È davvero necessario creare un sito web ad-hoc per vendere il tuo corso online, oppure puoi iniziare con strumenti più semplici ed economici (tipo una piattaforma integrata)… e poi “degenerare” col tempo?
Vendere un corso online – oggi scoprirai:
- Quali sono le 3 parti che devi sempre considerare quando vuoi vendere un videocorso su internet
- Quali componenti e/o software devi usare in funzione del livello a cui ti trovi attualmente
- Cosa ne penso davvero delle piattaforme integrate tipo ClickFunnels, New Kajabi & Co. (e non parliamo solo di prezzo e costi)
Ascolta “#13: Ho bisogno di un sito internet per vendere il mio corso online” su Spreaker.
Come vendere un corso online nel 2022
Il tema della giornata è questo: ho bisogno di un sito internet per vendere il mio corso online oppure no? Oppure ho bisogno di qualcosa d’altro?
La risposta è una risposta molto molto complessa perché cambia di situazione in situazione da persona a persona e, come sempre dico, dal livello cui ti trovi in questo momento.
Quindi, prima ancora di spiegarti in funzione dei livelli, ti invito a fare questa riflessione. Devi pensare che quando vuoi vendere un corso su internet, al di là della parte di produzione dei contenuti (che in qualche modo diamo scontato in questo momento), devi avere tre parti ben distinte che sono fondamentali per la ottima riuscita del tuo corso: Pianificazione, Produzione e Promozione.

Qui parlo di riuscita dal punto di vista economico finanziario, di vendite; quindi non tocchiamo in questa puntata l’aspetto collegato ai contenuti. Quello ti invito, caso mai, andare a vederlo o ascoltarlo nelle puntate i precedenti.
CAPITOLO 1
3 cose da conoscere per vendere un corso online di formazione
Queste 3 parti quali sono? C’è una parte pre-vendita, che è quella collegata al marketing e alla vendita vera e propria (cioè è tutto quella insieme di comunicazioni che tu fai che puoi fare attraverso vari canali che poi successivamente in funzione dei livelli vedremo) dove tu spieghi chi sei, perché vuoi creare un corso, quali sono i benefici del corso e alla fine dai una call to action, quindi inviti le persone a dire “fate questo, andate a questo link, andate a questa pagina, comprate il corso che trovate in questa posizione…”.
Quindi questa è la prima parte che potremmo dire di vendita o di marketing e la puoi fare tendenzialmente con tantissimi strumenti tra cui i social, ovviamente il blog e qualcosa di più complesso che ultimamente possiamo mettere sotto il grande nome di funnel.
Successivamente quando la gente ha risposto alla tua chiamata all’azione (call to action, o CTA pr gli amici) apre cliccando su un link o mettendo somma direttamente all’interno del browser il link al quale tu e li mandi che cosa fa? Arriva su una pagina dove si deve perfezionare l’acquisto, quindi inserisce i dati della carta di credito, di Paypal, di Stripe… può pagare con Satispay può pagare con tutti i modi che vuole, ma di fatto deve cacciarti il grano, deve iscriversi al tuo corso.
Ci sono tanti modi per farlo: per esempio poi mandarli una pagina classica di paypal (quindi un link molto molto semplice) ma puoi usare anche dei plugin, delle estensioni particolari per wordpress (quindi agganciarlo ad un tuo sito creato un dominio particolare creato da te) ma ci sono anche dei software o dei tool online che a costo nullo o molto molto basso ti permettono di creare con una buona grafica e pochissimo tempo una specie di mini carrello e una mini rappresentazione del tuo corso; quindi non più soltanto un pulsante con scritto “paga” ma qualcosa di pulsante più una struttura e una migliore gestione delle carte di credito e delle modalità di pagamento
Per finire al livello numero 3 abbiamo la parte vera e propria della erogazione del corso. Quindi gli hai raccontato qualcosa per venderlo, glielo hai venduto e adesso devi dargli il materiale.
Se ti stai chiedendo…
Serve la Partita IVA per vendere un corso online o delle lezioni?
La risposta veloce è NO. In molti casi, almeno fino a che non diventa una fonte di reddito da qualche migliaia di euro all’anno, puoi tranquillamente vendere videocorsi, singole lezioni, workshop, eventi, webinar, challenge… senza partita iva. Basta avere un codice fiscale (che deve sempre essere presente in fondo al tuo sito) e tenere traccia di tutti gli incassi perché andranno dichiarati al fisco.
CAPITOLO 2
Meglio le piattaforme o i sistemi integrati per vendere un videocorso su internet?
Di nuovo, in funzione del livello a cui ti trovi, ci sono infinite possibilità: da quello di cui abbiamo parlato proprio per chi comincia da zero (un pdf con dei link il collegamento diretto come ho visto fare in alcuni siti a una cartella condivisa di dropbox o di google drive… veramente il limite non esiste in questo campo) così come le soluzioni più strutturate, per esempio puoi utilizzare piattaforme come Udemy, Teachable o Thinkific, oppure andare su dei sistemi per certi versi non pensati in maniera specifica per la erogazione di corsi on line come possono essere ClickFunnels, Karta, Kajabi, FunnelSemplice e altre piattaforme del genere.
Però di questo parleremo poi successivamente anche quindi tra i pezzi la vendita l’anzi la prevendita il momento del carrello e il post vendita con l’erogazione dei servizi.
Fatto questo preambolo, vediamo cosa suggerisco in maniera molto semplice, anche se poi questa cosa può essere suscettibile di variazioni in funzione anche delle tue particolarità, delle tue competenze, di quanto hai a disposizione non tanto come budget o possibilità di investimento, quanto proprio dal punto di vista tecnico, della tua struttura.
Prendi queste indicazioni come indicazioni di massima che però possono essere ovviamente personalizzate in funzione della tua situazione specifica, quindi non sono “i 3 comandamenti di Davide Rampoldi” per intenderci 😉
Nel primo caso nel livello base e in quello della persona che non ha mai creato un corso su internet consiglio di partire dalla piattaforma social, quindi dai social, per vendere o pre-vendere: il che vuol dire andare su Instagram, Facebook Linkedin.
Se hai un blog volendo potresti utilizzare anche il blog, se hai un podcast puoi utilizzare il podcast, cominciare a parlare di te del tuo corso, dei benefici di quelli che sono i risultati che le persone potrebbero ottenere e da lì passarli direttamente ad una pagina su Paypal.
Comunque considera il link accorciato come una delle cose che ti suggerisco di fare, una roba che ti prende pochi secondi una volta che la che la sai fare.
CAPITOLO 3
Dove caricare i video dei corsi?
I migliori siti consigliati nel 2022
Al terzo punto consiglio di creare i propri video e metterli in hosting su Vimeo o su YouTube e poi buttare tutto all’interno di una cartella condivisa di google drive, oppure puoi creare un documento PDF con tutti i link (come insegnavo a fare nella “sfida in 5 giorni”… è una cosa molto molto semplice e all’interno di questo documento troverai divise modulo per modulo sezione per sezione non solo le parti testuale ma soprattutto le parti con i link ai video agli audio. Te lo suggerisco se non hai mai creato un corso da zero).
È la cosa più bella del mondo? Sicuramente no. Probabilmente non dà un’aura di super professionalità ma alla professionalità e alla sicurezza di riuscire a gestire un corso per bene ci arrivi sempre per step quindi ti suggerisco, a meno che tu non abbia problemi a gestire e a creare e a mantenere le piattaforme che ti dicono successivamente ti concentri esclusivamente sulla creazione dei contenuti all’inizio, cercando di tenere le cose più semplici possibili.
A livello numero due quindi parliamo di persone che non hanno più grossi problemi creazione di un corso non hanno però nemmeno un business strutturato qui sono stanno cominciando riescono a camminare da soli però non possono fare nemmeno dei grossi investimenti in team in piattaforme e in sistemi complessi da gestire quindi comunque hanno bisogno di una certa semplicità in questo caso suggerisco di utilizzare le piattaforme che sono a disposizione su internet per esempio Udemy, Teachable o Thinkifc .
Ciascuna di queste piattaforme dà al proprio interno la possibilità di creare una pagina di vendita, quindi una presentazione del tuo corso. Al termine di questa pagina di vendita c’è la possibilità di inserire un bottone, quindi un pulsante per l’acquisto del tuo corso; anche queste piattaforme vengono agganciati a paypal e ai vari meccanismi di pagamento, processano l’ordine e al termine – in automatico senza che tu debba fare nulla.
Sono molto comode dal punto di vista gestionale, erogano anche il servizio quindi all’interno della piattaforma tu hai la possibilità di dividere in vari moduli e creare le tue lezioni modificarle e se vuoi embeddare quindi includere i link dei video che arrivano su Youtube su Vimeo dove vuoi andare di inserire oppure addirittura volte e caricarli direttamente all’interno della piattaforma.
Questo è molto molto semplice non è probabilmente la difficoltà più grossa a mio avviso ce l’hai nella parte iniziale in questa pagina di vendita che non è a volte super ottimizzata non ti permette la flessibilità dei sistemi più avanzati e quindi potresti perdere in qualche percentuale in termini di conversione.
Detto questo, però, tutta la parte operativa e amministrativa è veramente molto molto facilitata e quindi ti permette di concentrarti sulla delivery sulla consegna del prodotto sull’erogazione del servizio e sulla creazione eventualmente di più corsi in maniera molto rapida successivamente perché non devi perderci veramente delle ore di tempo nella creazione e la gestione di una piattaforma che non deve essere nemmeno tua in questo caso perché è tutto online.
A livello numero 3, quindi l’ultimo livello, che di nuovo potrebbe essere forse ancora diviso tra chi sta già andando molto bene chi vuol fare delle cose super personalizzate (ma parliamo di persone che hanno già un business rodato consolidato che hanno un certo budget a disposizione, magari cominciano avere un team) consiglio di gestire la parte di prevendite di marketing attraverso dei software che possiamo considerare collegati ai funnel quindi ai funnel building.
Dove vendere un corso online a pagamento
CAPITOLO 4
Su quali PIATTAFORME e Marketplace posso vendere un corso online?
Potrebbero essere ClickFunnels, FunnelSemplice, Kajabi, Karta tutte queste piattaforme che in generale danno la possibilità di creare più pagine e portano il potenziale contatto il potenziale acquirente attraverso degli step che lo pre-qualificano, gli danno delle informazioni e alla fine arrivi sempre ad una pagina di vendita o, quanto meno, ad un bottone dove devi comprare qualcosa.
All’interno di ogni piattaforma trovi anche un carrello molto ben ben fatto e la possibilità di integrarsi con le piattaforme di e mail, quindi sono molto comode da questo punto di vista, sono altamente personalizzabili, ti permettono di avere delle conversioni (cioè degli acquisti in percentuale rispetto al numero di persone che visitano queste pagine) piuttosto elevate.
D’altra parte tutte queste piattaforme hanno a valle anche un sistema di membership, cioè un sistema che gestisce l’erogazione di questi contenuti un po’ come Teachable o Thinkific.
Quali sono le migliori piattaforme per vendere corsi online nel 2022?
Ora però facciamo una precisazione. Molte di queste piattaforme non nascono in maniera specifica per erogare questi tipi di servizi di contenuti. Mentre Teachable o Thinkific o altre piccole piattaforme di LMS (sia native che per WordPress) sono nate in maniera verticale specifica per fare e dare questo tipo di servizio, le altre sono dei grossi contenitori che hanno dentro un po’ di tutto.
Purtroppo nel po’ di tutto possono perdere a volte alcune funzionalità. In questo caso, quando tu cominci avere dei numeri molto molto elevati, molto importanti hai tutto l’interesse spostato nel cercare di vendere il più possibile (quindi massimizzare la vendita dei tuoi prodotti dei tuoi servizi) e anche se la piattaforma a valle non è super personalizzata, va bene lo stesso perché il tuo focus è quello di ottenere più lead, più clienti.
Con ciò si riesce a dare lo stesso un ottimo servizio; semplicemente, se vogliamo guardare dal punto di vista dei puristi, forse dall’ottica dell’apprendimento, nell’ottica delle organizzazione dei contenuti, della semplicità di gestione dei contenuti… forse non sono il massimo e, giustamente, non lo sono perché non nascono con questo intento ma con quello di aiutare facilitare i marketer e i creatori di corsi a vendere il più possibile in maniera rapida frequente ripetuta e creandosi uno zoccolo duro di utenti che poi nel tempo possano acquistare altri prodotti e altri servizi.
CAPITOLO 5
Hai davvero bisogno di un sito internet per vendere il tuo corso?
La risposta secca è NO. Però hai bisogno che ci sia un sito internet – intendo dire che devi appoggiarti a delle altre piattaforme, hai bisogno di google drive, hai bisogno di un documento che deve stare da qualche parte…
Ricordi le 3 parti fondamentali? La parte di pre-vendita, la parte di carrello con la vendita e la parte post-vendita con l’erogazione dei contenuti.
A livello 1 ti basta lavorare di social un carrello su paypal e mettere tutto all’interno di una cartella di di google drive se andiamo
A livello 2 un pochino più avanzato suggerisco di prendere le piattaforme tipo Teachable, Thinkific, Udemy, Corsi.it che hanno all’interno tutto, quindi sia la pagina di vendita che il carrello, che la ottima piattaforma di gestione ed erogazione dei moduli del corso
A livello infine più avanzato suggerisco all’ingresso quantomeno un sistema di gestione di funnel perché migliora moltissimo le conversioni anno all’ingresso all’interno anche il carrello e la parte di erogazione dei contenuti spesso e presenti anche all’interno di queste piattaforme oppure possono essere integrate in maniera un po più complessa e laboriosa con le altre piattaforme specifiche.
Come vendere un corso online: i migliori plug-in LMS per WordPress (gratuiti e non)
Piccola parentesi: se volessi fare delle cose veramente super personalizzate, di livello avanzatissimo, dovresti crearti tu la tua piattaforma personalizzata all’interno per esempio di wordpress attraverso dei plugin specifici LMS che ti permettono di fare davvero dei numeri da circo ma, ovviamente, richiedono una capacità di programmazione per integrare tutte queste funzioni (tra quello che devi dare in termini di contenuti, sbloccare i contenuti e dall’altra parte a chi darlo, quindi riuscire a capire chi ha comprato cosa e dargli i moduli corretti).
Ora è il Tuo Turno
Uau, ho messo davvero TANTI contenuti in questa Guida e spero ti sia proprio piaciuta.
Oggi dovresti ormai sapere se ti serve un sito o una piattaforma per pubblicare e vendere i tuoi video corsi online.
Ora voglio sapere cosa ne pensi tu:
- Quale consiglio di questa guida metterai in pratica per primo?
- Che piattaforma sceglierai? Che video hosting?
- Oppure realizzerai un tuo sito web?
In ogni caso, fammelo sapere nei commenti qui sotto. Rispondo A TUTTI personalmente.




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