e come vengono risolte.

Traffico generato da lavoro di SEO sul sitoTraffico generato da lavoro di SEO sul sito

Infine inizia a produrre contenuti: video su YouTube, una decina di articoli su un blog posizionati bene in ottica SEO, interviste o webinar con esperti per intercettare il loro pubblico e dirette su Facebook perché stimolano l’interazione e la ricezione di domande vere da gente assetata di avere risposte.

Tanto più engagement c’è, con tante domande, molti commenti e una sana discussione è segnale che c’è interesse e vale la pena approfondire e testare il mercato magari con un webinar a pagamento, un mini-corso…

A cosa deve davvero puntare chi crea video corsi per cambiare il mondo

Prendendo il suggerimento dal buon Russell Brunson di ClickFunnels (a sua volta copiandolo da SalesForce e Microsoft) bisogna puntare a creare un ecosistema che parte da un prodotto centrale ma con una serie di prodotti e servizi correlati.

In questo ecosistema io sono il punto centrale attorno a cui tutto gravita (tipo il Sole) e gli altri non entrano in competizione eccessiva perché in realtà vanno a completare un’offerta che risulta molto attrattiva per il mercato di riferimento.

partner di salesforcepartner di salesforce

Questo consente di far ottenere al pubblico il risultato migliore possibile senza spacciarci per i migliori in ogni campo ma, come nel caso di Riccardo come CTO, facendo una cosa davvero bene e conoscendo a sufficienza il resto per selezionare i partner giusti e mantenere il sistema coeso, affidabile e facendo da garante verso il cliente.

Il paradosso tecnico degli imprenditori

Riccardo ha notato nel suo podcast che un imprenditore tende ad andare da un gruppo di pari a fare una domanda tecnica anche quando, in teoria, averebbe più senso farla ad un tecnico perché vanno a chiedere a chi è simile a loro perché si fidano di più.

A cosa deve davvero puntare chi crea video corsi per cambiare il mondo – parte 2

Non ha senso, specie all’inizio, diventare un super esperto di ogni dettaglio tecnico perché:

  • semplicemente ci sarà sempre qualcuno più bravo di te (che fa solo quello)
  • ti ruberebbe tempo alle cose più importanti cioè creare contenuti fighi e unici

Ha senso quindi fermarsi a un risultato decente (in perfetta ottica 80/20) e iniziare a cercare eventuali collaborazioni o partnership con chi può darti quella qualità in più a una frazione del tempo e dell’impegno che dovresti dedicarci tu, perdendo di vista il core business.

I videocorsi di Riccardo Mancinelli…

Google Tag Manager: il corso completo per chi inizia: corsi.it/corso/google-tag-manager

Crea il tuo Backend API con WordPress: gumroad.com/l/HoYrS

Prima di passare alla prossima puntata…

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Domenico Drovetti: la vita che sognava grazie ai corsi online (in soli 3 anni)

Domenico Drovetti Naturopata dieta vegana alcalina detox

Naturopata professionale e ideatore del Metodo Alka Detox vive oggi la vita ideale che 10/15 anni fa sognava guardando i primi marketer italiani che lavoravano su internet. Insieme alla moglie Irina Rusev da oltre 7 anni gestisce con passione e successo un’attività online nel settore della naturopatia e dell’alimentazione alcalina disintossicante.

Nell’intervista di oggi ho parlato con Domenico Drovetti soprattutto di temi collegati alla promozione di un video corso: funnel, aspetti tecnici, pubblicità su Facebook e attenzione alle esigenze e domande del mercato.

Chi è Domenico Drovetti e dove vive oggi

Vive a Tenerife (Canarie) anche se ama viaggiare molto per studio e per passione.

Ascolta “#STORIE15: Domenico Drovetti (Realizza la vita che sognava grazie ai corsi online)” su Spreaker.

Storia ed evoluzione professionale di Domenico

Oggi vive la vita ideale che 10/15 anni fa si sognava guardando i primi marketer italiani che lavoravano su internet (era davvero un sogno a quei tempi).

da torino a tenerifeda torino a tenerife

Ha studiato a Torino economia aziendale e trovato un posto in banca iper-sicuro ma la sua passione e voglia di studiare naturopatia e medicina naturale, sviluppo personale e delle capacità psico-fisiche umane lo ha portato a prendere una seconda laurea come naturopata. Da qui ha sviluppato il primo sito e cominciato a lavorare online al suo piano B.

Mentre lavorava in banca allo sportello portava avanti gli studi di naturopatia e si faceva strada (e i primi clienti) grazie al marketing online.

Perché ha abbandonato la sicurezza del “posto fisso” – Come ha gestito il passaggio psicologicamente

Lavorare in banca era proprio la sicurezza più totale quindi lasciare il tempo indeterminato in banca è stata una scelta forte, importante nata dal fatto che era annoiato ogni giorno che entrava in ufficio e lo spaventava la prospettiva di avere altri 30 anni così davanti… quindi ha cominciato a farsi qualche domanda.

Non è stato uno switch dal giorno alla notte: ha passato davvero tanti anni (mentre continuava il lavoro principale) a farsi il mazzo giorno e notte perché lavorare online non è solo un sogno ma richiede sacrifici e impegno.

lavorare online richiede sacrificilavorare online richiede sacrifici

Quanto tempo dedicava al Piano B prima di abbandonare il posto in banca

Finiva di lavorare in banca alle 17 e spesso dedicava dalle 18 fino alle 23/24 di sera e poi anche i weekend in cui studiava molto e questo iter è proseguito per circa 2/3 anni.

=== NOTA di CreaIlTuoCorso ===

La storia di Domenico Drovetti è molto simile a quella di Alex Bellini, un avventuriero, esploratore e speaker motivazionale che lavorava in banca e poi ha abbandonato tutto per dedicarsi all’avventura estrema (e spesso in solitario): ha attraversato oceano Atlantico e Pacifico a remi, corso 70km per 70 giorni di fila e ora è impegnato in un progetto sull’inquinamento degli oceani.

alex bellini foto con barcaalex bellini foto con barca

Domenico suggerisce a chi si trova oggi nella condizione in cui lui si trovava anni fa che la scelta è stata non senza paure ma la sua crescita personale è stata esponenziale (anche aiutato e supportato nel percorso dalla moglie Irina Rusev): ha viaggiato in tutta Europa, si è formato in 1000 campi, fatto corsi professionali di naturopatia e marketing, cambiato 5 case in 4 anni.

Molto probabilmente se fosse rimasto in banca non sarebbe stato quello che è oggi.

Come ha iniziato a creare e vendere video corsi di naturopatia e dieta su internet?

Per Domenico l’online è stato immediato e non ha praticamente mai fatto consulenze dal vivo come NATUROPATA perché si è reso conto che era meglio avere a disposizione un pubblico italiano in tutto il mondo invece che dover aprire il proprio studio e limitarsi alla gente di Torino.

Con il senno di poi si è rivelata la scelta giusta anche perché 10 anni fa creare traffico con Facebook (soprattutto in modo organico e senza dovere investire pesantemente in pubblicità) era più semplice.

Domenico e Irina hanno creato un blog e una pagina Facebook in cui parlavano di nutrizione e dieta vegana alcalina, hanno raccolto un pubblico e capito cosa volevano davvero da loro le persone.

video corsi nutrizione e cucina vegana detox domenico drovettivideo corsi nutrizione e cucina vegana detox domenico drovetti

Questo è stato il passaggio chiave e da quello sono partiti con le idee per i videocorsi di cucina vegana: sono stati i suggerimenti e le richieste della gente a dimostrare che c’era potenziale interesse del pubblico per un prodotto. Ora sono focalizzati, più che sulla dieta e cucina vegana, sull’alimentazione alcalina e disintossicante (detox).

Come sfruttare la concorrenza per creare un videocorso a colpo sicuro

Vale per chi ha un blog, una pagina o gruppo Facebook, un canale YouTube o Telegram e vuole capire con certezza il tema di un potenziale video corso (prima di investire tempo e soldi nello sviluppo):

  1. Leggere le statistiche dei post o dei video più commentati o che hanno ottenuto più interesse da parte del pubblico
  2. Leggere i dettagli nei commenti: cosa hanno apprezzato, cosa non è piaciuto, cosa vorrebbero di altro

Sono informazioni che, se uno è online già da un po’ di mesi, dovrebbe già avere oppure basta andare sui siti/blog/pagine dei concorrenti e leggere cosa dicono i loro follower.

Puoi anche andare su Amazon, prendere un libro e studiarti i commenti dei lettori, integrando i contenuti con quello che hanno detto le persone davvero interessate a quel tema e sfruttando le loro stesse parole.

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Che processo usa Domenico Drovetti per creare i contenuti dei suoi video corsi online

È un processo che fa costantemente: tiene dei file ben archiviati con le frasi che lo colpiscono di più di email, commenti, clienti.

Per Domenico è la tecnica più potente (a prescindere da ipnosi, copywriting…): risolvere i loro problemi e spiegarglielo con il linguaggio che usano loro stessi ogni giorno.

Mantenere uno swipe file con i feedback dei clientiMantenere uno swipe file con i feedback dei clienti

Quanto vale un corso online “generico” rispetto a una consulenza privata come naturopata?

Molti pensano che una interazione diretta con l’esperto (dieta, naturopatia, fiscalità…) sia più efficace rispetto a un video corso perché “la loro situazione è differente” e quindi la consulenza privata è sempre da preferire… ma è proprio così?

Per Domenico il dubbio è lecito ma “si tratta di due cose diverse”.

Quando fai un videocorso risolvi già dei problemi ma spieghi anche cosa fare e come farlo, mentre in consulenza si lavora sui dettagli.

Tra l’altro con la consulenza privata si va a servire 2 fasce di reddito della stessa nicchia: per anni Domenico e Irina si sono concentrati solo nella vendita di videocorsi, sviluppando un business profittevole e più che in positivo.

Consulenza privata vs video corsi onlineConsulenza privata vs video corsi online

A un certo punto si sono però resi conto che le persone volevano qualcosa di più e hanno iniziato a fare consulenze individuali e percorsi più approfonditi e personalizzati.

Da alcuni anni non creano più infoprodotti di nutrizione e dieta vegana alcalina (solo consulenze online su misura) ma stanno rivalutando l’idea di produrre nuovi video corsi perché si sono resi che con i corsi non servi chi vuole solo consulenze, mentre facendo solo consulenze tagli fuori quella fetta di mercato che, almeno inizialmente, non vogliono consulenze: sono due fasce di mercato diverse e complementari.

Perché è importante servire due fasce di mercato diverse

Chi ha tanto tempo, meno soldi e preferisce fare le cose da solo è un ottimo acquirente per i video corsi.

Chi ha poco tempo ma più disponibilità economica tende ad andare direttamente in consulenza dal professionista.

Il problema di fondo da risolvere, quindi, è lo stesso e i 2 strumenti (corsi e consulenze) permettono di dare una risposta tarata in base alle esigenze e preferenze personali del pubblico.

Per molti il raggiungere il 100% dell’obiettivo grazie a una consulenza è meno importante che farlo al 80% ma da soli e senza l’aiuto di nessuno, per altri conta solo il risultato nel minor tempo possibile.

Per Domenico il classico “funnel” o “scala di valore” inizia con un videocorso e poi prosegue con le consulenze  di naturopatia perché molti possono non essere pronti ad investire in una consulenza perché magari non ti conoscono ancora bene e non si fidano di te; allora partono da un video corso, lì capiscono che sei bravo e solo allora decidono di fare il passo successivo e chiedere una consulenza.

Scala del valore per un business onlineScala del valore per un business online

Siccome spesso il gradino economico tra corso e consulenza è molto alto il videocorso è la soluzione ideale per acquisire fiducia nel docente e nei propri mezzi prima di passare allo step successivo.

È un po’ come con le lezioni di guida: quelle normali sono capaci tutti di farle, se invece vuoi “lezioni di guida veloce” devi andare da un vero pilota esperto. Nessuno che non sa guidare partirebbe subito con una lezione di guida veloce.

In cosa consiste il Metodo Alka Detox di Domenico Drovetti e Irina Rusev

Aiuta a depurare e disintossicare il corpo dalle tante tossine che si formano e fermano nell’organismo e sono alla base delle maggior parte delle malattie. Insegnano a crearsi una dieta sana e usare integratori naturali che mantengano in salute il corpo a lungo termine.

=== NOTA di CreaIlTuoCorso ===

Non è quindi solo per chi vuole dimagrire ma per chi vuole stare meglio in salute a 360°, anche se togliendo le tossine l’alimentazione alcalinizzante e il programma detox hanno come effetto quello depurare il corpo e ridurre il peso dovuto soprattutto all’accumulo di acqua e grasso (usati per “contenere” le tossine in eccesso nel corpo).

Il concetto diverso rispetto a una dieta tradizionale (concentrata sugli ingredienti e sulla quantità di cibo) è che va proprio ad eliminare le cause “tossiche” che portano al grasso in eccesso.

Come fa Lead Generation per il sito MetodoAlkaDetox.com

Creare un videocorso figo e ben fatto è già un ottimo punto di partenza, ma come porto traffico e nuovi potenziali clienti al mio blog, sito o funnel? Come è stata l’evoluzione nel tempo per il business di Domenico (anche in funzione delle diverse condizioni storiche di mercato)?

All’inizio, come molti, aveva un videocorso di naturopatia e nutrizione vegana di grande valore ma lo vendeva a basso prezzo (19€) per ripagarsi il traffico a pagamento e andare subito a break-even o ROI positivo (anche se di poco).

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Ha sfruttato le prime vendite dovute al traffico organico per investire in pubblicità che gli permettesse velocemente di scalare il business e tenere il prezzo basso era un modo per abbassare la frizione del “pubblico freddo” che proveniva dalla pubblicità.

Aveva anche un consulente SEO esterno che portava altro traffico gratuito ma, di fatto, trattava questo costo come una pubblicità.

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Il funnel iniziale era di una landing page da cui si poteva scaricare un report gratuito a cui seguiva un’offerta limitata da 19€ con il videocorso, che ripagava la pubblicità e aumentava gli iscritti alla mailing-list.

Poi 2 volte all’anno faceva il lancio di un altro infoprodotto più costoso, strutturato come un percorso, e su questo generava i veri profitti.

Che strumenti usa per fare marketing online e vendere i suoi videocorsi

Molti autori sono bloccati dagli aspetti tecnici come creare le pagine del funnel di marketing (opt-in, sales, offerte, upsell, downsell, carrello…) e dove caricare il video corso vero e proprio: cosa ha usato nel tempo Domenico Drovetti?

Anche per lui, pur tra 1000 difficoltà, l’aspetto tecnico è stato uno dei più importanti perché se le cose non funzionano perdi clienti. All’inizio era ancora più difficile perché molti strumenti non c’erano ancora e gli altri andavano fatti combaciare a mano con enorme fatica.

Ora usa un tool spettacolare Piramid.io (creato da Giacomo Freddi) che risolve il 90% dei problemi e gli consente di creare tutte le pagine del funnel e ospitare anche i corsi. Per la gestione dei clienti, dei pagamenti e dello sblocco dei videocorsi usa ancora SnakeMember (di Michele Cumer e 100% in italiano) mentre il sito e blog sono basati su WordPress.

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Non ha mai usato ClickFunnels mentre ha sfruttato a fondo OptimizePress prima di passare a Piramid.io di recente.

Per Domenico, se uno non ha molto budget a disposizione all’inizio, può usare WordPress + OptimizePress (per le pagine di marketing) + SnakeMember per le aree riservate e lo sblocco dei corsi.

Come dare il prezzo giusto a un video corso? A che prezzo vendere?

Per chi inizia e non ha dati a disposizione il dilemma prezzo alto vs prezzo basso è sempre presente.

Domenico ha sempre usato e consiglia la tecnica di vendere un video corso iniziale a un prezzo più basso (17/47 euro per la sua nicchia di naturopatia o cucina vegana).

C’è da considerare sempre che ogni nicchia e settore ha il suo livello di prezzo: il marketing online, il fare soldi online o pagare meno tasse hanno di base, a prescindere da autore e prodotto, un livello di prezzo più alto… un po’ come il settore SUV è più caro delle mini-car.

Con prodotti di back-end si può salire anche a 500/1000 euro, sempre tenendo presente che alcune persone sono restie ad acquistare corsi perché sanno che saranno spesso sole, tu non ci sarai e dovranno fare tutto da sole… e quindi temono che la cosa non li aiuti a trovare una soluzione al problema.

video ricette dieta vegana alcalina domenico drovetti e irina rusevvideo ricette dieta vegana alcalina domenico drovetti e irina rusev

Domenico ha smesso da poco di vendere un videocorso (di cucina e pasticceria vegana) creato con Irina ben 7 anni prima, senza averlo praticamente mai toccato e rivisitato, e che gli ha reso tantissimo e a lungo, con solo un investimento di 1500 euro per la registrazione di riprese video professionali e un ROI del 1000% (e parliamo solo del front-end a basso costo).

Un suggerimento TOP per vendere un corso ad alto prezzo (anche partendo da zero)

Basta strutturarlo e venderlo come un programma e renderlo una semi-consulenza, con erogazione progressiva dei contenuti settimanali (modalità drip content) e mail programmate di engagement degli studenti per guidare l’utente con un’esperienza piacevole e rassicurante.

programma settimanale metodo alka detoxprogramma settimanale metodo alka detox

A questo si aggiunge un’assistenza via gruppo Facebook o via email che è molto apprezzata e può essere erogata anche one-to-many facendo perdere poco tempo all’autore ma dando tanto valore al corsista.

VERITA’ CONTROINTUITIVACosa rispondere a chi vuole un corso “tutto e subito” e non erogato a moduli che si sbloccano

L’esperienza di Domenico è stata opposta e andava contro anche a quello che si immaginava lui stesso.

Pensava che la gente volesse corsi enormi perché “più metto, più percepiscono valore”, mentre oggi le persone vogliono proteggersi dalle informazioni, hanno paura di riceverne troppa e questo può essere uno degli ostacoli a comprare un videocorso… perché c’è troppa roba e si spaventano.

Farlo a pezzi abbassa l’ansia e si sentono più a loro agio in un percorso in cui è tutto preparato.

Se fai corsi solo in formato VIDEO hai questo enorme problema

=== NOTA di CreaIlTuoCorso ===

Il video è un problema dal punto di vista della ricerca e della facilità di fruizione perché 20 ore di corso (anche se guardate a 1.5x come consiglio) sono davvero tante e possono bloccare la gente, specie chi ha già un buon livello di conoscenza e vuole trovare quelle informazioni davvero fighe, diverse e potenti.

Nessuno, specie a livello medio-alto, ha tempo e voglia di mettersi a fare questa ricerca.

Per questo è fondamentale almeno indicizzare i contenuti (come succede con i capitoli di YouTube o dei Podcast) perché fa risparmiare ore di lavoro all’utente e creare sempre una versione scritta o workbook del videocorso è fondamentale per dare un servizio leggendario.

Per Domenico questo di Davide è un consiglio che può fare la differenza tra un corso di successo oppure no; anche lui ha sempre fatto così, dando i video di cucina + il ricettario.

Ci saranno infatti sempre delle persone che comprano solo per il ricettario e guardano solo quello, trascurando la parte video.

Devo dare credito (anche se stavo metabolizzandolo da un bel po’) a Robin Good che in una puntata del suo podcast invitava proprio a fare questo tipo di lavoro di editing dei contenuti, oltre che poter sfruttare i contenuti in più formati, ognuno per il target e il canale social migliore.

robin good futuro del podcasting content curationrobin good futuro del podcasting content curation

Come creare una campagna Facebook Ads per vendere un video corso: il punto di partenza e la scelta dell’audience

Domenico parte sempre dall’attirare l’attenzione del pubblico, secondo lo schema AIDA (attenzione, interesse, desiderio, azione) perché su Facebook il tempo per catturare e fermare lo scroll è minimo: servono immagine + copy.

Con lui funziona meglio il copy (il testo persuasivo sopra al video o immagine) breve.

nuovo video corso domenico drovetti naturopatanuovo video corso domenico drovetti naturopata

Meglio scegliere un pubblico ampio, magari testando gruppi e vedendo quello che converte di più (MISER Method), oppure andare fin da subito a selezionare quello ideale con più interessi possibili?

Domenico usa il secondo approccio col lookalike al 1%, ma è consapevole che il problema la gente lo ha soprattutto all’inizio quando il pixel di Facebook non è allenato e lì bisogna partire da una buona analisi delle parole chiave e poi cercare delle corrispondenze su Facebook.

Quali sono gli ingredienti di un corso leggendario ed efficace per Domenico

La cosa che lo fa arrabbiare di più è quando non mantiene la promessa fatta e non trova la risoluzione dei problemi per cui lo ha acquistato.

OCCHIO A QUESTOBuchi di prezzo e Soldi lasciati sul tavolo: ecco cosa ha in serbo Domenico Drovetti

Dopo 7 anni vuole creare un nuovo videocorso di cucina con la moglie Irina Rusev, rinnovato esteticamente (lo ha tolto perché non più allineato al messaggio e brand attuale ma il funnel continuava a venderlo e il pubblico ad apprezzarlo).

Si è accorto che seguendo quasi-esclusivamente le persone con le consulenze personalizzate si è creato un “buco di prezzo” nel mercato che andava chiuso grazie a un nuovo video corso.

video promozionali metodo alka detoxvideo promozionali metodo alka detox

Per Domenico l’80% di chi lo segue non è disposto a pagare subito una consulenza hi-ticket ma sarebbe disposta a comprare un corso online; di fatto sono “soldi lasciati sul tavolo” e che vanno ripresi il prima possibile, anche per non scontentare il pubblico che non è pronto a fare il grande passo.

Come gestisce CreaIlTuoCorso le parti tecniche di marketing

Al momento usiamo ThriveThemes per blog e pagine principali: è veloce, economico, intuitivo, facilmente personalizzabile, usare blocchi e riciclarli, creare template…

Per il funnel useremo ClickFunnels o Piramid.io perché è tutto ottimizzato, aiuta a tracciare in modo preciso i numeri e le conversioni (fondamentale quando paghi la pubblicità) e mantenere statistiche fondamentali per prendere decisioni di business.

Come diceva Domenico avere delle SLO (self liquidating offers) sul front-end è importante perché garantisce margini importanti nel back-end; se però ho una sola offerta non posso permettermi di perdere soldi e posso farlo solo se sono in grado di tracciare tutto il processo e gli step intermedi.

Purtroppo questo è un aspetto sottovalutato e poco sfruttato quando si parla di creare e vendere videocorsi online, invece i numeri sono sempre alla base di un business sano e profittevole.

se non hai i numeri non è un businessse non hai i numeri non è un business

È la matematica a reggere la baracca e la statistica dà quelle metriche di base (baseline) su cui testare nuove strategie di acquisizione clienti.

Avere dei numeri sottomano (per quanto per alcuni possa sembrare palloso) dà una sicurezza e una certa prevedibilità del mercato, in funzione della quale uno può fare investimenti, delegare una parte del lavoro… è una sorta di obbligazione che paga cedole puntuali.

Per Domenico, da imprenditore, è fondamentale costruirsi delle certezze partendo da cose che hanno funzionato e dà lì costruire altre cose e nuovi progetti, ma senza i numeri non puoi farlo perché non puoi saperlo.

In funzione dei numeri puoi fare A/B test, esperimenti, split-test e sfruttare i risultati sia per migliorare il prodotto sia per creare contenuti unici da mettere su blog e suoi social, creando una autorevolezza giustificata da prove vere e che in pochi possono portare.

Se non ci sono numeri alla base NON è un business.

Un saluto finale e augurio di Domenico Drovetti

Crederci e fare le cose con la testa, mettendoci la motivazione ma anche un lavoro serio per poter davvero raggiungere i vostri sogni.

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Dove raggiungere Domenico Drovetti e Irina Rusev

Per approfondire il tema della nutrizione alcalina detossificante e il programma del Metodo Alka Detox il punto di partenza è il sito/blog metodoalkadetox.com.

Puoi anche unirti alle oltre 18.000 persone che seguono i consigli di naturopatia, alimentazione, dieta e le ricette detox di Domenico e Irina nel loro gruppo Facebook.

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Daniele Bova: corsi di EFT e tapping alchemico

Intervista Daniele Bova EFT tapping alchemico

Daniele Bova è un coach, operatore olistico e docente di EFT e tapping energetico, esperto di fisica quantistica, Legge di Attrazione e delle più potenti tecniche olistiche in campo vibrazionale e psicoenergetico nonché ideatore del metodo PAI (processo alchemico integrato).

Nell’intervista di oggi ho parlato con lui soprattutto di come trasformare un servizio di coaching o consulenza individuale e molto FISICA in un video corso, di perché ha senso farlo (anche gratis) e di come questo possa rappresentare un enorme valore aggiunto per il tuo pubblico.

In 38 minuti ricchi di spunti di riflessione e qualche goliardata abbiamo parlato con Daniele di

Chi è Daniele Bova

Nasce come operatore Shiatsu, operatore olistico, esperto di EFT tapping e autore del libro Processo Alchemico Integrato (PAI).

Dove trovare Daniele (online e dal vivo)

Sui sui siti danielebova.it e spaziolistico.it oltre che nel gruppo Facebook “il viaggio della farfalla”.

Ascolta “#STORIE 14 – Daniele Bova (EFT e tapping alchemico)” su Spreaker.

La storia e il suo percorso professionale

Ha iniziato come operatore Shiatsu che lo ha messo in contatto con il mondo delle energie, poi si è avvicinato a quello delle tecniche psicoenergetiche e infine si è evoluto verso EFT fino a creare il PAI = processo alchemico integrato.

evoluzione di eft tapping e armonizzazione dei chakraevoluzione di eft tapping e armonizzazione dei chakra

EFT: Cos’è, come funziona e… funziona davvero?

L’acronimo EFT sta per Emotional Freedom Techniques (ovvero Tecnica di Libertà Emotiva) ed è stata sviluppata nel 1995 dall’ingegnere californiano Gary Craig. Inteso come tapping (cioè picchiettamento) sui punti di agopuntura va a stimolare l’energia di quei punti e del meridiano corrispondente, sui canali energetici del corpo (un po’ come succede con il massaggio Shiatsu o gli aghi usati in agopuntura).

Per Daniele nel tempo l’EFT è diventato un contenitore, uno stile in cui uno riversa altre esperienze di molti altri campi e discipline olistiche.

Come è passato dalla consulenza 1-1 ai corsi dal vivo e poi ai video corsi

Che blocchi psicologici/paure ha dovuto superare?

Daniele è un coach nato: pratica EFT tutti i giorni, anche sui suoi bambini e scompaiono dolori in pochi minuti, quindi il lavoro inizia nel riscontare i benefici nel singolo cliente. Poi però vuole estendere questi benefici agli altri (anche perché EFT nasce come tecnica di auto-aiuto e diventare maestri di se stessi) insegnando questa tecnica così efficace, potente, semplice e rapida.

citazione daniele bova su eft tapping agopunturacitazione daniele bova su eft tapping agopuntura

È stato dimostrato che il tamburellamento delle dita ha grandissima efficacia e agisce sul sistema energetico come fa un trattamento di Agopuntura.

Daniele integra in EFT tanti altri studi: dalla fisica quantistica alla legge di attrazione, lavori di armonizzazione sui chakra, pranic healing ekinesiologia per rendere il metodo sempre più efficace.

fare un test kinesiologico per interrogare l'inconsciofare un test kinesiologico per interrogare l'inconscio

È passato alla piattaforma online realizzando un videocorso per aumentare il pubblico, in quanto i corsi dal vivo sono stupendi perché c’è uno scambio energetico importante ma i numeri di un video corso sono insuperabili.

Mito da sfatare: i video corsi cannibalizzano le vendite dei corsi fisici?

Questa “pippa mentale” ci può stare all’inizio del lavoro, quando non si ha molta fiducia nei propri mezzi e strumenti; in realtà più persone la imparano più si diffonde l’efficacia della tecnica olistica/energetica, più persone ne avranno benefici e, magari, verranno ai corsi dal vivo.

L’aumento della coscienza collettiva porta a un aumento della sensibilità e dei bisogni che si traduce in crescita delle richieste individuali. Alcuni preferiranno la modalità di auto-apprendimento, altri di rivolgersi direttamente a un operatore… quindi per Daniele non c’è nessun conflitto tra le due strade.

Quando si parla di un corso in cui c’è di mezzo la manipolazione viene difficile da pensare che insegnarlo in video sia così efficace… è vero o no?

Molti pensano che un corso dal vivo sia più efficace perché c’è un feedback diretto, immediato, mentre online è impossibile riprodurre questo genere di esperienza: è davvero così?

È simile a quello che potrebbe accade con un corso di public speaking in cui la gente cerca un feedback su voce o gestualità.

evento dal vivo vs video corso confronto pro e controevento dal vivo vs video corso confronto pro e contro

Per Daniele sono comunque due cose differenti e una non esclude l’altra. Il corso online, infatti, ha alcuni grossi vantaggi rispetto a uno in aula:

  • riguardare le lezioni come, dove e tutte le volte che uno vuole e focalizza i concetti teorici chiave
  • nei corsi dal vivo alcune cose le perdi perché l’attenzione non sempre è al 100%
  • è veloce, snello, economico, comodo dal punto di vista logistico e senza vincoli di tempo e spazio

Tutte informazioni che puoi sempre approfondire in un corso dal vivo in cui l’impatto energetico è molto superiore.

citazione daniele bova video corso snello e comodocitazione daniele bova video corso snello e comodo

Che rapporto c’è tra libro, video corso e corso dal vivo?

La critica di cui sopra ai videocorsi è simile a quella fatta per i libri ma in realtà è vero il contrario, cioè che il libro è complementare al corso dal vivo perché, proprio come un video corso, lo puoi leggere quando vuoi, dove vuoi, sottolinearlo, prestarlo a un amico… è complementare NON sostitutivo.

Il nuovo Libro di Daniele Bova: Processo Alchemico Integrato

È stato autoprodotto e pubblicato su Amazon perché, soprattutto in questo ambito, per Daniele è importante che l’autore sia svincolato da indicazioni e direttive editoriali; per fare questo si è avvalso della consulenza e dei servizi di BOOKNESS (di Emanuele Properzi) il punto di riferimento per il self-publishing in Italia, soprattutto per la parte di marketing e di caricamento su Amazon.

Acquista il LIBRO di Daniele Bova su Amazon "Processo Alchemico Integrato"libro daniele bova processo alchemico integrato eft tapping bookness

Il libro è stato ultimato nel periodo di lockdown da COVID e “processo alchemico” deriva dal fatto di trasformare ogni cosa negativa (malattia, disagio psicologico, problemi di vita) in qualcosa di positivo, perché c’è sempre un’opportunità di crescita, di evoluzione e di miglioramento.

Processo perché è un percorso che parte da conoscenze e nozioni ampie e trasversali (fisica quantistica, legge d’attrazione, medicina cinese, epigenetica) per spiegare le tecniche dal punto di vista operativo e procedurale come EFT, tapping, tapping alchemico fino a introdurre un nuovo metodo che ha chiamato PAI.

L’obiettivo di Daniele Bova è quello di diffondere questo metodo e il libro è di sicuro uno strumento molto efficace per arrivare al grande pubblico, tanto che poi l’ha reso disponibile anche sul Giardino dei Libri.

Quale processo ha usato per creare il video corso di EFT e tapping

Ha seguito mentalmente la scaletta dei corsi dal vivo (in cui ogni tanto si va a braccio e ci si lascia trasportare dal flusso energetico/emozionale), l’approccio è lo stesso e parte dalla parte teorica fino poi a passare alle esperienze pratiche: come funziona la tecnica, i benefici, gli ambiti di applicazione, perché funziona così bene e poi aggiunge delle pratiche guidate in cui con la voce accompagna lo studente.

il viaggio della farfalla esercizioil viaggio della farfalla esercizio

QUESTO è un modo 100% geniale per sfruttare un video corso

Daniele regala il corso a chi segue un percorso individuale o di gruppo (dal vivo) con lui ed ha avuto feedback importanti perché il videocorso è uno strumento snello, veloce, semplice e sempre a disposizione ma soprattutto nella capacità di apprendimento molto maggiore (dopo un’esperienza dal vivo).

Il video corso può diventare quindi un ottimo contenuto bonus perché serve per far sedimentare le informazioni, la gente può riguardarle o riascoltarle… anche se non fosse venduto sarebbe utilissimo a chi segue una consulenza, un percorso, un gruppo live perché il video corso va a tappare tutte le lacune che può avere un corso dal vivo (la gente di distrae, ha bisogno di pause, non capisce un pezzo, sta flirtando con qualcuno o è troppo presa emotivamente).

daniele bova video corso fondamentaledaniele bova video corso fondamentale

Un VIDEO Corso permette di aumentare di molto il valore di un Corso dal VIVO perché la complementarietà è fondamentale.

Questo permette di aumentare di molto il valore di un corso dal vivo perché la complementarietà è fondamentale.

Come ha sfruttato il lockdown per farsi conoscere

Anche l’insegnante di canto di Davide ha iniziato a fare lezioni via skype, mentre prima era assolutamente scettica sulla potenziale efficacia di questa modalità remota di fare lezione.

Daniele era già stato stimolato al passare al virtuale mentre stava realizzando il videocorso per Corsi.it e durante il lockdown ha iniziato ad offrire consulenze online gratuite e ora il suo lavoro sta proseguendo in questa direzione e tecniche come EFT tapping ed energetiche funzionano molto bene anche da remoto… ed era una cosa che anche Daniele Bova non conosceva né praticava prima.

Come fa lead generation e porta contatti nuovi Daniele?

La fase iniziale è sempre stata via Facebook attraverso il gruppo che si chiama il viaggio della farfalla che ruota intorno all’organizzazione di seminari residenziali olistici in cui Daniele insegna EFT tapping e una collega costellazioni familiari.

diretta facebook daniele bova durante lockdown coviddiretta facebook daniele bova durante lockdown covid

Durante il lockdown facevano una diretta Facebook al giorno nel gruppo mentre nelle sedute individuali il passaparola di clienti soddisfatti è il meccanismo che funziona ancora di più fino ancora oggi.

Invece per il libro userà delle sponsorizzate anche per poter raggiungere tutto il territorio italiano ma sulla città di Roma il passaparola è vitale, anche perché quando uno risolve in due sedute fobie o attacchi di panico è normale che mandi un familiare o un conoscente (ed è anche quello che dà più gioia).

Insomma…

Come sceglie Daniele i video corsi online prima di comprarli (per non prendere fregature)

Ha 3 modi super efficaci per non sbagliare prodotto:

  1. Usa un test kinesiologico su se stesso per vedere come reagisce il corpo e il suo inconscio al potenziale acquisto
  2. Legge attentamente le recensioni degli studenti
  3. Guarda le anteprime cercando di capire sia le capacità dell’autore sia se scatta un’empatia profonda, capire la voce, l’espressione

In effetti usare come lead magnet la frase “come scegliere un corso a colpo sicuro grazie al test kinesiologico” sarebbe molto fico, no?

il viaggio della farfalla evento seminario olisticoil viaggio della farfalla evento seminario olistico

Progetti di Daniele Bova per il futuro

Sviluppare al massimo la diffusione del libro per poter fare corsi non solo in zona Roma ma in tutta Italia, non solo di EFT tapping ma soprattutto della nuova tecnica PAI (processo alchemico integrato) che ha sviluppato, aiutando l’Italia attraverso una coscienza collettiva e fare acquisire alla persone una consapevolezza nuova rispetto a problemi, disagi e malattie… questo è il SOGNO di Daniele.

Anche nel libro cerca di trasmettere tutto ciò che ha imparato e l’obiettivo è arrivare alla sintesi per far risparmiare alle persone tutti questi anni di studi.

daniele bova obiettivo la sintesidaniele bova obiettivo la sintesi

Un consiglio finale per chi vuole creare un corso ed è incerto

Crederci.

Mentre io ti consiglio questo articolo se vuoi capire quanto mercato può avere realmente la tua idea.

Creare un video corso online per fare soldi o no?

Molti (specie all’inizio quando non sono molto pratici tecnicamente di come creare un corso online) restano “fregati” e accecati dall’idea di fare soldi attraverso la vendita del videocorso… anche perché in certe nicchie non è possibile fare soldi con questo strumento.

Daniele consiglia, in questi casi, di fare così.

Segui il cuore e non il portafogli, perché se segui il cuore alla fine i soldi arrivano MA fare soldi non deve essere il fine prioritario per un video corso.

Daniele Bova

Esperto EFT e PAi

Nel dubbio puoi sempre chiedere una consulenza per un test kinesiologico a Daniele per capire se è buona cosa fare il videocorso o no… 😀

I migliori videocorsi di Daniele Bova

daniele bova eft shiatsu pai corsi ed eventidaniele bova eft shiatsu pai corsi ed eventi

>> Vacanza Olistica “il viaggio della farfalla”

È un viaggio alla scoperta di se stessi e del prossimo, è un “lungo” weekend di benessere, aperto a tutti, il cui obiettivo è portare pace ed armonia attraverso ore di meditazione, esercizi di respirazione e sessioni di confronto generazionale e ipnosi regressiva.

Il video corso di tapping alchemico: https://www.spaziolistico.it/corso/

Il libro Processo Alchemico Integrato su Amazon: https://amzn.to/2Z1uJSu

Resta in contatto con Daniele Bova su Spaziolistico

Prima di passare alla prossima puntata…

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