Sei indeciso su quale tipo di corso creare? Scegli tra questi 3
Se più di una volta hai accarezzato l’idea di creare un videocorso ma non hai ancora iniziato per via della confusione su “da dove inizio”, questo post è proprio quello che ti serve.
Ti mostrerò le uniche tre tipologie di corsi online che puoi creare e già nei prossimi minuti sarai in grado di scegliere la tua preferita e metterti subito al lavoro.
Ma farò di più…
Condividerò tanti esempi di corsi di successo per ciascuna tipologia, così che potrai trarre ispirazione e capire ancora meglio qual è l’approccio giusto per iniziare.
Pronto? Mettiamoci al lavoro.
I primi due parametri chiave da considerare quando vuoi creare un videocorso
Come ho detto più volte in questo blog, realizzare un corso online può sembrare estremamente complesso se non hai una traccia da seguire che ti semplifica il lavoro e, soprattutto, ti aiuta a concentrarti su un passo per volta.
Una delle cose che spaventa di più le persone quando devono iniziare qualcosa di nuovo non è solo la difficoltà che li attende ma anche sapere quanto TEMPO è necessario prima di ottenere un certo risultato.
Pensa alle diete… Un conto è farle per 10 giorni, un altro stare a stecchetto per 6 mesi.
Guarda gli investimenti in borsa… Un conto è avere un risultato dopo 10 giorni, un altro dopo 3 mesi o 12 mesi.
Il tempo quindi è fondamentale, non solo in ottica del risultato, ma anche di quanto SFORZO e impegno devi metterci tu.
In generale è più facile compiere sforzi intensi per meno tempo che sforzi inferiori per tanto (non parliamo poi di quelli intensi e durevoli).
Tutto questo, parlando di videocorsi, si traduce in questi due parametri, fortemente correlati a tempo e sforzo, ovvero
AMPIEZZA + PROFONDITÀ
Ok, vediamole meglio.
Ampiezza indica quanto vasto è il corso, quanti argomenti diversi tratta, quante parti lo compongono, quante nuove competenze promette di aiutarti a creare…
Hai presente il programma di matematica di un intero anno di scuola superiore? Quello è un corso decisamente ampio.
È un po’ come un medico di base: sa un po’ di tutto ma non è uno specialista.
Profondità indica quanto il corso va ad approfondire i suoi contenuti, entrando nei minimi dettagli, non lasciando nulla di inspiegato, spaccando il capello in quattro…
Hai presente una lezione universitaria sul Principio di Archimede? Quello è un corso che va in profondità.
È esattamente come un medico specialista: ha studiato anche il resto ma si concentra solo su un aspetto specifico.
Per questo…
La prima cosa da fare quando stai per progettare il tuo prossimo videocorso
è proprio decidere quanto sarà AMPIO e quanto sarà PROFONDO, perché questi due fattori influenzeranno pesantemente tutto quello che dovrai fare dopo.
Ora… prima che entri in ansia, voglio dirti che non c’è una risposta migliore delle altre e non devi sentirti “inferiore” se penserai a un corso poco ampio o poco profondo.
In realtà la gran parte dei corsi che ti mostrerò e che trovi online sono proprio di questo tipo, quindi concentrati sul dare il meglio e basta, senza perdere tempo e concentrando le tue energie nella scelta iniziale.
Le uniche 3 tipologie di corsi online tra cui devi scegliere
Per aiutarti nella scelta e renderti il tutto ancora più chiaro puoi guardare questa immagine.
Come vedi ci sono solo tre opzioni sensate in quanto un corso poco ampio e poco profondo non ha molto senso, vero? Tecnicamente parlando qui lo chiamiamo corso “PEZZA” 🙂
Vediamole insieme e guardiamo alcuni esempi di professionisti e aziende, sia italiane che internazionali, che hanno adottato ciascun tipo di corso per far crescere il proprio business e servire al meglio il loro pubblico.
Un’ultima precisazione.
Prima di entrare nei dettagli è importante sottolineare che ogni videocorso, a prescindere dalla tipologia, ha sempre come scopo quello di fornire al PUBBLICO un certo RISULTATO.
Per semplicità non affronteremo in questo post come fare un’analisi approfondita del pubblico e del tuo mercato (ti rimando a quest’altro articolo) mentre per risultato devi pensare sempre in termini di:
- cosa imparerà a fare lo studente
- cosa conoscerà di nuovo
- come si sentirà alla fine del percorso
- cosa avrà eliminato di negativo dalla sua vita
- quale nuovo strumento utile padroneggerà
- su cosa avrà le idee più chiare che prima non aveva
- quale singolo aspetto della sua vita avrà migliorato
- quale parametro del business sarà più positivo… e di quanto?
Sono ovviamente solo degli esempi per darti alcuni importanti spunti di riflessione (se vuoi approfondire c’è un intero modulo dentro Course Legend dedicato solo a questo aspetto fondamentale e utilissimo quando dovrai vendere il tuo corso e differenziarti dalla concorrenza).
Detto questo… vediamo finalmente le 3 tipologie di corso leggendario che puoi creare anche tu nei prossimi mesi se continui a leggere e seguire le mie indicazioni.
TIPO 1 = PIAZZA (ampio e poco profondo)
Questo genere di corso è uno dei più gettonati in ogni settore e ha lo scopo di dare una “infarinatura generale” su un certo argomento.
Esattamente come nella piazza del tuo paese, dove sono tante le informazioni che circolano ma nessuna di esse (tranne i pettegolezzi) è veramente approfondita.
Ovviamente ci possono anche essere suggerimenti pratici, esercizi, informazioni importanti e spunti di riflessione interessanti ma il vero scopo è quello di:
- introdurre il lettore a un argomento fino a quel momento semi-sconosciuto
- evidenziare gli errori principali e gli ingredienti chiave
- delineare un “percorso semplice e rapido”
Seguire un corso di questo tipo porta a conoscere un buon 30-50% di un argomento in poco tempo, seguendo un metodo testato e ben organizzato, senza dover cercare tra centinaia di blog post o video di YouTube e portando a casa anche alcune tecniche o strategie semplici ma molto efficaci, soprattutto per chi non ha esperienza nel campo.
Vantaggi per chi lo acquista e lo segue:
- Poco tempo richiesto per completarlo
- Investimento economico minimo
- Chiarezza sul sistema più ampio
- Spunti di riflessione per approfondimenti
- Eliminare errori grossolani e capire se c’è qualcosa che può delegare ad altri collaboratori
Vantaggi per chi lo crea:
- Poco tempo richiesto nella creazione
- Acquisizione di nuovi clienti grazie al costo abbordabile
- Fidelizzazione “naturale” (se il corso è ben fatto)
- Cavallo di troia per vendere corsi avanzati (tipo 2 e tipo 3), consulenze, prodotti in affiliazione…
- Posizionamento come autorità/esperto SE il corso viene lanciato all’inizio di un trend e risulta il primo o tra i primi ad essere conosciuto dal mercato
- Non deve essere un super-esperto ma soprattutto saper comunicare le informazioni chiave in modo chiaro, ordinato e coinvolgente
Prezzo e durata di un corso di tipo PIAZZA
In generale un corso di questo tipo, a seconda del mercato di riferimento (come spiego meglio in questo post dedicato al prezzo di un videocorso) può variare tra 7€ e 97€, in alcuni casi spingendosi fino a 197€ nelle nicchie più ricche o se sei già famoso nel tuo settore.
Se un corso è pubblicato in portali online, il suo prezzo di listino può facilmente variare tra 3 e 10 volte in meno rispetto al medesimo corso se fosse venduto in autonomia dall’autore attraverso una pagina di vendita e/o un funnel specifico.
A questo prezzo di listino vengono spesso applicati sconti tra il 50% e il 90% in periodi particolari andando ad abbassare ulteriormente il normale prezzo di acquisto.
Come spiegato ampiamente in questo post, lo scopo degli autori è di usare i portali soprattutto come ulteriore mezzo per acquisire visibilità a costo zero, in quanto i guadagni reali nella maggior parte dei casi sono di alcune decine di euro al mese.
Un’interessante eccezione è per le aziende o i professionisti che vogliono realizzare un corso non per monetizzare o trovare nuovi clienti ma per formare il proprio personale o creare un onboarding digitale per formare i clienti appena acquisiti.
In questo caso, ovviamente, il corso sarà gratuito ma ciò non toglie che nel progettare i contenuti andrà adottata la medesima cura che con un corso a pagamento. Non vorrai dare “ai tuoi” informazioni peggiori che quelle che daresti agli sconosciuti, no?
La durata media di un videocorso di tipo PIAZZA può variare tra 30 minuti (per argomenti nuovi o in campi ristretti) e 2/3 ore per i training su argomenti molto ampi, tipo “marketing online”, “vendere di più”, “benessere personale”, “basi di alimentazione”…
Ti consiglio di usare il tipo PIAZZA quando:
- Non hai mai creato un corso online in precedenza
- Non sei un super esperto né una persona conosciuta
- Non ti senti confidente nel chiedere oltre 300€ per un primo prodotto digitale
- Vuoi testare il mercato e capire quali argomenti della “piazza” sono quelli più caldi per il tuo pubblico
- Vuoi lanciare e vendere un corso prima di realizzarlo per testare il mercato
Ok. Per i corsi di tipo 1 direi che è tutto, passiamo al successivo.
TIPO 2 = POZZO (ristretto e profondo)
Anche questo genere di corso è molto diffuso, sia su portali come Udemy, LinkedIn Learning, Skillshare o Corsi.it e permette di approfondire un singolo argomento nei minimi dettagli.
Pozzo, quindi, non a caso perché l’apertura (cioè l’argomento di cui si parla) è molto stretta ma poi si spinge giù giù fino a dare una visione completa del tema, senza lasciare nulla al caso.
Lo scopo di questa tipologia di corsi è vario, in quanto permette di:
- far acquisire competenze specifiche e non di base
- ottimizzare il tempo di apprendimento dello studente facendolo concentrare al massimo su un solo argomento
- dimostrare di essere un super-esperto e posizionarsi nel mercato di prepotenza
Seguire un corso di questo tipo porta a conoscere fino all’80/90% di un argomento specifico, evitando di dover “estrarre le perle” da tanti video di YouTube o blog post, prendendo informazioni di alto livello e immediatamente applicabili, sfruttare le conoscenze e l’esperienza di chi è già uno specialista del settore (anche se è poco noto).
Vantaggi per chi lo acquista e lo segue:
- Poco tempo richiesto per completarlo (ma molta attenzione)
- Spunti di riflessione e applicazione immediati
- Trucchi del mestiere e strategie testate e difficili da reperire online
- Informazioni concentrate, essenziali, senza quel 80% di “fumo” generico o poco efficace che spesso viene inserito nei corsi di tipo PIAZZA
Vantaggi per chi lo crea:
- Poco tempo richiesto nella creazione
- Acquisizione di nuovi clienti di alta qualità
- Possibilità di trovare nuovi collaboratori tra gli studenti
- Cavallo di troia per vendere corsi di tipo 3 ma soprattutto consulenze e servizi ad alto costo
- Posizionamento come autorità/esperto anche se non sei già noto (il solo fatto di aver creato un corso su un argomento così specifico è posizionante)
- SE il corso viene lanciato nella fase crescente di un trend ha gioco facile e porta nuovi clienti disposti a spendere molto pur di assicurarsi un vantaggio competitivo
Prezzo e durata di un corso di tipo POZZO
In generale un corso di questo tipo, a seconda del mercato di riferimento (come spiego meglio in questo post dedicato al prezzo di un videocorso) può variare tra 37€ e 297€, in alcuni casi spingendosi fino a 497€ nelle nicchie più ricche o se sei già famoso nel tuo settore.
Nel caso di aziende o professionisti che vogliono sfruttare il corso per formare il proprio personale o trovare nuovi collaboratori, sarà gratuito ma dovrà dare tutte le informazioni utili per creare una figura ben preparata su quel singolo aspetto.
La durata media di un videocorso di tipo POZZO può variare tra 20/30 minuti (per argomenti nuovi o in campi ristretti) e 2/3 ore per i training su argomenti molto tecnici o complessi, tipo “impatto delle vitamine sulla salute”, “analisi i report di Facebook Ads”, “la perfetta emissione di acuti nel canto”…
Ti consiglio di usare il tipo POZZO quando:
- Non hai mai creato un corso online in precedenza
- Sei un vero esperto (anche se poco conosciuto)
- Ti senti pronto a chiedere oltre 100€ per un primo prodotto digitale
- Vuoi trovare clienti potenziali di alta qualità per i tuoi servizi e consulenze
- Vuoi creare collaborazioni profittevoli con altri esperti più noti di te ma senza “schiacciare i piedi” a nessuno di loro (come mostro nel dettaglio nel percorso List Legend per creare traffico a costo zero)
Anche per i corsi di tipo 2 direi che è tutto. Vediamo l’ultima possibilità.
TIPO 3 = PONTE (ampio e profondo)
È certamente il tipo di corso online meno diffuso ma più completo e trasformativo perché non solo copre una molteplicità di argomenti strettamente correlati ma lo fa anche in profondità e scendendo nei particolari.
Come un ponte, quindi, prende una persona con un problema o un’esigenza, gli fa una promessa di grande trasformazione e poi gli fornisce la strada per mantenere la promessa e raccogliere i risultati attesi.
Un corso di questo tipo è molto sfidante, complesso e lungo da progettare e realizzare, per questo il suo scopo principale è di:
- dare un grande risultato “chiavi-in-mano” al pubblico
- fornire un sistema completo, che copre idealmente ogni singolo aspetto, strumento, dubbio, obiezione, richiesta possa nascere
- dimostrare di essere il N.1 del settore perché si ha non solo una visione ampia ma anche tutte le conoscenze tecniche e pratiche per dare il meglio al proprio mercato di riferimento
Seguire un corso di questo tipo porta a conoscere fino al 70/80% di un argomento ampio senza dover fare il collage tra YouTube e blog post, ma seguendo un sistema passo-passo che promette una soluzione reale a chiunque metta in pratica le indicazioni.
Vantaggi per chi lo acquista e lo segue:
- Chiarezza, focalizzazione e messaggio sempre coerente
- Documentazione aggiuntiva, schemi, modelli, checklist che aiutano a controllare lo stato di avanzamento della propria “missione”
- Trucchi del mestiere e strategie testate e difficili da reperire online
- Informazioni di alta qualità ma corredate da esempi e casi studio che aiutano a mantenere alta la motivazione e fungono da esempio e stimolo costante
- Gravitare nell’ambito del formatore o dell’azienda che ha realizzato il corso e la facile opportunità di diventare un caso studio, ottenendo traffico gratuito e/o la possibilità di collaborare con loro (trovi in List Legend un modulo dedicato solo a questa tecnica)
Vantaggi per chi lo crea:
- Acquisizione di nuovi clienti di altissima qualità
- Possibilità di trovare nuovi collaboratori tra gli studenti
- Cavallo di troia per vendere altri corsi di tipo 2 ma soprattutto consulenze, servizi ad alto costo e seminari, mastermind o corsi LIVE
- Posizionamento come esperto (il solo fatto di aver creato un corso approfondito e completo su un argomento “ampio” è posizionante)
- SE il corso viene lanciato appena un trend inizia a consolidarsi diventa il punto di riferimento ideale per tutti i ritardatari che non hanno ancora sfruttato il trend e non vogliono perdere il treno
Prezzo e durata di un corso di tipo PONTE
In generale un corso di questo tipo, a seconda del mercato di riferimento (come spiego meglio in questo post dedicato al prezzo di un videocorso) può variare tra 297€ e 1997€, in alcuni casi spingendosi anche oltre nelle nicchie più ricche, se sei già famoso nel tuo settore o se include parti dal vivo e non solo online.
Nel caso di aziende o professionisti che vogliono formare il proprio personale o trovare nuovi collaboratori, questo corso diventa una vera guida passo-passo per creare il collaboratore ideale, perché sia dà un approccio orizzontale (su tanti argomenti correlati) che verticale (mostra nei dettagli cosa fare secondo gli standard aziendali).
La durata media di un videocorso di tipo POZZO può variare tra 2 ore (per argomenti nuovi o in campi ristretti) e 20/30 ore per i training su argomenti molto tecnici o complessi. Non è raro comunque che, nel caso di corsi “aziendali” o per videocorsi che sono sul mercato da più anni, si possano facilmente raggiungere le 50 o 100 ore di corso.
In questo caso si dovrà fare molta attenzione nel continuare a ripulire e ottimizzare le informazioni e le lezioni per rimuovere ciò che è vecchio o superato e lasciare sempre una versione il più essenziale e concentrata possibile.
Ti consiglio di usare il corso PONTE quando:
- Hai già creato almeno 2/3 corsi sia di tipo PIAZZA che POZZO
- Sei un super esperto della materia
- Pensi che le tue informazioni valgano facilmente più di 500 o 1.000€ per il tuo cliente
- Vuoi trovare clienti potenziali di alta qualità per i tuoi servizi e consulenze
- Vuoi selezionare i migliori studenti per portarli a collaborare con te o entrare in partnership con loro (questa è una strategia molto potente e ancora poco sfruttata)
E con questo siamo arrivati alla fine di questo post decisamente molto denso di informazioni e spunti di riflessione.
Tiriamo le somme + azione da fare subito
Ovviamente per creare, lanciare e vendere (a regime) ciascuno dei tre tipi di corsi che ti ho mostrato oggi ci sono delle differenze, alcune anche sostanziali e delle best-practice che ti permettono di evitare errori e perdite di tempo di cui parlo in modo approfondito dentro Course Legend che è il mio corso-PONTE.
Prima di concentrarti su altro, però, devi prendere subito una decisione fondamentale.
Scegli quale tipo di corso vuoi creare: piazza, pozzo o ponte?
Fatto?
Allora adesso scrivimi nei COMMENTI qui sotto queste 3 cose: quale tipo hai scelto, perché lo hai scelto e come ti piacerebbe che ti aiutassi per muovere il primo passo verso il tuo corso.
Come acquisire nuovi clienti e battere la concorrenza sfruttando i trend di mercato
Te lo ricordi Clubhouse?
Onestamente… questa piattaforma è stato recentemente il SIMBOLO dell’hype e delle tendenze temporanee di Internet.
È stato il top per qualche mese e fuori dai giochi quello successivo.
Io, sia perché sono un Androidiano e Windowsiano convinto, sia perché ho sempre ritenuto “mediamente una scocciatura” le conversazioni solo audio (già detesto i messaggi audio su Whatsapp… figuriamoci una conversazione di 20/30 minuti) ne sono sempre rimasto fuori in prudente attesa.
Diciamo che il rischio di investire il mio tempo non valeva i potenziali benefici dell’essere tra i primi ad entrarci.
Questo, in effetti, mi ricorda un po’ la storia dei “fidget spinner” (ma sì, quelle specie di trottole che si facevano girare tenendoli in equilibrio su un dito).
La passione è durata un’estate e poi sono praticamente spariti, come puoi vedere dal grafico impietoso qui sotto.
Il fuoco di paglia degli spinner nell’estate del 2017
Ma oggi non sono qui per buttare merda addosso a niente e nessuno.
Voglio solo trarre il meglio da queste lezioni del mercato, numeri e dati alla mano.
Sto solo cercando di dimostrare un paio di punti utili a chi fa impresa.
In effetti, questo sono io che mi abbiocco mentre la gente se la tirava parlando di Clubhouse quando era “di tendenza”.
Proprio come Clubhouse, molte piattaforme che una volta le persone amavano e di cui si entusiasmavano… dove sono adesso?
Myspace, Second Life, Friendster, Snapchat… e la gente e i personaggi che stavano cavalcando queste piattaforme…
Nessuno sa più dove sono.
#spariti
Cosa hanno a che fare questi trend con te e la crescita del tuo business?
Ecco, se hai un’attività di qualche tipo… indipendentemente dalla nicchia, dal mercato o dal settore in cui ti trovi…
ci sono tre cose che devi assolutamente sapere.
#1 Devi essere online (non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirtelo ma te lo scrivo lo stesso)
#2 Le Piattaforme… vanno e vengono…
Conosciamo Facebook, Instagram e, di recente, TikTok sta esplodendo online.
La grande domanda è: “Fino a quando durerà?”
Se hai intenzione di far durare la tua attività per il tempo a venire… devi essere forte da solo e non fare affidamento solo su piattaforme temporanee o le tendenze di Internet.
Certo, puoi sfruttare la loro scia per un po’, ma alla base di deve essere qualcosa di tuo, un asset durevole e inattaccabile dalle mutevoli condizioni del mercato.
Molte aziende che una volta spadroneggiavano online come dei re, ora non esistono più (o si sono mostruosamente ridimensionate):
IBM, Compaq, Nokia, Blockbuster, Kodak, Polaroid…
Ce ne sono però altre che ce l’hanno fatta e sono ANCORA fiorenti.
Le piattaforme, quindi, vanno e vengono.
Ma l’unica cosa che rimane è un buon MESSAGGIO e la capacità di veicolarlo al tuo pubblico grazie alle piattaforme giuste.
Le aziende che sono sopravvissute da molto tempo fino ad oggi sono quelle con una buona messaggistica e la capacità di adattarsi rapidamente al mercato.
- I siti Web non funzionano più? No, soprattutto quelli con contenuti poco attraenti.
- Le e-mail non le leggono più? No, solo quelle noiose con titoli banali non vengono aperte.
- Google e Facebook Ads costano troppo? No, solo se fai campagne senza senso e con un messaggio all’acqua di rose che non colpisce nessuno.
Capisci dove sto andando con questo?
Che i contenuti sono ancora molto importanti e ancora di più è la FORMA con cui vengono veicolati, grazie a cui puoi dimostrare di essere un vero esperto nel tuo settore.
Anche se sei l’ultimo arrivato.
#3 Nel dubbio vendi PICCONI e sfrutta a tuo vantaggio le mode
Anche questa è una verità che non tramonta mai da secoli, ma oggi devi essere bravo e soprattutto veloce a creare prodotti di moda o costruire informazioni e notizie.
Prendi Instagram: il primo che crea un corso, un seminario o un evento su “come sfruttare Instagram al meglio per il settore Y” è diventato quasi sicuramente il leader del mercato.
È esattamente quello che ha fatto Dario Vignali con il suo “Instagram On Fire”.
Vendi picconi ai cercatori d’oro.
Prendi Bitcoin e le Cripto: chi fa i soldi veri?
Non tanto chi investe ma chi offre le piattaforme e chi tira fuori corsi su come sfruttare gli ultimi trend del mercato (a volte tirando, purtroppo, delle fregature pazzesche alle vittime di turno).
Non ti serve essere un genio, ti basta saperne un po’ di più degli altri ed essere fottutamente veloce nel creare un prodotto, un corso, un servizio…
Apple modifica IOS 14 per bloccare Facebook: chi ci guadagna?
Chi ha creato webinar, corsi (come quelli che trovi nelle ADS qui sotto) e servizi chiavi-in-mano per aiutare il 90/95% della gente nel panico a risolvere o bypassare questo problema.
… Con questo non voglio dirti di trasformarti in un cercatore di opportunità (né di farlo con la tua azienda) ma di tener presente sempre il primo motivo per cui le aziende chiudono:
la mancanza di nuovi clienti.
Quindi, appena puoi, strutturati per offrire al mercato una soluzione di front-end (iniziale) che ti permetta di sfruttare trend e problemi urgenti per acquisire nuovi clienti.
Una volta avresti scritto un LIBRO in 3/6 mesi…
Oggi possono bastarti 3/6 giorni per creare un CORSO online, un webinar o un percorso formativo via web per ottenere lo stesso risultato a un costo sensibilmente inferiore e guadagnando tempo prezioso sui tuoi concorrenti
Ma c’è un problema da affrontare subito
Se vuoi davvero sfruttare la prossima opportunità devi farti trovare pronto, altrimenti può bastare la minima incertezza per vederti scavalcare non solo dai competitor storici ma
soprattutto da nuovi ultimi arrivati, senza arte né parte, ma con una estrema “fame” e velocità di esecuzione.
E tu non vuoi che succeda così, vero?
Per questo devi avere tutte le armi in ordine e conoscere esattamente cosa fare non appena intravedi la prossima opportunità.
Potrebbe essere un cambio di piattaforma, una nuova Legge (tipo il GDPR), un problema tecnico, una moda che esplode, una pandemia imprevista o un disastro ambientale.
Oppure, più facilmente, puoi iniziare a sfruttare dei trend stagionali prevedibili come:
- fissare gli obiettivi a fine anno/inizio anno
- mettersi a dieta a inizio anno o verso aprile/maggio
- riapertura delle scuole e attività extra verso settembre
- pagamento delle tasse verso maggio/novembre
- muffa che cresce all’inizio dell’inverno
Insomma… ogni mercato e settore ha probabilmente i suoi trend e, tanto più lo conosci, tanto più sai periodo per periodo quali sono quei 2/3 argomenti che tornano ogni anno con pochissime differenze.
Quindi, per non farti trovare impreparato al prossimo giro e lasciarti sfuggire la prossima opportunità di fare nuovi clienti, ecco tre cose da fare subito:
- Fai una lista dei problemi ricorrenti nel tuo settore e di quando si manifestano in modo evidente nel corso dell’anno (diventando urgenti per il tuo pubblico potenziale)
- Prepara una lista di contenuti per aiutare a risolverli e chiediti quali sono le 2/3 piattaforme, soprattutto online, in cui è probabile che sia concentrata la maggior parte dei tuoi clienti
- Continua a seguire questo canale, i post, i corsi e le consulenze, e impara a creare il tuo primo corso online da sfruttare come esca per attirare i prospect giusti quando sono più affamati
Non aspettare! Una cosa è certa.
Dai per scontato che ci saranno sempre almeno tre concorrenti principali e tre nuovi entrati a sfruttare ogni singola opportunità che si presenterà tra pochi mesi.
Vuoi lasciargli campo libero e farti schiacciare o batterli sul tempo con un prodotto migliore e un corso super tempestivo che lascerà agli altri solo le briciole?
A te la scelta… ma considera che la clessidra è già a metà.
P.S. Prenditi due minuti extra e scrivimi nei COMMENTI la lista dei “problemi ricorrenti” del tuo settore e di quando tendono a manifestarsi nel corso dell’anno.
3 modi poco usati per far esplodere il tuo business nel 2022
Partire da zero o far crescere un business (soprattutto senza un ampio budget) è difficile per tutti, lo ammetto.
Qualcuno però è riuscito a farlo.
Ha sfruttato in modo intelligente il suo tempo e le sue risorse migliori invece dei soldi.
Brillante, no? E tipico di noi Italiani che siamo poveri di materie prime ma ricchi di creatività e fantasia…
Vediamo se è anche il tuo caso, allora 😉
Prima di svelarti i 3 modi, però, è importante capire:
- COME e QUANDO un business cresce.
- Cosa deve succedere perché i numeri salgano in poco tempo?
E soprattutto…
- Quali sono i numeri da tenere monitorati indicativi di un trend in salita?
Iniziamo dalla fine.
Quali sono i numeri da tenere monitorati indicativi di un trend in salita?
Premetto che questo non vuole essere un trattato di economia ma una visione ridotta ed estremamente efficace di ciò che ti serve davvero conoscere, specie quando vuoi crescere senza troppi rischi finanziari.
1. Pubblico, follower, contatti, fan
I clienti non nascono dal nulla ma o si creano o si comprano.
Per la gran parte del pubblico potenziale tu e la tua azienda oggi siete completi sconosciuti, quindi il primo passo è proprio quello di passare da “sconosciuto” a “conosciuto” a “fan”.
Il processo può cambiare ovviamente in funzione di quello che vendi ma il principio resta lo stesso: serve entrare in contatto con un potenziale cliente, “indottrinarlo” facendogli capire che tu e la tua azienda potete aiutarlo a risolvere un problema specifico meglio della concorrenza.
Oppure potete offrirgli un’opportunità diversa dagli altri e creare quella FIDUCIA in te, nella tua azienda e nei tuoi prodotti o servizi che è fondamentale per poi portarli ad un acquisto.
Il modo più facile ed efficace da sempre?
È quello di offrire un assaggio gratuito, un campione omaggio, un invito a un evento, un giro di prova…
Il problema è che spesso in questi casi devi avere un prodotto fisico, tangibile e non sempre questo è possibile, specialmente in settori dove quello che offri sono servizi basati sul tuo know-how.
Certo, potresti sempre offrire un mese o un anno di consulenza omaggio, ma economicamente non avrebbe senso perché dovresti investire troppe ore del tuo tempo senza un preciso ritorno sull’investimento.
Insomma… da una parte hai capito che è efficace regalare qualcosa, dall’altra non puoi certo svenarti sperando che il tuo regalo porti clienti uno dopo l’altro.
REGALO però è un termine un po’ fuorviante, lo ammetto.
Il meccanismo che fa funzionare questo è il rapporto tra valore percepito e costo percepito, dove la parola chiave è proprio “percepito” dal tuo potenziale pubblico.
A questo devi aggiungere la probabilità che la “promessa” sia vera.
Ecco la formula.
Occasione = Valore percepito / Costo percepito * Probabilità che sia vero.
La stessa parola GRATIS, soprattutto oggi, rende sempre molto scettici e diffidenti le persone, specie in Italia o online dove le fregature sono dietro l’angolo. Per questo, anche se il costo va a zero, pure la probabilità è nulla (cioè è una fregatura) e ciò vanifica la tua “occasione”.
Capiamolo meglio con un esempio facilissimo.
Se ti offro a 7€ una singola informazione su un titolo di borsa pronto a schizzare del 10/20% nei prossimi 3 mesi… che valore ha per te? e qual è la probabilità che sia vero?
Quando hai 1.000€ da investire il potenziale valore (pensando a un 10% di crescita) è 100/200€, cioè quello che potresti guadagnare se il titolo sale.
Occasione = 100/7 = circa 15
Ma quanto sono sicure queste previsioni di borsa? Dipende da chi le fa, da quanto è stato bravo in passato, dalla fiducia nel mercato in cui opera…
Mettiamo quindi che la probabilità che l’evento si realizzi così come preventivato sia del 20%, questo ci porta a modificare il calcolo di prima:
Occasione = (100/7)/5 = circa 3
Una bella differenza, vero?
Senza contare che, nel peggiore dei casi, potresti anche perdere il tuo capitale…
Per conquistare il tuo potenziale cliente ti serve, dunque, qualcosa che:
- possa offrire un alto valore percepito
- collegato a un prezzo abbordabile e
- un’alta probabilità di mantenere le promesse.
Tra poco ti dirò qual è questo strumento ancora poco sfruttato, ma intanto passiamo ai prossimi numeri chiave.
2. Fatturato, Utili, Cash Flow
Anche qui non voglio tediarti con le nozioni di economia ma avere chiara la differenza tra questi tre numeri è fondamentale se vuoi pensare di resistere per più di un anno senza bruciare tutti i tuoi risparmi.
Vediamolo con un esempio.
Hai una famiglia di 5 persone: tu, tua moglie e tre figli.
Il tuo stipendio è di 2.000€ e quello di tua moglie di 1.600€ per un totale di 3.600€/mese.
Questo è il FATTURATO, quanto il mercato è disposto a pagarvi per i servizi svolti o i prodotti venduti.
Siete bravi a fare i conti di casa e sapete che ogni mese tra vitto, alloggio, extra… vanno via mediamente 3.000€/mese.
Questi sono i COSTI generali che, detratti dal fatturato, portano all’UTILE, cioè quanto ti rimane di quello che hai teoricamente portato a casa una volta che hai saldato le spese.
La parola chiave però è proprio il “teoricamente”, perché un conto è ricevere un bonifico da 3.600€, un altro ricevere una promessa che ti daranno 3.600€…
con le promesse non si mangia, non si fa la spesa e non si porta avanti un’azienda, grande o piccola che sia, giusto?
Questo è il CASH FLOW, ovvero i soldi che hai realmente in tasca, in cassa o nel tuo conto corrente.
Le aziende, infatti, chiudono non solo perché hanno basso fatturato o utili negativi ma soprattutto quando il cash flow va sotto zero, quando hai i conti in rosso, il portafogli vuoto e nessuno è più disposto a farti credito.
Quindi, ogni volta che vendi 10.000€ di servizi o prodotto, il tuo fatturato sale sì di 10.000€ ma il cash flow? Quando ti dicono “te lo pago in 6 rate” o “a 90 giorni” hai solo soldi virtuali non reali in cassa… e questo deve farti preoccupare (presto e molto).
Se vuoi quindi aumentare il fatturato tenendo gli utili alti (grazie ai costi bassi) e il cash flow positivo ti servono prodotti o servizi con:
- alti margini
- poco magazzino
- velocità di erogazione
- incassi super veloci (idealmente incassando addirittura prima di aver fornito il tuo prodotto o servizio).
Purtroppo non ce ne sono molti in giro con queste caratteristiche, ma prima di mostrarti quello che ho trovato guardiamo insieme l’ultimo numero critico.
3. Numero di processi, collaboratori e/o dipendenti
Tanto più un’azienda cresce, tanto più numerosi e complessi diventano i processi, aumentano i collaboratori e devi assumere dei dipendenti.
Il costo del personale oggi è tra le voci più pesanti in termini di bilancio per molte aziende e ci sono tre aspetti in particolare che incidono tanto su quanto paghi un tuo dipendente o collaboratore.
1) La selezione
Trovare la persona giusta per il posto giusto è un vero rebus per molte aziende; prendere una persona e poi scoprire dopo alcuni mesi che non è quella giusta per te è un dramma economicamente parlando perché:
- perdi tempo e soldi nella selezione
- poi paghi le persone nel periodo iniziale in cui stanno ancora imparando e
- se ti lasciano perché “non è il posto per loro “ oppure ti accorgi che non sono quelli giusti per te devi ricominciare daccapo la trafila.
2) La formazione
Sperando di avere trovato la persona giusta formarla ha un costo importante, sia diretto (corsi e certificazioni) che indiretto (quando studia non lavora ma è pagata lo stesso).
In più la formazione spesso non arriva mai nel momento giusto, perché “c’è sempre qualcosa di urgente da fare” oppure non segue i ritmi di apprendimento naturali delle persone (alcuni preferiscono studiare di mattina, altre di pomeriggio o di sera) e nemmeno la rapidità di apprendimento, forzando tutti ad andare con lo stesso passo.
E in più, quando è un’altra persona interna ad occuparsi di “insegnare il mestiere” al nuovo arrivato, è una doppia perdita di tempo e di denaro.
3) L’aggiornamento
Ha gli stessi problemi della formazione con l’aggravante che spesso è demandato ad aziende o professionisti esterni e quindi:
- il vincolo temporale è molto rigido,
- la flessibilità minima
- i costi alti e
- se qualcuno non ha capito al 100% non c’è quasi mai la possibilità di rivedere le parti meno chiare (pur avendo pagato la formazione/aggiornamento)
Senza contare il trend delle “aziende delocalizzate”, con personale che lavora da mezza Italia o mezzo mondo e in cui organizzare sessioni dal vivo di formazione è non solo oneroso ma praticamente impossibile, specie dopo il terremoto COVID.
L’ideale sarebbe quindi che ogni nuovo assunto si avvicinasse all’azienda già sicuro che è quella giusta per lui e il lavoro gli piace davvero.
In aggiunta la formazione deve essere il più rapida, flessibile e rispettosa dei tempi di apprendimento individuali.
Il personale interno dovrebbe essere coinvolto il meno possibile e fungere più da mentore, coach o tutor che da formatore (a nessuno piace ripetere 10 volte le stesse cose).
Gli aggiornamenti annuali o periodici dovrebbero essere “sempre disponibili” per tutti, con la possibilità di gestire in autonomia quando formarsi, ogni quanto e nel periodo più scarico dal lavoro “normale” o nelle ore meno produttive della giornata.
In questo modo:
- i costi di assunzione e formazione resterebbero bassi
- il tasso di abbandono (turn-over) crollerebbe
- le persone valide verrebbero sfruttate al meglio e si sentirebbero più valorizzate
- gli aggiornamenti sarebbero seguiti con più attenzione, coinvolgimento e porterebbero a un vero apprendimento (non solo per conseguire un certificato o delle ore obbligatorie di formazione continua).
Quale potente strumento ti può aiutare oggi ad avere tutti questi numeri in ordine?
Si tratta della formazione online, sia in forma diretta (webinar, seminari, workshop…) che soprattutto sotto forma di video corsi e percorsi strutturati in cui:
- si insegna qualcosa di specifico a qualcuno (prospect, clienti, candidati per un posto, nuovi assunti…)
- ognuno può scegliere, entro certi limiti, il passo con cui procedere in funzione dei suoi impegni attuali, delle competenze, dell’attenzione e della abitudine alla formazione
- si azzera il tempo e i soldi persi nel ripetere gli stessi concetti a persone diverse, evitando il rischio di introdurre errori, imprecisioni, leggerezze
- se qualcosa non è chiaro può essere immediatamente riguardato a costo zero fino a che non è compreso fino in fondo (eventualmente formulando una domanda specifica)
- lo stesso insieme di videocorsi diventa un asset aziendale importante e svincolato dalla persona che lo ha creato (potrebbe andarsene dall’azienda e il suo know-how principale resterebbe comunque all’interno… e questo ti permetterebbe di evitare pericolosi ricatti da parte sua quando sa di essere indispensabile)
- abbatti drasticamente il tempo perso a rispondere sempre alle stesse domande di potenziali clienti o di clienti stessi (pensa a un commercialista che inizia a seguire una nuova azienda: “ecco il corso in cui ti spiego come lavorare con noi, tutto il materiale da consegnare e quando devi farlo”)
- è il PROCESSO e la sua documentazione sotto forma di video corso a fare la vera differenza nei risultati (specie quando è messo in pratica da persone motivate e appassionate del loro lavoro) e rendere il risultato finale indipendente da chi lo compie
- puoi ovviamente vendere informazioni facendoti pagare in anticipo dai tuoi nuovi clienti, che otterranno risultati, apprezzeranno il tuo lavoro, aumenteranno la fiducia in te e passeranno più rapidamente ad acquistare altri prodotti o servizi a costo superiore
Fai questo rapido esercizio.
Tutte le volte in cui devi ripetere lo stesso concetto ad almeno 5 persone diverse stai perdendo tempo prezioso, soldi importanti e non stai costruendo un asset aziendale che resterà anche dopo di te.
Potresti cambiare ruolo o mansione, lasciare l’azienda in buoni rapporti o fare causa all’azienda, vendere l’azienda o perfino chiuderla… ma ciò che sai, le tue procedure, le conoscenze principali, i piccoli trucchi del mestiere, quelli restano per anni (addirittura per decenni in alcuni casi) e queste informazioni hanno un valore potenziale enorme per chi le sa sfruttare intelligentemente e rapidamente.
Il tutto grazie a un singolo corso online che puoi iniziare a progettare da subito perché non sono certo le informazioni a mancarti quando sei un vero esperto della tua materia e del tuo settore, vero?
Pensaci bene…
Ancora oggi leggiamo libri “vecchi” di 50, 100 o 500 anni per via dei loro contenuti così preziosi.
Lo abbiamo fatto fino a pochi anni fa solo perché non esistevano computer, smartphone e tv.
Ora il mondo si è evoluto e, per fortuna, ci sono nuovi strumenti che ci aiutano a capire meglio e più rapidamente alcuni concetti che la forma scritta.
A te la scelta.
Puoi restare ancorato al vecchio modo di fare le cose, condurre un’azienda, formare il tuo personale e trovare nuovi clienti di qualità…
Oppure cogliere il treno (che grazie al terremoto COVID è finalmente arrivato) e sfruttare prima di tutti i tuoi concorrenti i videocorsi e i percorsi di formazione online per far crescere la tua azienda in modo rapido, sano e senza costi eccessivi.
Come diceva Charles Darwin:
Non è il più forte che sopravvive ma quello che sa adattarsi meglio all’ambiente e alle circostanze
Oggi è arrivato quel momento, dove anche i deboli (se sono rapidi e pronti) possono scalare velocemente posizioni in attesa che i forti (e lenti) si adattino.
Sarai tu uno di quelli?
Raccontamelo nei commenti qui sotto e dimmi come pensi di sfruttare i videocorsi nel tuo settore.
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