Public Speaking Legend (anteprima esclusiva)

Ho un notizione da darti.

Se vuoi passare al livello successivo come comunicatore, imparare DAVVERO a parlare in pubblico, far arrivare il tuo messaggio a destinazione e diventare una leggenda nel tuo campo, allora sappi che il mio amico e mentore Max Formisano ha creato un percorso completo sul public speaking, anche online, e lo terrà in diretta streaming il 5 e 6 Dicembre 2020.

👉👉 Ti basta andare qui per iscriverti e saperne di più.

Non c’è un momento migliore di ADESSO per approfittare dell’edizione Live perché avrai anche le registrazioni come Bonus!

Max Formisano però non sarà il solo speaker di Public Speaking Legend, infatti ecco i Relatori Ospiti che lo affiancheranno:

  • Un (super) videocoach, Riccardo Scrocca, lo stesso che ha aiutato Max a creare lo studio per questa diretta
  • Un (super) personaggio, Mingo di Striscia la Notizia, che parlerà del Public Speaking in vari contesti in cui lo ha usato nei suoi 25 anni di attività (interviste, programmi, cinema, teatro, tv…): una case history vera e utile
  • Una (super) formatrice, Lilia Pavone, che dettaglierà le strategie di preparazione di un intervento in pubblico
  • Un (super) formatore, Stefano Macii, che spiegherà l’importanza dello sguardo democratico (anche online!)

La parte migliore?

Ho potuto partecipare a una sessione speciale a porte chiuse (per testare che tutto fosse perfetto dal punto di vista tecnico) e vedere un dietro le quinte senza precedenti, così ho dato anche qualche feedback tecnico vista la mia lunga esperienza con videocorsi, webinar e dirette online.

E, tra un test e l’altro, ho scattato qualche foto ricordo… tipo queste

Intanto tu iscriviti da questa pagina se vuoi essere un pioniere del public speaking online.

P.S. Fallo subito perché ho preparato un bonus inedito per chi parteciperà attraverso il mio invito speciale (clicca sulla pagina per saperne di più).

Come guadagnare online nel 2021 con un Videocorso

come guadagnare online metodi idee strategie testate con successo da michele de capitani da oltre 15 anni

È possibile sfruttare i video corsi per guadagnare online e creare un business profittevole?

Ne ho parlato con Michele De Capitani, esperto di marketing e ricerche di mercato, che usa da oltre 10 anni i videocorsi per promuovere la sua attività via internet.

Autore storico di Corsi.it con un corso bestseller su Google Adwords e uno in uscita su “come fare una indagine di mercato con strumenti online”. È fondatore di Webleaders un’agenzia che permette di ottenere la leadership nel web attraverso un metodo scientifico che aiuti ad ottenere visibilità e contatti.

È sul mercato da oltre 20 anni e produce corsi dal 2008 (dopo un ebook iniziale)

Come è passato da tecnico/esperto a creatore di un videocorso

La difficoltà principale è stata quella di ascoltare la sua voce e l’ha risolta forzandosi a registrare per 3/4 ore al giorno ed abituare l’orecchio.In più ha iniziato a registrarsi mentre faceva il lavoro per i suoi clienti; riguardandosi ha capito che stava usando un metodo e l’ha messo nero su bianco.

Da chi ha imparato Michele a creare un corso online

Più che altro, da fruitore seriale, ha guardato e replicato gli altri, aggiungendo le sue caratteristiche e contenuti tecnici.

Ascolta “#STORIE 13 – Michele De Capitani (Come guadagnare online con un videocorso)” su Spreaker.

Cosa devo fare una volta che ho l’idea di creare un videocorso per capire se ci può essere mercato

Anche (e soprattutto) se è una passione è sempre utile creare il corso per Michele, magari non ritoccando ogni dettagli o aspetto tecnico, ma farlo crea un asset e aiuta il creatore a diventare bravo nella tecnica di creazione dei videocorsi. Ha senso fare un’indagine di mercato prima di promuoverlo e di spenderci dei soldi, per esempio controllando su Google se ci sono già ricerche legate a quell’argomento (es. “come vendere su Amazon”). Il numero di ricerche minimo varia per ogni settore, ma chi sta cercando, anche se pochi, sono contatti molto interessati.

Fino a quando, se ci sono troppi concorrenti, è un buon segno (e cosa fare in caso contrario)?

Approfondiamo il concetto di Oceano Blu nel caso dei videocorsi, in cui il rischio di andare a creare un corso in un settore praticamente vergine (basandoci solo sulle nostre passioni) è molto alto. Per Michele deve già esserci un mercato, con qualche ricerca online e poi dobbiamo essere noi a creare ulteriore domanda, per esempio andando in un settore/nicchia specifico andando a promuovere un prodotto/servizio specifico, quando prima c’era solo roba “generica”. In generale meglio non fare il pioniere in un mercato totalmente vergine.

Una buona ragione per creare un videocorso (anche se non c’è subito un mercato profittevole)

È che si impara la tecnica per realizzare video corsi ben fatti e questo ci permetterà in futuro di essere più bravi e veloci nel creare e aggiornare altri prodotti (o di creare un servizio basato su queste competenze).

Alcune idee controcorrente sui business che includono videocorsi e infoprodotti

Premessa importante: creare un corso solo con lo scopo di fare soldi diventa un freno per molte persone, invece puntare sul creare un prodotto di valore, che aiuta davvero le persone, migliora le loro vite e che come conseguenza viene premiato dal mercato con passaparola è tutto un altro approccio e molto più efficace e ti dà la motivazione per metterti al lavoro ogni giorno sul tuo progetto.

Inoltre chi fa il corso dovrebbe essere non solo un formatore ma un vero esperto, che fa ogni giorno quello che insegna, in modo da essere sempre sul pezzo, aggiornato e concreto (altrimenti finisco per perdere l’aspetto operativo e pratico).

Il vero business per gli esperti/imprenditori non deve essere il corso in sè ma le richieste di consulenze che arrivano da chi ha provato il corso e preferisce farsi aiutare nell’ottenere gli obiettivi e risultati sperati.

Michele De Capitani

Esperto Marketing

Quando ha senso usare un corso per promuovere il proprio business?

A volte, specie con temi complessi, un corso è propedeutico e dà informazioni importanti per scegliere un prodotto, servizio o fornitore, impostando criteri e standard che difficilmente sono reperibili in poco tempo su internet o con canali tradizionali, evitando lunghe ricerche e costosi test/acquisti di prova.

3 suggerimenti rapidi per chi inizia da zero e vuole realizzare un corso

  1. Il primo problema è quello audio (anche se si tratta di video corsi) quindi serve dotarsi di un microfono professionale.
  2. Successivamente serve un schema mentale in funzione di quello che vogliamo insegnare e che lo studente deve imparare a fare.
  3. Partendo dalla scaletta, iniziare subito a lavorare, senza fare 1000 prove (ripeto solo se è insufficiente, migliorerò col tempo e con la pratica).

Come ha imparato a realizzare i video Michele De Capitani

Si è sempre autocorretto, ma partecipare a piattaforme come Corsi.it ha dato un punto di vista non solo tecnico ma anche commerciale.

Cosa fare per promuovere e vendere il proprio corso online?

Se non vendo il corso è difficile che i proventi arrivino in automatico, qualcosa quindi va fatto a livello di marketing (posto che il focus iniziale deve restare quello di creare un buon prodotto che faccia fare una trasformazione alle persone, altrimenti il marketing mette in leva solo “una schifezza”).

In Webleaders.it hanno creato negli ultimi mesi vari corsi sui settori più gettonati (social network, webinar, whatsapp) e li promuovono attraverso dei piccoli webinar introduttivi da 45/50′ a cui segue un’offerta promozionale (circa il 60/70% di sconto) e che permette di rientrare con i costi della lead generation e della produzione del corso stesso.

È un discorso in cui tutti devono vincere: se non guadagno i soldi per promuovere il corso non posso nemmeno renderle abili e questo è un peccato.

Traffico: come porto gente a webinar e live?

Una volta che hai creato un webinar che converte i partecipanti in clienti, come fai a portare le persone in aula “virtuale”? Michele usa due social network: LinkedIn (attraverso inviti diretti agli imprenditori) e Facebook per i grandi numeri.

Che piattaforme consigli per fare un webinar?

Zoom, streaming diretto su Facebook, GoToMeeting, GoToWebinar, WebinarJam, Google Meet, Streamyard… le opzioni sono moltissime e Michele le ha provate praticamente tutte. La Ferrari è Adobe Connect ma è troppo complessa quindi alla fine la scelta è ricaduta su Zoom, stabile, veloce e super affidabile.

Quali 3 errori non farebbe più dopo 10 anni di esperienza

1) Video troppo lunghi – in un settore che cambia rapidamente costringe a rifare i contenuti e perdere molto tempo, meglio restare tra i 3-7 minuti2) Usare una nomenclatura troppo elevata e paroloni tecnici – ha semplificato e chiarisce subito le definizioni3) Non dava abbastanza massa – spiegava cosa fare ma non come farlo (questo è stato possibile capirlo grazie ai feedback del pubblico)Michele usa i corsi soprattutto per formare i suoi collaboratori e renderli abili a fare il lavoro al posto suo e quindi essere concreto e visuale/esplicativo.Pericoli e opportunità nel realizzare corsi troppo tecnici

Consiglia di creare lo stesso il corso perché è l’unico modo per insegnare certe abilità alle altre persone (e un videocorso è lo strumento ottimale).Se diventa troppo obsoleto, dichiarare la versione e l’anno di esecuzione in modo da non ingannare le persone.

In ogni caso la procedura, la filosofia e la strategia spesso rimangono le stesse; posso evidenziare le ultime modifiche in modo da capire cosa è cambiato nelle ultime versioni. Qui sta la differenza con un corso davvero utile perché pensato con la customer experience al primo posto.

L’importanza di avere tanti Prodotti Finali di Valore

È una definizione che deriva dall’Hubbard Management System e significa un prodotto o servizio che è di valore e può essere scambiato con un mercato in cambio di “sostentamento” (soldi, beni, altri servizi…) In un corso non è la realizzazione del corso ma il risultato/trasformazione/grande promessa che l’utente vuole ottenere e di cui il videocorso è uno strumento.

Con questa idea in mente diventa quindi importante non tanto che il corso venga comprato ma che “venga fatto” in modo che sia completato il trasferimento di competenze (purtroppo alcune statistiche dicono che il 97% dei corsi non vengono mai nemmeno iniziati).

I numeri di CreaIlTuoCorso indicano un 80% di corsi mai iniziati, 10/15% lo aprono (anche dopo mesi o anni), il 5% lo finisce ma solo il 2/3% lo mette davvero in pratica.

È sempre utile creare un corso (anche se non siamo sicuri che sarà un bestseller), magari non ritoccando ogni dettagli o aspetto tecnico, perché farlo crea un asset e aiuta il creatore a diventare bravo nella tecnica di creazione dei videocorsi.

Michele De Capitani

Esperto Marketing

Un problema molto sottovalutato dagli autori dei videocorsi

La responsabilità non è solo dell’utente ma soprattutto del creatore che, tanto più è focalizzato solo sul guadagno, tanto meno cura dedicherà ai dettagli. Se però voglio che i soldi siano la conseguenza, allora dovrò fare per forza un corso figo e ben fatto, non potendo contare su un marketing esagerato e un grosso budget da spendere in pubblicità.

Farlo non è difficile ma serve una strategia e un sistema per farlo perché senza questo la gente non è per niente scontato né che inizi né che finisca il corso.

Chi mette nel “libro nero” dei videocorsi comprati e perché?

Aveva comprato un corso da 97€ senza averlo mai aperto e purtroppo non ha ricevuto nessuna notifica o richiesta da parte dell’autore. Questo è qualcosa da evitare, puntando a chiedere (come fanno in Webleaders) che chi compra un corso, si impegni a farlo.

A che prezzo vendere il proprio video corso (soprattutto se è il primo)?

Posto che, a parità di corso, se hai un brand forte puoi vendere gli stessi contenuti a 10x o perfino 100x…Dipende da dove dobbiamo collocarlo all’interno della scala del valore per i clienti, in molti casi i corsi di Michele vengono acquistati dagli imprenditori (da privato) e poi studiati per capire se l’agenzia fa al caso loro. Lui ha venduto a 97€ in prevendita e poi a 247€.

Nel caso di una “scala del valore” molto corta consiglia un gradino ancora inferiore (tipo 15€) ma poi di salire velocemente perché altrimenti i numeri non tornano e il business non può funzionare.

Basta creare contenuti per far arrivare gli utenti?

No, perché la cosa non è automatica e avere il prodotto migliore del mondo non è garanzia di successo: serve farlo conoscere e promuoverlo. C’è in giro molta cattiva informazione al riguardo che porta poi la gente a dire “i corsi non funzionano” ma non è così: non funziona se non viene applicato nel modo corretto.

Come iscriversi ai webinar di Michele

https://www.facebook.com/webleaderswinningpeople e webleaders.it.

Il futuro dei corsi online da qui a 5 anni (secondo CreaIlTuoCorso)

Buonissimo e la parte su cui serve lavorare di più è quella di interazione col pubblico, sia attraverso piattaforme “tradizionali” che spostando la fruizione sulle app e sfruttando sistemi di gamification. Serve anche creare più livelli (un po’ come con le cinture del judo) che in percorsi più strutturati permettono di fare il match tra contenuto e persona.

In aggiunta c’è il problema nei corsi “lunghi” di capire in mezzo ai tanti contenuti cosa è davvero importante per me e adatto al mio livello, senza essere costretto a sorbirmi ore di video.Infine serve sfruttare la gamification per mantenere il contatto con l’utente e aumentare così le probabilità che, aprendo il corso ogni giorno, faccia le azioni necessarie ad ottenere il risultato sperato.

Con un corso della nuova generazione e pensato per l’esperienza utente, ottenere il passaparola diventa molto più facile perché si fa overdelivery e la qualità finale del prodotto è eccellente.

I migliori videocorsi di Michele De Capitani

>> SEO: i Fondamenti del Posizionamento sui Motori (2015)

Il Corso Fondamentale per posizionarsi in modo organico nelle prime pagine di Google.

>> Corso Fondamentale su Google AdWords (2017)

Il corso che ti insegna le regole fondamentali di Google Adwords per spendere meno (e guadagnare di più) con la piattaforma Pay Per Click di Google.

Prima di passare alla prossima puntata…

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– lo schema essenziale per creare corsi in poche ore

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e in più…

– il calendario?? di podcast, dirette Facebook e interviste con le storie e i trucchi degli esperti che hanno già creato numerosi corsi online

– le migliori risorse audio, video e software per produrre facilmente i tuoi contenuti (senza svenarti o riempirti di robaccia inutile)

SI’, VOGLIO LO STARTER KIT

I 10 componenti di un corso online di successo • Guida semplice

Quali sono i 10 ingredienti che garantiscono il successo di un corso online?

  1. Mindset
  2. Forma
  3. Piattaforma
  4. Argomento & Idea
  5. Analisi di mercato
  6. Test
  7. Contenuti
  8. Marketing
  9. Vendita
  10. Team

Ma, ancora più importante, è l’ORDINE con il quale li devi mescolare perché, in funzione del tuo LIVELLO di partenza, c’è un punto diverso da cui cominciare.

Ascolta “#01: I 10 componenti di un corso online di successo” su Spreaker.

Questo è il motivo principale per cui i programmi che spiegano “come realizzare un corso online” non ottengono quasi mai il risultato sperato… e lasciano deluse le persone che ci hanno investito tempo e denaro.

Continua ad ascoltare questo podcast per identificare il tuo livello e conoscere qual è il prossimo ingrediente che devi padroneggiare per creare con fiducia il tuo primo corso online.

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Leggi la trascrizione (automatica) della puntata

Quali sono le piattaforme su cui andare a pubblicare il tuo corso online?

Te lo dico all’interno di questa nuova puntata del podcast di “crea il tuo corso” e prima di spiegarti singolarmente le piattaforme che puoi utilizzare è importante – sottolineo importante – che fai e prendi nota di questa distinzione di questi criteri a secondo del livello in cui tu ti trovi attualmente e a seconda di altri parametri che ti dirò tra pochissimi secondi.

Potresti e ti troverai nella situazione di dover scegliere tra piattaforme diverse ognuna con i propri pro e ovviamente con i propri contro, quindi quali sono questi criteri fondamentali che devi tenere presente prima di scegliere una piattaforma o al momento di cambiare la tua piattaforma?

Cominciamo con il criterio più semplice di tutti: che è proprio quello della semplicità. Parliamo di semplicità sia tua per pubblicare il materiale sia soprattutto non ricordi che lavoriamo sempre per il pubblico della fruizione dei contenuti da parte del tuo pubblico.

Quindi se parti da un livello diciamo basso (perché non hai ancora pubblicato un corso e sei ancora bloccato dal punto di vista tecnico) è fondamentale che inizi nel modo più semplice possibile. Questo ti aiuterà a focalizzarti esclusivamente sulla produzione dei contenuti senza farti dalla complessità che è giusto che progressivamente aumentando il livello la complessità aumenti.

Ma ovviamente non è più il problema tecnico se parti da zero e il problema tecnico è tra le tre i fattori che ti blocca di più concentrati su una semplicità velocità di realizzazione e quindi questo il criterio numero uno.

Criterio il numero due: il budget.

Se hai già una marea di soldi a disposizione perché hai un’azienda già avviata e vuoi creare un corso per aggiungere autorevolezza, per portare dei nuovi contenuti, per dare qualcosa che altrimenti dovresti dare singolarmente quindi diciamo lo metti in leva potresti già avere quindi un budget.

Se però parti da zero, fai un’altra attività, magari hai soltanto qualche decina o centinaia di euro da investire e quindi è fondamentale non farsi illudere dalle decine non è anche decine meno di decine altre quattro cinque piattaforme super belle che ci sono a disposizione super completi che ti permettono di fare di tutto (della quali parleremo in una serie di puntate specifiche su questo podcast prossimamente) ma non deve assolutamente far ti illudere perché ti costerebbero una marea di tempo oltre che di soldi per imparare queste piattaforme.

All’inizio questo tempo non devi dedicarlo a capire la piattaforma ma devi dedicarlo a produrre contenuti, a capire come produrre al mente dei contenuti video degli audio il proprio la struttura del tuo podcast che, anche se tutto questo lo sai già fare a questo punto come racconto anch’io nella puntata numero uno ti trovi ad un livello più avanzato e quindi in questo caso puoi decidere di alzare il livello e decidere di investire qualcosa di più sempre considerando il fatto che poi questo corso lo devi vendere.

Perché è anche vero la piattaforma guerra del mondo ma se non riesce a vendere nessuno che ti farai di questa piattaforma che ti costa 100 200 300 e passa euro al mese forse non è la scelta migliore e non è la scelta che io ti consiglierei che purtroppo qualcun altro ti consiglia.

Terzo: il discorso della squadra.

Fa un po il paio con quello che aveva visto con il budget perché se parti da ho già dei soldi disposizione probabilmente ce li hai perché è già un business strutturato e quindi c’è già qualcuno che ti aiuta se così fosse pensa anche a una piattaforma che ti dà la possibilità non solo a te ma i tuoi colleghi o collaboratori di organizzare gestire i contenuti in pubblicazione modifica e interazione con il pubblico in modo tale da svincolarsi da liberarti parte del tempo.

Se ovviamente il team non ce l’hai si rientra nel discorso della semplicità sei tu che devi faranno one nation e quindi ripunta tutto esclusivamente sul discorso della semplicità.

Quarto: manutenzione e update e aggiornamento dei corsi.

Alcuni corsi potrebbero rimanere immutati per anni quelli che parlano magari più di strategie di roba evergreen ma in generale sia per questioni di gusti del pubblico sia per questione proprio di aggiornamento di nuove informazioni che escono o no e modalità di presentare i contenuti e importante fare un aggiornamento dei tuoi corsi.

Ora stiamo parlando già di un livello medio, di un livello avanzato perché ovviamente aggiorni corsi che hai già fatto è già i corsi che hai già venduto altrimenti non avrebbe molto senso. Per intenderci però è importante che, quando consideri quale piattaforma scegliere, valuti anche la semplicità con la quale tu per il tuo team potete entrare e modificare i contenuti senza dover assolutamente impazzire e perdere parecchio tempo.

E ultimo un incubo interazione e fisher caratteristiche avanzate di cosa stiamo parlando stiamo parlando quad i livelli molto avanzati quindi l’ultimo livello livello 3 livello 4 di cui ribadisco se non hai ascoltato va però ascoltarne la prima puntata del podcast.

Parliamo di gente che ha già venduto corsi o ha realizzato venduto corsi a decine o centinaia di persone e mi auguro che tu presto possa arrivare a questo livello in questa situazione.

Perfino le piattaforme più evolute potrebbero avere dei limiti perché comunque sono delle piattaforme che fanno dei lavori spettacolare ma ti portano a una limitazione a livello di personalizzazione se tu vuoi integrare vuoi agganciare delle nuove caratteristiche e vuoi fornire ai tuoi clienti un servizio veramente innovativo e testare e sperimentare.

Allora non puoi più agganciarci queste piattaforme, devi creare qualcosa di tuo. Questo è molto importante e te lo cito a livello informativo perché, se ti trovi in questa situazione, possiamo assolutamente parlarne e ti posso dare dei suggerimenti specifici a livello di proprio di consulenza su come migliorare questo tipo di produzione di contenuti nel caso tu sei già a livello 3 o a livello 4.

Terminata questa lunga introduzione vediamo uno dopo l’altro che cosa ti consiglio di utilizzare per creare e per pubblicare soprattutto il tuo corso online direi anche tuo primo corso on line.

La cosa più semplice è quella che ho mostrato anche all’interno delle live su facebook che puoi trovare al sito internet creailtuocorso.it. La sfida in 5 giorni è di creare una cartella condivisa all’interno di google drive potrebbe essere anche tre box per intenderci quindi una cartella condivisa su internet con un link riservato quindi con un indirizzo riservato che tu darai fisicamente via e mail alle persone che accedono che acquistano il tuo corso.

So che ai puristi questa cosa potrebbe far veramente rizzare i capelli però è qualcosa di estremamente semplice per te da creare da mantenere basta che prevedi file occorre i tuoi file all’interno e anche da dare agli altri e come dare un link anziché a dire vai su www.consob.it avrai un link su questo link che lo mandi via e mail è estremamente semplice per te e se parti da zero ti consiglio quanto meno all’inizio di iniziare da questa situazione quindi cartella di google drive gratuita ci mette tutto quello che vuoi e poi condividi il link alle persone le quali vuoi far testare o che ti acquistano il tuo primo prodotto.

È manuale ovviamente ma ti assicuro che non hai nessun bisogno di automatismo se parti da zero e conviene all’inizio avere 123 vendite nell’arco magari di una settimana poi gestirle tranquillamente a mano e le persone ti assicuro che non si arrabbieranno non saranno abituati e magari questo tipo di interazione ma io ti assicuro ho comprato recentemente dei corsi basati quasi interamente su dei pdf che venivano condivisi all’interno di una cartella di google drive di un marketer italiano piuttosto famoso.

È un dramma? No. Semplicemente se i contenuti sono interessanti e sono di valore non mi sono scandalizzato che è quindi puoi e ti assicuro puoi cominciare anche tu da questo livello.

Al numero due, se vuoi rendere leggermente più fruibili le informazioni, puoi creare una pagina wordpress protetta con password (ora non entro nei dettagli ma sicuramente avremo modo di approfondire all’interno del corso, all’interno dei live su facebook ma all’interno delle prossime puntate di questo podcast).

Crei una pagina protetta su wordpress il tuo corso lo metti all’interno di questo unica pagina poi ovviamente creare anche più pagine ma, ti dico la versione facile, crei un’unica pagina, ci metti la introduzione (magari sotto forma di video) e poi all’interno della pagina ci puoi pubblicare i video che magari hai embeddato (tecnicamente si dice quindi li hai pubblicati su youtube in maniera nascosta li hai messi su vimeo in maniera nascosta e tu però li mostri all’interno di questa pagina wordpress) quindi la gente arriva, vede una pagina è semplicemente in maniera progressiva vede i video oppure ascolta gli audio oppure, se hai deciso di creare dei pdf, per ciascuna sezione cliccherà su un link e accederà al documento che hai condiviso da un’altra parte sempre all’interno del tuo sito.

Quindi concettualmente è un’unica pagina dove o trovi già tutto oppure trovi i link per accedere alle altre sezioni. È una cosa anche questa molto semplice ti costa zero tempo o pochissimo tempo e zero soldi per essere messa in pista e ti permette di dare comunque un risultato più che accettabile ai tuoi primi fruitori, gli early adopters del tuo del tuo corso.

Poi passiamo qualcosa di un po’ più avanzato. Cominciamo a sfruttare delle piattaforme che ci sono a disposizione su internet in particolare due piattaforme: la piattaforma più nota di tutte che è quella di Udemy e, per il mercato italiano, quella di Corsi.it.

Quali sono i vantaggi che ha una piattaforma? È semplice andare a creare dei dei contenuti; di solito tu crei un video sul tuo pc e poi con un drag and drop lo vai a pubblicare. Puoi poi riordinare le sezioni, puoi dare un titolo, puoi mettere delle descrizioni.

La gente attraverso le piattaforme di Udemy e Corsi.it in maniera piuttosto semplice può acquistare il tuo corso perché legge il titolo, legge la descrizione e se hai anche poi un minimo di commenti positivi è facile che decida di acquistare il tuo corso.

Quali sono i limiti? Ovviamente i vantaggi sono che non devi creare la piattaforma, è comodo da gestire per te, gli altri persone sono abituate altrettanto a gestire queste piattaforme se anche piuttosto facilmente aggiornabile limiti sei su un marketplace (e ti ripeto di questo poi parleremo prossimamente di ciascuna piattaforma all’interno del del podcast).

Limite grosso è che sei sul marketplace quindi sei potenzialmente in concorrenza con tante altre persone ma questo potrebbe essere anche un vantaggio all’inizio perché comunque le persone che sono lì stanno cercando proprio corsi su un argomento specifico e quindi magari ti trovano più facilmente che sfruttando i motori di ricerca su google.

Altro limite è un limite più dal punto di vista economico: cioè queste piattaforme in particolare Udemy hanno dei cap, dei tetti a quelli che possono essere le tue commissioni e il prezzo di vendita dei tuoi corsi, per cui se poi deciderai progressivamente di creare un corso da qualche centinaia di euro in su pubblicarlo per esempio su Udemy potrebbe diventare un limite perché oltre una certa cifra tu non puoi pubblicare con Udemy (mentre Corsi.it mi risulta che abbia una flessibilità maggiore).

Comunque la piattaforma si porta via circa il 50% dei guadagni. Questo all’inizio può andare anche bene, ma è chiaro che quando cominci avere il tuo giro (cosa che ti auguro), regalare a un partner che, tra virgolette, non fa nemmeno il marketing per te non è un’idea assolutamente geniale e quindi potrebbe andare bene per evidenziare per tenere le cose semplici per aiutarti a concentrare per ottenere i primi feedback ma poi successivamente ti consiglio di passare alla quarta opzione.

Cioè quelle di piattaforme simili a Udemy ma più strutturate, che ti permettano una totale flessibilità in termini di contenuti e soprattutto in termini di integrazione con la tua mailing-list con la lista dei clienti di potenziali che e soprattutto anche in termini di prezzo quindi puoi farci quello che vuoi.

Su queste piattaforme puoi mettere dei piani di pagamento personalizzati, puoi mettere delle parti gratuite delle parti a pagamento puoi farci quello che vuoi. Esempi di queste piattaforme sono Teachable e Thinkific (fondamentalmente ce ne sono due al mondo) e sono le entrambi piuttosto simili e per certi versi a volte hanno delle delle caratteristiche che uno qua e poi là parata si rincorrono costantemente.

Anche di queste due piattaforme parleremo in una puntata ad hoc del podcast.

Poi a livello numero 5 passiamo a delle piattaforme super integrate. Super integrate vuol dire che gestiscono anche la creazione dei tuoi fan, la creazione delle tue landing page, la pagina di vendita, si integrano molto bene con le gestioni di mailing list, gestiscono in maniera personalizzabile anche il carrello quindi diventano una piattaforma tout cour. Non hai bisogno praticamente di nient’altro per andare a vendere il tuo corso; ovviamente flessibilità totale dal punto di vista del prezzo. In questo caso sono meno pensate in generale per la fruizione dei contenuti, per esempio secondo meticci bollettin chi fin dal punto di vista dell’area riservate ti permettono di dare una qualità maggiore.

D’altra parte però aperto dal punto di vista dell’integrazione e quando cominci ad avere tante persone che vogliono comprare il tuo corso ovviamente in termini di sì quindi di soldi che le piattaforme si prendono come percentuale sulle vendite sulle transazioni e limiti all’integrazione questa cosa comincia a pesare quindi è facile che magari le persone passino a ClickFunnels, Kajabi o FunnelSemplice (per darti dai nomi che sono poi i nomi che girano).

Ultimo alla quale molte persone sicuramente non hanno pensato perché vedono queste tre piattaforme come qualcosa di ultima ultima spiaggia in realtà si torna a wordpress ma lo si fa con dei plugin, quindi con delle estensioni particolari, che ti permettono di creare la tua academy quindi hanno tutto il vantaggio della personalizzazione e la specializzazione di piattaforme come Udemy, Teachable o Thinkific ma permettono di fare uno step ulteriore che è quello di aumentare l’integrazione e l’interazione la gamefication (la modalità di fruizione dei contenuti in maniera specifica per il tuo pubblico se vuoi creare qualcosa di veramente ingaggiante e metterci dei giochi metterci dei contest creare dei livelli diversi far sbloccare dei contenuti in funzione di condizioni particolari).

Quella è la soluzione che ho visto in realtà soltanto da due o tre persone negli Stati Uniti che stanno lavorando in maniera splendida da questo punto di vista. Però, ovviamente, è una soluzione totalmente custom e quindi totalmente da personalizzare, che ha un costo non tanto di mantenimento ma un costo di setup (di installazione iniziale) molto molto elevato in termini di soldi e in termini di tempo per cui secondo me questo è un passaggio da valutare attentamente tra ClickFunnels, Kajabi e FunnelSemplice.

Ricapitolando il contenuto del podcast di oggi…

Considera bene i criteri semplicità, il budget, il team, la manutenzione e gli update, l’interazione e le feature avanzate. In funzione di questi criteri e del tuo livello caso per caso valuta se mettere tutto su una cartella condivisa su google drive, un’unica pagina dove mettere dentro tutto su wordpress, sfruttare Corsi.it e Udemy, passare al livello un po’ più avanzato con Teachable o Thinkific fick o fare il salto di qualità e usare Kajabi, FunnelSemplice o ClickFunnels e, per finire, passare al livello jedi ninja super master e sfruttare di nuovo una piattaforma di hosting personalizzata con wordpress più dei plugin che ti permettono di fare delle faville.

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