Kajabi per corsi online • Prezzi e caratteristiche

recensione new kajabi in italiano - il prezzo vale la spesa?

Ascolta “#15: Miti sfatati e verità scomode #2 – Kajabi” su Spreaker.Ma, soprattutto, vedrai chi è il TARGET più indicato per acquistare questa piattaforma e trarne, da subito, i maggiori benefici.quanto costa kajabi al mese (o è gratis)?quanto costa kajabi al mese (o è gratis)?quanto costa kajabi al mese (o è gratis)?quanto costa kajabi al mese (o è gratis)????Prova gratis Kajabi per 15 giornihttps://vai.creailtuocorso.it/kajabi??? Per restare sempre aggiornato…https://t.me/creailtuocorso

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– lo schema essenziale per creare corsi in poche ore

– la newsletter con informazioni speciali, news e offerte riservate

e in più…

– il calendario?? di podcast, dirette Facebook e interviste con le storie e i trucchi degli esperti che hanno già creato numerosi corsi online

– le migliori risorse audio, video e software per produrre facilmente i tuoi contenuti (senza svenarti o riempirti di robaccia inutile)

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Come comprare e Pubblicare un corso su Udemy • Consigli TOP

come scegliere i migliori corsi di excel inglese su udemy e pubblicare il tuo video corso

Ascolta “#17: Miti sfatati e verità scomode #4 – Udemy” su Spreaker.

Protagonista di oggi è la piattaforma di UDEMY, il portale #1 per i corsi online, soprattutto in Italia. Oggi scoprirai se è davvero la soluzione gratuita che fa per te ??? oppure è meglio investire qualche soldino in più e utilizzare strumenti più completi e flessibili.Nella super-puntata di oggi scoprirai:

1) Quali sono le 3 parti che devi sempre considerare quando vuoi vendere un corso su internet

2) Come si comporta Udemy in ciascuno di questi settori

3) Cosa ne penso del rapporto qualità/prezzo di Udemy e dei suoi migliori corsi gratis (o super scontati)

4) Come leggere le recensioni di Udemy per capire cosa ne pensano gli studenti iscritti

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Ma, soprattutto, vedrai chi è il TARGET più indicato per usare questa piattaforma e quanto incidono le COMMISSIONI che Udemy trattiene su ogni vendita dei tuoi corsi online.

Insomma… che tu voglia comprare un corso di Excel, di Inglese o di Fotografia, oppure pubblicare il tuo primo video corso online, in questa guida ti racconto i migliori suggerimenti per sfruttare al meglio questa piattaforma (soprattutto come autore).

Come scegliere i migliori corsi su Udemy (con recensioni ottime)

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Come selezionare su Udemy i corsi gratis (video)

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Vendere corsi online: Sito, Piattaforma o Marketplace? (Guida definitiva 2022)

come vendere un corso online sito o piattaforme

È davvero necessario creare un sito web ad-hoc per vendere il tuo corso online, oppure puoi iniziare con strumenti più semplici ed economici (tipo una piattaforma integrata)… e poi “degenerare” col tempo?

Vendere un corso online – oggi scoprirai:

  1. Quali sono le 3 parti che devi sempre considerare quando vuoi vendere un videocorso su internet
  2. Quali componenti e/o software devi usare in funzione del livello a cui ti trovi attualmente
  3. Cosa ne penso davvero delle piattaforme integrate tipo ClickFunnels, New Kajabi & Co. (e non parliamo solo di prezzo e costi)

Ascolta “#13: Ho bisogno di un sito internet per vendere il mio corso online” su Spreaker.

Come vendere un corso online nel 2022

Il tema della giornata è questo: ho bisogno di un sito internet per vendere il mio corso online oppure no?  Oppure ho bisogno di qualcosa d’altro?

La risposta è una risposta molto molto complessa perché cambia di situazione in situazione da persona a persona e, come sempre dico, dal livello cui ti trovi in questo momento.

Quindi, prima ancora di spiegarti in funzione dei livelli, ti invito a fare questa riflessione. Devi pensare che quando vuoi vendere un corso su internet, al di là della parte di produzione dei contenuti (che in qualche modo diamo scontato in questo momento), devi avere tre parti ben distinte che sono fondamentali per la ottima riuscita del tuo corso: Pianificazione, Produzione e Promozione.

cosa ti serve per creare e vendere un corso online

Qui parlo di riuscita dal punto di vista economico finanziario, di vendite; quindi non tocchiamo in questa puntata l’aspetto collegato ai contenuti. Quello ti invito, caso mai, andare a vederlo o ascoltarlo nelle puntate i precedenti.

CAPITOLO 1

3 cose da conoscere per vendere un corso online di formazione

Queste 3 parti quali sono? C’è una parte pre-vendita, che è quella collegata al marketing e alla vendita vera e propria (cioè è tutto quella insieme di comunicazioni che tu fai che puoi fare attraverso vari canali che poi successivamente in funzione dei livelli vedremo) dove tu spieghi chi sei, perché vuoi creare un corso, quali sono i benefici del corso e alla fine dai una call to action, quindi inviti le persone a dire “fate questo, andate a questo link, andate a questa pagina, comprate il corso che trovate in questa posizione…”.

Quindi questa è la prima parte che potremmo dire di vendita o di marketing e la puoi fare tendenzialmente con tantissimi strumenti tra cui i social, ovviamente il blog e qualcosa di più complesso che ultimamente possiamo mettere sotto il grande nome di funnel.

Successivamente quando la gente ha risposto alla tua chiamata all’azione (call to action, o CTA pr gli amici) apre cliccando su un link o mettendo somma direttamente all’interno del browser il link al quale tu e li mandi che cosa fa? Arriva su una pagina dove si deve perfezionare l’acquisto, quindi inserisce i dati della carta di credito, di Paypal, di Stripe… può pagare con Satispay può pagare con tutti i modi che vuole, ma di fatto deve cacciarti il grano, deve iscriversi al tuo corso.

Ci sono tanti modi per farlo: per esempio poi mandarli una pagina classica di paypal (quindi un link molto molto semplice) ma puoi usare anche dei plugin, delle estensioni particolari per wordpress (quindi agganciarlo ad un tuo sito creato un dominio particolare creato da te) ma ci sono anche dei software o dei tool online che a costo nullo o molto molto basso ti permettono di creare con una buona grafica e pochissimo tempo una specie di mini carrello e una mini rappresentazione del tuo corso; quindi non più soltanto un pulsante con scritto “paga” ma qualcosa di pulsante più una struttura e una migliore gestione delle carte di credito e delle modalità di pagamento

Per finire al livello numero 3 abbiamo la parte vera e propria della erogazione del corso. Quindi gli hai raccontato qualcosa per venderlo, glielo hai venduto e adesso devi dargli il materiale.

Se ti stai chiedendo…

Serve la Partita IVA per vendere un corso online o delle lezioni?

La risposta veloce è NO. In molti casi, almeno fino a che non diventa una fonte di reddito da qualche migliaia di euro all’anno, puoi tranquillamente vendere videocorsi, singole lezioni, workshop, eventi, webinar, challenge… senza partita iva. Basta avere un codice fiscale (che deve sempre essere presente in fondo al tuo sito) e tenere traccia di tutti gli incassi perché andranno dichiarati al fisco.

CAPITOLO 2

Meglio le piattaforme o i sistemi integrati per vendere un videocorso su internet?

Di nuovo, in funzione del livello a cui ti trovi, ci sono infinite possibilità: da quello di cui abbiamo parlato proprio per chi comincia da zero (un pdf con dei link il collegamento diretto come ho visto fare in alcuni siti a una cartella condivisa di dropbox o di google drive… veramente il limite non esiste in questo campo) così come le soluzioni più strutturate, per esempio puoi utilizzare piattaforme come Udemy, Teachable o Thinkific, oppure andare su dei sistemi per certi versi non pensati in maniera specifica per la erogazione di corsi on line come possono essere ClickFunnels, Karta, Kajabi, FunnelSemplice e altre piattaforme del genere.

Però di questo parleremo poi successivamente anche quindi tra i pezzi la vendita l’anzi la prevendita il momento del carrello e il post vendita con l’erogazione dei servizi.

Fatto questo preambolo, vediamo cosa suggerisco in maniera molto semplice, anche se poi questa cosa può essere suscettibile di variazioni in funzione anche delle tue particolarità, delle tue competenze, di quanto hai a disposizione non tanto come budget o possibilità di investimento, quanto proprio dal punto di vista tecnico, della tua struttura.

Prendi queste indicazioni come indicazioni di massima che però possono essere ovviamente personalizzate in funzione della tua situazione specifica, quindi non sono “i 3 comandamenti di Davide Rampoldi” per intenderci 😉

Nel primo caso nel livello base e in quello della persona che non ha mai creato un corso su internet consiglio di partire dalla piattaforma social, quindi dai social, per vendere o pre-vendere: il che vuol dire andare su Instagram, Facebook Linkedin.

Se hai un blog volendo potresti utilizzare anche il blog, se hai un podcast puoi utilizzare il podcast, cominciare a parlare di te del tuo corso, dei benefici di quelli che sono i risultati che le persone potrebbero ottenere e da lì passarli direttamente ad una pagina su Paypal.

Comunque considera il link accorciato come una delle cose che ti suggerisco di fare, una roba che ti prende pochi secondi una volta che la che la sai fare.

CAPITOLO 3

Dove caricare i video dei corsi?

I migliori siti consigliati nel 2022

Al terzo punto consiglio di creare i propri video e metterli in hosting su Vimeo o su YouTube e poi buttare tutto all’interno di una cartella condivisa di google drive, oppure puoi creare un documento PDF con tutti i link (come insegnavo a fare nella “sfida in 5 giorni”… è una cosa molto molto semplice e all’interno di questo documento troverai divise modulo per modulo sezione per sezione non solo le parti testuale ma soprattutto le parti con i link ai video agli audio. Te lo suggerisco se non hai mai creato un corso da zero).

È la cosa più bella del mondo? Sicuramente no. Probabilmente non dà un’aura di super professionalità ma alla professionalità e alla sicurezza di riuscire a gestire un corso per bene ci arrivi sempre per step quindi ti suggerisco, a meno che tu non abbia problemi a gestire e a creare e a mantenere le piattaforme che ti dicono successivamente ti concentri esclusivamente sulla creazione dei contenuti all’inizio, cercando di tenere le cose più semplici possibili.

livello numero due quindi parliamo di persone che non hanno più grossi problemi creazione di un corso non hanno però nemmeno un business strutturato qui sono stanno cominciando riescono a camminare da soli però non possono fare nemmeno dei grossi investimenti in team in piattaforme e in sistemi complessi da gestire quindi comunque hanno bisogno di una certa semplicità in questo caso suggerisco di utilizzare le piattaforme che sono a disposizione su internet per esempio Udemy, Teachable o Thinkifc .

Ciascuna di queste piattaforme dà al proprio interno la possibilità di creare una pagina di vendita, quindi una presentazione del tuo corso. Al termine di questa pagina di vendita c’è la possibilità di inserire un bottone, quindi un pulsante per l’acquisto del tuo corso; anche queste piattaforme vengono agganciati a paypal e ai vari meccanismi di pagamento, processano l’ordine e al termine – in automatico senza che tu debba fare nulla.

Sono molto comode dal punto di vista gestionale, erogano anche il servizio quindi all’interno della piattaforma tu hai la possibilità di dividere in vari moduli e creare le tue lezioni modificarle e se vuoi embeddare quindi includere i link dei video che arrivano su Youtube su Vimeo dove vuoi andare di inserire oppure addirittura volte e caricarli direttamente all’interno della piattaforma.

Questo è molto molto semplice non è probabilmente la difficoltà più grossa a mio avviso ce l’hai nella parte iniziale in questa pagina di vendita che non è a volte super ottimizzata non ti permette la flessibilità dei sistemi più avanzati e quindi potresti perdere in qualche percentuale in termini di conversione.

Detto questo, però, tutta la parte operativa e amministrativa è veramente molto molto facilitata e quindi ti permette di concentrarti sulla delivery sulla consegna del prodotto sull’erogazione del servizio e sulla creazione eventualmente di più corsi in maniera molto rapida successivamente perché non devi perderci veramente delle ore di tempo nella creazione e la gestione di una piattaforma che non deve essere nemmeno tua in questo caso perché è tutto online.

livello numero 3, quindi l’ultimo livello, che di nuovo potrebbe essere forse ancora diviso tra chi sta già andando molto bene chi vuol fare delle cose super personalizzate (ma parliamo di persone che hanno già un business rodato consolidato che hanno un certo budget a disposizione, magari cominciano avere un team) consiglio di gestire la parte di prevendite di marketing attraverso dei software che possiamo considerare collegati ai funnel quindi ai funnel building.

Dove vendere un corso online a pagamento

CAPITOLO 4

Su quali PIATTAFORME e Marketplace posso vendere un corso online?

Potrebbero essere ClickFunnels, FunnelSemplice, Kajabi, Karta tutte queste piattaforme che in generale danno la possibilità di creare più pagine e portano il potenziale contatto il potenziale acquirente attraverso degli step che lo pre-qualificano, gli danno delle informazioni e alla fine arrivi sempre ad una pagina di vendita o, quanto meno, ad un bottone dove devi comprare qualcosa.

All’interno di ogni piattaforma trovi anche un carrello molto ben ben fatto e la possibilità di integrarsi con le piattaforme di e mail, quindi sono molto comode da questo punto di vista, sono altamente personalizzabili, ti permettono di avere delle conversioni (cioè degli acquisti in percentuale rispetto al numero di persone che visitano queste pagine) piuttosto elevate.

D’altra parte tutte queste piattaforme hanno a valle anche un sistema di membership, cioè un sistema che gestisce l’erogazione di questi contenuti un po’ come Teachable o Thinkific.

Quali sono le migliori piattaforme per vendere corsi online nel 2022?

Ora però facciamo una precisazione. Molte di queste piattaforme non nascono in maniera specifica per erogare questi tipi di servizi di contenuti. Mentre Teachable o Thinkific o altre piccole piattaforme di LMS (sia native che per WordPress) sono nate in maniera verticale specifica per fare e dare questo tipo di servizio, le altre sono dei grossi contenitori che hanno dentro un po’ di tutto.

Purtroppo nel po’ di tutto possono perdere a volte alcune funzionalità. In questo caso, quando tu cominci avere dei numeri molto molto elevati, molto importanti hai tutto l’interesse spostato nel cercare di vendere il più possibile (quindi massimizzare la vendita dei tuoi prodotti dei tuoi servizi) e anche se la piattaforma a valle non è super personalizzata, va bene lo stesso perché il tuo focus è quello di ottenere più lead, più clienti.

Con ciò si riesce a dare lo stesso un ottimo servizio; semplicemente, se vogliamo guardare dal punto di vista dei puristi, forse dall’ottica dell’apprendimento, nell’ottica delle organizzazione dei contenuti, della semplicità di gestione dei contenuti… forse non sono il massimo e, giustamente, non lo sono perché non nascono con questo intento ma con quello di aiutare facilitare i marketer e i creatori di corsi a vendere il più possibile in maniera rapida frequente ripetuta e creandosi uno zoccolo duro di utenti che poi nel tempo possano acquistare altri prodotti e altri servizi.

CAPITOLO 5

Hai davvero bisogno di un sito internet per vendere il tuo corso?

La risposta secca è NO. Però hai bisogno che ci sia un sito internet – intendo dire che devi appoggiarti a delle altre piattaforme, hai bisogno di google drive, hai bisogno di un documento che deve stare da qualche parte…

Ricordi le 3 parti fondamentali? La parte di pre-vendita, la parte di carrello con la vendita e la parte post-vendita con l’erogazione dei contenuti.

A livello 1 ti basta lavorare di social un carrello su paypal e mettere tutto all’interno di una cartella di di google drive se andiamo

A livello 2 un pochino più avanzato suggerisco di prendere le piattaforme tipo TeachableThinkific, Udemy, Corsi.it che hanno all’interno tutto, quindi sia la pagina di vendita che il carrello, che la ottima piattaforma di gestione ed erogazione dei moduli del corso

A livello infine più avanzato suggerisco all’ingresso quantomeno un sistema di gestione di funnel perché migliora moltissimo le conversioni anno all’ingresso all’interno anche il carrello e la parte di erogazione dei contenuti spesso e presenti anche all’interno di queste piattaforme oppure possono essere integrate in maniera un po più complessa e laboriosa con le altre piattaforme specifiche.

Come vendere un corso online: i migliori plug-in LMS per WordPress (gratuiti e non)

Piccola parentesi: se volessi fare delle cose veramente super personalizzate, di livello avanzatissimo, dovresti crearti tu la tua piattaforma personalizzata all’interno per esempio di wordpress attraverso dei plugin specifici LMS che ti permettono di fare davvero dei numeri da circo ma, ovviamente, richiedono una capacità di programmazione per integrare tutte queste funzioni (tra quello che devi dare in termini di contenuti, sbloccare i contenuti e dall’altra parte a chi darlo, quindi riuscire a capire chi ha comprato cosa e dargli i moduli corretti).

Ora è il Tuo Turno

Uau, ho messo davvero TANTI contenuti in questa Guida e spero ti sia proprio piaciuta.

Oggi dovresti ormai sapere se ti serve un sito o una piattaforma per pubblicare e vendere i tuoi video corsi online.

Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:

  • Quale consiglio di questa guida metterai in pratica per primo?
  • Che piattaforma sceglierai? Che video hosting?
  • Oppure realizzerai un tuo sito web?

In ogni caso, fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.

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ClickFunnels: Prezzo e caratteristiche (Guida essenziale)

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Ascolta “#14: Miti sfatati e verità scomode #1 – ClickFunnels” su Spreaker.

Oggi parliamo di CLICKFUNNELS di Russell Brunson e scoprirai se fa davvero al caso tuo oppure è meglio aspettare o, addirittura, ci sono soluzioni e piattaforme più indicate sotto certi aspetti (soprattutto in italiano).

Nella super-puntata di oggi scoprirai:

  1. Cos’è ClickFunnels (e non ClickFunnel o Click Funnel… c’è la S alla fine) e a cosa serve
  2. Quali sono le 3 parti che devi sempre considerare quando vuoi vendere un corso su internet
  3. Come si comporta ClickFunnels in ciascuno di questi settori
  4. Quanto costa ClickFunnels e se c’è un periodo di prova gratis
  5. Cosa ne penso del rapporto qualità/prezzo di ClickFunnels
  6. Che alternative ci sono a ClickFunnels in italiano (ma soprattutto in altre lingue), tipo New Kajabi, FunnelSemplice / Pyramid o Teachable / Thinkific.

Ma, soprattutto, vedrai chi è il TARGET più indicato per acquistare questa piattaforma per gestire funnel e membership e trarne, da subito, i maggiori benefici.

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Come guadagnare online nel 2021 con un Videocorso

come guadagnare online metodi idee strategie testate con successo da michele de capitani da oltre 15 anni

È possibile sfruttare i video corsi per guadagnare online e creare un business profittevole?

Ne ho parlato con Michele De Capitani, esperto di marketing e ricerche di mercato, che usa da oltre 10 anni i videocorsi per promuovere la sua attività via internet.

Autore storico di Corsi.it con un corso bestseller su Google Adwords e uno in uscita su “come fare una indagine di mercato con strumenti online”. È fondatore di Webleaders un’agenzia che permette di ottenere la leadership nel web attraverso un metodo scientifico che aiuti ad ottenere visibilità e contatti.

È sul mercato da oltre 20 anni e produce corsi dal 2008 (dopo un ebook iniziale)

Come è passato da tecnico/esperto a creatore di un videocorso

La difficoltà principale è stata quella di ascoltare la sua voce e l’ha risolta forzandosi a registrare per 3/4 ore al giorno ed abituare l’orecchio.In più ha iniziato a registrarsi mentre faceva il lavoro per i suoi clienti; riguardandosi ha capito che stava usando un metodo e l’ha messo nero su bianco.

Da chi ha imparato Michele a creare un corso online

Più che altro, da fruitore seriale, ha guardato e replicato gli altri, aggiungendo le sue caratteristiche e contenuti tecnici.

Ascolta “#STORIE 13 – Michele De Capitani (Come guadagnare online con un videocorso)” su Spreaker.

Cosa devo fare una volta che ho l’idea di creare un videocorso per capire se ci può essere mercato

Anche (e soprattutto) se è una passione è sempre utile creare il corso per Michele, magari non ritoccando ogni dettagli o aspetto tecnico, ma farlo crea un asset e aiuta il creatore a diventare bravo nella tecnica di creazione dei videocorsi. Ha senso fare un’indagine di mercato prima di promuoverlo e di spenderci dei soldi, per esempio controllando su Google se ci sono già ricerche legate a quell’argomento (es. “come vendere su Amazon”). Il numero di ricerche minimo varia per ogni settore, ma chi sta cercando, anche se pochi, sono contatti molto interessati.

Fino a quando, se ci sono troppi concorrenti, è un buon segno (e cosa fare in caso contrario)?

Approfondiamo il concetto di Oceano Blu nel caso dei videocorsi, in cui il rischio di andare a creare un corso in un settore praticamente vergine (basandoci solo sulle nostre passioni) è molto alto. Per Michele deve già esserci un mercato, con qualche ricerca online e poi dobbiamo essere noi a creare ulteriore domanda, per esempio andando in un settore/nicchia specifico andando a promuovere un prodotto/servizio specifico, quando prima c’era solo roba “generica”. In generale meglio non fare il pioniere in un mercato totalmente vergine.

Una buona ragione per creare un videocorso (anche se non c’è subito un mercato profittevole)

È che si impara la tecnica per realizzare video corsi ben fatti e questo ci permetterà in futuro di essere più bravi e veloci nel creare e aggiornare altri prodotti (o di creare un servizio basato su queste competenze).

Alcune idee controcorrente sui business che includono videocorsi e infoprodotti

Premessa importante: creare un corso solo con lo scopo di fare soldi diventa un freno per molte persone, invece puntare sul creare un prodotto di valore, che aiuta davvero le persone, migliora le loro vite e che come conseguenza viene premiato dal mercato con passaparola è tutto un altro approccio e molto più efficace e ti dà la motivazione per metterti al lavoro ogni giorno sul tuo progetto.

Inoltre chi fa il corso dovrebbe essere non solo un formatore ma un vero esperto, che fa ogni giorno quello che insegna, in modo da essere sempre sul pezzo, aggiornato e concreto (altrimenti finisco per perdere l’aspetto operativo e pratico).

Il vero business per gli esperti/imprenditori non deve essere il corso in sè ma le richieste di consulenze che arrivano da chi ha provato il corso e preferisce farsi aiutare nell’ottenere gli obiettivi e risultati sperati.

Michele De Capitani

Esperto Marketing

Quando ha senso usare un corso per promuovere il proprio business?

A volte, specie con temi complessi, un corso è propedeutico e dà informazioni importanti per scegliere un prodotto, servizio o fornitore, impostando criteri e standard che difficilmente sono reperibili in poco tempo su internet o con canali tradizionali, evitando lunghe ricerche e costosi test/acquisti di prova.

3 suggerimenti rapidi per chi inizia da zero e vuole realizzare un corso

  1. Il primo problema è quello audio (anche se si tratta di video corsi) quindi serve dotarsi di un microfono professionale.
  2. Successivamente serve un schema mentale in funzione di quello che vogliamo insegnare e che lo studente deve imparare a fare.
  3. Partendo dalla scaletta, iniziare subito a lavorare, senza fare 1000 prove (ripeto solo se è insufficiente, migliorerò col tempo e con la pratica).

Come ha imparato a realizzare i video Michele De Capitani

Si è sempre autocorretto, ma partecipare a piattaforme come Corsi.it ha dato un punto di vista non solo tecnico ma anche commerciale.

Cosa fare per promuovere e vendere il proprio corso online?

Se non vendo il corso è difficile che i proventi arrivino in automatico, qualcosa quindi va fatto a livello di marketing (posto che il focus iniziale deve restare quello di creare un buon prodotto che faccia fare una trasformazione alle persone, altrimenti il marketing mette in leva solo “una schifezza”).

In Webleaders.it hanno creato negli ultimi mesi vari corsi sui settori più gettonati (social network, webinar, whatsapp) e li promuovono attraverso dei piccoli webinar introduttivi da 45/50′ a cui segue un’offerta promozionale (circa il 60/70% di sconto) e che permette di rientrare con i costi della lead generation e della produzione del corso stesso.

È un discorso in cui tutti devono vincere: se non guadagno i soldi per promuovere il corso non posso nemmeno renderle abili e questo è un peccato.

Traffico: come porto gente a webinar e live?

Una volta che hai creato un webinar che converte i partecipanti in clienti, come fai a portare le persone in aula “virtuale”? Michele usa due social network: LinkedIn (attraverso inviti diretti agli imprenditori) e Facebook per i grandi numeri.

Che piattaforme consigli per fare un webinar?

Zoom, streaming diretto su Facebook, GoToMeeting, GoToWebinar, WebinarJam, Google Meet, Streamyard… le opzioni sono moltissime e Michele le ha provate praticamente tutte. La Ferrari è Adobe Connect ma è troppo complessa quindi alla fine la scelta è ricaduta su Zoom, stabile, veloce e super affidabile.

Quali 3 errori non farebbe più dopo 10 anni di esperienza

1) Video troppo lunghi – in un settore che cambia rapidamente costringe a rifare i contenuti e perdere molto tempo, meglio restare tra i 3-7 minuti2) Usare una nomenclatura troppo elevata e paroloni tecnici – ha semplificato e chiarisce subito le definizioni3) Non dava abbastanza massa – spiegava cosa fare ma non come farlo (questo è stato possibile capirlo grazie ai feedback del pubblico)Michele usa i corsi soprattutto per formare i suoi collaboratori e renderli abili a fare il lavoro al posto suo e quindi essere concreto e visuale/esplicativo.Pericoli e opportunità nel realizzare corsi troppo tecnici

Consiglia di creare lo stesso il corso perché è l’unico modo per insegnare certe abilità alle altre persone (e un videocorso è lo strumento ottimale).Se diventa troppo obsoleto, dichiarare la versione e l’anno di esecuzione in modo da non ingannare le persone.

In ogni caso la procedura, la filosofia e la strategia spesso rimangono le stesse; posso evidenziare le ultime modifiche in modo da capire cosa è cambiato nelle ultime versioni. Qui sta la differenza con un corso davvero utile perché pensato con la customer experience al primo posto.

L’importanza di avere tanti Prodotti Finali di Valore

È una definizione che deriva dall’Hubbard Management System e significa un prodotto o servizio che è di valore e può essere scambiato con un mercato in cambio di “sostentamento” (soldi, beni, altri servizi…) In un corso non è la realizzazione del corso ma il risultato/trasformazione/grande promessa che l’utente vuole ottenere e di cui il videocorso è uno strumento.

Con questa idea in mente diventa quindi importante non tanto che il corso venga comprato ma che “venga fatto” in modo che sia completato il trasferimento di competenze (purtroppo alcune statistiche dicono che il 97% dei corsi non vengono mai nemmeno iniziati).

I numeri di CreaIlTuoCorso indicano un 80% di corsi mai iniziati, 10/15% lo aprono (anche dopo mesi o anni), il 5% lo finisce ma solo il 2/3% lo mette davvero in pratica.

È sempre utile creare un corso (anche se non siamo sicuri che sarà un bestseller), magari non ritoccando ogni dettagli o aspetto tecnico, perché farlo crea un asset e aiuta il creatore a diventare bravo nella tecnica di creazione dei videocorsi.

Michele De Capitani

Esperto Marketing

Un problema molto sottovalutato dagli autori dei videocorsi

La responsabilità non è solo dell’utente ma soprattutto del creatore che, tanto più è focalizzato solo sul guadagno, tanto meno cura dedicherà ai dettagli. Se però voglio che i soldi siano la conseguenza, allora dovrò fare per forza un corso figo e ben fatto, non potendo contare su un marketing esagerato e un grosso budget da spendere in pubblicità.

Farlo non è difficile ma serve una strategia e un sistema per farlo perché senza questo la gente non è per niente scontato né che inizi né che finisca il corso.

Chi mette nel “libro nero” dei videocorsi comprati e perché?

Aveva comprato un corso da 97€ senza averlo mai aperto e purtroppo non ha ricevuto nessuna notifica o richiesta da parte dell’autore. Questo è qualcosa da evitare, puntando a chiedere (come fanno in Webleaders) che chi compra un corso, si impegni a farlo.

A che prezzo vendere il proprio video corso (soprattutto se è il primo)?

Posto che, a parità di corso, se hai un brand forte puoi vendere gli stessi contenuti a 10x o perfino 100x…Dipende da dove dobbiamo collocarlo all’interno della scala del valore per i clienti, in molti casi i corsi di Michele vengono acquistati dagli imprenditori (da privato) e poi studiati per capire se l’agenzia fa al caso loro. Lui ha venduto a 97€ in prevendita e poi a 247€.

Nel caso di una “scala del valore” molto corta consiglia un gradino ancora inferiore (tipo 15€) ma poi di salire velocemente perché altrimenti i numeri non tornano e il business non può funzionare.

Basta creare contenuti per far arrivare gli utenti?

No, perché la cosa non è automatica e avere il prodotto migliore del mondo non è garanzia di successo: serve farlo conoscere e promuoverlo. C’è in giro molta cattiva informazione al riguardo che porta poi la gente a dire “i corsi non funzionano” ma non è così: non funziona se non viene applicato nel modo corretto.

Come iscriversi ai webinar di Michele

https://www.facebook.com/webleaderswinningpeople e webleaders.it.

Il futuro dei corsi online da qui a 5 anni (secondo CreaIlTuoCorso)

Buonissimo e la parte su cui serve lavorare di più è quella di interazione col pubblico, sia attraverso piattaforme “tradizionali” che spostando la fruizione sulle app e sfruttando sistemi di gamification. Serve anche creare più livelli (un po’ come con le cinture del judo) che in percorsi più strutturati permettono di fare il match tra contenuto e persona.

In aggiunta c’è il problema nei corsi “lunghi” di capire in mezzo ai tanti contenuti cosa è davvero importante per me e adatto al mio livello, senza essere costretto a sorbirmi ore di video.Infine serve sfruttare la gamification per mantenere il contatto con l’utente e aumentare così le probabilità che, aprendo il corso ogni giorno, faccia le azioni necessarie ad ottenere il risultato sperato.

Con un corso della nuova generazione e pensato per l’esperienza utente, ottenere il passaparola diventa molto più facile perché si fa overdelivery e la qualità finale del prodotto è eccellente.

I migliori videocorsi di Michele De Capitani

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Prima di passare alla prossima puntata…

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